FILCTEM-CGIL

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lunedì 27 settembre 2010

Contratti: Federchimica, spinte per escludere Cgil


"Se abbiamo ben interpretato le parole del presidente Squinzi, avremmo la dimostrazione del fatto che, anche nel mondo delle imprese, si è tentato di far prevalere prima il pregiudizio nei confronti della Cgil che non la discussione di merito sindacale, che dovrebbe prevalere su tutto". Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, commenta le affermazioni di oggi (27 settembre) del presidente di Federchimica, Giorgio Squinzi, in merito a 'spinte per lasciare fuori la Cgil' dal rinnovo del contratto dei chimici.

Secondo Scudiere, inoltre, "se chi ha utilizzato questo pregiudizio capisse che agendo in quel modo non si va da nessuna parte, forse si può riaprire una nuova pagina in cui il rispetto reciproco può far fruttare nel confronto - aggiunge - soluzioni condivise per affrontare i tanti problemi che abbiamo sul tappeto".

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario generale della Filctem Cgil anche il segretario generale della Filctem Cgil, Alberto Morselli: "Le spinte per lasciar fuori la Cgil dal contratto dei chimici? Ne sospettavo …", ha detto Morselli che ha anche sottolineato che "pur essendo consapevole dei rischi a cui andavamo incontro all'indomani dell'accordo separato, ho sempre proposto una strada che evitasse l'arroccamento. Per fortuna anche nel mondo delle imprese – ha concluso il segretario – esistono i galantuomini".

Il presidente di Federchimica, Giorgio Squinzi, aveva ripercorso la trattativa che l'anno scorso ha portato al rinnovo unitario del contratto dei chimici. In particolare, ha dichiarato: "C'erano delle spinte per lasciare fuori la Cgil, io mi sono imputato e ho detto che il contratto doveva essere firmato da tutti".

venerdì 24 settembre 2010

Siglato accordo sul Premio di Partecipazione 2010



Soddisfatte le OO SS per il raggiungimento dell'accordo che garantisce ai lavoratori questo importantissimo istituto contrattuale. Il premio viene rivalutato in base all'aumento degli indici ISTAT.

venerdì 17 settembre 2010

Crisi: Epifani, paese a rischio pericoloso degrado


In questo quadro la CGIL lancia le iniziative per l’autunno, a fine novembre prevista una grande giornata di mobilitazione a Roma

Il paese versa in una condizione di “pericoloso degrado”, che parte dai conflitti all'interno della maggioranza di governo, per passare alle ultime vicende, come quella del motopeschereccio italiano mitragliato da una vedetta libica, fino ad arrivare all'irrilevanza del nostro paese nel quadro internazionale, come dimostra l'affidamento degli incarichi per gli ambasciatori Ue. E' il quadro molto duro circa lo stato del paese - colpito da una crisi economica ancora molto dura - tracciato dal Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, nel corso della relazione introduttiva al Comitato Direttivo Nazionale, dove ha affrontato tutte le questioni sul tappeto: dalla crisi alla necessità di recuperare un potere contrattuale dal tentativo di isolamento. Inoltre, secondo il leader sindacale, se il paese vive una condizione difficile spetta alla CGIL stare in campo, con le sue proposte e con le sue iniziative di mobilitazione, rafforzando il tratto confederale e con in programma una grande giornata di mobilitazione da tenere a Roma a fine novembre.
“Siamo di fronte ad un rischio di pericoloso degrado paese - ha spiegato Epifani alla platea del Direttivo - che emerge da molti segnali allarmanti. E’ un quadro, rispetto al quale, un sindacato come la CGIL non può rinunciare, per le responsabilità e il ruolo che le compete, a reagire e ad esprimere un’idea alternativa per il paese”. Secondo il numero uno di Corso d'Italia diversi sono i segnali negativi, tra questi “c’è il livello e la modalità di scontro nella maggioranza e nel governo: non è una novità assoluta ma oggi ha toccato punte gravi con il pericoloso coinvolgimento degli stessi assetti istituzionali”. Altro esempio è la 'compravendita' di parlamentari, ovvero il gruppo dei 20 pronti a sostenere il governo per 'responsabilità nazionale': “Anche questo – ha detto Epifani - non è un fatto nuovo ma ora assume caratteristiche gravi; basti considerare la mancata nomina del ministro allo Sviluppo economico, vacante ormai da mesi, perché quella casella è diventata moneta di scambio nella trattativa di maggioranza”. Fatti che per il leader sindacale segnano “una delle pagine più buie della vita paese”.
Ma ancora: “Non ci sono parole, poi, per descrivere quanto avvenuto ai danni del peschereccio italiano colpito dalla motononave donata dal governo italiano e altrettanto incredibile è la giustificazione della vicenda espressa dal ministro degli Interni, che ha pensato di chiudere così la questione”. Così come colpisce la vicenda della scuola 'leghista' di Adro: “Non si può tacere sullo svilimento sostanziale della scuola pubblica, - ha accusato Epifani - non solo con il dramma dei precari e con il taglio delle risorse, ma con una imposizione di simboli di parte che non ha eguali in nessun paese democratico, con uno svilimento della funzione e persino della ‘sacralità repubblicana’ della scuola pubblica”. Infine, riferendosi all'affidamento degli incarichi per gli ambasciatori Ue all’Italia, alla quale sono andate le sedi di Albania e Uganda. “Non a caso è alla Germania, il primo paese manifatturiero dì Europa che fa una robusta politica industriale, che è andata la sede cinese”.
Un quadro duro, da dove emerge un paese su di una pericolosa china e che ha bisogno di un forte impegno della CGIL, alla quale “spetta di rafforzare profilo di iniziative con tratti sempre più fortemente confederali” mentre anche il quadro economico e sociale conferma “gli aspetti di difficoltà malgrado la probabile lieve salita del Pil, cosa del resto naturale dopo il crollo degli ultimi anni. L’Italia comunque sarà il paese che cresce meno in Europa con centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione e precari licenziati”. Secondo il numero uno della CGIL saranno necessari “sette anni per tornare alle condizioni pre-crisi” mentre la minore crescita del paese “non dipende dalla relazioni industriali, ma dall’assenza di una politica industriale, dall’inesistenza di investimenti e progetti su infrastrutture, servizi, formazione, ambiente e welfare”. Tutti temi che, per Epifani, “riguardano la crescita e lo sviluppo oltre che la condizione dei cittadini”.
Si rende per questi motivi necessaria “una svolta”, ed è per questo che, a proposito del rischio di caduta del governo su cui tutti si sono cimentati in questi giorni, “siamo stati i soli - ha affermato - a dire che il problema non è voto sì, voto no ma l’inadeguatezza delle politiche del governo a cui si accompagnano gli attacchi ai diritti lavoratori dei settori pubblici e privati”. Attacchi infatti vengono inferti nel pubblico dove “di fatto si va verso il blocco della contrattazione nazionale e di secondo livello, e verso il tentativo di cancellazione della rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro”. Il rischio è “che dove scompare il sindacato torni la peggiore politica e le logiche di clientela”. Quanto ai settori privati, ha precisato, “prosegue l’attacco di Fiat e Federmeccanica sulla derogabilità del contratto nazionale. E’ un vera e propria messa in discussione dell’idea di scambio negoziale che si traduce in un attacco alla FIOM e alla CGIL, un’operazione avallata da Confindustria”. Non è però un caso isolato: “Si vanno moltiplicando intanto gli attacchi ai diritti, a cominciare dal diritto di sciopero, da Pomigliano alla Sevel, dalla Ferrari all’Università di Bologna”. Attacchi che non hanno alcuna giustificazione perché “è pretestuoso e falso dire che la CGIL non firma contratti: sono stati sottoscritti decine di accordi anche dalla FIOM e sono stati in generale buoni contratti”.Ma adesso la questione da porre è come riconquistare il potere contrattuale. “Tutta la CGIL - ha detto - sosterrà la giornata di mobilitazione della FIOM (16 ottobre, ndr.) ma tutti insieme dobbiamo costruire una via di uscita da questa situazione. Di fronte ad un attacco di queste proporzioni è necessario stare in campo con più modalità: non sarà solo il conflitto a consentire la riconquista dei tavoli di confronto. Al conflitto bisogna unire una capacità di proposta : la difesa del contratto nazionale è essenziale ma passa per l’innovazione del contratto nazionale stesso”.In questo quadro la CGIL lancia le iniziative per l’autunno. “Nei prossimi giorni - ha annunciato Epifani - presenteremo proposte sugli ammortizzatori sociali, sul tema della democrazia e della rappresentanza sindacale, sul Mezzogiorno e sul sistema previdenziale”. Nello specifico ci saranno due richieste prioriterie: il superamento del tetto di 10.000 unità per il pensionamento dei lavoratori in mobilità posto dalla maovra correttiva e l’estensione della cassa integrazoine in deroga per il 2011 e il 2012. Inoltre, ha fatto sapere il segretario generale, “il 29 settembre aderiremo alla giornata di mobilitazione promossa dal sindacato europeo”. La CGIL, infatti, non è isolata rispetto al sindacato europeo, tutt’altro: “Ovunque sono stati fatti o si preparano scioperi contro le politiche dei governi”. E ancora la CGIL sosterrà con una forte iniziativa in programma il 24 settembre i settori della pubblica amministrazione e della scuola affinchè sia possibile eleggere a novembre le Rsu.Infine, per la fine di novembre, “proporremo una grande giornata di mobilitazione a Roma”. Quanto al rapporto con CISL e UIL e in merito alla manifestazione da queste due promossa sul tema del fisco, Epifani ha detto: “CISL e UIL hanno deciso di andare ad una manifestazione senza la CGIL su un tema, il fisco, rispetto al quale i punti di vista sono sostanzialmente comuni: decisione poco comprensibile, mentre sarebbe necessario chiedere insieme al governo un tavolo di confronto mentre la situazione si fa più pesante per pensionati e lavoratori dipendenti (sui quali è persino cresciuto il peso del prelievo in questo anno difficile) e avanzano ipotesi - ha concluso Epifani - inaccettabili come la possibilità che le regioni taglino aumentino il prelievo addizionale Irpef a fronte di un taglio dell’Irap”.

venerdì 10 settembre 2010

Intervista ad Alberto Morselli - "Siamo pronti al modello tedesco nella chimica"

La proposta «Abbiamo suggerito lo schema con il consiglio di sorveglianza ma le aziende hanno detto no»
Morselli (Fiictem): il caso Fiat? Ha ragione Durante, anche la Fiom faccia proposte, non dica solo no.
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ROMA Il mondo delle relazioni industriali non finisce coni metalmeccanici. Il modello tedesco? «Noi lo abbiamo proposto per primi, ma ci siamo scontrati col no delle imprese». Alberto Morselli, segretario generale della Filctem-Cgil (chimici e tessili), tradizionale laboratorio di innovazione nella Cgil e nei rapporti con le aziende, non ci sta a vedere gli altri che incalzano la Cgil sul terreno della modernizzazione e sfida la Conflndustria: «La presidente Emma Marcegaglia dice che dobbiamo fare come i tedeschi? Mi fa piacere, ma le ricordo che quando abbiamo proposto un contratto tra produttori e un modello di governance duale, con la presenza dei rappresentanti dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza, le aziende si sono opposte. Adesso si parla tanto di modello tedesco. Bene, noi siamo sempre pronti a riaprire la discussione».
Scusi Morselli, ma qui la situazione è ben pi complicata: c'è uno scontro tra imprese e Fiom-Cgil che condiziona tutto.
«Certo, la situazione è grave. Ma bisogna evitare che si venga risucchiati da questa logica distruttiva. Penso che ogni categoria che ha rinnovato i contratti e continua ad avere relazioni normali deve al pi presto far rivivere, anche attraverso accordi innovativi, buone relazioni industriali, per dimostrare che un'altra strada c'è».
Perché in tutte le categorie anche la Cgil ha rinnovato presto e bene i contratti tranne che nei metalmeccanici?
«Mi limito a osservare che Federmeccanica ha sbagliato a insistere sulla linea di non coinvolgere la Fiom. Noi, per esempio, pur avendo presentato piattaforme sindacali separate ci siamo trovati di fronte ad associazioni datoriali che hanno lavorato per una conclusione unitaria. Ma osservo anche che la ricomposizione sindacale nella nostra categoria è stata facilitata dal fatto che noi abbiamo condiviso, per esempio, la durata triennale del contratto (mentre la Fiom no, ndr)».
il contratto dei chimici prevede la possibilità di deroghe?
«Guardi quando c'è la possibilità di creare lavoro, di cogliere opportunità di commesse e investimenti, la Cgil ha sempre trattato. 11 contratto dei chimici prevede fin dal 2006 la possibilità di deroghe con intese sui luoghi di lavoro. La differenza con quelle che la Fiat vuole per Pomigliano è che le nostre sono transitorie perché l'obiettivo è comunque di rientrare nel contratto nazionale».
Come si pu ricucire se nella Fiom le posizioni dialoganti come quelle di Fausto Durante restano in minoranza?
«La Federmeccanica dovrebbe avere il coraggio di riaprire il dialogo con tutti mentre dalla Cgil dovrebbe arrivare lo stimolo affinché la Fiom riconosca che Durante ha ragione quando dice che alla protesta va affiancata la proposta».
Intervista rilasciata da Alberto Morselli a Enrico Marro
Corriere della Sera 10 settembre

giovedì 9 settembre 2010

Garantiamo ai nostri figli un futuro fatto di lavoro

Cari Compagni, Care Compagne,
Da un po' di anni ad oggi il nostro Paese è stato investito da una crisi paurosa,continue le nostre lotte a far capire al Governo che cosi' non si poteva più andare avanti,ma parlare contro il muro non è mai servito a niente..! Nonostante tutto contunuiamo la nostra lotta contro questo Governo che non vuole nemmeno sentirci, ma Noi ci siamo e non molliamo, no cari Compagni/e non dobbiamo mollare non è da noi, la nostra Storia ci insegna che sono propio questi momenti difficili che ci rendono più forti, ma non dobbiamo Mollare, in questo preciso momento ci serve l'aiuto di tutti Voi la forza che viene da ogni singolo; la forza di tutti Noi serve ad affrontare questo Governo che pensa solo - e dico solo - ai propi interessi indebolendo la fascia Operaia..! Io non ci sto...! Voglio garantire a mio figlio ai nosrti figli, un futuro fatto si di lavoro.....ma soprattutto DIGNITOSO..!
Sono sicuro che ognuno di noi portera', nel suo piccolo, un grande contributo al nostro sindacato, il sindacato dei Lavoratori, il sindacato che propio oggi ha bisogno di tutti noi della nostra presenza........della nostra FORZA.....!