FILCTEM-CGIL

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lunedì 26 dicembre 2011

Il bicchiere mezzo pieno e la sala tutta vuota

Venerdì, quello che ha visto il sindaco Stancanelli, arrivato in stabilimento per fare gli auguri di buon natale, è stata una sala mensa pressoché vuota (presenti solo – e non tutte – le prime linee). Quello a cui si è assistito venerdì scorso è stata la presa di distanza da parte di tutti i lavoratori dal management di Catania. E’ stato un modo per esprimere lo stato di estraneità dei lavoratori dai vertici dello stabilimento… L’assenza voluta, spontanea e pressoché totale dei i lavoratori alla riunione di fine anno ha rimarcato, più o meno consapevolmente, il clima pesante e sgradevole che da un po’ di tempo a questa parte, regna all’interno dello stabilimento. I lavoratori non sono ciechi né stupidi, né manipolabili da chicchessia: hanno una propria coscienza e responsabilità che li porta ad assolvere con professionalità alle proprie funzioni. Ma il senso di serenità, di allegria e di soddisfazione che pure in passato ha contraddistinto questo stabilimento, è ormai cosa archiviata, messa da parte come un inutile orpello che non interessa a nessuno. Ma attenzione: non si può parlare solo di produttività (ed è indubbio che è doveroso farlo) e di numeri, trascurando il “fattore uomo”. Sono gli uomini che producono e su di loro non si può calcare sempre la mano, perché quando si tira troppo la corda, va finire che questa alla fine si spezza…
E non si può fingere che tutto vada bene sempre, anche dopo che circa 150 lavoratori non sono più nel libro paga di Pfizer (per carità nessuno è andato in mezzo ad una strada ma questo grazie principalmente al lavoro delle OO SS) o quando ¼ dello stabilimento non conosce il proprio destino a breve termine (questo è il caso dell’animal health) …
Scusateci questo pezzo poco in tono con i buonismi natalizi, ma siamo abituati alla concretezza ed all’onestà intellettuale, anche quando questa è cruda e spigolosa.
Noi riteniamo che quello che i lavoratori hanno lanciato venerdì scorso, , sia un silenzioso ma assordante urlo di protesta e di dissenso. E’ il secondo segnale di capacità di compatezza e di dissenso assoluto dei lavoratori nei confronti del management dello stabilimento: il primo è stato lo sciopero di aprile con un’adesione quasi totale, il secondo è stato l’assenza in massa dalla riunione aziendale di venerdì 23 dicembre. E non importa che il primo sia stato organizzato dai sindacati ed il secondo sia avvenuto su base spontanea e non orchestrata. La cosa che importa è il segnale di insoddisfazione, malessere e (in)sofferenza dei lavorato di questo stabilimento; è un segnale che deve essere ricevuto da tutti: azienda e sindacati.
Per quanto ci riguarda, la Filctem-CGIL è convinta e consapevole che bisogna dare una forte sterzata alle relazioni sindacali all’interno dello stabilimento: se l’Azienda vuole il dialogo, come sempre, noi saremo disposti alla discussione ed al confronto, ma se le politiche sindacali aziendali dovessero essere basate su principi diversi… beh ci comporteremo di conseguenza!
Si può pure vedere il bicchiere mezzo pieno ma non si può vedere una sala piena quando non è presente nessuno.

giovedì 22 dicembre 2011

Ascoli: dubbi sul premio di partecipazione

Articolo 18, Bersani: "Roba da matti toccarlo"

ROMA - Pierluigi Bersani si schiera a netta difesa dell'articolo 18 e lo fa con una delle battute colorite che lo hanno reso un personaggio. E' "roba da matti" toccarlo, dice il segretario del Pd, quando il problema è entrare nel mondo del lavoro, non uscirne. Il governo, aggiunge, "lo capirà, lo dovrà capire, altrimenti...". Allarme, quello del leader democratico, che secondo il ministro del Welfare Elsa Fornero è però fuori luogo. "Non ho in mente ora nulla in particolare che riguardi l'articolo 18", spiega a Porta a Porta. E sull'intervista di qualche giorno fa che ha scatenato le durissime reazioni 1 prima dei sindacati e poi dello stesso Bersani, la Fornero dice: "Sono stata ingenua", ma i "giornalisti sono bravissimi a tendere delle trappole". 'Vogliamo lasciar stare l'articolo 18? Sono pronta a dire che non lo conosco. C'è tanto da fare nel mercato del lavoro, l'articolo 18 arriva per ultimo", assicura ancora il ministro precisando che comunque quando sarà il momento intende parlare della questione con tutti, "con Bindi, Lupi e Bonanni. E persino con Camusso".

Anche per lo stesso Monti il tema è importante, ma non unico e certamente non centrale visto che deve inquadrarsi nel più ampio e complesso dibattito sulla riforma del mercato del lavoro. "Il tema esiste, ed è anche importante, ma non è certo l'unico argomento di una riforma che ha in sè tanti elementi", spiega chi ha avuto modo di parlarne con il presidente del Consiglio. Per il governo, in sostanza, la questione andrà affrontata, ma a tempo debito.

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Oltre che all'esecutivo, il monito di Bersani sembra rivolto però anche al suo partito visto che è anche dall'interno del Pd che continuano a levarsi voci a favore di un intervento sull'articolo 18. Oltre al solito Pietro Ichino, che anche oggi ha ribadito che "non si tratta di togliere diritti a chi un lavoro già ce l'ha, ma di garantire a chi è fuori dal mercato del lavoro, da qui in avanti, un diritto del lavoro capace di coniugare la massima flessibilità per le aziende, con il massimo possibile di sicurezza economica e professionale", a sostegno della riforma è intervenuto oggi pure Sergio Chiamparino. "E' ovvio che quando c'è un simbolo
politico di mezzo - dice - è sempre difficile avviare una trattativa. A questo punto è meglio concordare di lasciare l'articolo 18 fuori dal tavolo e discutere degli altri provvedimenti su crescita e lavoro. Alla fine ci si renderà conto che l'articolo 18 è meno rilevante di quello che appare". "Però il sindacato - prosegue - non può far finta di vedere chi è senza tutele. Dai lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti, a chi perde il lavoro in età avanzata, ai precari".

Le parole del segretario democratico sono in sintonia invece con quelle dei sindacati, che dopo le scintille dei giorni scorsi con il ministro del Welfare Elsa Fornero 3, sono tornati oggi a far sentire la loro voce attraverso il leader della Cisl Raffaele Bonanni. "Mi trovo a disagio con situazioni reimportate dal bipolarismo distruttivo - afferma - La Cisl vuole un patto sociale e un cambio di passo, in modo che le questioni, da lavoro a fisco, siano dentro un equilibrio che mandi avanti la società in modo condiviso". "Questo - insiste - credo sia il compito di un governo tecnico, diversamente ripiombiamo nel bipolarismo distruttivo. Noi della Cisl abbiamo visto con molto favore la discontinuità di un governo tecnico per finirla con le polemiche del bipolarismo distruttivo e convergere tutti su soluzioni anche rigorose, ma ben ponderate, condivise ed eque".

Apprezzamenti per le parole di Bersani arrivano poi da Idv e Sel. "Finalmente si alza una voce chiara dal Pd: speriamo sia la linea definitiva. La modifica dell'articolo 18 creerebbe un inutile e dannoso conflitto tra lavoratori e impresa quando è invece necessario approntare misure condivise per la crescita", sostiene il responsabile Lavoro e welfare dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. Nichi Vendola sottolinea invece che "credo sia assolutamente fondamentale definire le soglie invalicabili dal punto di vista della civiltà democratica di questo Paese" e "l'idea che un governo tecnico possa squassare i pezzi pregiati delle conquiste che il movimento operaio ha realizzato nel corso di una storia lunga un secolo, è politicamente irricevibile. E quindi sono molto contento - conclude Vendola - che Bersani abbia posto i paletti ad una discussione, che al contrario di quello che pensa il ministro Fornero, ha bisogno di molti paletti, molti paletti".

Sull'argomento destinato a tenere banco nel dibattito politico dei prossimi giorni, dopo il capo dello Stato Giorgio Napolitano 4, interviene oggi anche il presidente del Senato Renato Schifani. "Voglio sperare - afferma - che sull'articolo 18, si possa intervenire con un ddl organico, garantendo, naturalmente, un canale privilegiato ma senza ricorrere alla decretazione d'urgenza, proprio per evitare uno scontro sociale che non vuole il Parlamento, né certamente vuole il governo". "Siamo pronti - assicura Schifani - ad assumerci le nostre responsabilità perché, mai come ora, il Paese ha bisogno di coesione politica e sociale". Quindi è necessario un rapporto organico, sereno, costruttivo e responsabile tra istituzioni, governo e parti sociali che devono dare una mano al Paese in questo momento" conclude il presidente del Senato.

La possibile modifica dell'articolo 18 non sarebbe stata trattata invece nel corso del pranzo tra il presidente del Consiglio e Silvio Berlusconi 5. "Con Mario Monti non abbiamo parlato di articolo 18, ma dei provvedimenti che sarebbe utile assumere per rilancare l'economia e tra questi c'è in assoluto il tema del lavoro, poi vedremo nei particolari ma il tema del lavoro è un capitolo importante su cui questo governo dovrà esercitarsi", ha spiegato l'ex premier al termine di un incontro con gli eurodeputati del Pdl.
La repubblica

martedì 20 dicembre 2011

Camusso rompe con il governo: «La Fornero aggredisce i lavoratori». Il contratto unico? Sarebbe solo un nuovo apartheid a danno dei giovani

ROMA - La stangata del governo Monti ha provocato la mobilitazione di tutti i sindacati, che cercano di dar voce alla protesta di lavoratori e pensionati. I motivi di questa opposizione durissima e di quella che ci sarà rispetto a ogni ipotesi di modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori li spiega il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Il governo dice che la manovra ha salvato l'Italia da una situazione dove erano a rischio i risparmi e le tredicesime. È d'accordo?
«Vedo che si autoattribuiscono il ruolo di salvatori della Patria. La realtà è che la situazione era ed è grave, ma la ricetta giusta non è quella di Monti».
Perché?
«Perché grava sui soliti noti: chi ha un reddito Irpef dichiarato, in genere medio basso. Perché punta a far cassa rapidamente su chi non può sottrarsi e non si è mai sottratto al Fisco. Determina recessione e quindi non mette affatto al riparo il Paese. Hanno solo preso tempo».
Servirà un'altra manovra?
«Di sicuro, non c'è una spinta alla crescita. C'è invece l'impoverimento di gran parte del Paese, perché la logica è stata quella di trovare chi pagasse il prezzo del pareggio di bilancio».
Lei al posto di Monti che avrebbe fatto?
«Lo abbiamo detto molte volte. Avremmo introdotto forme serie di prelievo sulle grandi ricchezze e non misure così leggere che rasentano la trasparenza. Avremmo messo un sano tetto alle retribuzioni più alte e alla pluralità di incarichi pubblici e cumuli multipli tra stipendi e pensioni d'oro. E avremmo fatto cose più incisive sull'evasione, solo per fare qualche esempio».
La riforma delle pensioni è pesante. Ma nell'opinione pubblica c'è anche la consapevolezza che è la conseguenza degli errori del passato. Non crede che nel '95 fu uno sbaglio, anche del sindacato, escludere dal contributivo i lavoratori con più di 18 anni di servizio?
«La Cgil già allora pensava che il contributivo pro quota potesse essere una soluzione e Sergio Cofferati lo disse pubblicamente. Oggi comunque tra i lavoratori e i pensionati che frequento io non c'è nessuno che trovi la riforma Fornero ragionevole. C'è una straordinaria sottovalutazione e una supponenza impressionante da parte del governo nel non capire le conseguenze di questa riforma, che rappresenta un intervento brutale sui prossimi 6-7 anni per tante persone che non potranno accedere alla pensione e non avranno un sussidio. C'è un livello di aggressione nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici che, fatto da una donna, stupisce molto».
Ma come, si dice che Fornero ministro l'abbia voluto la Cgil, sbarrando la strada a Carlo Dell'Aringa...
«Non è vero. La Cgil non ha partecipato al totoministri e non ha posto veti di sorta. Ma mi interessa tornare sulle pensioni perché c'è una cosa che nessuno ha notato ed è gravissima».
Quale?
«Nella riforma c'è una norma programmatica che affida a una commissione di studiare la possibilità che i lavoratori spostino una parte dei contributi previdenziali dal sistema pubblico alle assicurazioni private. Questa è una riforma per smontare il pilastro delle pensioni pubbliche. Quindi Fornero non tiri in ballo a sproposito Lama, perché lei ha fatto esattamente una riforma contro i suoi figli, anzi i suoi nipoti».
Mettere in sicurezza finanziaria le pensioni è un modo per garantire il pagamento delle stesse alle prossime generazioni.
«No, no, il sistema era già in sicurezza».
Non può negare che finora chi è andato col retributivo spesso ha ricevuto un regalo rispetto ai contributi versati.
«Guardi che il fondo lavoratori dipendenti è in attivo mentre le gestioni in passivo sono pagate coi contributi dei parasubordinati. Ha idea invece di che dramma sociale creerà questa riforma per i lavoratori dipendenti e i precari, determinando insicurezza e paure? Che senso ha tutto questo? Quello di regalare il sistema alle assicurazioni?».
Sta dicendo che Fornero lavora per le assicurazioni private?
«Se guardo la manovra, sì. Ma un governo di tecnici non può pensare di trasformare il Welfare senza discuterne con nessuno».
Quasi quasi era meglio Berlusconi?
«No, perché se siamo arrivati a questo punto è per colpa dei suoi governi. Ma ciò non significa che questo esecutivo possa fare qualsiasi cosa. Quando sento dire che bisogna riformare il ciclo della vita..., ma chi sono gli unti del signore pure loro?».
Meglio andare alle elezioni anticipate?
«Questo governo è nato per affrontare un'emergenza. Trovo che ci sia un tratto autoritario nel voler dire che sarà il grade riformatore del Paese, perché questo spetta alla politica».
Ci saranno altri scioperi?
«Valuteremo con Cisl e Uil. Io sono per continuare la mobilitazione. Non finisce qui. Contesto che si possa pensare che ci siano lavori che si possono fare fino a 70 anni. Fornero scenda dalla cattedra: se la immagina una sala operatoria con infermieri settantenni? Si rende conto che c'è gente che si fa un mazzo così e non può farselo più nemmeno a 66 anni? Mica sono tutti banchieri. Invece, trattiamo la gente che va in pensione dopo 42 anni come se fossero dei profittatori mentre c'è a chi basta una legislatura».
Dopo le pensioni, tocca al mercato del lavoro. Fornero propone il contratto unico per i giovani, senza le tutele al 100% dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
«Sarebbe un nuovo apartheid, a danno dei giovani. Se facciamo un'analisi della realtà, vediamo che la precarietà c'è soprattutto dove non si applica l'articolo 18, nelle piccole aziende. Quindi tutta questa discussione è fondata su un presupposto falso. Vogliamo combattere la precarietà? Si rialzi l'obbligo scolastico, si punti sull'apprendistato e si cancellino le 52 forme contrattuali atipiche».
Insomma per la Cgil l'articolo 18 resta un totem, come dice Fornero. Ammetterà almeno che bisogna superare il dualismo del mercato del lavoro tra garantiti e precari.
«Non è un totem, ma una norma di civiltà. Vogliamo superare il dualismo? Lancio una sfida: facciamo costare il lavoro precario di più di quello a tempo indeterminato e scommettiamo che nessuno più dirà che il problema è l'articolo 18?».
Fornero dice che le donne non devono rivendicare compensazioni ma parità, anche nei lavori domestici. È d'accordo?
«Fornero dovrebbe intanto ripristinare la legge contro le dimissioni in bianco e farne una sulla paternità obbligatoria. Sarebbero passi in avanti concreti verso la parità».
Enrico Marro19 dicembre 2011 Il Corriere della Sera

mercoledì 7 dicembre 2011

Lunedì 12 sciopero generale unitario di 3 ore contro la manovra



CGIL, CISL e UIL sciopereranno unitariamente lunedì 12 dicembre. Tre ore di astensione dal lavoro e presidi davanti alle Prefetture contro la manovra presentanta dal governo. E' quanto è stato deciso dai tre Segretari Generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti nel corso dell'incontro di questa mattina.

Nella nota unitaria diffusa, CGIL, CISL e UIL si dichiarano “preoccupati per le conseguenze che la manovra economica determina su lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese. CGIL CISL e UIL chiedono un incontro al governo Monti per affrontare i problemi derivanti dalla manovra e per chiedere i necessari cambiamenti”.

Inoltre, i sindacati confederali, prosegue la nota, chiedono "un incontro a tutti i partiti per sollecitare la presentazione di emendamenti nella fase della discussione parlamentare". Intanto, già nella giornata odierna, le tre Organizzazioni sindacali presenteranno emendamenti comuni nel corso dell’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.

A sostegno di queste rivendicazioni e di questo percorso, CGIL, CISL e UIL proclamano, per la giornata di lunedi 12 dicembre, 3 ore di sciopero, con presidi davanti alle Prefetture, affidandone la gestione ai territori, come si legge nella nota. Infine, saranno effettuati presidi permanenti davanti alla Camera dei Deputati ed al Senato fino alla conclusione dell’iter parlamentare previsto per la manovra.

I presidi davanti al Parlamento si articoleranno nel modo seguente: giorno 12 e 16 dicembre presso Piazza Montecitorio dalle ore 16 alle ore 19; 13 e 14 dicembre presso Piazza della Rotonda (Pantheon) dalle 16 alle ore 19; 15 dicembre presso Piazza SS. Apostoli dalle ore 10 alle 12; 17 dicembre Piazza Montecitorio dalle 9,30 alle 13

Le categorie del pubblico impiego di CGIL, CISL e UIL hanno proclamato uno sciopero unitario di otto ore dei lavoratori pubblici per lunedì 19 dicembre. La categoria dei metalmeccanici della CGIL ha deciso di anticipare a lunedì 12 dicembre lo sciopero generale inizialmente previsto per il 16. Otto ore di astensione dal lavoro per "contestare - spiega la FIOM CGIL - la manovra decisa dal governo e per denunciare la scelta della FIAT di estendere l'accordo di Pomigliano a 86mila dipendenti del gruppo”.

Sciopero generale



mercoledì 30 novembre 2011

Farmaci: sos Farmindustria, 8mila posti di lavoro a rischio

ANSA) - ROMA, 29 NOV - E' "allarme" occupazionale nel nostro Paese per il settore farmaceutico, con importanti aziende che starebbero "seriamente" pensando di delocalizzare nei prossimi mesi e di dirigere i propri investimenti altrove. A lanciarlo e' il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, a margine del Meeting "Bioeconomy Rome", secondo il quale senza inversioni di tendenza i posti di lavoro a rischio nei prossimi anni potrebbero essere circa 8mila. "Purtroppo ho dei segnali abbastanza spiacevoli soprattutto per il prossimo futuro, mi riferisco ai prossimi 6 mesi, perche' ci sono aziende anche importanti che stanno pensando seriamente di delocalizzare", rivela il presidente di Farmindustria, sottolineando che "stiamo vivendo una crisi profonda" e che "negli ultimi anni abbiamo avuto molte manovre economiche contro, che abbiamo sopportato ma che sono costate investimenti e una perdita di circa 8mila posti di lavoro". Ed e' proprio una eventuale nuova ricaduta in termini occupazionali a preoccupare Scaccabarozzi: "i segnali, se guardiamo al passato, sono preoccupanti. Negli ultimi anni - ribadisce - si sono persi circa 8mila posti di lavoro. Ora e' difficile fare stime precise sul futuro, anche perche' non conosco i piani aziendali, ma il rischio e' che nei prossimi anni si possano perdere altrettanti posti di lavoro". (ANSA).

giovedì 24 novembre 2011

Informazioni su Animal Health

Pfizer Inc (PFE.N) dovrebbe effettuare lo spin off del proprio business Animal Helath e Nutrition, piuttosto che operare attraverso una vendita.
Pfizer nel mese di luglio ha annunciato che stava esplorando diverse opzioni, tra cui lo spin-off o la vendita, delle due aree di business, affermando che il processo potrebbe richiedere 12 a 24 mesi, ma le fonti sostengono che sia più probabile un periodo di due anni piuttosto che uno.
Il valore combinato delle due attività, secondo l'analista del Credit Suisse Catherine Arnold, potrebbe raggiungere circa 25 -32 miliardi di dollari. In una vendita, Pfizer dovrebbe pagare le tasse sui guadagni in conto capitale e l'aumento del valore delle attività.
Le fonti, inoltre sostengono, che Pfizer abbia dissuaso i potenziali acquirenti del business veterinario, in quanto è improbabile che verrà effettuata una vendita.
"Stanno dicendo agli offerenti di fare marcia indietro, perché sarà una transazione di borsa e non una vendita di Animal Health che sarebbe gravata da troppe imposte e da problematiche antitrust", ha detto una fonte, che non vuole essere nominata, perché non autorizzata a parlare ai media.
Una vendita del business Animal Health, dotrebbe affrontare un’esame dell’ antitrust perché ogni offerente interessato avrebbe probabilmente prodotti in sovrapposizione.
Sanofi e Merck & Co, all'inizio di quest'anno sono stati costretti ad abbandonare un programma di joint venture riguardate i compartti Animal Health a causa di problemi antitrust.
Nel frattempo, i potenziali pretendenti per il business della nutrizione infantile dovranno attendere più tempo in quanto le analisi di Pfizer sul business stanno prendendo più tempo del previsto.
Pfizer ha già detto che le variabili in gioco nella decisione per le unità di business in dismissione sono molteplici e includono conseguenze fiscali, ostacoli normativi, i potenziali acquirenti e le condizioni di mercato. Pfizer ha detto che non si aspetta di fare alcuna dichiarazione in merito fino al prossimo anno.
Un banchiere, che non vuole essere nominato, ha dichiarato: "La mia sensazione è che faranno uno spin off del settore Animal Health e venderanno quello della nutrizione infantile"
Infine, fonti informate dei fatti hanno dichiarato che il business della nutrizione infantile, in cui Pfizer è entrata attraverso l’acquisto di Wyeth nel 2009, operazione costata, 68 miliardi dollari, attrae l'interesse di Danone, Nestle e, potenzialmente, HJ Heinz Co..

Testo tratto da Reuters
23 novembre 2011

mercoledì 16 novembre 2011

ELLEZIONI IN MYRMEX: TRIONFO DELLA LISTA CGIL CHE OTTIENE IL 72% DEI VOTI



In data odierna si sono tenute le prime elezioni per la RSU in Myrmex S.p.A., dopo il conferimento del ramo di azienda che ha visto la cessione del centro di ricerca della Pfizer, alla società milanese dell’Avv. Calvi.
Il risultato è stato nettamente a favore della lista della CGIL che con il 72% dei voti validi ha conquistato due dei tre seggi in lizza (Margherita Patti e Giovanni Cantone); alla UGL chimici, con il 24% dei voti, viene attribuito un seggio (Sebastiano Canarelli), mentre alla UILCEM UIL con il 4% non scattano seggi.
“Continua il trend positivo delle liste della FILCTEM CGIL: dopo il successo in SIFI MEDTECH, oggi si riscontra l’ottimo risultato in Myrmex a dimostrazione del fatto che la poti litica territoriale della CGIL nel nostro comparto è ampliamente apprezzata e condivisa dai lavoratori” affermano il Segretario generale Giuseppe D’Aquila ed il segretario del comparto chimico-farmaceutico Giovanni Romeo “E’ un risultato molto importante che sta a significare che i lavoratori della Myrmex hanno dato fiducia nell’impostazione della FILCEM nella partita delicatissima del trasferimento di proprietà del centro ricerca e danno fiducia alla nostra organizzazione nella partita altrettanto delicata che è da venire. Infine merita di essere sottolineato il fatto che nelle aziende più rappresentative del comparto chimico-farmaceutico della nostra provincia, la FILCTEM CGIL è maggioritaria in termini numero di RSU complessivi” concludono i due dirigenti sindacali.

domenica 13 novembre 2011

A Catania la Direzione aziendale è inadempiente nei confronti della procedura nazionale di Pfizer P01 sulla regolamentazione delle ferie

Di recente, la Direzione del Personale dello stabilimento di Catania, ha comunicato alla RSU che l'accordo che consentiva ai dipendenti privi di ferie di fare ricorso ad un anticipo delle ferie dell'anno successivo sino ad un massimo di 5 giorni, non era più valido. La motivazione di questa revoca unilaterale dell'accordo è stata quella che il sistema (portale HR) non consente il cumulo di passività di ferie e che per di più la procedura di Pfizer non permetteva di andare in passivo con le ferie.

In realtà, la procedura di Pfizer Italia che regola la materia ferie per tutto il territorio nazionale, al punto 3.2 recita come segue:

"Nel caso in cui il lavoratore non abbia ferie residue, può utilizzare comunque un numero di ferie maggiore rispetto alla spettanza annua, ma la differenza tra ferie godute e ferie maturate, al termine di ogni anno, non potrà essere superiore a 8 giorni".

Come mai allora queste prese di posizione aziendali? Non è accettabile che l'Azienda disattenda le proprie procedure in questo modo, impattando sulle ferie e sulla retribuzione dei lavoratori.

La CGIL ha chiesto chiarimenti all'Azienda che dovrà garantire il rispetto della procedura.

E se queste richieste sono causa di nervosismi scomposti in chi dovrebbe mantenere i nervi saldi, pazienza: ciascuno è responsabile delle proprie azioni...

lunedì 7 novembre 2011

Myrmex: presentate le candidature della Filctem CGIL

Venerdì, in accordo al Regolamento Interconfederale per il rinnovo della RSU e della RLS, la commissione elettorale, ha validato e rese pubbliche le liste che concorreranno alle elezioni RSU.


Per quanto riguarda la CGIL i candidati saranno:

Margherita PATTI
Giovanni CANTONE
Francesco GIUSINO.

In questi giorni la commissione elettorale proclamerà la data delle elezioni.

giovedì 3 novembre 2011

Pfizer: utili quadruplicati nel 3° trimestre

Yahoo finanze - Tra i titoli del Dow Jones si guarderà quest’oggi in particolare a Pfizer (BSE: PFIZERSL.BO - notizie) che ha diffuso i risultati del terzo trimestre, archiviato con utili e fatturato in crescita oltre le previsioni della comunità finanziaria. Il gruppo farmaceutico ha chiuso gli ultimi tre mesi con un utile netto pari a 3,74 miliardi di dollari, quadruplicato rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato per azione, che include la plsuvalenza derivante dalla vendita di Capsugel, è stato pari a 0,48 dollari, ma al netto delle voci straordinarie il dato sale a 0,62 dollari, al di sopra delle attese degli analisti che puntavano ad un dato pari a 0,55 dollari. In crescita anche i ricavi, in rialzo del 7,5% a 17,19 miliardi di dollari, anche in questo caso al di sopra delle aspettative del mercato che si era preparato ad un giro d’affari meno corposo di 16,42 miliardi. A spingere in avanti i conti del gruppo nel terzo trimestre hanno contribuito da una parte la robusta performance delle attività internazionali e dall’altra la riduzione dei costi di ristrutturazione. Pfizer ha inoltre rivisto al rialzo le previsioni per l’intero 2011, e ora si attende un utile per azione adjusted compreso tra 2,24 e 2,29 dollari, rispetto alla precedente forchetta di 2,16-2,26 dollari e ai 2,25 messi in conto dal mercato. I ricavi dovrebbero attestarsi tra 66,2 e 67,2 miliardi, mentre in precedenza la società aveva stimato un dato compreso tra 65,2 e 67,2 miliardi, contro i 66,5 miliardi attesi dagli analisti.

mercoledì 2 novembre 2011

Ian Read conferma che entro il 2012 saranno resi noti i destini di Animal Health e Nutrition

In una consueta email a tutti i dipendenti, oggi il CEO di Pfizer Ian Read ha annunciato che ancora non sono state prese decisioni riguardanti le due aree di bisiness. Conferma, tuttavia, che nell'arco del 2012, saranno fatte comunicazioni su AH e Nutrition. Il Presidente di Pfizer afferma quanto segue: "Nel mese di luglio, abbiamo annunciato la nostra decisione di esplorare strategie alternative per Animal Health e Nutrizione. Anche se non abbiamo ancora stabilito quali alternative porteremo avanti, stiamo facendo buoni progressi nel lavoro iniziale che dobbiamo fare qualunque sia l'esito. Nel 2012, sarnno annunciate le alternative che stiamo perseguendo per ciascuna delle due unità operativa. Sulla tempistica Read afferma che la dismissione, sotto qualunque forma venga fatta, avverrà tra luglio 2012 e luglio del 2013. L'operazione, secondo quando afferma Read, sarebbe necessaria per una forte ricapitalizzazione societaria.

martedì 25 ottobre 2011

MYRMEX: AVVIATA LA PROCEDURA PER LE ELEZIONI RSU

Filctem CGIL CT - E' stata avviata la procedura per l'elezione della prima RSU in Myrmex SpA Catania. "E' un momento importante per la vita di questa azienda che a Catania muove i primi passi. Myrmex è una realtà del tessuto produttivo biotech del territorio catanese e lo sviluppo delle relazioni sindacali, a partire dall'elezione della RSU è determinante per la vita interna all'azienda"- E' quanto afferma G. Romeo, segretario della Filctem CGIL di Catania responsabile del comparto chimico-farmaceutico. "Questa tornata elettorale che coinvolge anche altre aziende del comparto (Sifi Medtech), porterà un successo limpido e netto delle liste della FILCTEM CGIL. Stiamo lavorando per questo risultato e siamo sicuri di raggiungerlo e per questo invitiamo i lavoratori a votare per la CGIL, per dare forza e garanzia a chi fa del sostegno ai lavoratori ed all'impegno per le loro tutele, l'unica ragione dell'attività sindacale. Abbiamo sempre dimostrato di essere dalla parte dei lavoratori senza se e senza ma. Questo è il nostro modo di fare sindacato. La coerenza e l'onestà intellettuale pagano sempre. Per questo sono fiducioso sull'esito delle elezioni in queste due giovani aziende farmaceutiche catanesi".

Antitrust:al 2012 procedimento su Pfizer Per presunto abuso posizione dominante in settore farmaci


ANSA 24/10/2011 - L'Antitrust ha prorogato all'11 gennaio 2012 il termine di conclusione del procedimento sul gruppo farmaceutico Pfizer per presunto abuso di posizione dominante nel settore dei farmaci. Il procedimento, si legge nel bollettino dell'Authority, e' stato avviato a ottobre 2010 per verificare se Pfizer abbia attuato strategie per prolungare artatamente il brevetto del principio attivo Latanoprost (per la cura del glaucoma dell'occhio) per impedire o ritardare l'arrivo dei farmaci generici. Attualmente tale principio attivo è commercializzato oltre che da Pfizer, anche da Ratiopharm e Sifi.

Pfizer vende la divisione cibo per l'infanzia, interessate la cinese Mengniu Dairy, Nestlè e Danone

Finanzaonline 24/10/2011 - Mengniu Dairy, uno dei maggiori produttori di latte cinesi, si prepara ad acquisire il ramo del cibo per l´infanzia della Pfizer, per un deal che potrebbe valere 10 miliardi di dollari, dato il fatturato da 1,9 miliardi di dollari realizzato dalla divisione in questione. Lo riporta il Financial Times, indicando che la vendita potrebbe cominciare già il mese prossimo. Pfizer aveva annunciato in luglio la volontà di creare uno spin off dalle attività legate alla nutrizione infantile. La casa cinese del latte dovrà vedersela con Danone, Nestlè e Mead Johnson, altri possibili acquirenti.

mercoledì 19 ottobre 2011

Pfizer, dai lavoratori si all'accordo



Reintegrati sette operai alla Pfizer: La Corte d’Appello respinge il ricorso della multinazionale che li aveva licenziati


Ascoli La Pfizer perde anche il ricorso in Appello riguardo ai sette lavoratori licenziati nel luglio 2009 e in seguito reintegrati dal giudice del lavoro del Tribunale di Ascoli, con una sentenza del 20 dicembre. Sentenza di reintegro sul posto di lavoro, che però la multinazionale farmaceutica americana non ha eseguito, preferendo tenere i lavoratori a casa mensilmente stipendiati. La Pfizer aveva nel contempo impugnato in appello la sentenza del Tribunale ascolano, con la causa di lavoro che si è conclusa ieri ad Ancona.
Nel più grande stabilimento industriale attualmente operante in zona industriale di Ascoli, i lavoratori stanno vivendo giorni di apprensione a causa di voci che si rincorrono riguardo alle intenzioni della multinazionale di procedere con una ristrutturazione degli stabilimenti italiani (oltre ad Ascoli, la Pfizer produce a Catania ed a Latina), dopo aver aperto una procedura di mobilità per circa 180 informatori scientifici farmaceutici, una mobilità per 29 lavoratori ad Aprilia e dopo avere appena chiuso un accordo di esodo incentivato a Catania.

Danone interessata all'acquisizione della BU Nutrition di Pfizer

DANONE (MF-DJ)--Danone e' in trattative per la vendita di parte del proprio business idrico alla giapponese Suntory Holdings.
Lo riporta Dowjones Newswires citando fonti di Bloomberg News.
Le trattative del produttore lattiero-caseario francese con Suntory sul business idrico asiatico sono in fase avanzata ma potrebbero ancora fallire e nessun accordo e' sicuro.
Danone, che punta a vendere la divisione entro la fine dell'anno, potrebbe indirizzare i proventi per una possibile offerta sul business della nutrizione infantile di Pfizer.

giovedì 13 ottobre 2011

Raggiunta l’intesa sulla mobilità per 84 dipendenti dello stabilimento della Pfizer di Catania

Ieri, presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, le OO SS, la RSU e l’Azienda, alla presenza di Confindustria, è stata raggiunta l’intesa sull’ipotesi di accordo riguardante la mobilità. Il confronto con la Direzione è stato molto aspro e difficile e spesso il sindacato si è trovato sul punto di rompere a causa delle posizioni rigide assunte dall’azienda. Ciò nonostante, alla fine, è prevalso il buonsenso e lo spirito di responsabilità e dopo l’out out finale di RSU e Segreterie provinciali, l’azienda ha ceduto alle richieste finali delle OO SS.
Lo spirito dell’accordo, voluto dai sindacati, ma in primo luogo dalla CGIL che si è spesa in modo totale per ottenere le massime garanzie e il maggior numero di tutele per i lavoratori, è quello del saldo occupazionale. Ribadiamo che non è stato né scontato né facile, perché l’Azienda su questo punto ha mostrato,dall’inizio alla fine della trattativa, una forte ostilità. Inoltre, è stato bloccato il tentativo aziendale di effettuare i demansionamenti modificando al ribasso il livello dei lavoratori interessati.
In sintesi, le linee principali dell’accordo sono le seguenti:

esodo incentivato di voltari, pensionati e pensionabili (con accompagnamento sino alla finestra pensionistica)
riqualificazione dei lavoratori delle mansioni dichiarate in esubero con possibilità di demansionamento ma mantenendo il proprio livello contrattuale e quindi il proprio salario.
apertura di una CIGS in cui verranno posti quei lavoratori oggi non riqualificabili per potere consentire una riqualificazione da qui ad un anno. La cassa prevede una significativa integrazione da parte dell’azienda. Alla fine del percorso, se ci saranno lavoratori che non sono stati ricollocati, le perti trattanti sono tenute a trovare tutte le possibili soluzioni alternative al licenziamento di questi lavoratori (clausula di salvaguardia).

Venerdì le parti si incontreranno per siglare l’ipotesi di accordo basata sui punti sopra elencati, quindi, lunedì si passerà al vaglio dell’assemblea ed infine, se sarà approvata dai lavoratori, mercoledì prossimo presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, verrà ratificato l’accordo.

Il raggiungimento dell’accordo ci pone in una condizione di tutele nei confronti dei lavoratori, ma come sempre, vigilare e applicare un accordo è sempre più difficile di raggiungere l’accordo stesso. Ma anche questo fa parte del nostro lavoro.

lunedì 10 ottobre 2011

L'accordo è un bene per tutti ma dipende dall'azienda

SALDO OCCUPAZIONALE ZERO E DEMANSIONAMENTI SENZA RIDUZIONE DEI LIVELLI, SONO I PALETTI NON NEGOZIABILI OGGI E IN FUTURO.

Domani pomeriggio RSU e OO SS si incontreranno con l’azienda per discutere sulla procedura di mobilità. Mercoledì è programmato un incontro all’Ufficio Provinciale del Lavoro. Il precedente incontro, svoltosi in questa sede istituzionale, grazie alla posizione ferma della Filctem CGIL, è stato rinviato. Infatti si era in attesa di avere delle risposte da parte dell’azienda, la discussione in quella sede sarebbe stata solo sterile o peggio antiproducente.
Domani RSU e OO SS riceveranno le risposte dell’azienda all’ultima proposta di mediazione sindacale che mantiene due paletti non negoziabili: il saldo occupazionale zero e gli eventuali demansionamenti senza riduzione del livello e della posizione organizzativa. Ribadiamo che senza questi due paletti non vi saranno accordi con l’azienda. Ovviamente, in presenza di mancato accordo, l’azienda potrà procedere unilateralmente. Ma è altrettanto vero che senza un accordo, lo stabilimento diverrebbe una polveriera con una miccia accesa. Non accetteremo passivamente che vengano licenziati dei lavoratori, in presenza di assunzioni, di investimenti, di piani di sviluppo del sito…
Gli incontri di domani e di mercoledì saranno quindi cruciali. A questo punto, la possibilità di chiudere l’accordo o meno è solo in mano all’azienda e l’azienda dovrà assumersi tutte le responsabilità di un mancato accordo. IL SINDACATO HA FATTO DI TUTTO PER GIUNGERE AD UN ACCORDO NELL’INTERESSE DEI LAVORATORI TUTTI E DELLO STABILIMENTO. E lo ha fatto con grande senso di responsabilità perché un mancato accordo avrebbe un impatto negativo su tutti. Ma ci sono cose sulle quali non si può mediare.
Come se ciò non bastasse, mentre cerchiamo di trovare le soluzioni che possano evitare i licenziamenti coatti dei lavoratori (che, non ci stancheremo mai di ribadirlo, se ci saranno, verranno fatti, per quanto ci riguarda, unilateralmente dall’azienda), con un occhio guardiamo a quanto accade intorno ed alle prossime “misure dolorose e inevitabili” che potrebbe presto annunciare il Country Leader a carico dell’Animal Health di Catania. Ma la procedura aperta nei confronti di 29 esuberi ad Aprilia (contestata anche li dalle OO SS) mette in evidenza un altro problema: l’esternalizzazione di tutto ciò che è esternalizzabile (magazzini, servizi generali, servizi finanziari ecc…).
Infine, c’è l’annosa questione degli investimenti. Non possiamo permetterci di dimenticare quanto ha affermato il direttore di stabilimento in una delle sue riunioni con il personale: parte consistente di questi investimenti saranno utilizzati per abolire il processo di liofilizzazione cosa che avrà in impatto occupazionale drammatico.
Ed allora, consapevoli del fatto che purtroppo le e-mail che comunicano scelte dolorose purtroppo non sono finite, l’operato del sindacato deve essere ancora più accorto e determinato: un errore oggi lo pagherebbero non solo i lavoratori attualmente interessati alla procedura, ma lo pagheremmo tutti e per sempre. E QUESTO NON POSSIAMO PERMETTERCELO.

Eli Lilly non è interessata all'acquisto di Pfizer Animal Health



“La casa farmaceutica Eli Lilly & Co. (LLY) non ha intenzione di acquistare Pfizer Animal Health”. Lo afferma il Chief Executive Officer John Lechleiter. CEOdi Pfizer Ian Read il 7 luglio scorso ha comunicato che avrebbe cercato di cedere le unità operative Animal Health e Nutrition della più grande casa farmaceutica al mondo. Il Chief Financial Officer di Lilly aveva dichiarato che la società con sede a Indianapolis, era interessato ad alcuni asset Pfizer, ma Pfizer aveva risposto di non essere intenzionata a frammentare il proprio settore veterinario per venderlo a pezzi. "Noi non pensiamo di fare una grande acquisizione. Nella nostra politica di business, abbiamo un mix di crescita organica e di piccole acquisizioni. Penso che questo sia l'approccio checontinueremo ad utilizzare." Ha affermato il CEO di Eli Lilly Lechleiter."Stiamo orientati verso farmaci innovativi", ha detto. "e non verso generici o OTC".Joan Campion, portavoce della Pfizer, ha detto che nessuna decisione è stata presae sulle unità produttive della casa farmaceutica. "Stiamo continuando ad esplorare alternative strategiche per la nostra unità produttiva Animal Health, e stiamo valutando una serie di opzioni tra cui una vendita, spin-off o di altra operazione". Campion infine ha detto che la società non prevede di fare un annuncio sulle unità produttive da dismettere fino al 2012.

Pfizer Alta tensione



giovedì 6 ottobre 2011

Gli indignati di Aprilia e di Catania



Ieri, mentre a Catania le parti si incontravano presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, così come richiesto dalla legge e per chiedere un rinvio, l’AD Ugo Casentino, faceva pervenire l’ennesima mail a tutto il personale, in cui venivano annunciati ulteriori “sacrifici” nei confronti dei colleghi di Aprilia.
Su ciò vale la pena fare subito una considerazione: da quando Pfizer ha acquistato Wyeth, non facciamo altro che parlare di esuberi, dismissioni di centri di ricerca, cessione di stabilimenti produttivi, sfoltimento di personale… e purtroppo sappiamo bene che non è finita qui. Non è finita qui a Catania, né ad Aprilia, né ad Ascoli…
Come abbiamo detto da due anni a questa parte, Pfizer adotta la politica del carciofo, eliminando le foglie una alla volta. Alla fine cosa rimarra?
La procedura aperta a Catania e quella di Aprilia, devono servirci da monito affinché nessuno si senta al sicuro nei confronti delle politiche ultraliberiste di questa multinazionale. Da tempo a Catania si parla della terziarizzazione dei magazzini. Cosa succede ad Aprilia? Mettono mano alla terziarizzazione dei magazzini… Una foglia la tolgo dal carciofo Etneo ed una da quello Pontino…
E altre foglie potrebbero essere ben presto strappate. Una a caso: già si vocifera (fuori dallo stabilimento siciliano) di soluzioni negative riguardanti i lavoratori di Catania impiegati nelle produzioni veterinarie. Niente di nuovo, purtroppo… le nostre analisi ci portavano a questi risultati già da tempo. E purtroppo non cisiamo sbagliati neppure su di un punto.
Se l’azienda già sa di eventuali ripercussioni negative sul campo occupazionale a Catania, in seguito alla dismissione (spin off, vendita o qualunque cosa essa sia) su scala planetaria dell’Animal Health, ha il dovere morale di informare subito le OO SS ed i lavoratori di quanto potrebbe accadere a breve. Riteniamo che in tal caso si dovrebbe iniziare ad affrontare il ragionamento di come riconvertire gli impianti, coinvolgendo la politica e le istituzioni così come abbiamo fatto con Cesame e Myrmex (fatte salve le peculiarità delle due diverse situazioni nei confronti di Animal Health). Anche in questo caso bisognerà trovare soluzioni che tutelino l’occupazione e che garantiscano nuove prospettive di sviluppo del nostro territorio.
Per tutti questi motivi, e non solo per questi, la FILCTEM CGIL, nella vertenza sugli 84 esuberi dichiarati dall’azienda, continua a sostenere il mantenimento del saldo occupazionale: nessun lavoratore dovrà essere espulso in modo coatto dal ciclo produttivo. Noi in qualità di portatori di interessi nei confronti dei lavoratori ribadiamo che la nostra posizione è questa e che continueremo a discutere di tutte le ipotesi possibili fatti salvi due paletti: la volontarietà e l’applicazione di eventuali demansionamenti senza riduzione del livello contrattuale acquisito. Senza questi elementi non firmeremo alcun accordo. Poi l’Azienda si dovrà assumere la responsabilità del mancato accordo e di tutte le conseguenze sociali e sindacali che ciò implicherà.
Ma su questo attendiamo una risposta aziendale alla piattaforma negoziale sindacale.
Consentiteci, infine, di fare una considerazione: finalmente, ieri, oltre alle solite dichiarazioni di “rammarico” e di dispiacere per una scelta “necessaria” (ovviamente i licenziamenti), si sono “sentite” le voci di lavoratrici e lavoratori che con dignità, hanno chiesto all’azienda: “ma davvero il mio stipendio può salvare le sorti dello stabilimento?”. Noi che abbiamo l’obbligo di fare sintesi di ampio respiro, traduciamo quelle richieste nel modo seguente: ma possiamo continuare ad essere sempre e solo i lavoratori a fare sacrifici? Ed a cosa servono i milioni di euro di investimenti se anziché favorire l’occupazione la riducono?
E poi per cosa fare sacrifici? Per un futuro occupazionale per nulla garantito? Scusate, ma abbiamo il diritto ed il dovere di essere indignati.

APRILIA - L'ex Wyeth, ora Pfizer, annuncia una nuova mobilità per 29 dipendenti.



La ex Wyeth di Aprilia, ora Pfizer, ha annunciato con anticipo la mobilità per 29 dipendenti. La notizia è stata data questa mattina presso una riunione in Confindustria a Latina a cui hanno partecipato i vertici delle due aziende farmaceutiche e le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil). La procedura di mobilità, secondo l'azienda, si è resa necessaria nell'ambito di un programma di riorganizzazione degli obiettivi aziendali attraverso il contenimento dei costi.
I sindacati sono ora pronti ad aprire una trattativa e ad entrare nel merito della vertenza che sta investendo nuovamente lo stabilimento di via Nettunense ad Aprilia. La trattativa inizierà ufficialmente giovedì pomeriggio presso la Confindustria di Latina. "Prenderemo visione della procedura decisa dalla multinazionale - ha spiegato Mario D'Arcangeli della Cgil - e non è detto che la mobilità sarà avviata".

Si abbatte nuovamente la scure della mobilità sui lavoratori della Wyeth di Aprilia

Dal sito della Filctem CGIL Pfizer Aprilia -


Come volevasi dimostrare. Ormai era nell'aria da tempo anche se molti continuavano a negarlo: nell'incontro di ieri in Confindustria Latina la Direzione Aziendale, rappresentata dall'Ing Rubbi e dal sig. Ramacciani, coadiuvati dal Direttore HR di Pfizer Italia, Dr Tocci, ha formalmente comunicato alle rappresentanze sindacali l'apertura di una nuova procedura di mobilità per 29 posizioni lavorative.
L'Ing. Rubbi ha affermato che Pfizer , a seguito del processo di valutazione che ha visto coinvolti tutti i siti produttivi del network, ha chiesto ad Aprilia un saving di 4,8 milioni di euro, che tradotto soltanto in termini di esubero di personale avrebbe significato circa 106 persone da estromettere! Lo stesso Rubbi sostiene che una scelta del genere avrebbe significato praticamente la chiusura del sito e un impatto disastroso a livello sociale.
Negli ultimi mesi si è lavorato molto per ridurre i costi operativi per soddisfare la richiesta i saving andando a ridurre al minimo l'impatto sui lavoratori. In particolare si è riusciti a portare ad Aprilia alcuni volumi (Advil Canada e Centrum) per circa 500 milioni di compresse.Tutto questo ha consentito di recuperare circa 3,5 milioni di euro di costi ma ne restano ancora 1,3 milioni per i quali "non è stata possibile altra soluzione se non quella di ridurre il personale in eccesso" (dichiarazione aziendale non condivisa dal sindacato).
La parte direttamente produttiva non è coinvolta dal processo di mobilità, dove le aree impattate sono:
supply chain & strategy/artwork (logistica/acquisti): 10 unità
servizi tecnici : 4 unità
sicurezza, salute e ambiente : 1 unità
servizi generali : 10 unità
risorse umane e organizzazione : 4 unità
Per i servizi generali e la parte operativa del magazzino l'azienda comunica che è prevista l'esternalizzazione.
Le rappresentanze sindacali hanno affermato che faranno le proprie considerazioni una volta che avranno analizzato i profili dichiarati in esubero e a partire dal primo incontro per l'analisi congiunta, fissato per domani 6 ottobre dalle ore 15:30 presso la sede di Confindustria Latina (IN DIRETTA SULLA NOSTRA PAGINA TWITTER) ma hanno già dichiarato di non condividere le misure decise dall'azienda.
Inoltre lo stesso direttore Rubbi ha fatto già intendere che questo non sarà certo l'ultimo sacrificio chiesto ai lavoratori di Aprilia: nel 2012 ci sarà un altro processo periodico di valutazione dei siti produttivi Pfizer che verranno misurati in termini di efficienza e produttività. Dovremo fornire ulteriori prove delle nostre capacità.
Comunque da domani inizierà il confronto per capire le reali ragioni delle scelte e per tentare di trovare tutte le soluzioni opportune per evitare le uscite del personale.

giovedì 22 settembre 2011

Comunicato della Segreteria provinciale della Filctem di Catania sulla cessione a Myrmex SpA del Centro Ricerca

La FILCTEM CGIL di Catania, si dichiara soddisfatta per l’esito positivo della trattativa. Il progetto dell’azienda acquirente, infatti è un progetto ambizioso che salvaguardia l’occupazione di 80 ricercatori e che in futuro potrà fungere da volano di sviluppo industriale del territorio catanese e di potenziale crescita occupazionale.
Tutto questo è stato reso possibile anche dall’intervento determinante della Regione Sicilia che oltre a partecipare finanziariamente all’operazione, ha posto tutele e garanzie per i lavoratori nell’arco di un triennio.
L’accordo sindacale tra OO SS e Myrmex, prevede inoltre, l’assorbimento futuro, di sei ricercatori precari che lavorano presso il Centro ricerca da diversi anni.
Negative sono, invece le valutazioni nei confronti della Pfizer che, ancora una volta, ha partecipato al tavolo negoziale con arroganza e scarso senso delle relazioni industriali.
La situazione dello stabilimento produttivo di Pfizer Catania, rimane estremamente delicata e fortemente preoccupante a causa di una procedura di mobilità in atto per 84 lavoratori in esubero.
Su questo la posizione della Filctem CGIL di Catania era e rimane la disponibilità a discutere esclusivamente di soluzioni di volontarietà che prevedano un saldo occupazionale zero.

lunedì 19 settembre 2011

La Pfizer passa dal colosso americano alla Myrmex



La Sicilia 19 settembre

Pfizer cede il centro ricerca di Catania

Lasiciliaweb (19/09/2011): L'acquirente è l'azienda milanese Myrmex, che ha già garantito la salvaguardia dei posti di lavoro dei 70 impiegati
19/09/2011
CATANIA - Pfizer ha ceduto il centro di Tossicologia di Catania all'azienda italiana Myrmex. Lo rende noto la società farmaceutica sottolineando che sono "garantiti il prosieguo delle attività e la salvaguardia dei posti di lavoro". Nel sito lavorano oltre 70 persone.

La struttura ha in corso programmi di ricerca che godono di finanziamenti del ministero dell'Università svolti in collaborazione con importanti enti pubblici, come il Cnr, l'Istituto superiore di sanità e la Regione Siciliana, per circa 20 milioni di euro.

"L'acquisizione del centro di Tossicologia è un impegno che Myrmex sottoscrive e conferma per il futuro del Centro - commenta Gian Luca Calvi, amministratore delegato della società subentrante - perchè rappresenta un modello di partenariato tra pubblico e privato che ha le prerogative necessarie perchè possa continuare ad esistere e svilupparsi per il prossimo futuro".

"Il supporto e la fiducia che la Regione Siciliana ha espresso nei confronti del progetto di Myrmex - aggiunge Calvi - e l'accordo delle parti sindacali creano i presupposti essenziali perchè, attraverso attività di ricerca e sviluppo, si creino nuovi posti lavoro nel futuro".

"Pfizer ha mantenuto l'impegno attivandosi di concerto con tutte le parti coinvolte, in primis la Regione Siciliana - sottolinea Ugo Cosentino, amministratore delegato di Pfizer Italia - e mettendo a disposizione degli acquirenti le risorse finanziarie, la struttura e le competenze necessarie per rendere ancora più attrattivo il centro di Tossicologia".

Pfizer cede centro tossicologia Catania a Myrmex

Giornale di Sicilia (19 settembre) - Pfizer ha ceduto il centro di Tossicologia di Catania all'azienda italiana Myrmex. Lo rende noto la società farmaceutica sottolineando che sono "garantiti il prosieguo delle attività e la salvaguardia dei posti di lavoro". Nel sito lavorano oltre 70 persone.
La struttura ha in corso programmi di ricerca che godono di finanziamenti del ministero dell'Università svolti in collaborazione con importanti enti pubblici, come il Cnr, l'Istituto superiore di sanità e la Regione Siciliana, per circa 20 milioni di euro.
"L'acquisizione del centro di Tossicologia è un impegno che Myrmex sottoscrive e conferma per il futuro del Centro - commenta Gian Luca Calvi, amministratore delegato della società subentrante - perché rappresenta un modello di partenariato tra pubblico e privato che ha le prerogative necessarie perché possa continuare ad esistere e svilupparsi per il prossimo futuro". "Il supporto e la fiducia che la Regione Siciliana ha espresso nei confronti del progetto di Myrmex - aggiunge Calvi - e l'accordo delle parti sindacali creano i presupposti essenziali perché, attraverso attività di ricerca e sviluppo, si creino nuovi posti lavoro nel futuro".
"Pfizer ha mantenuto l'impegno attivandosi di concerto con tutte le parti coinvolte, in primis la Regione Siciliana - sottolinea Ugo Cosentino, amministratore delegato di Pfizer Italia - e mettendo a disposizione degli acquirenti le risorse finanziarie, la struttura e le competenze necessarie per rendere ancora più attrattivo il centro di Tossicologia".

Pfizer cede il centro di Catania

Il sole 24 ore (19 settembre) - Via al deal tra Pfizer e Myrmex. Il colosso americano del biofarmaceutico ha ceduto alla società milanese il centro di tossicologia di Catania.

Il centro di ricerca è dotato di un laboratorio pubblico-privato con il Cnr, ha in corso vari programmi di sviluppo che godono di finanziamenti del ministero dell'Istruzione università e ricerca, con importanti enti pubblici quali il Cnr e l'Istituto superiore di Sanità.
Il valore della transazione non è facile da calcolare, ma, secondo la Pfizer, le partnership pubblico-privato in corso rappresentano una "dote" importante per il centro: comprende l'avvio di un programma di ricerca del valore di 20 milioni, di cui circa sei milioni a beneficio del centro e oltre dieci per l'Istituto superiore di sanità, del Cnr e di università siciliane. L'accesso a questi fondi sarebbe stato possibile grazie all'impegno profuso dalla Pfizer per trovare un partner industriale privato qualificato, come la Myrmex, in grado di rilevare il centro e garantire i livelli occupazionali. La Regione Sicilia ha inoltre assegnato al laboratorio catanese 4,5 milioni l'anno per un triennio.

La Myrmex rileva l'intera struttura del centro di tossicologia, i 76 dipendenti e si impegna contrattualmente a portare a compimento i programmi, garantendo la continuità con gli stessi ricercatori e le strutture di ricerca. Myrmex, controllata da Gian Luca Calvi, è una società specializzata in ortopedia con sede a San Giuliano Milanese.
Per Ugo Cosentino, amministratore delegato della Pfizer Italia, «Pfizer ha ceduto il centro di tossicologia perché troppo distante da altri più grandi del gruppo. Ma ha posto a disposizione degli acquirenti le risorse finanziarie, la struttura e le competenze necessarie per renderlo ancora più appetibile».

Il centro era entrato nell'orbita Pfizer dopo il merger con Wyeth. La sua cessione non è quindi l'inizio del disimpegno del gigante Usa dall'Italia. «Nonostante – aggiunge Cosentino – in Italia il clima generale non sia favorevole né agli investitori esteri né alla ricerca. Pfizer negli ultimi anni ha stanziato 35 milioni di dollari nella produzione a Catania e oggi esporta in cento paesi. Sono inoltre pronti altri 25 milioni di dollari ma prima di investirli dovremmo ricevere segnali precisi dall'Italia».
Cosentino si riferisce alla politica del taglio dei prezzi praticata dal governo sulla spesa farmaceutica e che, negli ultimi anni, avrebbe cancellato 200 milioni di fatturato a Pfizer. Nonostante la "tosatura" Pfizer Italia ha stabilimenti produttivi oltre che a Catania anche ad Aprilia ed Ascoli, con 3.400 addetti.

Quest'anno dovrebbe realizzare un giro d'affari di 1,7 miliardi. «L'azienda – conclude Cosentino – vorrebbe rimanere in Italia ma devono esserci le condizioni».

martedì 13 settembre 2011

Pfizer Italia annuncia nuove misure lacrime e sangue



Ci risiamo. Un altro infausto annuncio di imminenti provvedimenti di lacrime e sangue. In una e-mail diffusa a tutto il personale, il Country leader di Pfizer Italia, Ugo Cosentino ha comunicato che “Pfizer si è impegnata a livello mondiale in un processo di riduzione dei costi e di revisione della propria struttura, a cui tutti i Paesi sono chiamati a contribuire”. Tagli, tagli ed ancora tagli. E prosegue: “E’ su questi criteri che si sta completando l’Operating Plan 2012-2014 che ha già recepito un saving di 1 miliardo di dollari all’anno all’interno delle BU”. Poi per rendere ancora più chiaro il concetto, chiude con la seguente affermazione: “Ancora una volta il management italiano si vede chiamato a compiere una scelta dolorosa, ma ci impegneremo al massimo, lavorando insieme nell’ottica di One Pfizer, per contenere e mitigare, laddove possibile, l’impatto sui colleghi coinvolti da questi cambiamenti”.
Ancora una scelta dolorosa per il management. Ma la vera scelta dolorosa è fatta sempre sulla pelle dei lavoratori. La reazione minima che possiamo avere è l’indignazione nei confronti di una logica che guarda solo ai profitti degli azionisti e non tiene minimamente conto del dramma che vivono i lavoratori…
Qui a Catania si sta continuando a trattare su 84 esuberi, mentre altri 80 stanno per passare alla nuova società Myrmex. E’ inutile ribadire che la nostra posizione oggi ancora più di ieri è quella del saldo occupazionale zero. Daremo il nostro avallo solo ad una mobilità volontaria ed incentivata. Ed intanto i tempi della trattativa scorrono, mentre qualcuno da per scontato una soluzione che auspichiamo ma sulla quale non abbiamo ancora nessuna certezza su quella che è la reale volontà finale dell’azienda.

domenica 11 settembre 2011

Pfizer Animal health & Jilin Guoyuan announciano una joint venture in Cina per la produzione di vaccini animali.

AsianScientist (9 settembre 2011) - Pfizer Animal Health, una business unit di Pfizer Inc. e Jilin Guoyuan Animal Health Company, Ltd., ha annunciato il Giovedi un accordo per sviluppare congiuntamente, la produzione e distribuzione di vaccini per la salute degli animali in Cina.
La nuova joint venture, Jilin Guoyuan Pfizer Animal Health Co., Ltd., offrirà una gamma completa di vaccini su misura per aiutare i produttori di bestiame Cinesi e soddisfare la crescente domanda per un abbondante approvvigionamento sicuro e e sano di animali di allevamento quali di maiale, manzo, e pollame.
Il mercato dei vaccini animali in Cina ha un valore di US $ 800 milioni all'anno. Pfizer Animal Health Guoyuan si focalizzerà inizialmente sullo sviluppo di vaccini per suini. I vaccini per i suini hanno un elevato potenziale di crescita in la Cina che è la nazione leader mondiale nella produzione di maiale, con una popolazione annuale di oltre 600 milioni di suini.
La joint venture rappresenta una piattaforma strategica per la crescita in un mercato, quale quello cinese che vale 3,4 miliardi e che rappresenta il secondo più grande in tutto il mondo con una previsione di tasso di crescita composto annuo di circa il 10 per cento.
"La joint venture Pfizer Guoyuan afferma il nostro impegno per investire e ampliare la nostra capacità di ricerca e sviluppo in Cina", ha detto Juan Ramón Alaix, presidente di Pfizer Animal Health.
"Consideriamo la Cina come un centro globale per l'innovazione. Guoyuan, con il suo programma di forte sviluppo dei vaccini e delle conoscenze scientifiche e capacità produttiva e di sviluppo, rende l'azienda il partner ottimale per Pfizer Animal Health ".
I termini dell'accordo non sono stati divulgati. La joint venture è soggetta all'approvazione da parte delle autorità del governo in Cina.

giovedì 8 settembre 2011

Bayer guarda a Pfizer Animal Health

(Reuters) - La tedesca Bayer (BAYGn.DE) sta valutando se fare un'offerta per l'unità Animal Health di Pfizer (PFE.N.
"Se è in vendita, daremo un'occhiata” ha detto" l'amministratore delegato di Bayer Marijn Dekkers in un’intervista al settimanale economico tedesco WirtschaftsWoche.

La salute degli animali è un mercato redditizio in quanto le persone nelle economie sviluppate spendono molto per i loro animali domestici. Inoltre, in confronto ai farmaci umano, il business non è strettamente regolamentato.

Pfizer Animal Health sviluppa prodotti per il bestiame e gli animali domestici, e opera in oltre 60 paesi. E ha realizzato un fatturato di circa 3,6 miliardi dollari l'anno scorso, lo rende uno dei più grandi al mondo nel settore. Gli analisti valutano il valore del business da 10 a 16 miliardi miliardi di dollari.

Dekkers detto che il gruppo è anche alla ricerca di possibili obiettivi nell’ agroalimentare e nelle tecnologie alimentari geneticamente modificati.

"Stiamo pensando più in termini di piccole acquisizioni", ha detto alla rivista in un'intervista che sarà pubblicata lunedi.

Il CEO di Bayer ha dichiarato che si potrebbe pensare anche ad una mega-fusione tra la sua divisione farmaceutica e un rivale come opzione teorica che era più attraente di un’acquisizione
"I prezzi attuali per le transazioni grandi rendono molto difficile recuperare gli investimenti, quindi una fusione tra uguali è molto più elegante," ha detto.

Bayer si prepara pe reagire all’impatto dovuto alla perdita dei brevetti sul suo Yaz (pillola anticoncezionale), che anticipa Dekkers porterà ad una diminuzione del fatturato globale delle pillole a partire da quest'anno.

Entro il 2013, si punta a una robusta crescita organica nel mercato farmaceutico della Bayer.

lunedì 5 settembre 2011

Colpo di spugna sull'articolo 18

http://www.rassegna.it/
Senato. Via libera a un emendamento che consente di licenziare grazie alle deroghe degli accordi aziendali. Cgil: si cancella la Costituzione. Per Sacconi norma molto utile. Apprezzamento da Confindustria. Bonanni: "Inopportuna, ma troppo allarmismo"



Sarà possibile licenziare aggirando l'articolo 18, grazie agli accordi aziendali in deroga ai contratti nazionali e alla legge. E' quanto prevede un emendamento all'articolo 8 della manovra approvato dalla Commissione bilancio del Senato. In sostanza anche nelle aziende con più di 15 dipendenti si potrà licenziare se un accordo aziendale coi sindacati lo consente.

Una modifica che fa insorgere la Cgil. Per il leader del sincacato di Corso d'Italia Susanna Camusso "si cancella la Costituzione" nel tentativo di "distruggere l'autonomia del sindacato". “Il governo - prosegue Camusso - sconfitto sulle pensioni vuole ora distruggere l'autonomia e l'autorevolezza del sindacato e, così come per le pensioni, i segreteri di Cisl e Uil non si accorgono di quello che sta succedendo e parlano d'altro”.

Per il numero uno di Corso d'Italia “le modifiche vuolte dalla maggioranza di governo all'articolo 8 indicano la volontà di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, e non solo l'articolo 18, in violazione dell'articolo 39 della Costituzione e di tutti i principi di ugugaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama. Infine - aggiunge - negano il principio di rappresentatività che non può che essere dato dall'iscrizione al sindacato e dal voto dei lavoratori che viene invece escluso dalle modalità previste dall'articolo 8”.

Inoltre, prosegue Camusso, “nessuno ci racconti che quell'articolo è coerente con l'ipotesi di accordo del 28 giugno con Confindustria che aveva come cardini il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro e la misura della rappresentatività connessa al voto dei lavoratori: tanto che in assenza del voto dei rappresenati sindacali si rendeva per la prima volta obbligatorio, in un accordo con le controparti, il voto dei lavoratori”.
Il segretario generale della Cgil afferma inoltre: “Vogliamo ancora una volta sottolineare il comportamento autoritario del governo che interviene sull'autonomia contrattuale delle parti con una scelta senza precedenti nella sotria della nostra Repubblica. Tutto ciò, oltre a confermare le ragioni dello sciopero proclamato dalla Cgil per martedì 6 settembre, dice anche che la scelta esplicita di questo governo è quella di impedire che le parti sociali abbiano un ruolo positivo nel contribuire al superamento della crisi e per favorire la crescita. E' utile - conclude Camusso - che Confindustria, Cisl e Uil traggano le conseguenze di tutto ciò”.

Rispedisce al mittente le accuse il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, convinto che "non ha senso parlare di libertà di licenziare" e che, invece, la norma contiene "utilissimi elementi per la più certa interpretazione delle rilevanti novità previste dalla manovra relativamente alla capacita dei contratti aziendali e territoriali".

Giudizio positivo sull'articolo 8 da parte di Confindustria: "Apprezziamo che nell'art.8 della manovra sia stato introdotto il principio della validità erga omnes dei contratti aziendali stipulati a maggioranza con le rappresentanze sindacali. Riteniamo che questo articolo non sia in contrasto con l'accordo interconfederale del 28 giugno che, in ogni caso, rimane per noi riferimento assolutamente essenziale delle relazioni industriali", scrive l'associazione degli industriali in una nota.

Per il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, invece la novità introdotta con l'articolo 8 in materia di licenziamenti è "inopportuna". Tuttavia per Bonanni su questo tema "si fa troppo allarmismo". E la ragione è che nessun sindacato firmerebbe mai un accordo per licenziare lavoratori. "E' evidente - spiega - quale sindacato dà il proprio assenso a un piano di licenziamenti?". Il numero uno della Cisl aggiunge che "noi non l'abbiamo chiesta e, francamente, mi sembra anche abbastanza inopportuno che sia entrata in questa materia, facendo balenare anche alla lontana la possibilità di licenziamenti indiscriminati".

mercoledì 31 agosto 2011

SPOT DELLO SCIOPERO GENERALE DELLA CGIL

6 SETTEMBRE SCIOPERO GENERALE CGIL

La Segreteria Confederale della CGIL, a conclusione della riunione dei segretari generali di categoria e territoriali sulla base del mandato ricevuto dal Direttivo nazionale dell'11 e 12 luglio, ha indetto per martedì 6 settembre uno sciopero generale di 8 ore per ogni turno contro (e per cambiare) la manovra iniqua e sbagliata del governo.
Prende il via in Commissione Bilancio del Senato l'esame della manovra economica che lo scorso 13 agosto ha ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri. Un provvedimento da oltre 45 miliardi che andrà a sommarsi ai 47 dell'intervento di luglio, per un impatto complessivo che supererà i 90 miliardi da qui al 2013 e che la CGIL, fin da subito, ha fortemente contrastato poiché ritiene essere nella forma “depressivo, socialmente iniquo, innefficace e antisindacale” e contro il quale ha rafforzato la sua mobilitazione, proclamando per martedì 6 settembre uno sciopero generale di 8 ore per ogni turno.
La protesta inizierà il 24 agosto alle ore 9, davanti alla sede del Senato con un presidio proclamato dalla Confederazione, al quale parteciperà, insieme ai componenti della Segreteria Nazionale, il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. Prevista in piazza per le ore 11 la conferenza stampa della leader del sindacato di Corso Italia, la quale illustrerà le proposte alternative della CGIL e le ragioni e le modalità dello Sciopero Generale promosso oggi. Come spiegato dalla CGIL, la completa bocciatura della manovra sta nel fatto che con questo provvedimento si “condanna il paese alla recessione e alla disgregazione sociale” per difendere invece “le grandi ricchezze e gli interessi che rappresentano la base di consenso del Governo”.
In particolare per la CGIL la manovra è “depressiva” e “socialmente iniqua”, perchè non viene destinata alcuna risorsa né alla crescita, né all'occupazione, mentre i redditi e i consumi dei cittadini continuano a ridursi. Per la CGIL ad essere colpiti dal provvedimento sono, ancora una volta, i soggetti sociali più deboli: lavoratori, pensionati, famiglie, mentre si continua ad evitare di intervenire sull'evasione fiscale, sulle rendite finanziarie e sulle grandi ricchezze. Il decreto del 13 agosto oltre ad essere “inefficace” perchè, come spiega la CGIL, “non affronta in maniera strutturale le cause del deficit, né pone le basi per ridurre realmente il debito”, possiede “caratteri antisindacali” in quanto “pretende di cancellare per legge uno strumento di regolazione generale dei diritti dei lavoratori come il Contratto Nazionale di lavoro”.
La manovra di ferragosto prevede, infatti, che gli accordi aziendali possano regolare le condizioni di lavoro in deroga al CCNL e alle leggi anche in materia di licenziamento. Per la CGIL questa norma rappresenta un “nuovo gravissimo taglio ai diritti dei lavoratori”. E' proprio sull'articolo 8 del decreto ('misure a sostegno dell'occupazione') che la CGIL si sofferma nella lettera inviata a CISL e UIL, il 22 agosto scorso. Alle due Confederazioni la CGIL apre una serie di questioni: “L’art. 8 della manovra non è un attacco alla autonomia delle parti?”, “Non è forse chiaro che trasformare l’art. 18 in materia contrattabile di non meglio identificate 'rappresentanze sindacali operanti in azienda', mina l’efficacia dell’articolo stesso?”, “Non è forse evidente che una norma che non si basa sulla rappresentanza, e affida poteri su tutte le materie fuori dai contratti, è la proliferazione di qualunque forma di sindacalismo ed un attacco esplicito al sindacato confederale?”.
Altra scelta contenuta nella manovra e fortemente criticata dalla CGIL è quella di spostare o accorpare alla domenica le festività civili e laiche, per la CGIL significa “colpire l'identità e la storia del nostro Paese, indebolirne la memoria”, rappresenta, prosegue “un grave limite per il futuro”, producendo per altro un “irrisorio beneficio economico”. Per questo motivo la CGIL ha deciso di lanciare una petizione popolare a difesa delle feste della Liberazione, del Lavoro e della Repubblica. Raggiunte al momento quasi 16mila firme. E' possibile firmare la petizione sul sito della CGIL (www.cgil.it) o direttamente presso le diverse sedi delle Camere del Lavoro dietro le parole “alziamo insieme la nostra voce perché l’identità ed il futuro dell’Italia sono un bene indisponibile ad ogni manipolazione

giovedì 11 agosto 2011

Myrmex prende il centro Pfizer

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Nino Amadore
Si avvia verso la conclusione positiva la vicenda che riguarda l'insediamento Pfizer di Catania e in particolare il centro di ricerca tossicologica Edsm (European drug safety and methabolism) già appartenuto alla Wyeth Lederle. Fino a venerdì 31 luglio, sono stati intensi i contatti tra Pfizer Italia di cui è presidente e amministratore delegato Ugo Cosentino e i vertici della Myrmex, società con sede a San Giuliano Milanese con 48 dipendenti e 50 agenti specializzata nella commercializzazione di protesi ortopediche, tra cui il presidente e consigliere di amministrazione Gian Luca Calvi per la definizione dei dettagli dell'operazione che fin qui ha avuto la supervisione dell'assessorato regionale alle Attività produttive di cui è direttore generale Marco Romano. Venerdì scorso i vertici delle due aziende hano firmato il contratto preliminare.
E già questo rappresenta per il presidente della regione Raffaele Lombardo, che sulla vicenda aveva scommesso parte della sua credibilità politica, un buon risultato.
La cessione del centro a Myrmex, hanno precisato ancora tre settimane fa da Pfizer, nulla ha a che vedere con il resto dello stabilimento catanese oggetto di un piano di intervento e riqualificazione industriale cui sono stati destinati investimenti per 40 milioni e ulteriori 27 milioni sono previsti nei prossimi due anni. In un comunicato diffuso l'8 luglio Pfizer ha precisato che lo «sforzo di programmazione e pianificazione che sta sostenendo a Catania è la risposta necessaria a fronte dell'inasprimento della situazione di mercato a livello europeo, dovuta principalmente alla competizione delle aziende di generici e alle politiche di prezzo dei paesi. Situazione critica che è destinata a diventare ancora più difficile anche a fronte delle recenti manovre di contenimento della spesa messe in atto nel nostro Paese e che impone alle aziende la riduzione dei costi di produzione dei farmaci per far fronte alla concorrenza estera ed è l'unica strada per garantire il mantenimento e la sopravvivenza della produzione italiana».
La cessione del centro di ricerca catanese consentirà di certo il rientro al lavoro dei 67 addetti della Pfizer dell'unità di ricerca che sono stati messi in mobilità nei mesi scorsi nell'ambito di quello che, in codice, è stato definito progetto Vespa: Pfizer si è impegnata a cedere anche la quota di agevolazioni pubbliche nel frattempo acquisite. Mentre per altri 84 lavoratori dello stabilimento continueranno le trattative con il sindacato.
Pfizer si è ritrovata con la proposta di Myrmex e su quella ha appuntato l'attenzione anche per accertare che l'azienda avesse i requisiti di affidabilità richiesti dal Miur ai fini del trasferimento dei programmi di ricerca già finanziati. L'offerta di Myrmex è stata formalizzata all'inizio del mese scorso.
Nel consiglio di amministrazione dell'azienda con sede a San Giuliano Milanese, siede Massimo Costa, in passato amministratore delegato di Link Italia e fondatore di Tissuelab (società che si occupa della processazione dell'osso umano) e di AT Grade che è specializzata nella ricerca e processazione di tessuti di derivazione umana e ha in gestione, in joint venture con Air Liquide, la cell factory dell'Ospedale Niguarda di Milano. Costa è anche titolare di un diritto d'opzione per l'acquisto di un a partecipazione rilevante di AT Grade. Ed è proprio sulle grandi potenzialità di AT Grade che punta la Myrmex per il sito di Catania dove intende sviluppare la possibilità di produrre a scala industriale i prodotti che escono dall'esperienza dei laboratori di AT Grade al Niguarda.
Non solo. Altro obiettivo è quello di avviare nuove ricerche per la creazione di nuovi prodotti anche in collaborazione con i centri universitari che si occupano di ingegneria dei tessuti di derivazione umana, sintetica o misti. Nel giro di due anni, nelle intenzioni del management di Myrmex, produzione e ricerca dovrebbero andare a regime. la regione siciliana, dal canto suo, pur di avere garantito il livello occupazionale (come ha più volte sostenuto il presidente Raffaele Lombardo) si è detta disponibile a dare, attraverso un accordo di programma, il supporto necessario che è stato quantificato in 4,5 milioni l'anno per tre anni. Myrmex si è impegnata sin da subito a girare alla Banca del tessuto della regione siciliana una quota del fatturato che sarà generato grazie alla distribuzione dei prodotti fabbricati nel centro di Catania.

lunedì 8 agosto 2011

Aggiornamento trattative: incontro del 5 agosto 2011

Si informano i lavoratori che, nel corso dell'incontro del 5/8/2011 (presenti le Segreterie provinciali, la RSU, la Direzione aziendale e Confindustria), si è proseguita la trattativa sulla mobilità.
Le OO SS hanno ribadito il principio della volontarietà ed hanno dichiarato che le vertenze relative al Centro ricerca ed allo stabilimento, sono imprescindibili l'una dall'altra e che quindi devono essere trovate soluzioni per tutti i 151 lavoratoti messi in esubero dall'azienda.
L'esame congiunto previsto dalla legge 223/91 è stato aggiornato al 29/08/2011, dopo avere siglato l'accordo per derogare di 30 giorni i termini di legge per la trattativa finalizzata a trovare soluzioni alternative ai licenziamenti.
Infine, è stata fissata la data per l'avvio dell'esame congiunto sul conferimento di ramo di azienda come da art 47 della legge 428/90 e articolo 2112 del codice civile. Tale confronto inizierà in data 01/09/2011.

giovedì 4 agosto 2011

Pfizer, approvato odg dell' On. Concetta Raia



Dalla Pfizer alla 3Sun, tra luci e ombre

NOTA DELLA FILCTEM CGIL CATANIA: per quanto riguarda la nostra Organizzazione, non è stata manifestata alcuna soddisfazione, in quanto al momento ci sono molti dubbi e nessuna certezza: quale sarà la solidità dell'azienda che ha acquisito il centro? Che piano industriale ha la Myrmex? E quindi: quali sono le prospettive occupazionali e quelle relative allo sviluppo del territorio? Al momento sono tutte domande isolute.

LAVORO: RAIA (PD) "REGIONE INTERVENGA PER SALVARE STABILIMENTI PFIZER"

PALERMO "Il governo regionale metta in campo ogni iniziativa utile per salvare lo stabilimento Wyeth-Pfizer di Catania, garantire i livelli occupazionali e tutelare le professionalitá presenti nel territorio". Lo prevede un ordine del giorno proposto dal deputato regionale del Pd Concetta Raia, sottoscritto da numerosi parlamentari regionali e approvato oggi dall'Ars. "Lo stabilimento Pfizer di Catania - dice Raia - é un centro d'eccellenza industriale e scientifico che deve essere difeso, non possiamo permettere che venga ridotto a mera officina farmaceutica di confezionamento. Servono certezze sul futuro dello stabilimento e azioni immediate per impedire il graduale smantellamento denunciato dalle organizzazioni sindacali". "L'impatto sociale derivante dalla chiusura o dal forte ridimensionamento dello stabilimento e del centro di ricerca sarebbe devastante per l'intero comprensorio etneo: basti pensare che la Wyeth-Pfizer di Catania é la seconda realtá industriale della provincia catanese, e tra dipendenti e indotto dá lavoro a circa 2000 persone". "Il governo regionale - conclude Concetta Raia - puó avere un ruolo attivo per l'individuazione di una soluzione, ma serve un atteggiamento univoco e chiaro da parte dell'azienda. Solo cosí sará possibile avviare un lavoro sinergico per predisporre, in accordo con le organizzazioni sindacali, tutte le misurenecessarie a tutelare il futuro dei lavoratori e del sito catanese".

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domenica 31 luglio 2011

La crisi non va in vacanza: 225 mila posti di lavoro a rischio. La vertenza Pfizer tra le più importanti.

TERRA NEWS - Secondo uno studio del dipartimento Industria della Cgil, sono 187 i tavoli di crisi che il ministero dello Sviluppo economico dovrà affrontare dopo la pausa estiva. Coinvolti tutti i settori.

La crisi non va in vacanza. Dalla chimica alle nuove tecnologie, dai mobilifici alla farmaceutica, dalla ceramica alla navalmeccanica, sono tanti i settori a rischio tracollo in Italia e coinvolgono circa 225mila lavoratori. Tanto che tra vecchie e nuove vertenze sono ben 187 i tavoli aperti presso il ministero dello Sviluppo economico (Mise). Questi i numeri che emergono da una mappatura sulle vertenze aziendali, prodotta dal dipartimento Industria della Cgil su dati del Mise in vista della pausa estiva. Secondo quanto ha calcolato alla Cgil, alla luce dell’andamento dei tavoli ci sarebbero 54 vertenze indirizzate al momento verso una «soluzione individuata» ma ne rimarrebbero ancora 133 da dirimere urgentemente. Di conseguenza almeno 57mila dei 223.608 lavoratori interessati sono a serio rischio.
In totale, i lavoratori in casa integrazione sono circa 500mila, di questi 380mila sono in straordinaria o in deroga, mentre il numero di aziende che fanno ricorso alla cassa è in aumento. Tra i tanti casi spicca quello di due interi settori in crisi su tutto il territorio nazionale, vale a dire i call center e le installazioni telefoniche. Qui è in gioco il futuro di 24 mila lavoratori, tra i complessivi 75 mila del primo e i 14 mila del secondo settore. Non di meno preoccupa quello della ceramica che nel solo distretto di Civita Castellana nel Lazio conta oltre 3.000 operai in cassa integrazione. Di questi circa 700 sono in capo alla Ideal Standard. E colpisce la vicenda del centro di ricerca della Pfizer di Catania, attivo nel campo della farmaceutica.
È questo un settore storicamente tra i più floridi al mondo ma il sito del capoluogo etneo dell’azienda è in stato di agitazione per protestare contro l’apertura della procedura di mobilità per 151 lavoratori dello stabilimento. Tra le situazioni prese in esame Cgil ne individua 20 estremamente difficili che si trascinano da molti mesi e potrebbero deflagrare definitivamente dopo l’estate. Tra queste Agile-Eutelia (1.900 lavoratori coinvolti), Vynils (450), Fiat (con i 2.300 di Termini Imerese e i 700 dello stabilimento Irisbus di Grottaminarda venduto), a cui si sono da poco aggiunti nuovi “focolai” come Alenia (quasi 12mila lavoratori), Fincantieri (2mila in cig), Antonio Merloni (2.350), Phonemedia (5.200) e ThyssenKrupp (circa 3mila).
«Le situazioni di crisi sono ormai troppe e continuano ad aumentare senza che ci siano concrete soluzioni positive» commenta il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, nel sottolineare come i casi riguardino «l’intero Paese e tutti i settori produttivi». Secondo il sindacalista, inoltre, «per interi settori portanti della nostra economica non si intravedono soluzioni e al rientro dalla pausa estiva si corre il rischio che esplodano le tensioni sociali accumulate».
Il Belpaese delle vertenze. A rischio 225mila posti IL CASO. Secondo uno studio del dipartimento Industria della Cgil, sono 187 i tavoli di crisi che il ministero dello Sviluppo economico dovrà affrontare dopo la pausa estiva. Coinvolti tutti i settori.


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