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mercoledì 7 gennaio 2009

La Cig si impenna, Sacconi minimizza

Boom della cassa integrazione, la crescita che si registra da alcuni mesi - chiara indicazione dell'entità della ripercussione della crisi sul mondo del lavoro - è ormai un'impennata. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, nel corso della registrazione di "Porta a porta", ha fornito i dati: a dicembre, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, i trattamenti complessivi di integrazione del reddito nell'industria e nell'edilizia hanno registrato un'impennata pari al 110,28 per cento (+129,66 per cento nel solo settore industriale), con una crescita boom della Cig ordinaria che ha segnato addirittura un +525 per cento. E' invece diminuito il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, con una flessione pari all'11,61 per cento. "Questi dati - ha commentato Sacconi - ci dicono che le imprese non stanno fuggendo dalle loro responsabilità licenziando e ristrutturandosi. Ci dicono solo che stanno affrontando un periodo di difficoltà".
La lettura di Sacconi deriva dalla diversità degli strumenti. La Cassa integrazione ordinaria (che fa capo all'Inps) si applica in caso di crisi (nei settori edile, industriale e agricolo) a carattere transitorio. A quella straordinaria - che è finanziata da un fondo specifico - possono accedere in caso di "crisi, ristrutturazione, riorganizzazione, conversione produttiva, privatizzazioni, fallimento" le aziende industriali con più di quindici dipendenti, quelle commerciali con più di cinquanta e le imprese editoriali. Se la cig ordinaria cresce e quella straordinaria scende, è il ragionamento di Sacconi, significa che le difficoltà sono perlopiù passeggere.
Il dato cumulato del 2008, tuttavia, indica una crescita dell'uso della Cig pari al 24,56 per cento (nella sola industria +27,04 per cento) rispetto a 2007. Tra gennaio e dicembre le ore complessive di Cig sono state oltre 223 milioni. Sul dato critico di dicembre (in particolare quello relativo alla Cassa integrazione ordinaria) ha inciso soprattutto la crisi del settore meccanico, in primis il crollo che ha investito il comparto automobilistico (e la Fiat). Su 17 milioni e 700 mila ore di Cig ordinaria, infatti, ben 11 milioni e 200 mila sono imputabili solamente al settore meccanico. In ogni caso, ha insistito Sacconi, "negli ultimi 28 anni il ricorso alla Cig è diminuito. Dal 1980 al 2008, un ricorso maggiore alla Cig si è verificato solo nel 1997, 1998, 1999, 2000 e 2001". Ma su tempi così lunghi il dato assoluto dice poco, andrebbe verificato l'utilizzo della Cig rispetto al numero delle aziende che ne hanno diritto. Se la grande impresa e il contratto di lavoro a tempo indeterminato si ridimensionano, è ovvio che anche la cassa integrazione tende a scendere.
All'ottimismo di Sacconi ha replicato ribadendo l'allarme il suo predecessore al ministero del Lavoro, Cesare Damiano: "Da tempo sosteniamo che per fronteggiare questa crisi occorre agire su tre fattori: reddito, ammortizzatori sociali e impresa. Il governo ha già fatto tanto per banche e imprese, mentre sono mancati interventi sui redditi medio - bassi e sugli ammortizzatori sociali". In particolare, ha sottolineato Damiano, occorre agire "su chi un lavoro stabile non ce l'ha e non può godere del sistema di sussidi tradizionali, come la cassa integrazione. Per creare un sistema di ammortizzatori sociali anche per i lavoratori precari servono 2 miliardi su base annua, che corrispondono a meno di un punto di Pil". In questo senso, le prime mosse che il governo ha messo in campo a inizio legislatura non sono state molto lungimiranti: "Hanno buttato 3 miliardi per togliere l'Ici a chi non avrebbe avuto nessun problema a pagarlo, sottraendo così risorse da redistribuire. Sacconi ha avuto la pensata di detassare gli straordinari e Brunetta quella di non rinnovare il contratto ai precari del pubblico impiego. Il risultato? Che un padre lavora più ore al giorno per mantenere il figlio disoccupato".
Nel frattempo, la Fiat ha annunciato ai sindacati che nelle prime due settimane di febbraio scatterà la cassa integrazione per circa 2000 persone, per lo più impiegati. Il provvedimento interesserà circa 1200 dipendenti degli Enti centrali di Torino Mirafiori, Volvera e Orbassano. Altre 800 persone interessate dalla cig sono addetti della Powertrain di Torino Mirafiori e Torino Stura. Tanto basta a destare la preoccupazione del segretario della Fiom torinese, Giorgio Airaudo: "La cassa integrazione si estende anche ai colletti bianchi e questo conferma che la crisi è ben lungi dall'essere conclusa e sotto controllo". Airaudo ha osservato: "Occorre conoscere su quali prodotti si sta lavorando per rilanciare la Fiat e capire in che relazione sia la cassa integrazione degli impiegati con il proposito di nuove alleanze. In una situazione europea frammentata, dove ogni Paese fa la propria strategia auto, è urgente l'intervento del governo a tutela del patrimonio italiano dell'autoveicolo. L'auto si può salvaguardare puntando su innovazione e mobilità sostenibile".
Aprile on line
7 gennaio

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