FILCTEM-CGIL

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domenica 21 dicembre 2008

Wyeth: sindacati delusi dopo il vertice bis di ieri. L'azienda resta ferma sulle sue posizioni

Gli americani bocciano il piano Aprilia Lunedì assemblea dei lavoratori nello stabilimento

Alessia Freda
APRILIA: Gli americani bocciano le richieste avanzate dai sindacati e i lavoratori della Wyeth di Aprilia minacciano nuovi scioperi al termine delle festività natalizie. Venerdì nero per i dipendenti dello stabilimento pontino al termine del nuovo vertice-fiume tra dirigenti e rappresentanti delle organizzazioni sindacali che si è tenuto ieri mattina nella sede di Confindustria, a Latina.
«Non è stato affatto un incontro positivo, malgrado le premesse del giorno precedente lasciassero intuire sviluppi positivi per i 207 lavoratori di Aprilia e delle altri sedi Wyeth situate sul territorio nazionale - spiega Luciano Tramannoni, segretario provinciale della Femca-Cisl di Latina - Nella riunione, che si è conclusa con un verbale di mancato accordo tra le parti, non sono state colmate le distanze rispetto agli incentivi per il passaggio di società (dalla Wyeth alla nuova azienda farmaceutica romana che ha ribadito l'interesse ad assumere circa 50/60 informatori scientifici tra quelli dichiarati in esubero, ndr). L'azienda, infatti, è rimasta ferma sulle sue posizioni: è disposta a concedere solo 21 mensilità rispetto alle 28 da noi richieste. Il direttore di stabilimemnto, nel riportare le valutazioni espresse dal management americano, ha espresso le perplessità della compagnia. In particolare, sono emerse difficoltà riguardo alla terziarizzazione dell'attività logistica ed è risultato non soddisfacente il saving ottenuto dalla terziarizzazione dei servizi generali». Lunedì mattina - dalle ore 9:00 alle 11:00 - è prevista l'assemblea dei lavoratori nello stabilimento pontino. Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil e le Rsu aziendali hanno deciso di confermare e rafforzare lo stato di agitazione con il blocco totale degli straordinari già in essere e di proporre otto ore di sciopero alla ripresa delle attività lavorative dopo le festività natalizie con lo scopo di far recedere l'azienda dalle sue posizioni rigide e riprendere così il confronto.
Il Tempo
20/12/08

sabato 13 dicembre 2008

Un milione e mezzo di persone in piazza

Quasi un milione e mezzo di persone in piazza e adesione oltre il numero degli iscritti. Fincantieri 80%. Fiat Mirafiori 55%. Electrolux 55%. Gruppo Marcegaglia: 85%. 200 mila in piazza a Bologna. Epifani: sciopero riuscito, il governo ci convochi.

C’era voglia di sciopero. Di scendere in piazza e cambiare le cose. Di spiegare al governo che la crisi che si sta riversando sul paese non si combatte con mezze misure, decretini approvati in fretta e furia e provvedimenti una tantum. Di esigere una politica coraggiosa di sostegno ai lavoratori, a chi perderà il posto, ai precari cui azzereranno le collaborazioni e i tanti contratti atipici. Di pensare e provvedere seriamente a chi rischia il posto nelle grandi aziende (Fiat, Telecom) e nelle piccole e invisibili. La richiesta al governo è arrivata forte e chiara, nonostante il maltempo, i disagi anche gravi che hanno afflitto parte del paese inducendo le categorie dei trasporti ad annullare lo sciopero dove le difficoltà ambientali esigevano che i servizi fossero garantiti.SPECIALE SCIOPERO: DATI, VIDEO, FOTO, APPROFONDIMENTINonostante le varie jelle, e nonostante il fatto che si trattasse pur sempre di una protesta in solitudine, senza Cisl e Uil che sono rimaste a casa, le stime sulle adesioni allo stop indetto dalla Cgil vanno oltre le aspettative. Sono eloquenti. Da Corso Italia comunicano una partecipazione altissima alle manifestazioni e adesioni ben oltre il doppio del numero degli iscritti alla Cgil, con punte di circa il triplo. La protesta, insomma, è stata più forte della pioggia.La Cgil calcola che quasi un milione e mezzo di persone siano scese oggi in piazza. Un risultato che è la somma della partecipazione in tutte le 108 piazze dove si sono svolte le manifestazioni del sindacato. L’epicentro della protesta è stato Bologna, dove 200 mila persone hanno partecipato all’imponente manifestazione regionale, e hanno ascoltato il comizio del segretario Guglielmo Epifani, in Piazza Maggiore. Epifani ha parlato di uno sciopero riuscito, e ha chiesto al governo che convochi il sindacato e ne ascolti le proposte per uscire dalla crisi. "Siamo qui in tanti – ha spiegato Epifani - per dire al governo: per cortesia occupati seriamente dei problemi dei lavoratori, dei giovani, degli anziani e delle imprese".A Milano con la segretaria confederale Morena Piccinini erano in 80mila. A Venezia, la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, ha parlato davanti a 50mila persone mentre a Torino, con il segretario confederale Enrico Panini, erano in 50mila. A Firenze il dato di partecipazione alle manifestazioni è di 40mila persone. A Genova, con la segretaria nazionale Nicoletta Rocchi, erano in 25mila. A Roma sono scesi in piazza con la segretaria generale dello Spi Cgil, Carla Cantone, 40mila manifestanti mentre ad Ancona, una delle cinque manifestazioni regionali, erano in 25mila con il segretario confederale Fabrizio Solari. E ancora altri dati forniti dalla Confederazione di Corso d’Italia: in Sardegna, alla manifestazione regionale di Cagliari, al comizio del segretario confederale Agostino Megale si sono contati 40mila manifestanti. Ancora, a Napoli erano in 40mila così come in Puglia, alla manifestazione regionale di Bari, conclusa dal segretario confederale Fulvio Fammoni. Infine, in Sicilia si sono contate 15mila presenze a Catania, dove il comizio è stato tenuto dalla segretaria confederale, Paola Agnello Modica, e 30mila a Palermo con la segretaria nazionale Vera Lamonica. A queste 13 piazze, inoltre, vanno sommati i dati delle restanti 95 piazze italiane dove, secondo quanto risulta al dipartimento organizzazione della Cgil, la partecipazione alle manifestazioni è andato ben oltre le previsioni. “Un risultato di grande rilievo”, ha osservato il segretario confederale, responsabile d’organizzazione della Cgil, Enrico Panini, che ha rilevato come “anche in considerazione delle avverse condizioni metereologiche e dello stato di calamità naturale proclamato in alcune zone del paese, tra queste Roma, il risultato della partecipazione alle manifestazioni, così come l’adesione allo sciopero, risulti ottimo”. Panini ha ricordato inoltre come ieri “la Cgil abbia ritenuto opportuno, con il grande senso di responsabilità che la contraddistingue, sospendere dallo sciopero il personale addetto alla circolazione del trasporto ferroviario sull’intero territorio nazionale”. Sull’adesione allo sciopero generale da parte dei lavoratori, Panini ha osservato: “E’ stata omogenea nel Nord, nel Centro e nel Sud ed è stata molto buona: ci risulta, infatti, che in molte, tantissime aziende del paese si sia andati ben oltre il doppio del numero dei nostri iscritti, e in alcuni casi addirittura il triplo”. Quanto ai settori, continua, “è molto significativo il risultato raggiunto nel comparto industria. Un settore falcidiato dalla cassa integrazione eppure, come dimostra il dato della Fiat, benché per molti questo fosse l’ultimo giorno di lavoro prima della chiusura forzata degli stabilimenti, il risultato di adesione è stato sorprendente”. Ancora, ha aggiunto, “è stata buona l’adesione nella Scuola ed è andata bene nel Pubblico Impiego, anche in considerazione che queste due categorie sono state recentemente chiamate a scioperare”. Qualche dato esemplificativo: l’astensione dal lavoro è stata del 55% alla Fiat Mirafiori ed ancora più alta in altri stabilimenti industriali del distretto: Alenia 70%, Sandretto 80%. Le adesioni alla Mole-valvole ed alla Ilte hanno fin qui registrato il fermo totale della produzione. Anche alla Ergom altissima adesione allo sciopero che ha visto incrociare le braccia l’85% delle maestranze.Nelle aziende del gruppo Marcegaglia, l'azienda leader in Europa e nel mondo della trasformazione dell'acciaio guidata dalla presidente di Confindustria, l'adesione e' dell'85%. La Cgil riporta i seguenti dati: stabilimento di Sesto San Giovanni 80%, stabilimento di Boltiere a Bergamo 90%, stabilimento di Graffignana a Lodi 100%. A Mantova, citta' sede del gruppo, l'adesione e' del 90%.Alla Fincantieri di Monfalcone (Gorizia) ha incrociato le braccia l’80% dei dipendenti del cantiere navale. Sempre a Gorizia, alla Ansaldo le adesioni hanno raggiunto il 70%. E nei cantieri Wartsila di Trieste si va oltre il 60%.E, secondo i dati forniti dalla Cgil, anche in Lombardia le adesioni sono altissime. In Brianza alla Candy, l’azienda italiana produttrice di elettrodomesitici, l’adesione è all’80%, ben oltre il doppio del numero degli iscritti Cgil. Così come nel settore pubblico, la partecipazione alla giornata di sciopero indetta dalla Cgil va molto oltre il suo numero di iscritti. Presso il comune di Milano – servizi all’infanzia la percentuale è del 60%. Nel settore sanitario, al Policlinico e all’Asl 1 le adesioni oscillano tra il 60 e il 65%. Nei comuni lombardi di Sesto San Giovanni, Gorgonzola, Opera e Rozzano la partecipazione allo sciopero va tra l’80 e il 90%.Nello stabilimento di Susegana, Treviso, della Electrolux, l’azienda leader nel settore degli elettrodomestici, l’adesione allo sciopero generale indetto dalla Cgil è oltre il suo numero di iscritti. Dai dati pervenuti al dipartimento organizzativo della Cgil risulta che il 55% degli addetti dello stabilimento veneto della multinazionale svedese hanno aderito allo sciopero generale. Una percentuale che anche qui, come si registra in molte parti d’Italia, sfora il doppio del numero degli iscritti alla Cgil. Fiom: adesioni alte nonostante la cassa integrazione“In base ai dati pervenuti al centro nazionale della Fiom entro le ore 17.00 di oggi, la nostra valutazione sulla riuscita dello sciopero generale proclamato dalla Cgil è nettamente positiva per ciò che riguarda le imprese metalmeccaniche.” Lo ha dichiarato Francesca Re David, responsabile dell’ufficio Organizzazione della Fiom. “In particolare - ha spiegato Re David - lo sciopero è riuscito molto bene nei tradizionali punti di insediamento della Fiom, ovvero nelle imprese di medie dimensioni. Per quanto riguarda, invece, i grandi gruppi, la situazione è più articolata, in quanto vi sono risultati anche notevolmente positivi in un quadro reso di difficile lettura dal massiccio ricorso alla Cassa integrazione fatto, in questa prima metà di dicembre, dalle grandi imprese di diversi comparti dell’industria metalmeccanica.” “Tra i grandi gruppi – ha concluso Re David – va comunque segnalata l’ottima riuscita dello sciopero alla Fincantieri. Per quanto riguarda i settori, credo vada sottolineata la riuscita molto positiva che si è avuta, in generale, nelle imprese siderurgiche.”Mentre la Federmeccanica parla di un tasso di adesione medio del 17,7%, alla Fiom risultano dati molto diversi. Tra gli stabilimenti ove le adesioni allo sciopero odierno hanno toccato le punte più alte, si segnalano, in provincia di Brescia, Alfa Acciai, Duferco, Iveco Mezzi Speciali e Redaelli (oltre il 90%). In provincia di Bergamo, l’80% è stato raggiunto o superato alla Same, alla Marcegaglia e alla BTicino; ferma l’acciaieria alla Dalmine Tenaris di Dalmine. A Milano, Alstom Power, Alstom Transport, Iveco, Lear e Jabil sono oltre l’80%. A Varese, Imes, Sanyo Argo Clima e Whirlpool (operai) al 90%. A Bologna, Lamborghini e Arcotronics Vergato al 90%, Arcotronics Sasso e Graziano Trasmissioni all’80%. A Modena, oltre al 100% alla Maserati, hanno superato il 90% Annovi Reverberi, Godoni, Klarius e Wam, mentre l’80% è stato superato alla Rossi Motoriduttori. A Reggio Emilia, tra l’80 e il 90% sono Bcs Ferrari, Brevini, Corghi, Interpump, Lombardini e Faba. In provincia di Livorno, Acciaierie, Magona, Trw, Dalmine e Pierburg all’80%. In provincia di Napoli, tra l’80 e il 90% sono Ansaldo, Whirlpool e Fincantieri di Castellammare di Stabia. Infine, a Bari, oltre al 100% della Sirti si segnalano l’Ansaldo e la Isotta Fraschini, ove le adesioni allo sciopero hanno toccato il 90%.Alta adesione anche nell’agro-industria. Secondo i dati elaborati dalla Flai-Cgil su scala nazionale si è fermato oltre il 70% dei lavoratori del settore. Alla Barilla e alla Nestlè di Parma gli impianti produttivi erano fermi e l’adesione allo sciopero è stata totale. Dell’80% è stata, invece, alla Parmalat. Adesioni del 100% si sono registrate alla MisterDay di Potenza, nel gruppo Civ&Civ di Modena e alla Apofruit di Siracusa, la più grande azienda agricola siciliana. 80% di adesioni tra i tessili“Un risultato straordinario, con una grande partecipazione e adesioni che nel tessile si attesteranno intorno all’80 per cento”. A dirlo è la segretaria generale della Filtea Cgil, Valeria Fedeli, parlando da Biella dello sciopero generale della Cgil. Un successo atteso, spiega la dirigente sindacale ai microfoni di Radioarticolo1, perché i lavoratori del tessile hanno già vissuto una crisi, tra 2003 e il 2006 da cui “sono usciti con la consapevolezza che occorre reagire con forza di fronte a questa nuova difficoltà. Il Made in Italy e il e Sistema moda rischiano molto”.Aggiornato alle 18:50
Rassegna Sindacale


12/12/2008 12:05

venerdì 12 dicembre 2008

Riuscito lo sciopero generale a Catania

Oggi a Catania il tempo era bello. Non solo perchè dopo le condizioni metereologicamente avverse di ieri, questa mattina è spuntato il sole, ma perchè la città è stata pacificamente invasa da una moltitudine polictomatica di persone. Oggi il mondo del lavoro, gli studenti, i pensionati, i disoccupati e tutta la parte migliore di questa città e di questa provincia, era in piazza a manifestare con la CGIL, sindacato che, ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di sapere mobiltare le masse, di sapere smuovere le coscienze, di sapere farsi interprete dei bisogni, delle necessità, delle preoccupazioni e delle speranze dei lavoratori e dei cittadini che ancora continuano a credere nel cabiamento di questa città e di questo Paese.

Le immagini dello sciopero









mercoledì 10 dicembre 2008

Sciopero Generale

CATANIA

Concentramento ore 09,00 Piazza Dante Comizio ore 10,30 in Piazza Universita' Intervento del segretario nazionale cgil, Paola Agnello Modica
Scarica il volantino:

Crisi del farmaceutico (da nota stampa della FilcemNazionale)


Allarme “rosso” nel settore farmaceutico, in profonda fase di riorganizzazione: sono oltre 1.300 le unità a rischio tra fine 2008 e i primi mesi del 2009, dopo che il settore negli ultimi tre anni ha perso quasi 5000 posti di lavoro, in particolare tra gli informatori scientifici del farmaco (Isf), da “Astrazeneca” alla “Bayer”, dalla “Wyeth” alla “Bracco”, alla “Pfizer”, ecc. “Dato che rende ancora più preoccupante lo scenario futuro – commenta Morselli - è quello relativo ai tagli occupazionali di circa 320 addetti nella ricerca da parte di “Merck” e “Glaxo S.K.” che, insieme all’innovazione, dovrebbe essere invece la frontiera del futuro”. Cassa integrazione per 550 lavoratori tra “Marvecs” e “XPharma”, prospettive nere alla “Bayer” per la chiusura dello stabilimento di Rosia (Siena) e alla “Pfizer” dove è già annunciata sia la cessione degli stabilimenti di Latina (500 dipendenti) e di Pisticci, a Matera (50 lavoratori), e sia ulteriori esuberi tra gli “Isf” (300 unità) e allo stabilimento di Ascoli (60 unità).

lunedì 1 dicembre 2008

Nomina RSU

Catania 01/12/2008

Spett.le DIREZIONE
Wyeth Catania



OGGETTO: Nomina Rappresentante Sindacale FILCEM CGIL


La scrivente Organizzazione Sindacale, comunica che, a norma dell’art. 30 della legge del 20.05.70 n° 300, e del regolamento RSU del 12 febbraio 2008 che il Sig.:

Giovanni Romeo

è stato nominato dal Direttivo della Filcem-CGIL di stabilimento, componente della RSU della FILCEM (in sostituzione del Sig. U. Cannata).
La presente sarà affissa nella bacheca sindacale di stabilimento.
Si coglie l’occasione per porgere i più cordiali Saluti.



LA SEGRETERIA

domenica 30 novembre 2008

SICILIA: FISCALITA' DI VANTAGGIO PER INDUSTRIE DEL FARMACO


(ASCA) - Palermo, 27 nov - Investimenti, occupazione e ricerca sono stati alcuni tra gli argomenti affrontati nel corso di un incontro, che si e' svolto questa mattina a Palazzo d'Orleans, tra il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e il presidente e ad della Wyeth Lederle Italia, Mathieu Simon.Con un fatturato annuo di circa 120 milioni, 1.500 impiegati, tra dipendenti e indotto, la filiale catanese della multinazionale americana del farmaco occupa una posizione di merito, ma le problematiche legate alle condizioni del mercato siciliano rischiano di compromettere la riuscita delle produzioni. A questo proposito, il presidente della Wyeth ha sottolineato la necessita' di una fiscalita' di vantaggio da inserire in un piu' ampio contesto normativo per consentire un reale slancio economico alle imprese meridionali.''Oggi piu' che mai - ha detto Mathieu Simon - serve un cambiamento. Il settore farmaceutico sta attraversando un momento di forte crisi, e in Sicilia, nonostante le difficili condizioni strutturali, ambientali e finanziarie, la tecnologia e' molto sviluppata, ma manca una adeguata fiscalita'. Per questo e' urgente introdurre una nuova normativa fiscale che favorisca il sorgere e lo sviluppo delle realta' imprenditoriali, puntando alla creazione di attrattive di mercato consistenti e continuative, per essere competitivi con i Paesi che godono di una fiscalita' migliore''. Il presidente Lombardo si e' dichiarato convinto dell'efficacia di una collaborazione con la multinazionale e interessato alle produzioni d'avanguardia, fonte di occupazione e volano per l'economia del futuro. ''Wyeth Lederle e' un esempio di produttivita' a livello internazionale - ha sottolineato Lombardo - e la Sicilia non puo' che guardare con attenzione a queste industrie che, attraverso i loro investimenti, qualificano il tessuto produttivo locale. Per questo, e' necessario creare le migliori condizioni fiscali per attrarre imprese e contrastare la migrazione dei capitali verso Paesi piu' competitivi''.dod/res/ss
(Asca)
27-11-2008

INCONTRO CON LA "WYETH" DI LATINA: "SENZA RISPOSTE SODDISFACENTI, CI SARA' LOTTA", DICONO I SINDACATI - 25 novembre 2008

Nei Giorni 24 e 25 novembre, si sono svolte, presso la confindustria di Latina, due riunioni tra la Direzione Aziendale Wyeth di Aprila, le OOSS e la RSU.

Clicca sul seguente indirizzo per leggere il verbale:
http://www.filcemcgil.it/upload/rte/2008/COMUNICATI/CHIMICA-FARMACEUTICA-CERAMICA%20%20CONFINDUSTRIA/wyeth%2025%20novembre.pdf

Welfarma: verbale riunione Ministero Sviluppo Economico/OO SS/Farmindustria

VERBALE DI RIUNIONE
Roma, 19 novembre 2008

Istituzione del tavolo permanente per il settore farmaceutico presso il Ministero dello Sviluppo Economico
Il 18 novembre 2008 si è costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico il Tavolo permanente tra Ministero dello Sviluppo Economico, Farmindustria ed Organizzazioni sindacali del settore (Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil e Ugl Chimici). La formalizzazione del tavolo è intervenuta nell’ambito di una riunione presieduta dalla Dott.ssa Gulino per il MiSE a cui hanno partecipato per Farmindustria il Presidente Dompè accompagnato dal Direttore Generale Giorgetti e dai Sigg.ri Marini, Lapeyre, Fragonese, Svetoni, Ruozzi e Riccini, i rappresentanti delle quattro sigle sindacali , presenta il Dott. Irano di Italia Lavoro.
Obiettivo del Tavolo è valutare, in uno scenario internazionale in forte mutamento, la situazione del settore dal punto di vista economico e con un’attenzione particolare ai riflessi occupazionali, per porre in atto politiche attive per il comparto. Nel corso della riunione, i partecipanti hanno svolto una ricognizione del quadro settoriale, evidenziando le criticità del settore alla luce delle profonde trasformazioni che esso attraversa e hanno espresso piena condivisione sulla valenza strategica dell’industria farmaceutica per il Paese e sulla necessità di individuare obiettivi e azioni utili al suo sviluppo. In particolare dall’ampia e articolata discussione sono emersi i seguenti punti:
• Il Governo enfatizza, con l’apertura del tavolo, il valore industriale e strategico del settore. Ha quindi inserito lo sviluppo dell’industria farmaceutica e la salvaguardia dell’occupazione nell’agenda per il rilancio del sistema Italia. Le imprese del farmaco operanti in Italia producono ricchezza e occupazione qualificata (70.000 dipendenti, 90% dei quali laureati o diplomati), con investimenti ingenti, indotto ampio, alta intensità di R&S e notevole capacità di competere sui mercati esteri (l’export rappresenta oltre il 50% della produzione).
• Il farmaco è un investimento per la salute dei cittadini e il rilancio della crescita industriale e non solo un elemento di spesa. Diminuendo il ricorso ad altre – più costose – prestazioni sanitarie, svolge un ruolo positivo per l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale e rappresenta inoltre un motore di crescita economica.
• L’industria farmaceutica a livello mondiale attraversa una fase di rapido mutamento, aggravato dai negativi sviluppi macroeconomici. Crescente domanda di Salute, pressione competitiva, costi sempre più alti per la R&S, specializzazione nei modelli organizzativi, scadenze brevettuali impongono di modificare le strategie d’impresa per rilanciare la propria capacità competitiva e la
redditività necessaria per gli elevati investimenti richiesti. I trend globali hanno riflessi anche in Italia con una riduzione dei livelli occupazionali e una pressione sulla capacità delle aziende di investire.
Per rispondere alle esigenze del settore, è emersa l’esigenza di mettere in campo politiche che, nel rispetto di una gestione responsabile della spesa pubblica, creino un contesto più favorevole al consolidamento e all’attrazione degli investimenti, nazionali ed internazionali, e che contrastino il possibile spostamento delle attività produttive e di Ricerca verso altri Paesi, difendendo così i livelli occupazionali. Il Tavolo pertanto perseguirà i seguenti obiettivi:
• adottare una logica di gestione d’insieme per il settore che, pur tenendo conto delle singole crisi aziendali, imposti il lavoro considerando le condizioni operative complessive del comparto;
• affermare il valore strategico dell’industria farmaceutica per lo sviluppo, non limitandosi al solo superamento della crisi occupazionale;
• evitare che il contenimento della spesa si trasformi da vincolo a strumento: le politiche industriali del settore non devono essere subalterne alle politiche di bilancio e di spesa sanitaria. Le Parti hanno sottolineato in particolare l’inaccettabilità di provvedimenti restrittivi della spesa o di misure che alterino le regole di mercato;
• creare le condizioni per il rilancio degli investimenti del settore nel Paese a partire da un quadro normativo stabile e coerente ai vari livelli di governo e da una riduzione degli eccessi burocratici, indispensabili per il riequilibrio delle condizioni competitive rispetto agli altri Paesi.
Sono state conseguentemente concordate le seguenti azioni:
• procedere ad una ricognizione del settore e degli investimenti sul territorio, al fine di incentivarne il rafforzamento;
• consolidare e potenziare su un orizzonte temporale ampio gli strumenti esistenti
(accordi di programma, Industria 2015, sostegni alla R&S e credito d’imposta);
• collegare i vari tavoli che toccano aspetti di interesse del settore, in particolare per quanto riguarda il progetto Industria 2015 e la definizione delle Azioni Connesse;
• garantire il rispetto delle regole di mercato, evitando che si creino mercati protetti, come non dovrà avvenire nel caso dei generici, pur nella consapevolezza del loro ruolo per i risparmi di spesa;
• richiamare l’esigenza che, in sede di coordinamento con le Regioni, il Governo svolga ogni necessario intervento affinché non si adottino misure che penalizzano il valore del marchio e favoriscono categorie di produttori rispetto ad altri;
• valorizzare, per quanto riguarda le politiche di sostegno all’occupazione il coinvolgimento di tutte le Parti interessate, come premessa per il successo delle iniziative in corso per la formazione e la ricollocazione dei lavoratori. In particolare Farmindustria e Organizzazioni Sindacali stanno sviluppando un lavoro teso a consentire la creazione di uno strumento che favorisca, nell’autonomia delle singole aziende, la riqualificazione/ricollocazione dei lavoratori in esubero, in stretta collaborazione con il Ministero del Lavoro, con Italia Lavoro e le Agenzie private per il lavoro, favorendo forme di sinergia pubblico e privato.
Tenuto conto della necessità di agire con urgenza per contrastare la difficile situazione congiunturale, Farmindustria ed Organizzazioni Sindacali hanno sottolineaneato l’importanza di un pronto intervento del Ministro, come promotore di un’azione di tutto il Governo, per affermare e salvaguardare il valore industriale del settore, scongiurando provvedimenti, nazionali o regionali, peggiorativi di un contesto già critico.
La riunione si è chiusa con l’impegno ad agire con celerità per rispondere alla difficile situazione congiunturale. In particolare si è sottolineata la necessità di fissare un’agenda dei lavori che definisca gli obiettivi prioritari da raggiungere.
Il prossimo incontro è stato fissato per il giorno 10 dicembre 2008, ore 16,30 presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Per leggere la rassegna stampa sull'argomento, clicca sul seguente indirizzo:

sabato 22 novembre 2008

VERBALE DI ACCORDO SINDACALE INDENNITA' DI TRASPORTO

Presso il sito della Wyeth Lederle di Catania, sala riunioni della Direzione Risorse Umane il giorno 18 del mese di Novembre 2008 si sono incontrati:

per la WYETH LEDERLE S.p.A. i sigg.ri C. Fornito, A. Pontorno e G. Cassara
per la R.S.U. di Sito i sigg.ri A. Caminiti, A. Greco, G. Marino, G. Musumeci, R. Campione, U. Cannata, S. Niciforo, G. La Mendola, S. Porto, G. Mirone, M. Sciuto, R. Lombardo, R. Corsetti, S. Lo Bianco.
Per le OO SS i sigg.ri: R. Campione (FEMCA-CISL), M. Patti (FILCEM-CGIL), A. Avellino (UILCEM-UIL) e G. Pollicina (UGL CHIMICI).
Con riferimento agli accordi del 20 novembre 1987, del 15 dicembre 1999, del 21 febbraio 2003 e del 12 dicembre 2003 relativi all'lndennita di Trasporto, le Parti dopo ampia discussione e confronto concordano quanto segue:
con decorrenza 1 Gennaio 2009, la quota giornaliera lorda legata alia presenza relativa alia Indennita di Trasporto viene aumentata di Euro 0,25.
Indipendentemente dalla data di assunzione, al personale dipendente della Societa, in forza alia data di pagamento della retribuzione del mese di dicembre 2008, sara riconosciuta una somma lorda di Euro 50,00 a titolo di Una Tantum Indennita Trasporto anno 2008

Riunione nazionale coordinamento farmaceutico di FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILCEM-UIL

Roma 18/11/08

L’incontro in questione, segue i lavori del Coordinamento sindacale nazionale, tenutosi nello scorso aprile ed ha avuto la finalità di fare il punto sulla situazione in merito al confronto con Farmindustria ed il Governo (Ministero dello Sviluppo Economico) con la finalità di rilanciare il dibattito nel settore sia con strumenti di contrattazione, sia per individuare un luogo utile a dare maggiore sostegno alle politiche industriali complessive (tavolo permanente per il settore farmaceutico presso il ministero dello Sviluppo Economico)
Nel corso della riunione sono stati affrontate tematiche inerenti la trasformazione globale che sta vivendo il settore e che ha pesanti ripercussioni su tutte le sue aree (dalla rete degli ISF alla Ricerca e Sviluppo alla Produzione) .L’entità della crisi occupazionale è talmente vasta (5000 esuberi in prevalenza ad elevata scolarizzazione), da richiedere un intervento finalizzato ad un confronto tra le parti sociali per la tutela dei posti di lavoro che passi, tra l’altro, attraverso un adeguato percorso di riqualificazione e ricollocazione e attraverso nuove forme di welfare da proporre al Governo.
I lavori del Coordinamento Nazionale sono stati alla base dell’istituzione del Tavolo Permanente presso il Ministero delle Attività Produttive (tenutosi in data 18/11/08) e dell’accordo bilaterale OOSS - Farmindustria sul Welfare (20/11/2008).
Segue breve resoconto della riunione del Coordinamento Nazionale.

INCONTRO NAZIONALE COORDINAMENTO FARMACEUTICO
FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILCEM-UIL
18 NOVEMBRE 2008

Giorno 18/11/2008 si è tenuta un incontro nazionale del coordinamento farmaceutico unitario delle organizzazioni di categoria di CGIL, CISL e UIL.
Nel corso dei lavori della riunione, si è discusso dell’istituzione di un Tavolo politico permanente, presso il Ministero delle Attività Produttive con il coinvolgimento delle OOSS, di Farmindustria e del Governo. Il tavolo in questione era stato lanciato nel corso della prima riunione del Coordinamento (8 aprile 2008) ed istituito dal Ministero in data 07/11/08. Il primo incontro ricognitivo tra le parti si è tenuto il 18/11/08 presso la sede del Ministero, successivamente ai lavori del Coordinamento.
Lo scenario che è stato descritto dai vari interventi è di entità rilevante e dagli aspetti occupazionale drammatici. Il settore farmaceutico oggi presenta un esubero di 5000 unità e tale numero è destinato ad aumentare. La maggioranza di questi esuberi sono presenti tra le fasce dei lavoratori laureati e diplomati.
Attualmente la crisi occupazionale riguarda prevalentemente gli ISF. In questo settore si registra un ridimensionamento della rete in tutte le aziende, con la chiusura di intere linee di ISF. Inoltre a luglio, si è assistito alla cessazione delle attività dell’azienda di informazione scientifica X-Pharma e la conseguente richiesta di collocazione in CIGS per tutti i lavoratori. Infine, in Sandoz è stata effettuata una conversione di tutti i contratti degli ISF in contratti di informatori commerciali.
Anche il settore Ricerca e Sviluppo attualmente verte in condizioni di difficoltà in quanto la ricerca scientifica viene sempre più spesso dislocata al di fuori del nostro territorio nazionale e perché i suoi costi vengono giudicati troppo onerosi dalle aziende che operano nel nostro Paese. Come risultato si ha un ridimensionamento occupazionale anche in questa area del settore farmaceutico. Ad esempio, la Merkl,11 ha deciso di chiudere nel 2009 il centro di ricerca IRBM (Istituto di Ricerca e Bilogia Molecolare) di Pomezia in cui lavorano 200 dipendenti. L’IRBM ha dimostrato un livello d’eccellenza nella ricerca scientifica (nei suoi laboratori è stato scoperto un importante farmaco contro l’HIV).
Anche la produzione, tuttavia, comincia a risentire del periodo di difficoltà in cui verte la farmaceutica in questo momento. Un esempio è dato dalla Wyeth che oltre a dichiarare un esubero di 96 ISF, ne ha annunciati altri 102 tra personale interno (quadri, impiegati e operai).
Tutto ciò è conseguenza di una riorganizzazione su vasta scala del settore farmaceutico che dipende da vari fattori (internazionalizzazione dei processi, fusioni e acquisizioni di aziende, cambiamenti nel mercato dei farmaci, scadenza dei brevetti, scarsa attenzione in Italia a ricerca e sviluppo) e che risente pesantemente delle politiche sulla spesa sanitaria e farmaceutica del governo (che pone il vincolo sulla spesa sanitaria/farmaceutica come il fine da raggiungere e non lo strumento da utilizzare per la razionalizzazione della sanità).
Ecco perché diventa prioritario il confronto Farmindustria/OO SS e il tavolo permanente che coinvolge il governo insieme alle parti sociali.
Ciò è necessario – ha notato il Segretario Nazionale della FILCEM Salvatrore Corveddu - perché deve essere effettuata da parte del Sindacato, una richiesta di politiche industriali alle aziende, politiche che siano in grado di basarsi sulla ricerca e sull’innovazione. Inoltre non è accettabile che la complessità della situazione venga pagata solo dai lavoratori. In un contesto in cui, l’aumento costante dell’età media determina una continua crescita della ‘domanda di salute’ con forte incidenza sul PIL, il governo deve fare la sua parte. La UE ha emanato – ha sottolineato Corveddu – una direttiva attraverso la quale si consente agli Stati membri di finanziare le Industrie farmaceutica che promuovono la ricerca scientifica (di fatto questi finanziamenti non sono considerati aiuti di Stato). Tali finanziamenti, tuttavia, secondo il Sindacato, non devono essere forniti in maniera indiscriminata non favorendo quelle che tagliano proprio sulla ricerca.
Corveddu ha concluso i lavori del coordinamento facendo riferimento al primo incontro del Tavolo permanente che si sarebbe svolto nel pomeriggio presso il ministero delle politiche produttive. Che sia stato istituito il tavolo come momento di incontro (così come era stato richiesto da OOSS e Farmindustria) è positivo, ma bisogna comprendere la valenza che il Ministero vuole dare ad esso.
Infine, il segretario della FILCEM-CGIL ha annunciato che in data 20/11/08 sarà firmato l’accordo con Farmindustria in materia di Welfare.

IMPRESE DEL FARMACO E SINDACATI INSIEME PER UN NUOVO MODELLO DI WELFARE: NASCE WELFARMA

Roma, 20 Novembre 2008

Sono 5 mila dal 2007 ad oggi, secondo le stime di Farmindustria, gli esuberi del settore farmaceutico, gran parte dei quali laureati e diplomati. Un numero destinato a crescere nei prossimi anni.
Per agevolare riqualificazione e ricollocazione del personale interessato, Farmindustria, Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil hanno firmato oggi un accordo.
E’ un atto di responsabilità sociale - fortemente voluto da Sindacati e Imprese - e un esempio concreto di gestione bilaterale per la tutela dei dipendenti attraverso percorsi guidati nel mercato del lavoro.
Il Welfarma – questo il nome del nuovo modello di Welfare – rappresenta uno strumento a carattere volontario di straordinaria innovatività, che si affianca alle attuali disposizioni contrattuali e di legge, senza alcuna spesa aggiuntiva rispetto ai costi dell’accordo aziendale. Non richiede nuove risorse pubbliche, ma utilizza quanto già disponibile come ammortizzatori sociali, doti formative e contributi all’autoimprenditorialità. Consentirà alle aziende interessate di indirizzare i dipendenti in esubero verso settori affini, altri settori merceologici o attività imprenditoriali proprie.
L'innovatività di Welfarma consiste nel mettere a disposizione delle Aziende e dei lavoratori una rete che si basa sulla collaborazione tra le Agenzie private per il Lavoro e il Ministero del Welfare cui verrà richiesta l’attivazione di Italia Lavoro.
La riqualificazione mirata alle caratteristiche della persona e alle potenzialità del mercato, la formazione e il supporto nella progettazione e avvio della futura attività rappresentano i punti di forza di Welfarma.
Il progetto si inserisce in un modello sociale nuovo che vedrà coinvolti Governo, Regioni ed Enti Locali, coerentemente con le relazioni industriali del settore chimico-farmaceutico che prevedono “un robusto welfare negoziale”.
E’ una risposta flessibile al ridimensionamento dell’occupazione nelle imprese farmaceutiche dovute a una profonda trasformazione del settore a livello nazionale e internazionale. Una trasformazione dettata dai costi sempre più alti della R&S, dalla pressione competitiva, dalla specializzazione nei modelli organizzativi e dalle scadenze brevettuali. Proprio per individuare soluzioni alle difficoltà del settore, è stato istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico il Tavolo per la farmaceutica, sede che ha riconosciuto il valore industriale e scientifico per il Paese delle imprese del farmaco.
L’accordo siglato e il Tavolo rappresentano due passi importanti perché il settore superi questa fase così delicata e consolidi e rilanci i propri investimenti in Italia.
Per leggere il testo dell'accordo clicca sul link seguente:

venerdì 14 novembre 2008

Cgil: Ordine del giorno del Comitato Direttivo

Roma, 12 novembre - Il Comitato Direttivo approva la proposta per far fronte alla crisi economica e sociale presentata all’Assemblea delle delegate e dei delegati. Occupazione, lavoro, redditi, stato sociale, diritti e tutele richiedono una risposta da parte del governo che, superando limiti ed errori contenuti nella finanziaria, sia in grado di sostenere redditi da lavoro e da pensione, estendere le reti di protezione per i tanti che stanno perdendo il lavoro, a partire dai precari, riveda: i tagli nei settori pubblici, nella scuola e nell’università, e favorisca un piano straordinario di investimenti a partire dalla condizione del Mezzogiorno e dalle crisi industriali.
Di fronte ai problemi del Paese, il Governo ha il dovere di aprire un confronto serio e trasparente con le grandi forze di rappresentanza sociale. La scelta di non aprire questi tavoli, di sostituirli con incontri, più o meno riservati, che tendono a escludere i più, a partire dalla Cgil, e dalle altre associazioni di impresa, rappresenta un fatto di eccezionale gravità, proprio mentre tutto esige regole democratiche e trasparenti, di democrazia e rappresentatività sindacale. Questo fatto, insieme, racchiude l’esistenza di una conseguente relazione tra lo stato del confronto sulla riforma del modello contrattuale e la volontà del Governo di dividere le Organizzazioni sindacali e premere in direzione di un accordo separato.
La Cgil conferma l’insieme delle iniziative di mobilitazione e di lotta già decise e per richiedere una svolta di politica economica e sociale necessaria per governare la crisi, evitare che essa scarichi le proprie conseguenze sulle famiglie dei lavoratori e dei pensionati e sui precari, proclama uno sciopero generale per il giorno 12 dicembre. Durata e modalità dello sciopero saranno decisi nella giornata di lunedì, sentite le strutture dell’Organizzazione. Il Comitato Direttivo Cgil è riconvocato per il 22 dicembre.

giovedì 13 novembre 2008

Riforma modello contrattuale: il NO della CGIL

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La Cgil indice lo sciopero generale

Sarà il 12 dicembre, e unificherà le iniziative già indette. A cominciare dallo stop dei metalmeccanici. La Cisl si sfila dalla protesta dell’università. E’ rottura, dopo l’incontro separato con Berlusconi

Improvvisa accelerazione nelle iniziative di lotta della Cgil. Lo sciopero generale contro la politica economica del governo, che doveva essere definito in data e modalità dalla segreteria del sindacato la prossima settimana, è stato già indetto. L’appuntamento è per il 12 dicembre, giorno in cui era già previsto lo stop dei metalmeccanici della Fiom. La decisione di velocizzare i tempi della protesta nasce in Corso d’Italia anche in seguito alla spaccatura sull’università: la Cisl, infatti, ha appena revocato lo sciopero del 14 novembre contro la legge 133. Il livello dello scontro tra le confederazioni è alto. Ed è aggravato dall’incontro separato tra governo, Cisl, Uil e Confindustria reso noto dai mezzi d’informazione la sera dell’11 novembre.La decisione è stata votata all'unanimità dal direttivo del sindacato. Saranno quattro ore di sciopero con possibilità di otto ore a seconda delle caratteristiche delle categorie di riferimento e delle aree. Previste anche manifestazioni territoriali e una nazionale a Roma.
Rassegna.it
periodico on line della CGIL
per leggere l'articolo completo clicca sul link seguente:

mercoledì 12 novembre 2008

Cgil: sciopero generale il 12 dicembre. Vertice sindacati con Berlusconi, Epifani: gravissimo

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, giudica «gravissimo» l'incontro separato, che sarebbe avvenuto martedì sera a Palazzo Grazioli, tra il premier Silvio Berlusconi, alcuni ministri, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. E annuncia che il direttivo nazionale della Cgil ha approvato all'unanimità la proposta di sciopero generale il prossimo 12 dicembre contro la politica economica del governo. La decisione è stata votata all'unanimità dal direttivo del sindacato di corso Italia. Saranno quattro ore di sciopero con possibilità di otto ore a seconda delle caratteristiche delle categorie di riferimento e delle aree. Previste anche manifestazioni territoriali e una nazionale a Roma. La data coincide con lo sciopero generale della Fiom, nell'ottica di unificare tutte le iniziative di lotta del sindacato. Il comitato direttivo, si legge nell'ordine del giorno diffuso al termine della riunione, «approva la proposta per far fronte alla crisi economica e sociale presentata all'Assemblea delle delegate e dei delegati. Occupazione, lavoro, redditi, stato sociale, diritti e tutele richiedono una risposta da parte del governo che, superando limiti ed errori contenuti nella finanziaria, sia in grado di sostenere redditi da lavoro e da pensione, estendere le reti di protezione per i tanti che stanno perdendo il lavoro, a partire dai precari, riveda: i tagli nei settori pubblici, nella scuola e nell'università, e favorisca un piano straordinario di investimenti a partire dalla condizione del Mezzogiorno e dalle crisi industriali. Di fronte ai problemi del Paese, il Governo ha il dovere di aprire un confronto serio e trasparente con le grandi forze di rappresentanza sociale. La scelta di non aprire questi tavoli, di sostituirli con incontri, più o meno riservati, che tendono a escludere i più, a partire dalla Cgil, e dalle altre associazioni di impresa, rappresenta un fatto di eccezionale gravità, proprio mentre tutto esige regole democratiche e trasparenti, di democrazia e rappresentatività sindacale. Questo fatto, insieme, racchiude l'esistenza di una conseguente relazione tra lo stato del confronto sulla riforma del modello contrattuale e la volontà del Governo di dividere le Organizzazioni sindacali e premere in direzione di un accordo separato. La Cgil conferma l'insieme delle iniziative di mobilitazione e di lotta già decise e per richiedere una svolta di politica economica e sociale necessaria per governare la crisi, evitare che essa scarichi le proprie conseguenze sulle famiglie dei lavoratori e dei pensionati e sui precari. «Quello che è accaduto martedì sera, se confermato, è gravissimo - dice Epifani - una cosa senza precedenti. Il presidente Berlusconi dimostra così di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue. Sul tema della crisi il Governo non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli riservati li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil, l`Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa».Secondo Epifani «nei confronti della Cgil è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al Governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le proprie proposte per affrontare la crisi. Con questo atteggiamento il Governo esprime, così, la volontà di non aprire un confronto con la Cgil». Il segretario della Cgil ha chiesto «un immediato incontro con il Governo», annunciando che invierà una lettera ai segretari di Cisl e Uil e al presidente di Confindustria con la quale chiederà conferma dell`incontro di ieri sera, incontro che, se confermato, «apre un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la Confindustria».Berlusconi lo ha definito “un primo giro di tavolo” con i ministri di Economia, Sviluppo e Welfare, insieme a Confindustria, Cisl e Uil. Sui tempi ancora nessuna indiscrezione, ma difficilmente ci potrà essere qualche provvedimento già varato dal consiglio dei ministri di giovedì.Martedì sera a Ballarò su Rai Tre un imbarazzato Luigi Angeletti aveva prima smentito e poi confermato la sua presenza al vertice.
L'unità
Mercoledì, 12 Novembre 2008

La Cgil decide lo sciopero generale. Epifani infuriato con il governo

Il segretario dopo la riunione di ieri sera a Palazzo Grazioli frapremier, Marcegaglia, Bonanni e Angeletti cui non è stato invitato

La mobilitazione è stata fissata per il 12 dicembre. Accordo per il rinnovo del contratto per i ministeri: corso Italia non firma

ROMA - Sciopero generale il 12 dicembre. La Cgil, nel giorno in cui la Cisl si sfila dalla mobilitazione sulla scuola di venerdì, annuncia la linea dura. Una scelta che arriva nel pieno della polemica sia contro l'esecutivo, sia contro Cisl e Uil. La segreteria, in programma per lunedì, deciderà i dettagli dello sciopero che sarà comunque di almeno 4 ore. Il disaccordo tra i sindacati si conferma anche a fine giornata, quando la Cgil non firma, a differenza di Cisl, Uil e Confsal, l'accordo per il rinnovo del contratto dei quasi 190.000 lavoratori dei ministeri, che prevede l'aumento di 70 euro. L'annuncio è stato preceduto dall'ira del segretario Guglielmo Epifani che attacca il governo dopo l'incontro, da cui la Cgil è stata esclusa, tra Berlusconi, Sacconi, il presidente di Confindustria e i leader di Cisl e Uil: "Quello che è accaduto ieri sera, se confermato, è gravissimo, una cosa senza precedenti". Brucia al sindacato di corso Italia quel vertice, a palazzo Grazioli, fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alcuni ministri, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Epifani chiede "un immediato incontro con il governo" e annuncia una lettera ai leader di Cisl e Uil e al presidente di Confindustria con la quale chiederà conferma dell'incontro di ieri sera, che, se confermato, "apre un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la Confindustria".
"Il presidente Berlusconi dimostra così - si legge in una nota - di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue". Sul tema della crisi "il governo non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli 'riservati' li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil, l'Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa", prosegue il leader Cgil. "Nei confronti della Cgil è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le proprie proposte per affrontare la crisi - ha aggiunto Epifani -. Con questo atteggiamento il governo esprime, così, la volontà di non aprire un confronto con la Cgil". A prendere le distanze dal governo è stata anche la segretaria dell'Ugl Renata Polverini, rivelando di essere stata contattata telefonicamente ieri sera da Silvio Berlusconi. "Pensavamo - ha commentato Polverini - che la stagione degli incontri riservati fosse terminata con la scorsa legislatura. Nel rapporto tra governo e parti sociali c'è ormai un problema di metodo, che se possibile, viene prima ancora di quello di merito: mentre gli incontri, più o meno riservati, dimostrano la necessità del dialogo, l'assenza di sedi istituzionali di confronto incrina l'autorevolezza degli interlocutori e la credibilità delle decisioni eventualmente prese". Molto critico verso l'iniziativa presa ieri sera dal governo anche il Pd, che denuncia la gravità dell'accaduto: "Non è serio. Tutti gli interlocutori fino a prova contraria sono uguali - dice Pierluigi Bersani, ministro ombra dell'Economia - mentre un governo che cerca di dividerli non fa l'interesse del paese. Sono faziosi, ideologici, non hanno nessuna attitudine ad un sano pragmatismo", aggiunge Bersani.
La Repubblica
(12 novembre 2008)

venerdì 7 novembre 2008

Informativa incontro RSU-Azienda del 4 novembre

Martedì 04/11/08 la RSU di sito ha incontrato la HR di sito congiunta (Pharma e FDAH).
L'oggetto dell'incontro era discutere i punti su cui la RSU aveva richiesto risposte.

Si considera conclusa la discussione sui lavoratori Manpower in negativo di ferie, che aveva generato la decurtazione del salario con successiva richiesta di "anticipo" a Manpower a fronte successivo recupero delle ore/giornate di lavoro anticipate.

Livelli B: la HR chiarisce che il riconoscimento elargito ad una parte dei livelli B che lavorano in azienda, scaturisce da valutazioni che contemplano la "disponibilità, l'impegno profuso, la diligenza e gli obiettivi raggiunti", l'HR ammette che il metodo non è scevro di errori o valutazioni errate e dichiara che è in corso la rivalutazione del sistema di retribuzione del livelli B. La RSU ribadisce: i lavoratori di livello B in turno sono penalizzati, in quanto non usufruiscono della flessibilità di orario ed in caso di prestazione di lavoro straordinaria non percepiscono le ore in più lavorate, la valutazione del riconoscimento economico non può essere legata solamente a parametri quali la "disponibilità o impegno", in quanto tanti lavoratori, pur non effettuando lavoro straordinario, riescono comunque a completare le attività, sarebbe auspicabile un metodo che preveda degli obiettivi.

Tabulati lavoratori a tempo determinato: la Hr facendo seguito (in maniera letterale!!!) ad una richiesta della RSU che citava l'art. 3 del CCNL, ha fornito il suddetto tabulato nella forma prevista dal contratto, disattendendo le aspettative della RSU che aveva richiesto e si aspettava un tabulato con lo storico dei contratti.


Mensa/sacchetto turnisti: la HR attende di conoscere l’esito dell’incontro tra RSU e Commissione Mensa.
L’incontro calendarizzato per il 05/11/08 ha lo scopo di valutare l’operato e le difficoltà della suddetta commissione e decidere l’eventuale proseguo o sollevamento del mandato.


Flexy Time: la HR dichiara che, per problemi organizzativi, non vi è la possibilità di usufruire di una forma di F.T. analoga a quella in atto alla sede Wyeth di Aprilia,


Su richiesta della RSU in merito all’avvenuta visita dei consulenti della McKinsey, la HR comunica che non sono ancora disponibili i dati ufficiali, ma da una prima analisi risulta che i parametri di performance riscontrati nel nostro sito non sono allineati ai parametri “standard” della McKinsey.

Comunicato FULC



Le scriventi OO.SS comunicano ai lavoratori che ieri in data 06\11\08 si sono incontrate con L’AZIENDA PRESSO LA SEDE DELL’UFFICIO PROVINCIALE DEL LAVORO .
IN UNA PRIMA FASE LE SCRIVENTI HANNO ESPRESSO FORTE PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO OCCUPAZIONALE IN WYETH. L’AZIENDA HA ESPLICITATO LA GRAVE SITUAZIONE IN CUI VESSA LA FARMACEUTICA E QUINDI NELLO SPECIFICO LA WYETH.,
HA ILLUSTRATO COME LA CORPORATE ABBIA INIZIATO UNA POLITICA DI CONTENIMENTO DEI COSTI CON UN DRASTICO TAGLIO DEL 25% degli stessi.
Ci ha comunicato che gia’ in irlanda la ricaduta occupazionale e’ stata di 250 dipendenti, ad aprilia di 105 isf e 102 dipendenti al nettO dei contratti a tempo determinato.
a catania vi e’ stata come a noi tutti noto una societa’, MC KINSEY che ha studiato l’efficienza e la competitivita’ dell’azienda.
CHE SICURAMENTE DETERMINERANNO le ricadute occupazionali SU CUI L’AZIENDA non si e’ ancora espressa.
alla luce di questo quadro l’ufficio ha mostrato grande preoccupazione ed anche le segretrie hanno ritenuto dover mettere alcuni paletti.
le segrEterie hanno infatti ritenuto dover tutelAre I LAVORATORI cominciando dai piu’ “deboli” i contratti atempo determinato , Proponendo una proroga dei 36 mesi a 72 mesi con un accordo di programma che sancirebbe la loro PRELAZIONE DI stabilizzazione qualora si ripristinassero le condizioni di assunzione.
nel caso in cui ci fosse invece la poSsibilita’ di confermarne alcuni in questa fase ,chiedono con forza la condivisione di criteri oggettivi nella scelta, e non discrezionali dell’azienda
solo cosi’ riteniamo infatti di poter costruire per questI nostri colleghi quei diritti che la precarieta’ non assicura loro.

le segreterie hanno inoltre stigmatizzato la perentorieta’
dell’azienda di non voler erogare il premio di partecipazione
condannando tale affermazione nel merito e nel metodo.
l’azienda ci ha comunicato lA volonta’ di aprire un dialogo e pertanto le segreterie hanno propOsto la costituzione DA SUBITO di un tavolo permanente in azienda congiuntamente alla rsu, da chiudere solo al raggiungimento di un accordo sulla erogazione dello stesso ed il rinnovo del prossimo.

le segretrie esprimono soddisfazione del risultato raggiunto come inizio di un percorso DI ripristino delle relazioni sindacali sulle quali hanno ribadito il rispetto delle regole e si riservano di meglIo dettagliare ai lavoratori nell’assemblea che si terra’ in data 11\11\08 presso i locali aziendali.



LE SEGRETERIE
FILCEM-CGIL FEMCA-CISL UILCEM-UI
FILCEM-CGIL FEMCA-CISL UILCEM-UIL
F.TO F.TO F.TO

sabato 1 novembre 2008

Aprilia-. esubero ISF

Clicca sul documento per ingrandirlo

Promeris: incontro RSU/Direzione ed assemblea dei lavoratori FDAH

Nel corso della riunione tra la RSU e la FHAH, la HR ha fornito i dati richiesti circa le previsioni per il 2009.
Da uno sguardo al piano di produzione si nota che i volumi 2009, ad eccezione del Promris, non sembrano molto diversi dal 2008.
La sofferenza del rep. Promeris impatta totalmente i lavoratori temporanei, come da dichiarazione aziendale.
La RSU ha richiesto un tavolo tecnico ove discutere e ricercare la possibilità di ricollocamento dei suddetti lavoratori.


IPOTESI DI ACCORDO

Approvato dall'assemblea dei lavoratori FDAH in data 30/10

L'anno 2008 il giorno 28 del mese di Ottobre in Catania
Sono presenti:
- Per la Wyeth Lederle S.p.A., -A. PONTORNO
- RSU: NICIFORO, GRECO, CAMINITI,MUSUMECI, MARINO, PORTO, CANNATA
Oggetto: IPOTESI Dl PROROGA DELL' ACCORDO STIPULATO IN DATA 28 LUGLlO 2008 - DIVISIONE FDAH

- A seguito del mancato incontro per mancanza del numero legale dello scoso 10 ottobre c.a.
- Dell'informativa successiva fornita in data 21 ottobre U.s., le Parti concordano quanto segue:
Con riferimento all'accordo dello scorso 28 luglio, sulla base del quale, attraverso l'utilizzazione di vari strumenti, si e evitato il ricorso alla CIGO per la forte contrazione dei volumi del Prodotto ProMeris, rispetto ai volumi di budget 2008, l'Azienda e le RSU convengono alla proroga dell' efficacia dello stesso sino al 31.12.2008. Questa misura flessibile, evitera, per I' anno in corso, il ricorso alia CIGO.
L'Azienda altresi ribadisce, ancora una volta, come essenziale, il ricorso allo strumento della flessibilità per contrastare un momento confermatosi critico, nei volumi attuali e nell'incertezza previsionale.
1) Viene mantenuta alle stesse condizioni la disponibilita a prestare la propria attività lavorativa in lrlanda da parte di 17 persone complessivamente coinvolte a rotazione da luglio 2008 fino a dicembre 2008
2) Ad aggiornamento dello scorso incontro si conferma che 2 lavoratori Manpower sono stati destinati alle produzioni Pharma sino a scadenza dei loro contratti (23.12.2008) ed 1 lavoratore a tempo indeterminato fino al 30 Novembre 2008.
3) Viene confermato, l'assorbimento di tutte le unita indirette/dirette, da parte della Divisione FDAH che potra, sulla base delle attivita presenti nella Divisione, temporaneamente dedicarli a diversa attività, anche su divers a posizione contrattuale.
4) Viene comunicato che i contratti a tempo determinato legati alle produzioni ProMeris cesseranno alla loro naturale scadenza, come pure nell'area Qualita. Il contratto a termine legato alle produzioni API, in scadenza a dicembre 2008, è legato a valutazioni ancora in discussione.
5) Si stanno consolidando progetti di gestione diretta delle manutenzioni alternative all'acquisto di manutenzione esterna per la ricollocazione di personale a tempo indeterminato proveniente dalla produzione ProMeris.
In relazione, invece, all'anno 2009, ferma restando la difficolta di effettuare qualsivoglia programmazione, l'Azienda si impegna ad incontrare le Rappresentanze dei lavoratori entro la seconda settimana di Novembre 2008, per comunicare il piano organizzativo per il 2009.
La RSU richiede l'apertura di un tavolo tecnico ove discutere la possibilita di ricollocazione dei lavoratori temporanei in scadenza.
L.C.S.

venerdì 24 ottobre 2008

Richieste RSU del 23/10/08


Spett.le Direzione Risorse Umane
La scrivente RSU di sito chiede a codesta Direzione di chiarire le modalita
di recupero dei giomi di ferie del person ale in forza all' Area Penicillinica,
Manpower e \Vyeth, a seguito delle ferie forzate che 10 stesso ha dovuto
usufruire nel periodo di fermo del Reparto.
Restiamo in attesa di un vostro pronto riscontro.
La RSU
Catania 23/1 0/2008

Spett.le Direzione Risorse Umane
La scrivente RSU di sito, in riferimento alIa vostra mail del 21/10/2008, in
cui avete trasmesso la lista del personale con contratto a tempo
determinato, in forza nello stabilimento dell a Wyeth Lederle presso il sito di
Catania, precisa quanto segue:
Il tabulato consegnato non corrisponde a quanto richiesto.
Nel particolare, la richiesta e quella di avere i tabulati del personale in forza
allo stabilimento, alla data della richiesta "30109/2008", con contratto a
termine, con relativo numero di contratti stipulati (Wyeth e Manpower) ed i
singoli periodi effettuati.
Cia, in accordo a quanto previsto dall' art.3 "Informazioni a livello
Aziendale/Territoriale" del CCNL.
Restiamo in attesa di un vostro pronto riscontro.

mercoledì 22 ottobre 2008

Incontro RSU 21/10/08 (FDAH)

Nell'incontro odierno, come da allegato, l'azienda comunica che anche la divisione FDAH sarà monitorata dagli analisti della McKinsey, novità assoluta, in quanto FDAH non è ufficialmente coinvolta nel Project Impact e quindi Catania rappresenta una "prima mondiale".
La HR FDAH precisa che McKinsey avrebbe comunque avuto "contatti" con FDAH in quanto le due realta , Pharma e FDAH, sono accomunate da una gestione comune di alcuni servizi.
Il comunicato manifesta anche la volontà dell'azienda a "non voler ricorrere alla CIGO" per il 2008 e di continuare con il percorso di "flessibilià" cha si è seguito finora (Sligo).
Alla domanda su come si sta muovendo FDAH per contrastare il momento di difficoltà, la HR risponde:
1_ che sono in corso valutazioni atte a ridurre la terzializzazione di attività che in futuro verranno eseguite da personale di sito (manutenzione etc);
2_ si stanno valutando aggiornamenti a formulazioni esistenti (Promeris) e , ancora "in fase embrionale", si stanno valutando nuovi progetti/formulazioni.
Su richiesta della RSU, la HR FDAH, nell'incontro fissato per il 28/10/08, fornirà, oltre alla proposta aziendale da sottoporre ai lavoratori anche informazioni circa i lavoratori temporanei coinvolti.

Nell'ambito della riunione la HR Pharma ha dato le seguenti notizie:
sono disponibili le informazioni chieste dalla RSU sui temporanei Pharma.
Sarà distribuito in sala mensa un questionario (proveniente da Confindustria) circa nuovo scalo ferroviario a Bicocca

Verbale comunicazione FDAH 21/10/08

Oggetto: VERBALE COMUNICAZIONE DIVISIONE FORT DODGE ANIMAL HEALTH
DEL 21 OTTOBRE 2008
L'anno 2008 il giomo 21del mese di Ottobre in Catania
Sono presenti:
> Per la Wyeth Lederle S.p.A., Pontorno
> RSU: Caminiti, La Mendola, Mirone,Musumeci, Marino, Porto, Niciforo, Cannata, Gambino, Campione
Oggetto:
1) VISITA MCKINSEY PER LA DIVISIONE FDAH
2) EFFICACIA ACCORDO 28.07.2008

1) Con riferimento al 10 punto, si e appreso che, in occasione della visita della societa di consulenza McKinsey, in carso per la Divisione Farmaceutica, 2 giomi di analisi e revisione dei flussi e delle attivita operative saranno spesi anche per la divisione FDAH.
Questa informazione e pervenuta in data 20.10.2008.
2) In relazione all'accordo sindacale del 28.7.2008 - che ha consentito, attraverso l'utilizzazione di vari strumenti, di evitare il ricorso alIa CIGO con riferimento alIa forte riduzione dei volumi del Prodotto ProMeris, rispetto ai volumi di budget 2008 - l'Azienda comunica che prorogando l'efficacia dello stesso sino al 31.12.2008 sarà possibile evitare, per quest'anno, il ricorso alla CIGO. L' Azienda altresi ribadisce comeessenziale il ricorso allo strumento della flessibilita per contrastare un momento confermatosi critico.
L'azienda si impegna ad incontrare i Rappresentanti, in quella sede darà informativa sulla scadenza dei contratti a tempo determinato. L'appuntamento è fissato per martedì 28 ottobre.
In relazione, invece, all'anno 2009, ferma restando la difficolta di effettuare qualsivoglia prograrnmazione, l'Azienda si impegna ad incontrare le Rappresentanze dei 1avoratori entro la terza settimana di Novembre 2008.

Convocazione UPLMO

Verbale di incontro del 14/10/08

Verbale di incontro

OOSS: Patti, Campione, Avellino
RSU: Marino, Lombardo, Porto, Cannata, Sciuto, Mirone, D’Antone, Gambino, Lo Bianco, Niciforo.

In data 14/10/08 dalle ore 14.00 si è svolto un incontro tra OOSS e RSU FULC.
Durante l’incontro ci si è confrontati sulle posizioni e sulle strategie sindacali da perseguire,
si è discusso sull’attuale situazione aziendale e sui probabili futuri scenari.
Nel corso della riunione la RSU ha denunciato alle OOSS l’inadempienza dell’azienda all’obbligo dell’informazione, per la mancata comunicazione alla RSU della nuova organizzazione del QA che è stata presentata dal management ai diretti collaboratori il 14/10/08.
La RSU ha comunicato alle OOSS che in data 24/09/08 la HR di sito aveva dichiarato che nessuna riorganizzazione sarebbe stata resa pubblica prima delle valutazione dell’agenzia McKinsey.
Le OOSS prendono atto della denuncia e di concerto valuteranno in breve le eventuali azioni da intraprendere.
Catania 14/10/08

giovedì 9 ottobre 2008

Attività della RSU data 08/10/08

La RSU di sito si è riunita in data 08/10/08 alle ore 14.30 per discutere l’odg (visione ed eventuale approvazione del Regolamento RSU).
La mancanza del numero legale (9 RSU invece che 11) ha impedito l’inizio dei lavori. Viene sottoposto all’attaenzione della RSU il seguente argomento: presentazione della riorganizzazione del QA. Dopo essersi confrontate le diverse posizioni la RSU ha redatto un comunicato da presentare alla HR di sito ed il verbale dell’incontro (in allegato).
La richiesta di incontro urgente con la HR è stata prontamente soddisfatta dalla stessa alle ore 16.00.
La RSU ha comunicato alla HR che la presentazione di una riorganizzazione senza darne conoscenza alla RSU è una violazione al diritto all’informativa della RSU (D.L. 6 febbraio 2007 n°25), e che in data 24/09/08 la HR aveva dichiarato che nessuna riorganizzazione sarebbe stata resa pubblica prima delle valutazioni dell’agenzia Mc Kenzie
La HR di sito ha dichiarato che non era a conoscenza della presentazione della riorganizzazione del QA.
Dopo aver consultato il manager interessato la HR di sito ha dichiarato che :
il manager del QA ha presentato soltanto alla 1ª e 2ª linea, la nuova riorganizzazione del QA voluta dal Corporate.
La RSU ha manifestato il proprio disappunto alla HR di sito e come da comunicato avrebbe dato informativa ai lavoratori con un’assemblea e valutato con le OOSS le azioni da intraprendere.

COMUNICATO ALL'AZIENDA

La RSU di sito denuncia la mancanza di trasparenza da partedell'Azienda in quanto oggi 08/10/08 e in atto la presentazione della riorganizzazione del QA.
Cio e in palese violazione del CCNL in quanto e stata effettuata non infonnando la RSU di sito. La RSU precisa che in data 24/09/08 la Direzione HR di sito dichiaro al tavolo sindacale che nessuna riorganizzazione sarebbe stata resa pubblica prima delle valutazioni dell'Agenzia MC KENZIE.
La RSU richiede quindi un incontro urgente con la Direzione HR di sito per ottenere chiarimenti circa tale comportamento.
La RSU richiede un'assemblea retribuita di tutto il personale per rendere noto il comportamento aziendale.
La RSU richiede un incontro con le OO.SS. per valutare tale comportamento aziendale ed eventualmente intraprendere le azioni sindacali che si renderanno necessarie.

COMUNICATO AI LAVORATORI

OGGI08/10/08 la RSU di sito si e riunita nella saletta sindacale etambutolo.
Sono presenti:
Umberto Cannata
GiovanniMarino
SalvatoreNiciforo
GiuseppeMirone
RosarioLombardo
GiuseppeLa Mendola
GiuseppeMusumeci
Antonio Caminiti
VincenzoGambino
Numero legale: 9 RSU presenti.
Numero legale per approvazioneRegolamentointemo: 11RSU
Ordine del giomo:
1) Visioneed eventualeapprovazionedel regolamentointemo RSU
2) Riorganizzazione del personaleaziendale attualmente in atto in azienda
3) Varieed eventuali

In merito al primo punto del giomo la RSU, essendo mancante il numero legale relativo (11 RSU),
rinvia la visione e l'eventuale approvazionedel regolamento di funzionamentointemo RSU a data
da destinarsi.
In merito al secondo punto, la RSU prende atto della comunicazione fatta dalla Direzione HR e si
riserva di convocarele OO.SS.di categoriaper eventuali azioni legali.
In merito al terzo punto, da comunicazioneintranet del Rag. Fomito, verrano discusse la prossima
settimana le seguentiproblematiche:
Premio di partecipazione 2007/2008
Verificadelle posizioni organizzativee profili del personaledi stabilimento
Contrattazionea termine- 36 mesi
La RSU

martedì 7 ottobre 2008

Riforma dei contratti, la Filcem ne discute l'8 e il 9

Sulla riforma del “modello contrattuale”, la Filcem – la Federazione dei lavoratori della chimica, dell'energia e delle manifatture della Cgil – riunisce il proprio organismo dirigente l'8 e il 9 ottobre prossimi a Santa Margherita di Pula, in provincia di Cagliari. All'ordine del giorno del Comitato direttivo nazionale proprio una riflessione “fuori dai denti” sulla riforma degli assetti contrattuali, alla quale la Filcem ha chiamato a discutere – nella tavola rotonda che ne introdurrà i lavori – oltre al suo segretario generale, Alberto Morselli, la segretaria confederale Cgil, Susanna Camusso; il direttore centrale per le relazioni industriali di Federchimica, dr. Andrea Piscitelli; la docente di sociologia dell'Università di Cagliari, la dr.ssa Maria Letizia Pruna.La Filcem ha tutte le carte in regola per discutere l'argomento con cognizione di causa, perché ha rinnovato in appena nove mesi 14 contratti nazionali di lavoro (sui 15 relativi al suo “perimetro”) con un importante recupero salariale per oltre 720.000 lavoratori, rafforzando ed estendendo piani e azioni per la formazione permanente, per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, e quel “welfare contrattuale” (sanità e previdenza integrative) che negli intendimenti del sindacato deve sempre più concorrere al campo delle rivendicazioni sociali e contrattuali.Riguardo al documento presentato da Confindustria – che la Cgil ha giudicato incompatibile con la piattaforma Cgil, Cisl, Uil - per la Filcem tra le tante ombre, una in particolare balza agli occhi: la proposizione di un Comitato paritetico “troppo regolatorio, un po’ autoritario – sostiene Alberto Morselli - che rischiava di inficiare l'autonomia negoziale delle categorie, cancellando l'esperienza storica della nostra contrattazione, come ad esempio il superamento del “valore punto”: in soldoni avrebbe voluto dire una riduzione secca sugli incrementi futuri di oltre il 10%, per noi inaccettabile”.
Rassegna.it
07/10/2008 19:41

domenica 5 ottobre 2008

Contratti, accordo separato o nuovo accordo?

Giorni di passaggio. E di ripensamento. Giorni di tensione e di allerta. L’appuntamento del 10 ottobre prossimo potrebbe essere quello decisivo: la palla è nelle mani della Confindustria e in particolare di Emma Marcegaglia, che ha parlato della possibilità di accordi separati. Dopo l’ultimo incontro del sofferto negoziato sulla riforma del modello contrattuale, il presidente di Confindustria si era lasciata andare a una dichiarazione molto impegnativa e pericolosa: potremmo andare avanti anche senza la Cgil, aveva detto. In queste ore sappiamo che è in corso una riflessione molto attenta tra gli industriali, mentre domani (sabato 4 ottobre) parlerà il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.Dentro la Cgil le posizioni sono chiare, dopo la discussione dell’ultimo direttivo. C’è molta attenzione tra i dirigenti nazionali, ma anche calma, nonostante il clima politico molto complicato e nonostante “un’aria che tira” che non è certo delle migliori.Tre gli elementi centrali della vicenda, allo stato attuale dell’arte. “Il primo punto – ci spiega il segretario confederale Agostino Megale – riguarda le responsabilità di questa situazione che risale chiaramente all’irrigidimento di Confindustria, che ha presentato un documento che per noi, rispetto alla trattativa unitaria, era inaccettabile. Si ripropone un modello centralistico e conservatore delle relazioni industriali. Noi proponiamo al contrario il cambiamento, l’innovazione perché crediamo che il nuovo modello debba comprendere tutti gli attori della scena economica e non può essere limitato quindi alla sola Confindustria”. Secondo Megale, il punto di partenza deve essere l’accordo del 1993, definito da Gino Giugni una sorta di carta costituzionale delle relazioni industriali italiane. “Noi non vogliamo certo rinunciare alla carta costituzionale – spiega il segretario confederale – ma è evidente che dobbiamo aggiornarla in base ai cambiamenti che sono avvenuti in questi anni. Per questo abbiamo chiesto un tavolo unico con tutti i soggetti e ovviamente con il governo che è parte in causa anche come datore di lavoro. Questa è la sfida che abbiamo lanciato e che non ha nulla a che vedere con le posizioni conservatrici sulle quali si vorrebbe schiacciare la Cgil, costretta nell’angolo angusto del fronte del no.”Il secondo punto chiaro riguarda il salario. “Abbiamo dimostrato con le cifre – dice ancora Megale – che la proposta di Confindustria fa perdere quote di salario ai lavoratori. E’ anche evidente, vogliamo ricordarlo, che la produttività risulta sempre più alta laddove c’è un sindacato che contratta. Per questo è assurdo e controproducente, anche per le imprese, restringere la contrattazione come vorrebbe fare la Confindustria. Con i dati abbiamo studiato l’andamento delle retribuzioni degli ultimi quattro anni e dei prossimi quattro. Ebbene, con la proposta attuale di Confindustria si andrebbe a una riduzione del potere d’acquisto dei lavoratori”. La cifra di 2500 euro di aumento che la Confindustria ha lanciato sui media, sempre secondo Megale, non è realistica perché include anche il salario nominale e si basa su una proiezione di inflazione non verificata. “Quantomeno – precisa Megale – la Confindustria dovrebbe spiegare bene da dove deriva quella cifra, anche perché si presuppone un aumento di produttività dell’uno per cento, quando attualmente siamo vicini allo zero”. L’altro elemento centrale riguarda il dato relativo all’energia che nel calcolo dell’inflazione non c’è mai. “Non è bene insomma fare trucchi contabili – dice Megale –. Il salario nominale è comprensivo dell’inflazione? E se sì, quale inflazione? Dai nostri calcoli i 2500 euro di cui parla Marcegaglia sarebbero in realtà 1700”.Il terzo punto molto chiaro riguarda infine i rapporti unitari con Cisl e Uil. “Per noi – conclude Megale – rimane centrale l’obiettivo unitario. In questi giorni ci sono state diversità di vedute che si sono espresse. Ma è chiaro che la Confindustria prima di tutti dovrebbe pensarci molto bene prima di andare a un eventuale accordo separato. E’ anche chiaro che l’ultima parola spetta sempre ai lavoratori. Ed è anche molto chiaro il fatto che se nell’ipotesi peggiore si dovesse andare a un accordo separato, la Cgil, nella contrattazione, non potrebbe porgere l’altra guancia. E quindi io penso che non convenga a nessuno immaginare di sostituire al modello del 23 luglio una specie di far west della contrattazione. Credo che la strada migliore sia proprio quella di ripartire dal modello esistente per allargarlo e aggiornarlo”.
Rassegna.it
Paolo Andruccioli
03/10/2008

Nomina Rappresentante Sindacale FILCEM-CGIL


La scrivente Organizzazione Sindacale, comunica che, a norma dell’art. 30 della legge del 20.05.70 n° 300, e del regolamento RSU del 12 febbraio 2008 che il Sig. Enzo Gambino è stato nominato dal Direttivo della Filcem-CGIL di stabilimento, componente della RSU della FILCEM (in sostituzione del Sig. G. La Mendola dimissionario).
La presente sarà affissa nella bacheca sindacale di stabilimento.
Auguri di buon lavoro al compagno Enzo Gambino da parte di tutti noi

venerdì 3 ottobre 2008

COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA SEGRETERIA DELLA FILCEM-CGIL DI CATANIA


Catania,01/08/08
La segreteria FILCEM-CGIL congiuntamente al direttivo in data 01/09/08 si sono riuniti e hanno discusso del momento difficile che le imprese a livello mondiale e soprattutto nel nostro paese stanno attraversando. Purtroppo ci rendiamo conto che la nostra azienda non fa eccezione.
Ed e in questo contesto che sindacato e lavoratori insieme dobbiamo far sì che quanto presunto non accada.
Tenendo presente che questo non può e non deve rappresentare un alibi per governo e mondo delle imprese di barattare i nostri diritti ma un momento di maggiore confronto per fare tutti un passo indietro, analizzando responsabilmente non tanto di chi è la colpa bensì cosa possiamo fare tutti insieme.
Sbaglieremmo se pensassimo che la soluzione stia nell’individuare il nome di questo o di quell’altro. Per far tutto ciò dobbiamo essere un sindacato fatto di lavoratori maturi che pensino e vigilino ai problemi ed alle esigenze della collettività e non alle proprie velleità. Sindacalista e’ colui che sa ascoltare, che sa far suoi bisogni degli altri non pensando ai propri,che non considera l’organizzazione sindacale come uno strumento da utilizzare a proprio uso e consumo.

A tutti coloro che credono in queste linee politiche che ci diamo come filcem-cgilnoi spalanchiamo le nostre porte, a chi invece in tutto cio’non si riconosce e non ci vuol stare, noi auguriamo un felice futuro,e ne prendendiamo le distanze.

SEGRETERIA FILCEM-CGIL

RSU: Minuta dell'incontro del 30/09/08

Ore 12.30

HR: G. Cassarà
RSU: Porto, Caminiti, Niciforo, Greco, Cannata, Lo Bianco, Lombardo, Marino, Corsetti

Proluungamenti contratti a tempo determinato PPU PEN, rep. conf.:
Nel corso dell’incontro, la HR ha comunicato che a 16 lavoratori della PPU PEN, rep. Conf. Export, lavoratori a contratto a tempo determinato, in scadenza alla data del 30/09/08, non avrebbe rinnovato il contratto prima di 20 giorni.
La Direzione ha giustificato la decisione come effetto dei problemi di contaminazione al rep. Pen.
Nel corso della riunione la direzione ha comunicato che:
n° 6 operatori Rep Pen
n° 2 operatori Rep Non Pen
n° 1 operatore QA Non Pen
n° 4 operatori QA Pen
sono stati regolarmente riassunti.

La RSU nel corso della riunione ha chiesto di conoscere lo stato delle ferie dei 16 lavoratori del rep. Conf. Export, poiché, in data 25/09/08, la Direzione aveva assicurato che il personale del suddetto reparto che avrebbe fruito su base volontaria di n° 3 giorni ferie, non avrebbe avuto ripercussioni di alcun tipo ne sulla retribuzione ne sulle ferie , assicurando la disponibilità a far recuperare i giorni fruiti con un prolungamento del contratto.
La Direzione non aveva il dato disponibile e aggiornava l’incontro.
La RSU ha ribadito alla Direzione che i 3 giorni di ferie fruiti dai lavoratori in nessun caso dovevano “pesare” sui lavoratori e si è data appuntamento alle ore 15.00 per aver l’informazione richiesta.


Ore 15.00

HR: G. Cassarà
RSU: Porto, Caminiti, Niciforo, Greco, Lo Bianco, Lombardo, Marino, Corsetti, Musumeci.

La Direzione ha comunicato che n°6 lavoratori si trovavano “in negativo” di ferie e precisamente:
n°1 lavoratore -1
n°1 lavoratore -2
n°3 lavoratori -3
n°1 lavoratore -4

La RSU ha richiesto ufficialmente la copia del tabulato, ma la Direzione si è rifiutata di fornirlo per tutelare la privacy dei lavoratori.
La proposta della Direzione per ottemperare agli impegni presi il 25/09/08 è stata quella di anticipare o posticipare di qualche giorno, il nuovo contratto ai lavoratori in negativo.
La RSU ha manifestato il proprio disaccordo alla proposta della Direzione e ha replicato che i lavoratori “in negativo” avrebbero avuto decurtato lo stipendio dei giorni “in negativo” e che avrebbero recuperato la somma persa solamente dopo almeno un mese, mentre i termini dell’accordo del 25/09/08 erano che i lavoratori non avrebbero perso nulla.
La RSU ha proposto soluzioni alternative al problema ma la Direzione ha replicato che non aveva mandato per altre soluzioni.
La RSU ha richiesto, in mancanza del Direttore della HR, di incontrare il Direttore di Stabilimento.
Alla presenza dell’Ing. Galizia, vagliate diverse proposte da una parte e dall’altra si è giunti all’accordo che i 6 lavoratori che si trovavano “in negativo” avrebbero lavorato quei giorni presso la PPU Pen.

Il Direttore di Stabilimento ha colto l’occasione per comunicare che alla fine del 2008 la ditta GMC revocherà il contratto di affitto del parcheggio esterno.
L’Azienda ha avanzato delle soluzioni alternative che nei prossimi incontri saranno discussi con la RSU.
Su richiesta della RSU, argomento Premio di Partecipazione, il Direttore di Stabilimento ha confermato l’intenzione di non erogare il Premio, ma resta la disponibilità a trovare “soluzioni alternative”, il Direttore di Stabilimento si congeda dalla RSU con l’impegno a discutere successivamente dell’argomento.

Comunicato del Direttivo Aziendale della FILCEM CGIL di mercoledì 01 ottobre

Catania 01/10/2008

Il Direttivo di stabilimento della FILCEM CGIL, riunito in data odierna, non condividendo quanto dichiarato dal dimissionario G. La Mendola, ribadisce l’impegno la professionalità e la dedizione della Segretaria Generale della FILCEM-CGIL di Catania e di tutta la Segreteria Provinciale.
Il Direttivo di stabilimento, inoltre, ribadisce che il principio delle regole democratiche è ed è sempre stato lo spirito con cui, all’interno della nostra organizzazione sindacale, vengono prese le decisioni collegiali.

Fraterni saluti


I componemti del Direttivo
di stabilimento della FILCEM CGIL


Documento approvato all'unanimità dei presenti

martedì 30 settembre 2008

Precariato

Presentato alla Camera l'emendamento che azzera le norme del precedente esecutivo per contrastare la precarietà nel settore del pubblico impiego. Manifestazioni e proteste in tutta Italia, ma il ministro Brunetta si difende: un'operazione di chiarezza contro l'ambiguità avuta dal governo Prodi in materia

Lui lo definisce un "fare chiarezza" su quanto stabilito "ambiguamente" dal governo Prodi, loro, i 60mila interessati, lo vedono invece come il realizzarsi della catastrofe: la cancellazione di ogni speranza di un lavoro stabile dopo anni di tempo determinato e l'inizio della disoccupazione. Due prospettive diverse, così diverse da produrre un'opposizione radicale: da una parte il governo e il ministro Brunetta, dall'altra i precari del pubblico impiego, già mobilitati insieme alle rappresentanze sindacali in tutta Italia contro un provvedimento che fa carta straccia dei -seppur piccoli- passi avanti compiuti dal precedente esecutivo in tema di lotta alla precarietà. Al centro dello scontro, l'emendamento che azzera i processi di stabilizzazione dei precari della P.a. (enti di ricerca e università compresi) previsti nelle ultime due manovre economiche del governo di centrosinistra. Un emendamento che è stato presentato oggi alla Camera dei deputati e che accompagna il ddl 1441 (in iter di approvazione), ovvero il disegno di legge chiamato burocraticamente "Misure per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione".
In verità il ministro della Funzione pubblica, il crociato della lotta ai fannulloni del settore, lo aveva ripetutamente annunciato nelle settimane scorse, ma la sua presentazione di oggi alla Camera e l'ormai iniziato iter per l'approvazione della manovra economica che lo ratificherebbe, hanno impresso un'accelerazione alla mobilitazione del mondo dei precari contro la norma affinchè venga ritirata. Perché lo spiega il leader della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo: l'emendamento "modifica l'articolo 37 del ddl revocando le risorse destinate dalle precedenti finanziarie 2007-2008 alla stabilizzazione dei precari della P.a e prevedendo che, alla data di scadenza, i contratti non si possano rinnovare a tempo ma vanno sciolti". Una misura che già da sola sarebbe devastante per i tanti lavoratori pubblici, perché "porterebbe al licenziamento migliaia di persone e metterebbe in ginocchio il sistema pubblico di ricerca e università", ma che accompagnata alle altre decisioni prese dal governo rischia di diventare una bomba deflagrante nel settore dell'amministrazione pubblica. Spiega sempre Pantaleo che queste norme "unite a quelle che limitano a 3 anni la possibilità di lavorare con contratti flessibili non solo impediranno stabilizzazioni e assunzioni ma anche il mantenimento in servizio dei precari".
Cancellare il precariato cancellando i precari. Sembra questa la filosofia di sostegno della politica del governo in materia di lavoro contro cui già sono in atto forme di protesta: 500 precari dell'Isfol, 700 dell'Ispra, 400 dell'Invg e 317 dell'Istat (questi ultimi hanno fatto ritardare di dieci giorni l'uscita del tradizionale rapporto sull'occupazione pubblicato ogni tre mesi dall'istituto di rilevazione, che per altro segnala, oggi, come nel secondo trimestre 2008 il numero delle persone in cerca di lavoro è aumentato di 300mila unità, portando ad un tasso del 6,7%).
La mannaia che potrebbe abbattersi sulle migliaia di precari del pubblico impiego preoccupa anche il Pd. Cesare Damiano ha annunciato che il suo partito si "batterà per impedire che si vada in una direzione sbagliata, di maggiore disoccupazione e precarietà", paventando anche i numeri prodotti dall'emendamento confezionato da Brunetta: "se la norma passasse con gli emendamenti del governo - ha ammonito il viceministro ombra- significherebbe una perdita iniziale di almeno 60mila posti di lavoro". Un'idea dell'impatto che il provvedimento potrebbe avere l'ha data, per quanto riguarda Roma e provincia, il presidente Nicola Zingaretti: "l'emendamento -ha detto il presidente di Palazzo Valentini- colpirebbe circa 12mila precari del pubblico impiego ed oltre 6mila del comparto scuola, università e ricerca per un totale di 18mila lavoratori".
Cifre imponenti che spaventano se proiettate su tutto il territorio nazionale e di fronte a cui può poco la giustificazione del ministro, che oggi ha cercato di spiegare le ragioni della scelta. Secondo Brunetta infatti l'emendamento "mira a chiarire l'ambiguità delle disposizioni varate dal governo Prodi sulla cosiddetta stabilizzazione dei precari nella P.a." perché, sempre secondo il ministro, il precedente esecutivo "prevedeva in via del tutto teorica il processo di assunzione dei lavoratori precari", come dimostrerebbe il fatto che "nella finanziaria per il 2008 le risorse necessarie per una simile operazione erano irrisorie e non permettevano alcuna stabilizzazione". Meglio, dunque, procedere su altre strade: azzerare la possibilità di una lavoro finalmente a tempo indeterminato per migliaia di persone da anni appesa ad un filo e, per quanto riguarda invece le nuove assunzioni, avanzare la prospettiva del concorso riservato per una percentuale del 40% ai lavoratori impiegati nel settore con i contratti atipici. "Vi sono tantissimi giovani che hanno vinto un concorso pubblico e che per i reiterati blocchi delle assunzioni non possono essere assunti", si difende Brunetta, specificando che nel settore pubblico bisogna operare "senza corsie preferenziali e nel rispetto delle norme costituzionali". Tradotto in termini semplici: una guerra tra poveri che mette sul piede di guerra le rappresentanze sindacali scettiche anche sul tema delle nuove assunzioni prospettate dal governo. Il reclutamento previsto per il futuro attraverso il concorso non risolve infatti il problema, come spiega Pantaleo, perché "se non si fanno i concorsi si resta a terra e il decreto 112 prevede il blocco sostanziale del turnover perciò le assunzioni sono un puro miraggio".
Ma.Bo.
Aprile
29 settembre 2008, 18:23

Trattativa sui contratti

Epifani: "Esaurita la trattativa sui contratti"
Il leader sindacale boccia il documento di Confindustria: "Dobbiamo rilanciare la nostra piattaforma, continueremo a lavorare per l'unità"

"La trattativa con Confindustria ha esaurito il suo significato. Dobbiamo rilanciare la nostra piattaforma unitaria e chiedere formalmente l'allargamento del tavolo di confronto alle altre rappresentanze datoriali". E’ questo il passaggio più significativo della relazione del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, al Comitato direttivo dell'organizzazione di Corso d'Italia, riferito alla riforma del modello contrattuale. Il leader sindacale, alla vigilia del nuovo incontro tra Confindustria e sindacati, ha definito il documento presentato dagli industriali “non coerente” e “inadeguato”. Per Epifani è possibile ripartire solo se al centro della trattativa si riporterà la piattaforma unitaria di Cgil Cisl e Uil.
Il leader della Cgil ha spiegato che a questo punto è necessario allargare il tavolo di confronto: "Se non si fa così, arriveremmo al rischio di avere quattro o cinque modelli contrattuali secondo i settori, cosa che determinerebbe un dumping sociale molto grave, con la corsa alla tipologia contrattuale più conveniente, in una fase di profonde riorganizzazioni aziendali e settoriali profonde". A Cisl e Uil, infine, ha ricordato che "in ogni caso le trattative si fanno sulla base delle piattaforme presentate e non delle risposte della controparte a esse".
'Noi lavoriamo e continueremo a lavorare tenacemente all'unita' sindacale. Se si muove da sola, la Cgil lo fa perché, tentate tutte le strade possibili, considera necessario che ci sia chi si batte per le riforme, a favore dei precari, dei pensionati, delle categorie più deboli', ha continuato Epifani". “Non si possono fare insieme le piattaforme e poi dimenticarle o prenderne solo alcuni aspetti" ha aggiunto, ricordando che è sparito dal dibattito politico il tema delle detrazioni per salari e pensioni, mentre si insiste sulla detassazione degli straordinari che è "puro non senso in una fase di rallentamento del lavoro, di perdita di posti e di calo di ore di straordinario, come ha rilevato ieri l'Istat".
Rassegna Sindacale
30/09/2008 15:06
L'unità sindacale è un valore importante, ma "non si possono fare insieme le piattaforme e poi dimenticarle o prenderne solo alcuni aspetti". Epifani chiude la trattativa con Confindustria. E' gelo con Angeletti e Bonanni
"La trattativa con Confindustria ha esaurito il suo significato. Dobbiamo rilanciare la nostra piattaforma unitaria e chiedere formalmente l'allargamento del tavolo di confronto alle altre rappresentanze datoriali". Così, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, spiega al direttivo come il negoziato sulla riforma del modello contrattuale in corso con viale dell'Astronomia sia da considerarsi concluso profilando un possibile ripartenza solo se al centro della trattativa si riportasse la piattaforma unitaria di Cgil Cisl e Uil e al tavolo sedesse anche il governo. "Non si possono fare insieme le piattaforme e poi dimenticarle o prenderne solo alcuni aspetti", ha osservato Epifani ricordando che è sparito dal dibattito politico il tema delle detrazioni per salari e pensioni mentre, allo stesso tempo, si insiste sulla detassazione degli straordinari che è "puro non senso in una fase di rallentamento del lavoro, di perdita di posti e di calo di ore di straordinario, come ha rilevato ieri l'Istat".
Il termine del 30 settembre entro cui doveva chiudersi la trattativa è appena passato, ma il documento presentato dagli industriali al tavolo del negoziato, che riprenderà domani mattina alle 9 in Via Veneto, è giudicato da Epifani "non coerente" alla piattaforma unitaria e quindi "inadeguato". Non allarga né innova la contrattazione di secondo livello ma sovraccarica di regole e norme il contratto nazionale, per di più tagliando il salario", aggiunge ancora il leader della Cgil ribadendo come "'le trattative si fanno sulla base delle piattaforme presentate e non delle risposte della controparte ad esse".
Per il sindacato, inoltre, "non è accettabile" la richiesta di depurazione dall'inflazione importata dell'indice previsionale sulla base del quale calcolare i futuri aumenti contrattuali proposta dagli industriali: "scarica sul lavoro gli effetti dell'inflazione importata e toglierebbe a imprese e governo la responsabilità di praticare politiche antinflazionistiche", aggiunge Epifani. Senza la presenza del governo e delle altre rappresentanze datoriali al tavolo della trattativa, il rischio per la Cgil, è di avere "quattro o cinque diversi modelli contrattuali a seconda dei settori, cosa che determinerebbe un dumping sociale molto grave con la corsa alla tipologia contrattuale più conveniente in una fase di riorganizzazioni aziendali e settoriali profonde". Infine, il leader della Cgil si è poi soffermato su alcuni aspetti che riguardano l'idea stessa di sindacato: "Per noi - ha precisato - la rappresentanza si esprime attraverso la contrattazione la cui funzione può essere integrata dalla gestione di servizi funzionale alla contrattazione stessa". Epifani ha aggiunto che se si allarga la gestione dei servizi a funzioni improprie, come prevede, ha ricordato il leader sindacale, il documento di Confindustria sui contratti, perderebbero ruolo categorie, Rsu e la rappresentanza finirebbe per esprimersi attraverso la gestione dei servizi."Questo aprirebbe problemi molto seri - ha concluso Epifani - ma vogliamo affrontare anche con il confronto con studiosi di ogni estrazione culturale il nodo di come si possa riformulare un'idea di unità partendo da concezioni non coincidenti sulla natura stessa del sindacato, delle sue funzioni, degli strumenti che utilizza".
Non commenta Luigi Angeletti, che comunque ritiene il confronto di domani "un appuntamento importante, un punto di svolta". Immediata, al contrario, la replica del leader della Cisl, Raffaele Bonanni: "La posizione di Epifani non ha senso: va cercando scuse per non dare senso a un lavoro lungo e unitario fatto". Già in mattinata, il leader della Cisl aveva invitato alla "responsabilità e la misura" ribadendo come " tutti si aspettano un nuovo modello contrattuale che deve servire a dare fiducia a relazioni nuove ma anche a sopportare una situazione economica che, molti lo dimenticano, è pessima. Ogni decisione in materia economica deve fare riferimento alla consapevolezza che l'economia mondiale va male e quella italiana va ancora peggio, è più fragile delle altre e può subire dei tracolli davvero importanti". In questo quadro economico, aveva aggiunto Bonanni, "occorre realismo e non inseguire strade velleitarie". Una posizione condivisa dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. La Cgil "non si fermi davanti ai veti interni - ha detto Marcegaglia - La trattativa è difficile, noi però continuiamo a pensare che non prendere un'opportunità così importante di portare il salario a livello aziendale dove, grazie alla detassazione, vale il 20 per cento in più rispetto a quello nazionale, e non dare una risposta forte in termini di innovazione sulle relazioni industriali in un momento così drammatico dell'economia, sarebbe veramente assurdo". C'è chi lavora per l'unità sindacale a favore dei lavoratori e chi l'unità la vorrebbe piuttosto assoggettare alle scelte della Confindustria. La strada è in salita e nel percorrerla, la Cgil di Epifani si trova, dunque, a camminare da sola.
Ida Rotano,
Aprile
30 settembre 2008

Contratti, no di Epifani alle imprese"Trattativa ormai senza significato"
Il leader della Cgil respinge la proposta delle imprese"Ripartire dalla nostra piattaforma e allargare il tavolo"

Guglielmo EpifaniROMA - Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, respinge in modo netto la proposta delle imprese sui contratti. "La trattativa con Confindustria ha esaurito il suo significato - dice nella sua relazione al direttivo dell'organizzazione - Dobbiamo rilanciare la nostra piattaforma unitaria e chiedere formalmente l'allargamento del tavolo di confronto alle altre rappresentanze datoriali". Epifani ha dunque bocciato il documento proposto dalle imprese, definito "non coerente" rispetto alla piattaforma sindacale unitaria e, quindi, "inadeguato" in quanto non allarga né innova la contrattazione di secondo livello, ma - ha spiegato il leader della Cgil - sovraccarica di regole e norme il contratto nazionale. Epifani, rivolgendosi indirettamente a Cisl e Uil, ha ricordato che "in ogni caso le trattative si fanno sulla base delle piattaforme presentate e non delle risposte della controparte ad esse". Il leader della Cgil ha aggiunto che a questo punto è necessario allargare il tavolo di confronto perché "se non si fa così - ha proseguito - arriveremmo al rischio di avere quattro o cinque modelli contrattuali a secondo dei settori, cosa che determinerebbe un dumping sociale molto grave con la corsa alla tipologia contrattuale più conveniente, in una fase di riorganizzazioni aziendali e settoriali profonde". Sulla proposta di Epifani, riferiscono fonti di Corso d'Italia, il direttivo voterà stasera un documento. Il leader sindacale ha anche ribadito che "non è accettabile" scaricare sul lavoro gli effetti dell'inflazione importata, cosa che toglierebbe a imprese e governo la responsabilità di praticare politiche antinflazionistiche.
La Repubblica
(30 settembre 2008)