FILCTEM-CGIL

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domenica 21 dicembre 2008

Wyeth: sindacati delusi dopo il vertice bis di ieri. L'azienda resta ferma sulle sue posizioni

Gli americani bocciano il piano Aprilia Lunedì assemblea dei lavoratori nello stabilimento

Alessia Freda
APRILIA: Gli americani bocciano le richieste avanzate dai sindacati e i lavoratori della Wyeth di Aprilia minacciano nuovi scioperi al termine delle festività natalizie. Venerdì nero per i dipendenti dello stabilimento pontino al termine del nuovo vertice-fiume tra dirigenti e rappresentanti delle organizzazioni sindacali che si è tenuto ieri mattina nella sede di Confindustria, a Latina.
«Non è stato affatto un incontro positivo, malgrado le premesse del giorno precedente lasciassero intuire sviluppi positivi per i 207 lavoratori di Aprilia e delle altri sedi Wyeth situate sul territorio nazionale - spiega Luciano Tramannoni, segretario provinciale della Femca-Cisl di Latina - Nella riunione, che si è conclusa con un verbale di mancato accordo tra le parti, non sono state colmate le distanze rispetto agli incentivi per il passaggio di società (dalla Wyeth alla nuova azienda farmaceutica romana che ha ribadito l'interesse ad assumere circa 50/60 informatori scientifici tra quelli dichiarati in esubero, ndr). L'azienda, infatti, è rimasta ferma sulle sue posizioni: è disposta a concedere solo 21 mensilità rispetto alle 28 da noi richieste. Il direttore di stabilimemnto, nel riportare le valutazioni espresse dal management americano, ha espresso le perplessità della compagnia. In particolare, sono emerse difficoltà riguardo alla terziarizzazione dell'attività logistica ed è risultato non soddisfacente il saving ottenuto dalla terziarizzazione dei servizi generali». Lunedì mattina - dalle ore 9:00 alle 11:00 - è prevista l'assemblea dei lavoratori nello stabilimento pontino. Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil e le Rsu aziendali hanno deciso di confermare e rafforzare lo stato di agitazione con il blocco totale degli straordinari già in essere e di proporre otto ore di sciopero alla ripresa delle attività lavorative dopo le festività natalizie con lo scopo di far recedere l'azienda dalle sue posizioni rigide e riprendere così il confronto.
Il Tempo
20/12/08

sabato 13 dicembre 2008

Un milione e mezzo di persone in piazza

Quasi un milione e mezzo di persone in piazza e adesione oltre il numero degli iscritti. Fincantieri 80%. Fiat Mirafiori 55%. Electrolux 55%. Gruppo Marcegaglia: 85%. 200 mila in piazza a Bologna. Epifani: sciopero riuscito, il governo ci convochi.

C’era voglia di sciopero. Di scendere in piazza e cambiare le cose. Di spiegare al governo che la crisi che si sta riversando sul paese non si combatte con mezze misure, decretini approvati in fretta e furia e provvedimenti una tantum. Di esigere una politica coraggiosa di sostegno ai lavoratori, a chi perderà il posto, ai precari cui azzereranno le collaborazioni e i tanti contratti atipici. Di pensare e provvedere seriamente a chi rischia il posto nelle grandi aziende (Fiat, Telecom) e nelle piccole e invisibili. La richiesta al governo è arrivata forte e chiara, nonostante il maltempo, i disagi anche gravi che hanno afflitto parte del paese inducendo le categorie dei trasporti ad annullare lo sciopero dove le difficoltà ambientali esigevano che i servizi fossero garantiti.SPECIALE SCIOPERO: DATI, VIDEO, FOTO, APPROFONDIMENTINonostante le varie jelle, e nonostante il fatto che si trattasse pur sempre di una protesta in solitudine, senza Cisl e Uil che sono rimaste a casa, le stime sulle adesioni allo stop indetto dalla Cgil vanno oltre le aspettative. Sono eloquenti. Da Corso Italia comunicano una partecipazione altissima alle manifestazioni e adesioni ben oltre il doppio del numero degli iscritti alla Cgil, con punte di circa il triplo. La protesta, insomma, è stata più forte della pioggia.La Cgil calcola che quasi un milione e mezzo di persone siano scese oggi in piazza. Un risultato che è la somma della partecipazione in tutte le 108 piazze dove si sono svolte le manifestazioni del sindacato. L’epicentro della protesta è stato Bologna, dove 200 mila persone hanno partecipato all’imponente manifestazione regionale, e hanno ascoltato il comizio del segretario Guglielmo Epifani, in Piazza Maggiore. Epifani ha parlato di uno sciopero riuscito, e ha chiesto al governo che convochi il sindacato e ne ascolti le proposte per uscire dalla crisi. "Siamo qui in tanti – ha spiegato Epifani - per dire al governo: per cortesia occupati seriamente dei problemi dei lavoratori, dei giovani, degli anziani e delle imprese".A Milano con la segretaria confederale Morena Piccinini erano in 80mila. A Venezia, la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, ha parlato davanti a 50mila persone mentre a Torino, con il segretario confederale Enrico Panini, erano in 50mila. A Firenze il dato di partecipazione alle manifestazioni è di 40mila persone. A Genova, con la segretaria nazionale Nicoletta Rocchi, erano in 25mila. A Roma sono scesi in piazza con la segretaria generale dello Spi Cgil, Carla Cantone, 40mila manifestanti mentre ad Ancona, una delle cinque manifestazioni regionali, erano in 25mila con il segretario confederale Fabrizio Solari. E ancora altri dati forniti dalla Confederazione di Corso d’Italia: in Sardegna, alla manifestazione regionale di Cagliari, al comizio del segretario confederale Agostino Megale si sono contati 40mila manifestanti. Ancora, a Napoli erano in 40mila così come in Puglia, alla manifestazione regionale di Bari, conclusa dal segretario confederale Fulvio Fammoni. Infine, in Sicilia si sono contate 15mila presenze a Catania, dove il comizio è stato tenuto dalla segretaria confederale, Paola Agnello Modica, e 30mila a Palermo con la segretaria nazionale Vera Lamonica. A queste 13 piazze, inoltre, vanno sommati i dati delle restanti 95 piazze italiane dove, secondo quanto risulta al dipartimento organizzazione della Cgil, la partecipazione alle manifestazioni è andato ben oltre le previsioni. “Un risultato di grande rilievo”, ha osservato il segretario confederale, responsabile d’organizzazione della Cgil, Enrico Panini, che ha rilevato come “anche in considerazione delle avverse condizioni metereologiche e dello stato di calamità naturale proclamato in alcune zone del paese, tra queste Roma, il risultato della partecipazione alle manifestazioni, così come l’adesione allo sciopero, risulti ottimo”. Panini ha ricordato inoltre come ieri “la Cgil abbia ritenuto opportuno, con il grande senso di responsabilità che la contraddistingue, sospendere dallo sciopero il personale addetto alla circolazione del trasporto ferroviario sull’intero territorio nazionale”. Sull’adesione allo sciopero generale da parte dei lavoratori, Panini ha osservato: “E’ stata omogenea nel Nord, nel Centro e nel Sud ed è stata molto buona: ci risulta, infatti, che in molte, tantissime aziende del paese si sia andati ben oltre il doppio del numero dei nostri iscritti, e in alcuni casi addirittura il triplo”. Quanto ai settori, continua, “è molto significativo il risultato raggiunto nel comparto industria. Un settore falcidiato dalla cassa integrazione eppure, come dimostra il dato della Fiat, benché per molti questo fosse l’ultimo giorno di lavoro prima della chiusura forzata degli stabilimenti, il risultato di adesione è stato sorprendente”. Ancora, ha aggiunto, “è stata buona l’adesione nella Scuola ed è andata bene nel Pubblico Impiego, anche in considerazione che queste due categorie sono state recentemente chiamate a scioperare”. Qualche dato esemplificativo: l’astensione dal lavoro è stata del 55% alla Fiat Mirafiori ed ancora più alta in altri stabilimenti industriali del distretto: Alenia 70%, Sandretto 80%. Le adesioni alla Mole-valvole ed alla Ilte hanno fin qui registrato il fermo totale della produzione. Anche alla Ergom altissima adesione allo sciopero che ha visto incrociare le braccia l’85% delle maestranze.Nelle aziende del gruppo Marcegaglia, l'azienda leader in Europa e nel mondo della trasformazione dell'acciaio guidata dalla presidente di Confindustria, l'adesione e' dell'85%. La Cgil riporta i seguenti dati: stabilimento di Sesto San Giovanni 80%, stabilimento di Boltiere a Bergamo 90%, stabilimento di Graffignana a Lodi 100%. A Mantova, citta' sede del gruppo, l'adesione e' del 90%.Alla Fincantieri di Monfalcone (Gorizia) ha incrociato le braccia l’80% dei dipendenti del cantiere navale. Sempre a Gorizia, alla Ansaldo le adesioni hanno raggiunto il 70%. E nei cantieri Wartsila di Trieste si va oltre il 60%.E, secondo i dati forniti dalla Cgil, anche in Lombardia le adesioni sono altissime. In Brianza alla Candy, l’azienda italiana produttrice di elettrodomesitici, l’adesione è all’80%, ben oltre il doppio del numero degli iscritti Cgil. Così come nel settore pubblico, la partecipazione alla giornata di sciopero indetta dalla Cgil va molto oltre il suo numero di iscritti. Presso il comune di Milano – servizi all’infanzia la percentuale è del 60%. Nel settore sanitario, al Policlinico e all’Asl 1 le adesioni oscillano tra il 60 e il 65%. Nei comuni lombardi di Sesto San Giovanni, Gorgonzola, Opera e Rozzano la partecipazione allo sciopero va tra l’80 e il 90%.Nello stabilimento di Susegana, Treviso, della Electrolux, l’azienda leader nel settore degli elettrodomestici, l’adesione allo sciopero generale indetto dalla Cgil è oltre il suo numero di iscritti. Dai dati pervenuti al dipartimento organizzativo della Cgil risulta che il 55% degli addetti dello stabilimento veneto della multinazionale svedese hanno aderito allo sciopero generale. Una percentuale che anche qui, come si registra in molte parti d’Italia, sfora il doppio del numero degli iscritti alla Cgil. Fiom: adesioni alte nonostante la cassa integrazione“In base ai dati pervenuti al centro nazionale della Fiom entro le ore 17.00 di oggi, la nostra valutazione sulla riuscita dello sciopero generale proclamato dalla Cgil è nettamente positiva per ciò che riguarda le imprese metalmeccaniche.” Lo ha dichiarato Francesca Re David, responsabile dell’ufficio Organizzazione della Fiom. “In particolare - ha spiegato Re David - lo sciopero è riuscito molto bene nei tradizionali punti di insediamento della Fiom, ovvero nelle imprese di medie dimensioni. Per quanto riguarda, invece, i grandi gruppi, la situazione è più articolata, in quanto vi sono risultati anche notevolmente positivi in un quadro reso di difficile lettura dal massiccio ricorso alla Cassa integrazione fatto, in questa prima metà di dicembre, dalle grandi imprese di diversi comparti dell’industria metalmeccanica.” “Tra i grandi gruppi – ha concluso Re David – va comunque segnalata l’ottima riuscita dello sciopero alla Fincantieri. Per quanto riguarda i settori, credo vada sottolineata la riuscita molto positiva che si è avuta, in generale, nelle imprese siderurgiche.”Mentre la Federmeccanica parla di un tasso di adesione medio del 17,7%, alla Fiom risultano dati molto diversi. Tra gli stabilimenti ove le adesioni allo sciopero odierno hanno toccato le punte più alte, si segnalano, in provincia di Brescia, Alfa Acciai, Duferco, Iveco Mezzi Speciali e Redaelli (oltre il 90%). In provincia di Bergamo, l’80% è stato raggiunto o superato alla Same, alla Marcegaglia e alla BTicino; ferma l’acciaieria alla Dalmine Tenaris di Dalmine. A Milano, Alstom Power, Alstom Transport, Iveco, Lear e Jabil sono oltre l’80%. A Varese, Imes, Sanyo Argo Clima e Whirlpool (operai) al 90%. A Bologna, Lamborghini e Arcotronics Vergato al 90%, Arcotronics Sasso e Graziano Trasmissioni all’80%. A Modena, oltre al 100% alla Maserati, hanno superato il 90% Annovi Reverberi, Godoni, Klarius e Wam, mentre l’80% è stato superato alla Rossi Motoriduttori. A Reggio Emilia, tra l’80 e il 90% sono Bcs Ferrari, Brevini, Corghi, Interpump, Lombardini e Faba. In provincia di Livorno, Acciaierie, Magona, Trw, Dalmine e Pierburg all’80%. In provincia di Napoli, tra l’80 e il 90% sono Ansaldo, Whirlpool e Fincantieri di Castellammare di Stabia. Infine, a Bari, oltre al 100% della Sirti si segnalano l’Ansaldo e la Isotta Fraschini, ove le adesioni allo sciopero hanno toccato il 90%.Alta adesione anche nell’agro-industria. Secondo i dati elaborati dalla Flai-Cgil su scala nazionale si è fermato oltre il 70% dei lavoratori del settore. Alla Barilla e alla Nestlè di Parma gli impianti produttivi erano fermi e l’adesione allo sciopero è stata totale. Dell’80% è stata, invece, alla Parmalat. Adesioni del 100% si sono registrate alla MisterDay di Potenza, nel gruppo Civ&Civ di Modena e alla Apofruit di Siracusa, la più grande azienda agricola siciliana. 80% di adesioni tra i tessili“Un risultato straordinario, con una grande partecipazione e adesioni che nel tessile si attesteranno intorno all’80 per cento”. A dirlo è la segretaria generale della Filtea Cgil, Valeria Fedeli, parlando da Biella dello sciopero generale della Cgil. Un successo atteso, spiega la dirigente sindacale ai microfoni di Radioarticolo1, perché i lavoratori del tessile hanno già vissuto una crisi, tra 2003 e il 2006 da cui “sono usciti con la consapevolezza che occorre reagire con forza di fronte a questa nuova difficoltà. Il Made in Italy e il e Sistema moda rischiano molto”.Aggiornato alle 18:50
Rassegna Sindacale


12/12/2008 12:05

venerdì 12 dicembre 2008

Riuscito lo sciopero generale a Catania

Oggi a Catania il tempo era bello. Non solo perchè dopo le condizioni metereologicamente avverse di ieri, questa mattina è spuntato il sole, ma perchè la città è stata pacificamente invasa da una moltitudine polictomatica di persone. Oggi il mondo del lavoro, gli studenti, i pensionati, i disoccupati e tutta la parte migliore di questa città e di questa provincia, era in piazza a manifestare con la CGIL, sindacato che, ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di sapere mobiltare le masse, di sapere smuovere le coscienze, di sapere farsi interprete dei bisogni, delle necessità, delle preoccupazioni e delle speranze dei lavoratori e dei cittadini che ancora continuano a credere nel cabiamento di questa città e di questo Paese.

Le immagini dello sciopero









mercoledì 10 dicembre 2008

Sciopero Generale

CATANIA

Concentramento ore 09,00 Piazza Dante Comizio ore 10,30 in Piazza Universita' Intervento del segretario nazionale cgil, Paola Agnello Modica
Scarica il volantino:

Crisi del farmaceutico (da nota stampa della FilcemNazionale)


Allarme “rosso” nel settore farmaceutico, in profonda fase di riorganizzazione: sono oltre 1.300 le unità a rischio tra fine 2008 e i primi mesi del 2009, dopo che il settore negli ultimi tre anni ha perso quasi 5000 posti di lavoro, in particolare tra gli informatori scientifici del farmaco (Isf), da “Astrazeneca” alla “Bayer”, dalla “Wyeth” alla “Bracco”, alla “Pfizer”, ecc. “Dato che rende ancora più preoccupante lo scenario futuro – commenta Morselli - è quello relativo ai tagli occupazionali di circa 320 addetti nella ricerca da parte di “Merck” e “Glaxo S.K.” che, insieme all’innovazione, dovrebbe essere invece la frontiera del futuro”. Cassa integrazione per 550 lavoratori tra “Marvecs” e “XPharma”, prospettive nere alla “Bayer” per la chiusura dello stabilimento di Rosia (Siena) e alla “Pfizer” dove è già annunciata sia la cessione degli stabilimenti di Latina (500 dipendenti) e di Pisticci, a Matera (50 lavoratori), e sia ulteriori esuberi tra gli “Isf” (300 unità) e allo stabilimento di Ascoli (60 unità).

lunedì 1 dicembre 2008

Nomina RSU

Catania 01/12/2008

Spett.le DIREZIONE
Wyeth Catania



OGGETTO: Nomina Rappresentante Sindacale FILCEM CGIL


La scrivente Organizzazione Sindacale, comunica che, a norma dell’art. 30 della legge del 20.05.70 n° 300, e del regolamento RSU del 12 febbraio 2008 che il Sig.:

Giovanni Romeo

è stato nominato dal Direttivo della Filcem-CGIL di stabilimento, componente della RSU della FILCEM (in sostituzione del Sig. U. Cannata).
La presente sarà affissa nella bacheca sindacale di stabilimento.
Si coglie l’occasione per porgere i più cordiali Saluti.



LA SEGRETERIA