FILCTEM-CGIL

Benvenuti nel sito ufficiale della FILCTEM-CGIL dedicato al comparto chimico e farmaceutico della provincia di Catania. Questo blog è un prodotto amatoriale, non è una testata giornalistica né un prodotto editoriale; ad esso non può essere applicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio 1948 n. 47 né, tantomeno, l’art. 1 comma 3, legge 7 Marzo 2001 n. 62, poiché l'aggiornamento dei testi non ha periodicità regolare. Questo sito è espressione ufficiale della FILCTEM CGIL di Catania ed è curato da un apposito Comitato di Redazione in accordo alle linee politiche della Segreteria Provinciale.

venerdì 30 gennaio 2009

I timori dell'acquisizione

Mancano ancora commenti ufficiali, ma le ansie aumentano per l’acquisizione della Wyeth, la multinazionale farmaceutica che ha uno stabilimento anche a Catania da parte del «colosso» Pfizer, la prima industria farmaceutica del mondo.
Una acquisizione - che sarà perfezionata non prima della fine del 2009 - maturata in gran segreto, pare, addirittura all’insaputa anche dei «colletti bianchi» che operano a Catania.
Difficile dire quali saranno le ricadute sullo stabilimento che occupa circa 650 dipendenti a tempo indeterminato ed altri 200 a tempo determinato. Ma certo, il nuovo «cambio di rotta» metterà ancora più «a rischio» il futuro dei lavoratori precari che proprio nei mesi scorsi sono stati al centro di una contesa, anche sindacale, circa la possibilità di prolungare e confermare i contratti e di un contestatissimo accordo.
«Al momento - conferma Margherita Patto, segretario generale della Filcem-Cgil - non si può ipotizzare nulla. Da quello che abbiamo saputo sembra che al momento non ci saranno assunzioni ma si cercherà di mantenere l’esistente ed in questo senso - aggiunge - è importante che per i precari ci sia già un accordo. Ritengo che sarà importante vedere come entreremo nel loro business, ed è altrettanto importante sapere che cosa il territorio potrà mettere in campo in termini di infrastrutture, di incentivi, di facilities. Consideriamo che la Pfzer ha preferito chiudere negli Usa per mantenere due stabilimenti in Irlanda alla ricerca di defiscalizzazioni importanti».
Per Francesco Battiato, segretario generale della Cgil etnea «la preoccupazione è che la fusioni comporti la perdita di posti di lavoro, che già alcuni analisti danno per certa». Per quanto riguarda l’altro stabilimento italiano della Wyeth ad Aprilia già da mesi si parlava di esuberi, mentre per Catania il problema verteva fin qui sul rinnovo o meno dei contratti a tempo determinato al momento della loro scadenza. Ora, è il suo timore, i dubbi riguardano la forza lavoro nel suo complesso, compresi i dirigenti di fascia alta visto che la Pfizer «pare anche avere fama di tagliatore di teste».
Tratto dall'articolo apparso sulla sicilia del 30 gennaio a firma di Rossella Jannello (Il colosso Pfizer «spaventa» la Wyeth)

giovedì 29 gennaio 2009

A Catania lunga eco fusione Pfizer/Wyeth



(MF Sicilia)

MILANO (MF-DJ)--La fusione che ha scosso il mondo della chimica farmaceutica appena un paio di giorni fa, l'acquisizione della Wyeth da parte della Pfizer, provoca una lunga eco fin sotto le falde dell'Etna. A Catania, infatti, la Wyeth Lederle ha un grosso stabilimento, con circa 650 dipendenti a tempo indeterminato ed altri circa 200 a tempo determinato.
Per i sindacati la preoccupazione "e' che la fusione comporti la perdita di posti di lavoro, che gia' alcuni analisti danno per certa", ha affermato Francesco Battiato, segretario provinciale della Cgil. L'americana Wyeth Lederle ha in Italia due stabilimenti, uno a Catania ed uno ad Aprilia, dove risiede l'amministratore delegato, il belga Mathieu Simon.
Gia' per quanto riguarda la fabbrica di Aprilia da mesi si parlava di esuberi, mentre per Catania il problema verteva fin qui sul rinnovo o meno dei contratti a tempo determinato al momento della loro scadenza. Ma non e' che il management italiano della Wyeth sia al riparo dalla tempesta. Come nota Battiato, "e' probabile che in Italia i dirigenti di fascia alta siano sostituiti da quelli della Pfizer, che ha un a.d. che pare anche avere fama di tagliatore di teste".


di Antonio Giordano, MF Sicilia


29 gennaio

mercoledì 28 gennaio 2009

Crisi: Allarme Filcem Cgil 20mila posti a rischio nella chimica. In arrivo uno «Tsunami» occupazionale

© CGIL.it - Pubblicata il 27/01/2009

ROMA - Un autentico ‘tsunami’ si sta abbattendo non solo sul settore auto ma anche sulla chimica. L’allarme lo lancia la Filcem-Cgil, che vede la situazione lavorativa del settore, dopo la lunga fermata degli impianti per le feste natalizie, destinata a peggiorare drasticamente. Almeno 15.000 sarebbero gli addetti a rischio (pari al 12% della forza lavoro totale), ai quali vanno aggiunti gli oltre 5.000 già in cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, più un altro migliaio in mobilità. Evidente, poi, la caduta delle assunzioni dei lavoratori interinali (circa 1.000 è la stima del sindacato), e la proroga o l’imminente utilizzo della cig in deroga per migliaia di addetti delle aziende in appalto (concentrate prevalentemente nella manutenzione e logistica).


Farmaceutica - Ma non c'è solo la chimica in ginocchio: in difficoltà sono anche tutti gli altri comparti del settore e l’elenco delle crisi aziendali si allunga ogni giorno di più.Nella farmaceutica, ad esempio, in profonda fase di riorganizzazione, siamo addirittura all’allarme ‘rosso’: sono circa 5000 le unità a rischio annunciate per il 2009 coinvolgendo quasi tutti i più importanti gruppi che operano in Italia (Astrazeneca, Wyeth, Bracco, ecc.). La Pfizer è il caso più recente: il 12 gennaio l’azienda ha avviato le procedure di mobilità per 556 lavoratori (informatori scientifici del farmaco), oltre alla cessione dello stabilimento di Latina e a quella annunciata del sito Pisticci (Matera).

PFIZER-HAUPT: Venerdi 30 gennaio sciopero per tutta la giornata


Latina (28/01/2009) - Ieri si sono tenute le assemblee RSU in Pfizer così come concordate con i lavoratori dopo il primo incontro in Confindustria tra OOSS, Pfizer ed il nuovo acquirente Haupt Pharma avvenuto il 14 gennaio 2009 per discutere dell'esito del secondo incontro avvenuto ieri 26 gennaio 2009.La RSU ha informato i lavoratori che nell'incontro non ha partecipato nessun delegato della società acquirente.Le risposte di Pfizer, alle domande poste nel primo incontro, non hanno soddisfatto i rappresentanti della RSU soprattutto sul nodo "patto di stabilità" dove le parti datoriali non sono disponibile ad allungare il periodo dei 2 anni proposto nell'accordo commerciale. Inoltre a rendere incerto il futuro dello stabilimento ha contribuito l'incertezza del piano industriale, visto che, le produzioni per Pfizer avranno l'esclusività per i prodotti betalattamici e le produzioni per l'area solidi/orali saranno trasferite entro il 2011 in stabilimenti Pfizer definiti "low cost location" in paesi come l'INDIA.I lavoratori chiedono, vista l'incertezza del futuro, di allungare almeno a 3 anni il patto di stabilità, come assunzione di responsabilità della vecchia e nuova azienda e denuncia come già fatto in passato che il clima aziendale che si è respirato in questi ultimi anni possa cambiare, auspicandosi un clima partecipativo e di collaborazione a tutti i livelli determinante per il raggiungimento degli obiettivi in una realtà diversa da quella di una grande azienda multinazionale.Vista l'incertezza e le mancata accoglienze delle istanze dei lavoratori, è scaturita dalle assemblee la volontà di indire una forma di protesta attraverso uno sciopero che si terrà fuori i cancelli dello stabilimento per tutta la giornata di venerdì 30 Gennaio.
Provincia Latina TV
28 gennaio

Pfizer-Wyeth il gigante dei farmaci nasce con 19.000 tagli


Costo dell’operazione 68 miliardi di dollari, per un terzo finanziata da un consorzio bancario.
Entro l’anno la formalizzazione. Oltre al personale, verranno tagliati anche cinque impianti.


Pfizer acquista il rivale Wyeth per 68 miliardi di dollari e dà vita a un gigante del settore, il maggiore al mondo con un giro d’affari da 75 miliardi di dollari. Acquisto e taglio: il nuovo gruppo lascerà a casa il 15% del totale del personale, circa 19mila dipendenti, ovviamente non si sa dove. E chiuderà cinque impianti.Nell’anno della grande crisi, nel giorno in cui vengono annunciati licenziamenti di migliaia di persone inmolti gruppi mondiali, e pure Marchionne lancia l’allarme per60mila dipendentiFiat, cambia radicalmente anche il panorama dell’industria biofarmaceutica. Pfizer, società di NewYorkmadre del Viagra, muove su Wyeth (che invece ha il
brevetto dell’ansiolitico più diffuso,il Tavor)mandando in porto il maggiore accordo farmaceutico dal 2000,da quandoGlaxo Wellcome rilevòSmithKline Beecham.
Allo stesso tempo Pfizer ha diffuso unatrimestrale con gliutili crollati del 90% (a 2,3 miliardi), annunciando il taglio del 10% della propria forza lavoro. A fine dicembre si trattava di 87 mila unità e di circa 50 mila per Wyeth. Utili giù anche perWyeth: -5,8% a 960,4 milioni di dollari, contro gli 1,02 miliardi dello stesso periodo del 2007. Inoltre, sono sempre di più i farmaci la cui
copertura brevettuale è prossima alla scadenza e che diventeranno quindi generici. Come l’anticolesterolo Lipitor, il medicinalepiù venduto al mondoche nel 2008 ha rappresentato il28%del giro d’affari di Pfizer, ma che negli Usa l’anno prossimo finirà appunto tra i generici.
Strategie industriali di sopravvivenza, insomma: è così che nasce il gigante del farmaco, che dovrebbe essere guidato dall’attuale amministratore delegato di Pfizer, Jeffrey Kindler, e risparmiare 4 miliardi di dollari all’anno, già a partire dal terzo anno di attività.
Pfizer è il primo gruppo al mondo per giro d’affari e il quarto per capitalizzazione, mentre Wyeth è il decimo per valore di Borsa.
In Italia Pfizer è presente dal 1955 con tre stabilimenti, adAscoli Piceno, Latinae Pisticci. Wyeth Italia ha circa 2mila addetti, il 60% dei quali impiegato negli stabilimenti di Aprilia e Catania. A fine anno ha annunciato un procedimento di mobilità per circa 200 addetti.
Nel dettaglio, Pfizer offrirà agli azionisti Wyeth 50,19 dollari per azione (di cui 33 dollari cash e la
quota restante con scambio di titoli), con un premio del 29% rispetto alla chiusura della scorsa settimana.
Per finanziare l’operazione, che verrà formalizzata entro fine anno, Pfizer ricorrerà ad un finanziamento da 22,5 miliardi di dollari da un consorzio di banche (Bank of America-Merrill Lynch, JpMorgan e Goldman Sachs). L’acquisizione consentirà a Pfizer di arricchire il proprio portafoglio di prodotti; in più, con molti brevetti su medicinali in via di scadenza, entrambe le società vantano una forte attività sia nel settore dei vaccini sia in quello biotech.
LAURA MATTEUCCI
L'unità
27 gennaio
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Nasce colosso mondiale farmaceutico Pfizer acquista il rivale Wyeth

New York. Pfizer acquista il rivale Wyeth per 68 miliardi di dollari e dà vita a un gigante del settore, il maggiore al mondo con un giro d'affari da 75 miliardi di dollari. Si tratta del maggiore accordo farmaceutico dal 2000, cioè da quando Glaxo Wellcome ha rilevato SmithKline Beecham. Pfzier offrirà agli azionisti Wyeth 50,19 dollari per azione (di cui 33 dollari cash e la quota restante con scambio di titoli), con un premio del 29% rispetto alla chiusura della scorsa settimana. Per finanziare l'operazione Pfizer ricorrerà a un finanziamento da 22,5 miliardi di dollari da un consorzio di banche (Bank of America-Merrill Lynch, JPMorgan e Goldman Sachs).L'annuncio dell'accordo arriva in concomitanza con la diffusione dei risultati trimestrali delle due società, che hanno evidenziato una netta contrazione dei profitti. Pfizer ha chiuso il quarto trimestre con un utile netto del quarto trimestre in calo del 90% a 2,3 miliardi. Utili giù anche per Wyeth: -5,8% a a 960,4 milioni di dollari, contro gli 1,02 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. «La nuova società sarà leader: con le nostre attività biofarmaceutiche, saremo i leader con una presenza geografica nella maggior parte del mondo sviluppato e in via di sviluppo» sottolinea Jeffrey Kindler, amministratore delegato di Pfizer dal 2006 e famoso per essere un tagliatore di costi. Pfizer è già il primo gruppo farmaceutico al mondo per giro d'affari e il quarto per capitalizzazione, mentre Wyeth è il decimo per valore di borsa.L'acquisizione consentirà a Pfizer si arricchire il proprio portafoglio di prodotti, che conta fra gli altri Lipitor (anticolesterolo) e il Viagra. Il Lipitor è il medicinale più venduto al mondo e nel 2008 ha rappresentato il 28% del giro d'affari di Pfizer. I vertici di Wyeth non è previsto che restino al proprio posto una volta che l'operazione sarà ultimata. Secondo indiscrezioni, infatti, dovrebbe essere Kindler ad assumere la guida del colosso che, consumato il matrimonio, ridurrà la propria forza lavoro di 19.000 unità, cioè circa il 15% del totale.
La Sicilia 27 gennaio

martedì 27 gennaio 2009

Pfizer e Wyeth, un matrimonio costoso

(Teleborsa) - Roma, 26 gen - L'accordo che Pfizer e Wyeth hanno annunciato oggi e che comporterà l'acquisizione di Wyeth da parte del gigante farmaceutico Pfizer, presenta subito i suoi costi. Pfizer ha già annunciato una riduzione del 10% della sua forza lavoro e il tagliato dei dividendi al fine di contribuire a pagare l'acquisizione Wyeth per circa 68 mld di dollari.Intanto dopo Standard&Poor's, anche Moody's rende noto un possibile taglio del rating Pfizer , attualmente a "Aa1", proprio a seguito dell'annuncio dell' acquisizione di Wyeth. Il titolo Pfizer sul Nyse perde il 9,46%.

La Repubblica On Line
26/01/09

Wall Street in rialzo, male Pfizer

Sul Dow Jones la maglia nera è andata a Pfizer (-10,32%), nonostante i risultati del quarto trimestre si siano rivelati migliori delle previsioni degli analisti, con un utile per azione di 65 centesimi, cinque in più del consensus. A pesare sul titolo farmaceutico è stato l'annuncio dell'acquisto della concorrente Wyeth per una cifra pari a 68 miliardi di dollari in cash e azioni (si tratta della più grande operazione di M&A del comparto negli ultimi nove anni che comunque si tradurrà in una riduzione del personale di 8.000 unità).
Tratto da La Stampa.it del 27/01/09
Nota del curatore del blog:
Rispetto al dato pubblicato nel post di ieri e nell'articolo di La Repubblica, la riduzione dell'organico, per quanto enorme, risulterebbe inferiore al 10% dell'organico complessivo..

lunedì 26 gennaio 2009

E' avvenuta l'acquisizione della Wyeth da parte di Pfizer



Nella giornata di oggi la Pfizer ha acquisito la Wyeth confermando le indiscrezioni apparse sulla stampa internazionale, pochi giorni fa (vedi post pubblicato sabato scorso su questo blog). Si tratta della più grossa fusione societaria nel settore farmaceutico, dal 2000, da quando cioè si è assistito all'unificazione tra Glaxo Wellcome e SmithKline Beecham.


Di seguito pubblichiamo l'articolo apparso oggi su Milano Finanza, perchè è quello che spiega in modo più completo l'operazione finanziaria avvenuta oggi. Dalle righe di questo articolo mi sento di sottolineare la prima nota dolente: la Pfizer oggi ha dichiarato che dell'organico di 129400 dipendenti (83400 provenienti da Pfizer e 46000 provenienti da Wyeth) dovrà essere ridimensionato del 10% (12-13 mila dipendenti su scala mondiale).
Scheda : La Pfizer in Italia
La Pfizer è il primo gruppo mondiale nel settore farmaceutico. Le aree terapeutiche che Pfizer presidia sono: antinfettiva, cardiovascolare,dolore e infiammazione, endocrinologia,oftalmologia, oncologia, respiratoria, sistema nervoso centrale, tabagismo, urologia e ginecologia.
In Italia, il Gruppo Pfizer è presente dal 1955 con due sedi amministrative a Roma e a Milano, mentre gli stabilimenti di produzione si trovano a Latina (Lazio), Ascoli Piceno (Marche) e Pisticci in provincia di Matera(Basilicata).
Lo stabilimanto di Latina è il primo sito produttivo della Pfizer in Italia. Questo stabilimento produce farmaci ad uso umano e veterinario per l'Italia e l'Europa. In particolare: antibiotici, antielmintici, antidepressivi, antimicotici ed antiinfiammatori, in diverse formulazioni farmaceutiche: sterili e non sterili, capsule, compresse,iniettabili ecc...
Lo stabilimento di Ascoli Piceno è un sito all'avanguardia in cui vengono confezionate diverse forme farmaceutiche di cui circa il 60% è destinato ai mercati esteri.
Lo stabilimento di Pisticci, infine è di recente fondazione (2002) ed è dedicato alla produzione di API. Questo stabilimento possiede un impianto multiprodotto completamente automatizzato che lavora su tre turni di produzione.
LA Pfizer poco tempo fa ha venduto il centro di ricerca e sviluppo di Nerviano. Attualmente ha dichiarato la messa in mobilità di 556 lavoratori del settore Informazione Medico Scientifica.
Milano Finanza 26 gennaio
Pfizer-Wyeth, il più grande merger dopo le nozze At&T-BellSouth
Il colosso Usa Pfizer, numero uno mondiale della farmaceutica, ha concluso la trattativa per acquistare la rivale Wyeth. Questa ha infatti detto no all'olandese Crucell, sesta al mondo nei vaccini. Lo ha comunicato la stessa Crucell, i cui titoli alla Borsa di Amsterdam perdono ben il 19,70%.E' arrivato già oggi l'annuncio ufficiale dell'accordo di acquisizione. Il board direttivo del primo gruppo farmaceutico mondiale ha infatti raggiunto nella notte un'intesa sull'offerta per la compagnia di Madison, New Jersey, operazione che sarà completata entro la fine del quarto trimestre. Nel dettaglio, Pfizer ha offerto 50,19 dollari ad azione, pari a circa 68 miliardi di dollari, di cui 33 in contanti e il rimanente in azioni. Il premio concesso è pari al 29% sui prezzi della chiusura di giovedì scorso di Wyeth sulla piazza americana, prima che iniziassero le indiscrezioni. Gli azionisti Wyeth controlleranno circa il 16% delle azioni Pfizer. Dalle nozze tra i due gruppi nascerà un'entità con un fatturato annuale di 75 miliardi, inoltre l'operazione permetterà di creare notevoli sinergie per miliardi di dollari. La transazione dovrebbe infatti aumentare l'Eps della società nel secondo anno dal completamento, dal terzo anno, invece, i risparmi si dovrebbero attestare a 4 miliardi di dollari. L'operazione è il più grande merger dopo le nozze da 70 miliardi di dollari tra AT&T (American Telephone & Telegraph Company) e l'azienda di telecomunicazioni statunitense BellSouth nel 2006. Il Wall Street Journal afferma che a gestire il nuovo gruppo andrebbe Jeffrey Kindler, numero uno di Pfizer, mentre il suo omologo alla Weyth, Bernard Poussot, lascerebbe la società. Weyth conta 46 mila addetti e Pfizer 83.400. Ma questi saranno tagliati del 10% come ha sottolineato oggi la stessa Pfizer, annunciando che nel quarto trimestre il fatturato em l'utile del gruppo sono calati parecchio.Il gruppo ha infatti chiuso il trimestre con un risultato netto di 266 milioni di dollari, pari a 4 centesimi ad azione, a fronte dei 2,72 miliardi, o 40 centesimi, dello stesso periodo dello scorso anno. Sul dato, hanno spiegato dalla stessa casa farmaceutica, hanno pesato 2,3 miliardi di dollari di oneri legati alla chiusura di alcune cause legali. Mentre il fatturato è sceso da 12,87 a 12,35 miliardi di euro. Pfizer ha contestualmente annunciato che taglierà il dividendo, portandolo a 16 centesimi, e che per il 2009 prevede di registrare un fatturato compreso tra i 44 ed i 46 miliardi di dollari e un Eps pro-forma di 1,85-1,95 dollari. In scia alla pubblicazione dei dati, il titolo Pfizer perde il 4,2% nel pre-mercato di Wall Street.
Francesca Gerosa


domenica 25 gennaio 2009

Tempo di crisi

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Epifani: «Ci hanno colpito, risponderemo»


Il j’accuse di Guglielmo Epifani arriva al termine di una riunione fiume con i segretari delle categorie e quelli dei territori. E ce n’è per tutti. Per il governo, che ha «deliberatamente cercato la rottura», per la Confindustria che «ha una responsabilità diretta ed esplicita», per Cisl e Uil «perché mai la Cgil avrebbe firmato un accordo sulle regole senza di loro. Mai». Invece Cisl e Uil e tutti gli altri hanno firmato. Perché la Cgil no? «Perché è stato un prendere o lasciare su un testo che non può essere condiviso. Restringe la contrattazione, quella nazionale è fortemente depotenziata in tutti i suoi aspetti; quella aziendale non viene estesa. Il testo contiene un principio di derogabilità ai principi generali che può rendere inesigibili le norme del contratto nazionale. A livello nazionale si procede, strutturalmente, a una riduzione del potere d’acquisto. E non abbiamo firmato perché c’è una norma sul diritto di sciopero assolutamente inaccettabile in quanto le parti dovrebbero stabilire che solo chi rappresenta la maggioranza ha la possibilità di proclamare gli scioperi. Messo così non è un tema delle parti sociali, il diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione. È un terreno improprio e pericoloso, una forzatura voluta dal ministro Sacconi. C’è poi l’estensione abnorme della bilateralità. Lei ha parlato della nascita di una casta...«Estesa impropriamente la bilateralità rischia di creare una casta di burocrati, del sindacato e delle imprese». Si aspettava questa accelerazione?«Doveva essere una riunione per discutere dei provvedimenti contro la crisi, invece contro la crisi non è stato proposto nulla ed è finita con un accordo separato sui contratti. È il segno di una scelta deliberata, profondamente sbagliata e che porterà un sacco di problemi». La presidente di Confindustria dice che la porta è sempre aperta.«Ho letto dichiarazioni di Emma Marcegaglia assolutamente incomprensibili. Voglio dire che non è stata la Confindustria a tentare di convincere la Cgil, ma è stata la Cgil a fare l’estremo tentativo chiedendo alla Marcegaglia una disponibilità a discutere sui punti di disaccordo. È stato un senso di responsabilità mantenuto fino all’ultimo dalla Cgil e che si è scontrato con il no della Marcegaglia, la quale ha una responsabilità diretta ed esplicita in questa vicenda, cosa che mai mi sarei aspettato. Come le ho detto la Cgil e Confindustria sono i soggetti fondamentali, anche se non unici, del sistema delle relazioni industriali del Paese e dovrebbero avere tra di loro attenzione e responsabilità reciproca. Cosa che non ho trovato». Forse perché Confindustria con l’accordo porta a casa un bel po’ di cose.«Porta a casa un credito verso il governo, un indebolimento del sindacato, una restrizione degli spazi collettivi di contrattazione, una bassa politica salariale del contratto nazionale. Ma non la cosa più importante: regole condivise. Questa assenza determinerà incertezza permanente nei rapporti, a tutti i livelli. E creerà un problema in più alle imprese, dappertutto». La leader degli industriali dice che lei, Epifani, pensa ad altro, alle elezioni europee. Che cosa risponde? «Che dovrebbe chiedere scusa se è una persona onesta. Anzi, avrebbe già dovuto farlo».Al movimento sindacale restano invece un bel po’ di cocci.«Cocci, esattamente. Resta soprattutto un punto, che per noi questa volta è risolutivo nei rapporti con Cisl e Uil, perché la Cgil non avrebbe mai firmato un accordo sulle regole generali senza Cisl e Uil, mai. Non lo avrebbe concepito. Com’è possibile che quello che per la Cgil è impensabile per gli altri lo è? Non mi si dica che c’è un problema di merito perché c’è sempre un problema di merito tra tre organizzazioni». Ora che cosa farà la Cgil? «Sono problemi grandi e destinati a durare quindi faremo ponderatamente le nostre scelte. Apriremo discussioni nei luoghi di lavoro e chiediamo di farlo unitariamente, e chiederemo ai lavoratori di esprimersi democraticamente. Lo facemmo anche nel ‘93. E una sfida democratica cui nessuno può sottrarsi, se no vuol dire che si ha paura di quello che si è firmato. E risponderemo con una iniziativa di lotta specifica che deciderà il direttivo, ferme restando le iniziative programmate». Il Pd si è diviso, solo una parte vi sostiene. L’amareggia? «Abbiamo provato fino all’ultimo a fare l’accordo, non si è voluto trovarlo per responsabilità di governo e Confindustria. È evidente che un partito che ha dentro di sé diverse anime e culture possa avere opinioni diverse. Mi piacerebbe che tutto il Pd chiedesse a tutto il sindacato di affrontare un percorso democratico affidando la risoluzione al voto dei lavoratori. Sarebbe un messaggio verso la direzione giusta».

L'unità
Felicia Masocco
24 gennaio 2009

sabato 24 gennaio 2009

Contratti, le proteste spontanee


L'accordo di Palazzo Chigi sulla riforma del modello contrattuale colpisce fortemente il lavoro pubblico e rappresenta una diminuzione programmata della retribuzione e del potere contrattuale dei lavoratori.
Il fatto è talmente evidente che stamane in tutta Italia i lavoratori danno vita ad estemporanee e spontanee proteste, che proseguiranno per tutta la giornata. Dall'ospedale Spallanzani di Roma, a Palazzo delle Aquile a Palermo, dall'Inps di Milano al San Paolo ed al Cardarelli di Napoli, passando per la Regione Lombardia, il Comune di Bologna, le Asl di Pavia e Como, i lavoratori vivono un disagio palpabile, in alcuni casi incontenibile.
Di fatto, questo accordo estingue il Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro. Le dinamiche retributive saranno vincolate alla finanziaria, ed eventuali miglioramenti, frutto della contrattazione integrativa, saranno detratti dalla quota di recupero tra inflazione programmata ed inflazione reale, e di fatto conguagliate. Inoltre, mentre per i lavoratori privati il recupero del differenziale tra inflazione programmata ed inflazione reale avverrà a fine triennio, per i pubblici dipendenti questo avverrà nel corso del triennio successivo.
L'accordo prevede inoltre la limitazione del diritto di sciopero, che ricordiamo essere una libertà delle persone costituzionalmente garantita, ed il sostanziale mutamento del modello di rappresentanza e del ruolo stesso dei sindacati.
Ai lavoratori che in queste ore manifestano la proprio rabbia ed il proprio comprensibile malessere, chiediamo di garantire comunque i diritti dei cittadini ed assicuriamo loro che la Fp-Cgil saprà dar voce e rappresentanza adeguata alle loro proteste ed alle loro proposte.
L'appuntamento è per tutti i lavoratori pubblici, insieme con quelli del settore metalmeccanico per 13 febbraio 2009 a Roma, in piazza San Giovanni, per quella che sarà la più grande manifestazione del lavoro pubblico mai fatta in questo paese.
Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Aprile on line

23 gennaio 2009, 14:37

PFIZER: IN TRATTAIVE PER COMPRARE WYETH PER 60 MLD DLR


(AGI) - New York, 23 gen. - Il colosso Usa Pfizer, numero uno mondiale della farmaceutica, e’ in trattative per acquistare la rivale Wyeth. Lo rivela il Wall Street Journal, secondo il quale l’affare si aggira intorno ai 60 miliardi di dollari. Le due societa’ negoziano da mesi e non sono vicine ad un accordo. Pfizer fa sapere che non intende commentare “rumors di mercato o speculazioni”. Secondo il WSJ, che cita fonti ben informate, Pfizer intende usare sia soldi cash che azioni. (AGI)

Lo scippo del contratto


Dopo il vertice sulla crisi a Palazzo Chigi, sul tavolo tra governo e parti sociali era arrivato il dossier sulla riforma dei contratti con un ordine di scuderia condiviso con Cisl e Uil: chiudere presto, e senza la Cgil, la riforma degli assetti contrattuali. Come fare? presentando da parte del governo un testo "prendere o lasciare", immodificabile, sul quale la Cgil aveva già da tempo espresso la sua contrarietà.
Una breve sospensione tecnica, per integrare e mettere a punto un documento unico valido e condivisibile sia per il settore pubblico che per quello privato, come indicato dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, e il negoziato è scivolato via come l'olio. D'altra parte le prove generali erano state fatte da tempo a palazzo Grazioli nell'incontro segreto del governo con Bonanni e Angeletti. Così, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, esprime entusiasmo sostenendo che la riforma del modello contrattuale "è un obiettivo storico inseguito per tanti anni, un accordo di grande valore politico, economico ma anche contrattuale". Per il numero uno della Cgil, invece, restano valide invece le critiche già espresse sulle linee guida presentate a suo tempo da Confindustria.
"L'accordo per la riforma degli assetti contrattuali ha una portata storica, non solo perché sostituisce le intese sottoscritte il 23 luglio 1993, dopo una lunga e defatigante negoziazione, ma soprattutto perché sostituisce per la prima volta il tradizionale approccio conflittuale nel sistema di relazioni industriali con quello cooperativo". Afferma in una nota il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. "L'accordo quadro infatti - spiega il ministro - promuove lo spostamento del cuore della contrattazione dal livello nazionale alla dimensione aziendale e territoriale ove, anche grazie alla detassazione del salario di produttività, le parti sono naturalmente portate a condividere obiettivi e risultati".
Inoltre, l'accordo quadro firmato questa sera a Palazzo Chigi prevede due novità: 1) i contratti avranno durata triennale tanto per la parte economica che normativa; 2) scompare l'inflazione programmata che verrà sostituita dall'Ipca (indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo per l'Italia), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati. L'elaborazione della previsione sarà affidata ad un soggetto terzo.
"Spiace constatare che la Cgil non è - dice ancora Sacconi - allo stato del suo dibattito interno, in grado di convergere con le altre organizzazioni sindacali su comuni obiettivi di modernizzazione".
Secca la controreplica di Epifani: "Il Governo, che non riesce a dare una risposta sugli ammortizzatori sociali, non mette in atto un sostegno a consumi, famiglie e imprese, non ha uno straccio di idea di politica industriale e non redistribuisce risorse fiscali ai pensionati e lavoratori dipendenti, ha forzato in direzione di un accordo che sapeva non avrebbe trovato l'accordo della Cgil. Ci è stato presentato stasera, integrato con la parte relativa al pubblico impiego che non si conosceva. Era un prendere o lasciare e la Cgil non era d'accordo". "Non sono contento, il Paese ha bisogno di unità ma non si può chiedere coraggio a quelli che lo hanno avuto e hanno pagato i prezzi più grandi, non si può chiedere responsabilità quando non si è responsabili di fronte alla portata di questa crisi. Preferiamo - ha sottolineato Epifani - mantenere una linea di rigore e serietà, bisogna dare risposte vere alla crisi per difendere i diritti e la dignità".

C.R., 22 gennaio 2009, 21:05

Aprile on line

Riforma modello contrattuale: CISL e UIL e UGL subalterne a Governo e Cofindustria


Ancora una volta nasce una luna di miele tra Berlusconi capo del governo e due sindacati confederali: la CISL e la UIL. Oggi come ai tempi del patto per l’Italia. Ancora una volta, con Berlusconi al governo, la CGIL è costretta a difendere, da sola, gli interessi dei lavoratori. Oggi come ai tempi di Cofferati e della sua strenua e vittoriosa lotta, contro l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Lasciamo perdere l’UGL, su cui preferisco non parlare per evitare di dire cose troppo spiacevoli, ma la CISL e la UIL continuano a fare scelte criticabili e devastanti per gli interessi dei lavoratori. E questa è una cosa che mi dispiace.
Ma la CGIL continuerà a portare avanti, in modo solitario le sue lotte, così come sta facendo contro tutti non firmando l’accordo sulla riforma degli assetti contrattuali, così come ha lottato contro l’abolizione dell’articolo 18. Ancora una volta, la CGIL sarà la sola forza di opposizione al pensiero unico che sempre più si impone nel nostro Paese. Mentre CISL e UIL saranno, ancora una volta, le stampelle di un governo confindustriale e strumento dei potentati finanziari.

venerdì 23 gennaio 2009

Crisi: Filcem Cgil, oltre 20.000 posti a rischio

Gli effetti dello tsunami finanziario e della crisi economica generale si fanno sentire pesantemente anche nei settori della chimica, del farmaceutico, del manifatturiero. Sono migliaia, scrive in una nota la Filcem Cgil, i lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro. “Già nei prossimi due mesi - fa sapere Alberto Morselli, segretario generale della sigla di categoria - sono previsti nella sola chimica oltre 15.000 lavoratori in fermo impianti, 5.000 in cassa integrazione, oltre un migliaio in mobilità”.
Rassegna.it
21/01/2009 14:28

APRILIA: RAGGIUNTA L’INTESA TRA WYETH LEDERLE ED I SINDACATI FILCEM-CGIL;FEMCA CISl, UILCEM UIL

COMUNICATO DI CGIL, CISL E UIL

Dopo lo sciopero del giorno 12 gennaio, che ha visto una altissima adesione dei lavoratori, il 15 è ripreso il confronto tra le parti presso la Confindustria Latina.
Dopo l’ennesima ed interminabile riunione è stata raggiunta una intesa che sarà ratificata il giorno 19 gennaio p.v. presso la Regione Lazio.
L’intesa prevede:
· Riduzione del numero complessivo degli esuberi dagli iniziali 207 a 160
· Avvio, dal 1° marzo, di una Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per tutti i lavoratori in esubero
· Adozione di una serie di strumenti utili a dare soluzioni ai lavoratori coinvolti:
1. Collocamento in mobilità di quei lavoratori in possesso dei requisiti per l’accesso alla pensione
2. Collocamento in mobilità di quei lavoratori che matureranno tale requisito nel corso del periodo di mobilità spettante a ciascuno
3. Collocamento in mobilità di quei lavoratori che daranno disponibilità a non opporsi al licenziamento
4. Passaggio, su base volontaria, di 60 Informatori Scientifici e Capi Area ad altra azienda farmaceutica
5. Passaggio, su base volontaria, ad una Società da individuare nelle prossime settimane che gestirà le attività lavorative che saranno esternalizzate da Wyeth dei lavoratori attualmente impiegati in tali attività (Servizi Generali e Car Fleet)
6. Utilizzo dell’Accordo “Welfarma”, recentemente stipulato tra Farmindustria e egreterie Nazionali Filcem-Femca-Uilcem, che prevede formazione e riqualificazione dei lavoratori estromessi dalle Aziende per una loro ricollocazione nel mercato del lavoro
7. Utilizzo di una società di “outplacement” per ricercare nuova occupazione per tutti i lavoratori impattati, compresi i lavoratori temporanei che, alla scadenza dei contratti in corso, non saranno confermati.
Le parti si sono impegnate ad una verifica congiunta, prima del termine della CIGS, per monitorare lo stato del progetto di riorganizzazione aziendale ed, in particolare per una disamina delle situazioni di quei lavoratori che fossero ancora in CIGS, non avendo trovato collocazione in nessuna delle soluzioni di cui sopra.
Le Organizzazioni Sindacali e la RSU, pur nell’insoddisfazione che deriva dall’ennesima riduzione di personale operata dalla Wyeth in pochi anni, esprimono una moderata soddisfazione per aver ridotto fortemente il numero degli esuberi, per aver messo in campo una serie di strumenti che possano garantire occupazione e reddito ai lavoratori, per aver ottenuto congrui incentivi economici per coloro che, a vario titolo lasceranno la Wyeth.
FILCEM CGIL-FEMCA CISL-UILCEM UIL
D’Arcangelis – Tramannoni - Cavallo

ACCORDO SEPARATO SULLA RIFORMA DEGLI ASSETTI CONTRATTUALI

Contratti: Epifani, accordo non garantisce potere d'acquisto
Rende più complicato esercizio problema contrattuale

Roma, 22 gennaio - Per Epifani il testo era da bocciare "per i seguenti motivi: il contratto nazionale non sarà mai in grado di assicurare il recupero del potere d'acquisto".
Inoltre "non c'è nessuna distinzione di qualificazione del secondo livello. Siamo in presenza di una proposta che per il primo livello abbassa strutturalmente le retribuzioni dei lavoratori e nel secondo livello non fa quell'operazione di estensione e di qualificazione della quale c'è bisogno".
"Ci sono nel testo - ha aggiunto - il tema della deroga al contratto nazionale e un tema delicato, come quello dello sciopero, che sarebbe stato assolutamente necessario portare fuori dalle linee guida generali. Infine c'è un problema: siamo in presenza di alcune linee guida che fanno riferimento ad altre cose, ad altre linee guida. Si sta creando una trattativa burocratica un po' strana.
Abbiamo queste linee guida poi avremo tante linee guida per i settori e poi avremo i contratti di lavoro. La mia impressione è che tutto questo non semplifichi e non snellisca ma renda molto più complicato l'esercizio del problema contrattuale".
"Per questa ragione - ha concluso Epifani - tanto più in assenza di una politica fiscale di sostegno ai redditi di lavoro dipendente, sottoscrivere quell'intesa vuol dire nella sostanza rendere la dinamica delle retribuzioni e le politiche di efficienza e produttività del secondo livello non corrispondenti ai bisogni dei lavoratori e delle imprese".
Contratti: Epifani, su crisi e contratti Cgil mantiene linea rigore e serietà
Non si può chiedere coraggio a chi paga sempre prezzo più grande

Roma, 22 gennaio - Sulla crisi economica e la riforma del modello contrattuale la Cgil preferisce "mantenere una linea di rigore e di serietà". Lo ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, al termine della firma sul nuovo modello contrattuale (intesa che la Cgil non ha sottoscritto) e dopo il tavolo con il governo sulla crisi dell'economia. "Un Paese che affronta una crisi - dice Epifani - ha bisogno di unità: non si può chiedere il coraggio a quelli che hanno sempre pagato il prezzo più grande. Non si può chiedere responsabilità quando non si è responsabili di fronte alla portata di questa crisi". Per questa ragione, insiste il leader della Cgil, "noi preferiamo mantenere una linea di rigore e di serietà".
Contratti: Epifani, governo ha forzato per accordo separato sapendo no Cgil
Dopo critiche su pacchetto crisi, è bardatura burocratica un po’ strana
Roma, 22 gennaio - ''Il governo ha forzato in direzione di un accordo che sapeva non avrebbe avuto il consenso della Cgil''.
Lo afferma il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso della conferenza stampa che segue l'accordo sulla riforma del modello contrattuale, a cui non ha aderito il sindacato di corso Italia.
Una forzatura che la Cgil legge come conseguenza delle dure critiche che il sindacato aveva riservato al pacchetto anticrisi.
"E' incredibile -ribadisce Epifani- che un governo non riesce a dare risposte sugli ammortizzatori, non fa sostegno fiscale a consumi e imprese, non ha uno straccio di idea di politica industriale, perche' non bastano gli ammortizzatori se non hai un piano su come fare per l'auto, il mezzogiorno e la chimica''.
Il paese, afferma Epifani, ''ha bisogno di unita' ma non si puo' chiedere coraggio e chi lo ha sempre avuto e ha pagato''.
Con questo modello contrattuale, secondo Epifani, ''si sta creando una bardatura burocratica un po' strana''. L'obiettivo dovrebbe essere quello di un contratto che ''semplifica e snellisce'' invece con questo modello si rende ''piu' complicato l'esercizio del potere contrattuale''.
Sulla crisi il leader della Cgil esprime ''delusione perche' abbiamo bisogno che il governo faccia in fretta sulle risorse e per le tutele legate ad ammortizzatori sociali, perche' piu' passa il tempo piu' i precari perdono lavoro e restano senza sostegno''.
L'impossibilita di chiudere oggi sugli ammortizzatori sociali, secondo Epifani, dipende ''non tanto dalle regioni, tanto dal fatto che se anche il governo non metta le risorse aggiuntive non si esce da problema''.
Contratti: Epifani, senza modifiche testo no Cgil

Roma, 22 gennaio - Se il testo di riforma del modello contrattuale non sara' modificato ''non c'e' l'accordo della Cgil''. Lo ha detto il segretario generale Guglielmo Epifani al tavolo a Palazzo Chigi. Secondo Epifani ''il livello nazionale di contrattazione non recuperera' mai l'inflazione reale'' e con il testo finora elaborato ''non si allarga davvero il secondo livello''. Mentre la derogabilita' ''diventa un principio generale, la bilateralita' si allarga a compiti impropri e crea una casta'', ha sottolineato.

giovedì 22 gennaio 2009

La CGIL di nuovo in piazza

Se il Governo non fornirà risposte adeguate per fronteggiare la crisi economica che attanaglia il Paese, la Cgil scenderà in piazza ai primi di aprile, probabilmente il 4. Ad annunciarlo è il leader della Cigl, Guglielmo Epifani, in una conferenza stampa in vista dell'incontro di domani con l'esecutivo. Per Epifani, sino ad oggi, il Governo si è mostrato passivo, senza "un'idea, un progetto per governare la crisi". Ecco perchè "se il Governo non darà risposte" la Confederazione si prepara ad una grande manifestazione. "Non sarà uno sciopero", precisano a Corso Italia, ma una vera e propria "chiamata generale", pronta a rievocare quella storica giornata del 23 marzo 2002. Allora c'era Cofferati e la battaglia sull'articolo 18, una sinistra annaspante e il bisogno di ridare fiato ai diritti del mondo del lavoro. Oggi c'è la crisi economica e strutturale che si allarga e si aggrava a macchia d'olio, e il picco ci sarà probabilmente tra marzo e giugno. Aprile è dunque un mese simbolico, in grado di ridare speranza e prospettive di lotta ad un paese in pesante difficoltà. Una "primavera" sociale a fronte del lungo inverno della politica, forse anche un "messaggio di commiato" del segretario da corso Italia. Cofferati lasciò il sindacato a settembre del 2002, Epifani potrebbe volare verso Bruxelles a giugno 2009. Ma la crisi incombe, il governo non dà risposte, la politica boccheggia e la Confederazione necessita di una "manutenzione" politica e organizzativa. E' ora di rimboccarsi le maniche.Corso Italia prepara le cartucce: lunedì scorso, l'incontro con il segretari generali della Funzione pubblica e dei Metalmeccanici, Podda e Rinaldini, ha contribuito a stemperare le posizioni e le divergenze interne. Nessuna paventata "resa dei conti". La Confederazione si rafforza al suo interno e il segretario chiama all'azione le anime "attendiste": lo sciopero congiunto Fp e Fiom, inizialmente previsto per il 13 febbraio, ci sarà, ma probabilmente si allargherà anche ad altre categorie (e quindi potrebbe slittare di qualche giorno) e verrà seguito da molte altre iniziative. In cantiere ci sono i pensionati, il nordovest, il sud. Fino alla chiamata generale di aprile.Quello che preoccupa maggiormente Corso Italia "è la flessione molto forte degli investimenti e dei beni strumentali e durevoli", sottolinea Epifani, spiegando che la crisi si sta abbattendo in modo particolare sui settori dell'auto, dei mezzi di trasporto, degli elettrodomestici e della meccanica e componentistica. "La Cgil ritiene - precisa - che non bisogna avere paura di questa crisi, lo dico al Governo ma non bisogna fuggire dalla durezza di questa crisi". E sempre rivolgendosi all'esecutivo afferma: "Nella sostanziale passività del Governo vedo una grande differenza da quello che stanno facendo gli altri Paesi. Pensiamo al settore dell'auto dove tutti i Paesi si stanno muovendo mentre l'Italia non ha fatto nulla".Diverse le richieste che la Cgil intende rivolgere all'esecutivo al tavolo di domani. Per primo "bisogna mettere in condizioni le imprese (non solo quelle medie e piccole ma anche per quelle grandi che possono ancora investire) e le famiglie di poter accedere al credito" anche perché "se non si sblocca questo punto tutto è più difficile". E a questo proposito il sindacato denuncia "lo scaricabarile" in corso tra Banche e imprese a cui assiste "senza far nulla il governo".Poi bisogna affrontare il nodo degli ammortizzatori sociali e delle tutele: "Gli ammortizzatori - ammonisce però Epifani - hanno senso solo se inseriti in una più ampia politica industriale". E, a tal proposito, il leader della Cgil si dice preoccupato per lo slittamento dell'incontro tra Governo e Regioni che "fa capire come allo stato attuale non c'è l'accordo". Sul tema degli ammortizzatori serve "fare presto e serve chiarezza. Ognuno deve mettere il suo, è giusto chiedere alle Regioni, ma anche il Governo deve fare la sua parte".Epifani ricorda che al Governo sono stati chiesti tre incontri dai sindacati sul settore dell'auto, della chimica e della moda e "a nessuna di queste tre domande di incontro è stata data una risposta. L'esecutivo deve aprire questi tre tavoli di confronto". Infine, "il Governo deve dire come intende affrontare quella che Tremonti ha chiamato una situazione drammatica, quella del Mezzogiorno". Insomma, palazzo Chigi deve fornire delle risposte perché nel Paese "c'è una situazione - assicura Epifani - che può diventare socialmente pesante. Ieri l'assemblea di Pomigliano è stata molto pesante e in molte aree, se la crisi non viene governata, i problemi diventeranno seri e pesanti. Per affrontare la durezza di questa crisi - conclude - bisogna dare risposte a questi problemi".
Aprile on line
C.R., 21 gennaio 2009

WYETH LEDERLE DI APRILIA - TIBALDI:"CON ACCORDO IN REGIONE DIMINUITI ESUBERI

"E'stato firmato oggi presso gli uffici dell'assessorato al Lavoro della Regione Lazio l'accordo per la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione e ristrutturazione con piano di investimenti della Wyeth Lederle S.p.A. di Aprilia. L'intesa è stata sottoscritta dall'assessora regionale al Lavoro, Alessandra Tibaldi, alla presenza delle organizzazioni provinciali della FILCEM/CGIL, FEMCA/CISL, UILCEM/UIL, UGL, CISAL, della RSU e del rappresentante della Confindustria di Latina. La CIGS entrerà in vigore a decorrere dal primo marzo 2009 per 12 mesi."Saluto positivamente l'esito di questa vertenza - afferma l'assessora Tibaldi - perché si è riusciti a diminuire il numero degli esuberi da 207 a 160, di cui: 85 dipendenti nell'informazione scientifica, 7 negli uffici commerciali e 68 nello stabilimento di Aprilia. Per quanto riguarda la mobilità, anche volontaria ed incentivata, è prevista sia per i lavoratori già in possesso dei requisiti per la pensione al momento della firma dell'accordo, sia per quei lavoratori che matureranno il diritto al pensionamento di anzianità o di vecchiaia nel corso o a conclusione del periodo di CIGS"."Con l'accordo l'azienda è vincolata - prosegue l'assessora Tibaldi - ad anticipare ai lavoratori sospesi dal lavoro l'indennità per conto dell'INPS. Inoltre, su richiesta delle lavoratrici e dei lavoratori, l'azienda si è impegnata ad anticipare parte del TFR.""Altro elemento qualificante dell'accordo - continua Tibaldi - è l'attuazione del piano di riorganizzazione aziendale con l'attivazione di un ampio processo di formazione e di gestione degli esuberi volti a ridurre l'impatto sociale sul territorio. Sempre sulla formazione professionale è previsto l'utilizzazione del progetto SPRINTER della Regione Lazio""Si è ottenuto - conclude l'assessora Tibaldi - che l'azienda, per i dipendenti in esubero, si impegni all'individuazione di una nuova sistemazione lavorativa, affidando, a proprie spese ad una società specializzata nell'attività di outplacement, la ricerca di nuove opportunità occupazionali in altre aziende. A questo riguardo la Wyeth ha già identificato una società farmaceutica interessata ad assumere un massimo di 60 lavoratori e lavoratrici dell'Informazione Scientifica dopo la cessazione del rapporto di lavoro con la Wyeth"
http://www.provincialatina.tv

Wyeth (Aprilia): Conclusa la Vertenza

Latina (20/01/2009) - Presso la regione Lazio si è ratificato l' accordo tra le OOSS e la Wyeth Lederle S.p.A. Con la firma del documento è stata data conferma all' intesa già sottoscritta in sede di CONFINDUSTRIA la settimana scorsa. Intesa che riguardava la riduzione degli esuberi passati da 207 a 160 così suddivisi "85 ISF, 7 degli uffici commerciali e 68 nello stabilimento di Aprilia." A decorrere dal 1° marzo 2009 e per 12 la Wyeth apre un percorso di CIG/S, per un numero massimo di 160 dipendenti, con meccanismi di rotazione la dove è possibile.Grazie all' accordo sottoscritto presso Farmaindustria e le OOSS la società ha potuto mettere in campo il progetto "WelFarma" con l'opportunità per il personale ISF di essere ricollocato su altre aziende del settore. Mentre non sono state rese note ancore le società che dovrebbero subentrare e farsi carico di tutto il personale wyeth "terziarizzato".Soddisfazione in parte anche per gli incentivi che potrebbero trovare un giusto compenso per quei lavoratori che volontariamente lasceranno la società di Aprilia.

lunedì 19 gennaio 2009

Ai lavoratori Wyeth assicurata Cgis dal primo marzo

Ai lavoratori della Wyeth Lederle SpA di Aprilia (Latina) sarà assicurata la cassa integrazione dal primo marzo per un anno. E’ quanto è stato deciso oggi con la firma di un accordo presso gli uffici dell'assessorato al Lavoro della Regione Lazio sulla la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione e ristrutturazione del piano di investimenti della società Wyeth Lederle.L'intesa è stata sottoscritta dall'assessore regionale al Lavoro, Alessandra Tibaldi, alla presenza delle organizzazioni provinciali della Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Ugl, Cisal, della Rsu e del rappresentante della Confindustria di Latina.Sono molto soddisfatta per l'esito di questa vertenza – ha detto l’assessore Tibaldi - perché si è riusciti a diminuire il numero degli esuberi da 207 a 160, di cui: 85 dipendenti nell'informazione scientifica, 7 negli uffici commerciali e 68 nello stabilimento di Aprilia. Per quanto riguarda la mobilità, anche volontaria ed incentivata, è prevista sia per i lavoratori già in possesso dei requisiti per la pensione al momento della firma dell'accordo, sia per quei lavoratori che matureranno il diritto al pensionamento di anzianità o di vecchiaia nel corso o a conclusione del periodo di Cigs”.Con l'accordo l'azienda è vincolata ad anticipare ai dipendenti sospesi dal lavoro l'indennità per conto dell'Inps e si è impegnata ad anticipare parte del Tfr.
19 gennaio

Incontro del 16/01/2009

Presenti per l’Azienda: Fornito, Cassarà, dr. Cirma
Presenti per la RSU: Greco, Niciforo, Marino, Lombardo, Musumeci, La Mendola, Lo Bianco, Campione, Caminiti, Romeo.

Oggetto: Comunicazioni aziendali.
Nel corso dell’incontro il dr Cirma ha illustrato l’organizzazione aziendale da effettuare se verranno confermati i volumi previsti nel Budget 2009.
Sono stati illustrati i criteri di secondo cui si è giunti alle turnazioni prospettate.
Sono state comunicate le attuali performance delle linee di confezionamento secondo cui è stato stilato il programma di produzione.
Lo shutdown è previsto per Giugno 2009, ma deve essere confermato.
Il dr Cirma comunica che il primo “Tazocin generico” ha ottenuto da Min-San l’autorizzazione a produrre.

Aggiornamento parcheggio: l’azienda conferma la tempistica prevista, ma comunica nuovi progetti circa l’area lato pen. di cui si prevede l’accesso da ingresso FDAH e uso esclusivo dell’area.

Incontro del 14/01/2009

Presenti per l’Azienda: Fornito, Cassarà, Pontorno
Presenti per la RSU: Greco, Niciforo, Marino, Lombardo, Musumeci, La Mendola, Lo Bianco, Campione.

Oggetto: Comunicazioni aziendali.

Saranno installate delle telecamere fisse (al posto di quelle mobili) nelle aree interessate ai media-fill. In tutte le altre attività, la telecamera resterà inattiva e sarà oscurata mediante tappo sull’obiettivo.
Presentazione dell’accordo sul piano di recupero negativo ferie come discusso e concordato nelle precedenti riunioni.
Nuovo orario di lavoro Pen, a seguito dei confermati volumi di produzione (il budget 2009 è lo stesso del 2008) l’azienda comunica che le attività saranno cosi organizzate:
Confezionamento da febbraio 2009 turno 2x5 (attualmente si fa il 3x5)
Produzione e reparti collegati da Genn 09 a tutto Marzo 09sarà confermato il 2x7,
da Aprile 09 a tutto Maggio 09 si passerà a 2x5
da Giugno 09 a tutto Ottobre si tornerà a 2x7
da Novembre 09 fino a fine anno 2x5.
· L’orario sarà 06.00/13.40 e 14.00/21.40 ad esclusione dei capigruppo che faranno 6.00/14.00 e 14.00/22.00

Aggiornamento parcheggio:
si prevede apertura parcheggio lato Pen per la settimana del 26/01/09, proseguono i lavori di sgombero dell’ultima parte di parcheggio “vecchio “ lato Pen (si prevede entro sett.del 26), in atto progetto di verifica parcheggio all’interno del sito dei quadri A2 e A3.

Informazioni FDAH:
· 27-28/01/09 visita Vice Presidente , nell’ambito della visita è previsto un incontro co tutto il personale (probabilmente il 27/01/09).
· Ispezione Min-San fine Gennaio per autorizzazione a produrre in GMP gli Ectos.
· A seguito dimissioni dell’ing. Ricci e trasferimento dr Russo l’azienda comunica:
il sig. Lionti è responsabile di tutte le produzioni, gli riporteranno la d.ssa Principato, il d.r Stimoli ed il sig. Costa.
L’ing. Di Martino gestirà Ingegneria e Manutenzione, gli riporteranno i sig. Morsa, Tarda, Mastroeni e l’ing. Papale.

L’azienda comunica che venerdì 16/01/09 darà ulteriori comunicazioni.

venerdì 16 gennaio 2009

ThyssenKrupp, al via il processo per omicidio volontario

ThyssenKrupp, al via il processo per omicidio volontario
Sono due, su un totale di sei, gli imputati del processo ai manager della ThyssenKrupp che sono presenti oggi nella maxi aula 1 del Palazzo di Giustizia di Torino. Sono Raffaele Salerno, direttore dello stabilimento di Corso Regina Margherita, e Cosimo Cafueri, dirigente con funzioni di responsabile dell'Area Ecologia Ambiente e Sicurezza.Il processo, inizialmente previsto alle nove, non è però ancora iniziato per l'assenza della Corte. Al contrario sono presenti i pm, guidati da raffaele Guariniello, e gli avvocati difensori della multinazionale tedesca. È probabile che la Corte stia valutando il comportamento dei giudici popolari che alla vigilia del processo hanno rilasciato alcune interviste. I giudici dovranno anche valutare l'ammissione delle telecamere in aula nel corso delle udienze.In aula ci sono numerosi familiari degli operai morti. La maggior parte di loro indossa le magliette con i volti delle sette vittime.«Li hanno ammazzati loro e devono andare in galera». Rosina De Masi, la mamma di una delle sette vittime del rogo della ThyssenKrupp del 6 dicembre 2007 a Torino esprime così il suo dolore fuori dalla maxi aula 2 del Palazzo di Giustizia dove stamattina è in programma la prima udienza del processo per la tragedia dell'acciaieria torinese. «Mi spiace solo - aggiunge la donna - che molto probabilmente non avranno l'ergastolo». Come già era accaduto in occasione dell'udienza preliminare, sono numerosi i familiari delle vittime, gli amici e i colleghi di lavoro che seguiranno l'udienza. Uno striscione listato a lutto delle rappresentanze sindacali della Thyssenkrupp è stato esposto all'ingresso del Palazzo di giustizia.
L'unità on line
15 gennaio 2009

mercoledì 7 gennaio 2009

La Cig si impenna, Sacconi minimizza

Boom della cassa integrazione, la crescita che si registra da alcuni mesi - chiara indicazione dell'entità della ripercussione della crisi sul mondo del lavoro - è ormai un'impennata. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, nel corso della registrazione di "Porta a porta", ha fornito i dati: a dicembre, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, i trattamenti complessivi di integrazione del reddito nell'industria e nell'edilizia hanno registrato un'impennata pari al 110,28 per cento (+129,66 per cento nel solo settore industriale), con una crescita boom della Cig ordinaria che ha segnato addirittura un +525 per cento. E' invece diminuito il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, con una flessione pari all'11,61 per cento. "Questi dati - ha commentato Sacconi - ci dicono che le imprese non stanno fuggendo dalle loro responsabilità licenziando e ristrutturandosi. Ci dicono solo che stanno affrontando un periodo di difficoltà".
La lettura di Sacconi deriva dalla diversità degli strumenti. La Cassa integrazione ordinaria (che fa capo all'Inps) si applica in caso di crisi (nei settori edile, industriale e agricolo) a carattere transitorio. A quella straordinaria - che è finanziata da un fondo specifico - possono accedere in caso di "crisi, ristrutturazione, riorganizzazione, conversione produttiva, privatizzazioni, fallimento" le aziende industriali con più di quindici dipendenti, quelle commerciali con più di cinquanta e le imprese editoriali. Se la cig ordinaria cresce e quella straordinaria scende, è il ragionamento di Sacconi, significa che le difficoltà sono perlopiù passeggere.
Il dato cumulato del 2008, tuttavia, indica una crescita dell'uso della Cig pari al 24,56 per cento (nella sola industria +27,04 per cento) rispetto a 2007. Tra gennaio e dicembre le ore complessive di Cig sono state oltre 223 milioni. Sul dato critico di dicembre (in particolare quello relativo alla Cassa integrazione ordinaria) ha inciso soprattutto la crisi del settore meccanico, in primis il crollo che ha investito il comparto automobilistico (e la Fiat). Su 17 milioni e 700 mila ore di Cig ordinaria, infatti, ben 11 milioni e 200 mila sono imputabili solamente al settore meccanico. In ogni caso, ha insistito Sacconi, "negli ultimi 28 anni il ricorso alla Cig è diminuito. Dal 1980 al 2008, un ricorso maggiore alla Cig si è verificato solo nel 1997, 1998, 1999, 2000 e 2001". Ma su tempi così lunghi il dato assoluto dice poco, andrebbe verificato l'utilizzo della Cig rispetto al numero delle aziende che ne hanno diritto. Se la grande impresa e il contratto di lavoro a tempo indeterminato si ridimensionano, è ovvio che anche la cassa integrazione tende a scendere.
All'ottimismo di Sacconi ha replicato ribadendo l'allarme il suo predecessore al ministero del Lavoro, Cesare Damiano: "Da tempo sosteniamo che per fronteggiare questa crisi occorre agire su tre fattori: reddito, ammortizzatori sociali e impresa. Il governo ha già fatto tanto per banche e imprese, mentre sono mancati interventi sui redditi medio - bassi e sugli ammortizzatori sociali". In particolare, ha sottolineato Damiano, occorre agire "su chi un lavoro stabile non ce l'ha e non può godere del sistema di sussidi tradizionali, come la cassa integrazione. Per creare un sistema di ammortizzatori sociali anche per i lavoratori precari servono 2 miliardi su base annua, che corrispondono a meno di un punto di Pil". In questo senso, le prime mosse che il governo ha messo in campo a inizio legislatura non sono state molto lungimiranti: "Hanno buttato 3 miliardi per togliere l'Ici a chi non avrebbe avuto nessun problema a pagarlo, sottraendo così risorse da redistribuire. Sacconi ha avuto la pensata di detassare gli straordinari e Brunetta quella di non rinnovare il contratto ai precari del pubblico impiego. Il risultato? Che un padre lavora più ore al giorno per mantenere il figlio disoccupato".
Nel frattempo, la Fiat ha annunciato ai sindacati che nelle prime due settimane di febbraio scatterà la cassa integrazione per circa 2000 persone, per lo più impiegati. Il provvedimento interesserà circa 1200 dipendenti degli Enti centrali di Torino Mirafiori, Volvera e Orbassano. Altre 800 persone interessate dalla cig sono addetti della Powertrain di Torino Mirafiori e Torino Stura. Tanto basta a destare la preoccupazione del segretario della Fiom torinese, Giorgio Airaudo: "La cassa integrazione si estende anche ai colletti bianchi e questo conferma che la crisi è ben lungi dall'essere conclusa e sotto controllo". Airaudo ha osservato: "Occorre conoscere su quali prodotti si sta lavorando per rilanciare la Fiat e capire in che relazione sia la cassa integrazione degli impiegati con il proposito di nuove alleanze. In una situazione europea frammentata, dove ogni Paese fa la propria strategia auto, è urgente l'intervento del governo a tutela del patrimonio italiano dell'autoveicolo. L'auto si può salvaguardare puntando su innovazione e mobilità sostenibile".
Aprile on line
7 gennaio