FILCTEM-CGIL

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venerdì 28 giugno 2013

Vertenza Myrmex: “Ancora pochi mesi per salvare i 76 ricercatori”

L’Etna valley rischia di perdere un altro pezzo pregiato. Si fa a tinte fosche l’orizzonte per i 76 ricercatori della Myrmex, il centro europeo di tossicologia ceduta dalla Pfizer, che ieri hanno inscenato l’ennesima protesta davanti all’ingresso dell’azienda.
“La scadenza del patto di stabilità tra Myrmex e Pfizer mette in discussione  l’avvenire occupazionale a brevissimo termine  di 76 ricercatori; dopo 21 mesi dal conferimento del centro di ricerca non è stata avviata alcuna attività e dal 16 di settembre non ci saranno più vincoli a sostegno dell’occupazione” hanno detto, al termine dell’incontro con i vertici aziendali, Margherita Patti, segretaria Cgil confederale provinciale per il comparto industriale, Giuseppe D’Aquila, segretario generale della Filctem Cgil di Catania e Giovanni Romeo, segretario provinciale della Filctem Cgil responsabile del comparto chimico,
I sindacati, pertanto, chiedono “in modo netto e deciso che tutti i soggetti che parteciparono a vario titolo al conferimento, si riuniscano in un tavolo tecnico che possa affrontare e risolvere la questione: la Regione Sicilia che si fece garante degli aspetti socio-occupazionali, il sindaco di Catania, le aziende Pfizer e Myrmex e le organizzazioni sindacali”.
Patti, D’Aquila e Romeo sono dell’avviso che il territorio di Catania “non può subire questo  ulteriore scippo:  un potenziale volano di sviluppo e di occupazione, un centro di eccellenza di sviluppo locale non può essere perduto come se nulla fosse. Tutti, a vario titolo, hanno le proprie responsabilità. Noi chiediamo che tali responsabilità vengano assunte, a cominciare dal fatto che se il conferimento a Myrmex del Centro di Ricerca dovesse fallire definitivamente, Pfizer dovrà contribuire affinché si trovino soluzioni per tutti i lavoratori, quali il riassorbimento in forze degli stessi”.
I ricercatori sono in stato di agitazione dallo scorso mese di marzo quando si iniziò a paventare il rischio che il progetto di ricerca poteva essere annullato a causa del mancato intervento da parte della Regione e del Ministero.
La cessione del centro di Tossicologia dal colosso americano del biofarmaceutico alla Myrmex, una società specializzata in ortopedia di San Donato Milanese, risale al settembre del 2011, che si era impegnata a rilevare l’intera struttura, garantendo i livelli occupazionali, e a portare a compimento i programmi, garantendo la continuità con gli stessi ricercatori e le strutture di ricerca.
Il centro di ricerca fondato nel 1976 è dotato di un laboratorio pubblico-privato con il Cnr, ha in corso vari programmi di sviluppo finanziati dal Miur (Ministero Università e Ricerca), con importanti enti pubblici quali il Cnr e l’Istituto superiore di Sanità.
All’epoca della transazione, secondo la Pfizer le partnership pubblico-privato rappresentavano una “dote” importante per il centro, comprendendo l’avvio di un programma di ricerca del valore di 20 milioni, di cui circa sei milioni a beneficio del Centro e oltre dieci per l’Istituto superiore di sanità, del Cnr e di università siciliane. Quattrocentocinquanta milioni all’anno per un triennio, infine, la dote messa sul piatto dalla Regione Siciliana per il laboratorio catanese 4,5 milioni.
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 27 giugno 2013
di Ettore Ursino