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domenica 22 gennaio 2012

Farmaci: sanzionata Pfizer con una multa di 10,6 milioni di euro per abuso di posizione dominante

COMUNICATO STAMPA DELL'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

FARMACI: ANTITRUST SANZIONA PFIZER CON UNA MULTA DI 10,6 MILIONI DI EURO PER ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

Con una strategia escludente ha ostacolato, rallentandolo, l’ingresso dei farmaci generici per la cura del glaucoma. Per il Servizio Sanitario Nazionale un mancato risparmio di 14 milioni

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione dell’11 gennaio 2012, ha deliberato che il gruppo Pfizer, multinazionale operante nel settore farmaceutico, ha abusato della propria posizione dominante nel mercato della commercializzazione di farmaci a base del principio attivo latanoprost per la cura del glaucoma, mettendo in atto una complessa strategia finalizzata ad ostacolare l’ingresso dei genericisti sul mercato stesso.

L’Antitrust, che ha sanzionato il gruppo con una multa di 10,6 milioni di euro, ha anche intimato la cessazione del comportamento illegittimo.

Il ritardo dell’immissione dei farmaci generici è costato al Servizio Sanitario Nazionale, che rimborsa il medicinale utilizzato per il glaucoma ai pazienti, circa 14 milioni di euro in termini di mancato risparmio: la presenza sul mercato dei produttori del farmaco equivalente ha infatti comportato l’immediata riduzione del prezzo, che si è sostanzialmente dimezzato.

L’istruttoria è stata avviata a seguito della denuncia della società Ratiopharm Italia, interessata a produrre il farmaco generico, e di una ulteriore segnalazione dell’European Generic Medicines Association.

Dalla documentazione raccolta dagli uffici dell’Autorità è emersa l’esistenza di una complessa strategia di Pfizer, che deteneva il 60% del mercato di riferimento, a difesa del farmaco Xalatan, leader mondiale nella cura del glaucoma e prodotto di punta della società. I comportamenti sono risultati finalizzati principalmente a proteggere la sua quota di mercato dall’ingresso dei medicinali equivalenti, a seguito della scadenza della protezione brevettale, fissata per settembre 2009. La strategia di Pfizer è consistita nell’aver prolungato artificiosamente tale protezione dal settembre 2009 al luglio 2011 e, successivamente, al gennaio 2012, per allinearla a quella in vigore negli altri Paesi europei. I produttori di farmaci generici si sono così trovati in un clima di incertezza giuridica sulla possibilità di commercializzare le specialità equivalenti a base di latanoprost. Ad aumentare il grado di incertezza hanno contribuito le numerose diffide inviate da Pfizer ai genericisti, che hanno condotto a un contenzioso amministrativo e civile, con importanti richieste di risarcimento danni in caso di commercializzazione dei medicinali generici prima della nuova scadenza della protezione brevettale di Xalatan di luglio 2011.

Il risultato di questa strategia è che il primo ingresso sul mercato è stato possibile solo a maggio 2010, mentre gli ultimi operatori sono entrati sul mercato a distanza di oltre un anno e mezzo dalla scadenza brevettale.

In base ai dati di settore, presentati dalla stessa Pfizer, è emerso che il ritardato ingresso dei genericisti, di circa sette mesi, sul mercato ha consentito alla società di continuare a godere di un prolungamento della rendita monopolistica quantificabile - considerando la quota di mercato guadagnata dai genericisti nei primi sette mesi dal loro ingresso sul mercato - in circa 17 milioni di euro.

Grazie alla sua strategia, Pfizer è riuscita a: 1)rendere più oneroso per i genericisti il costo effettivo di ingresso sul mercato, in termini di programmazione e di efficacia; 2) ritardare di almeno sette mesi l’ingresso delle specialità equivalenti di Xalatan sul mercato; 3) mantenere - di fatto - l’esclusiva nella commercializzazione di farmaci a base di latanoprost, anche successivamente al venir meno delle copertura brevettale; 4) provocare un mancato risparmio per il SSN, stimabile in circa 14 milioni di euro.

Tali elementi hanno indotto l’Autorità a qualificare come molto grave l’illecito concorrenziale sanzionato.

Pfizer: sciopero contro la mobilità di 83 lavoratori

La Pfizer ha ufficializzato l’apertura di una procedura di mobilità per la sededid ascoli piceno, che riguarderà ben 83 dipendenti su un totale di 576. Il motivo dichiarato dalla multinazionale farmaceutica è l’inasprimento della situazione di mercato a livello europeo, una situazione che "impone" all’azienda un ulteriore riduzione dei costi di produzione dei farmaci per far fronte alla concorrenza di altri sistemi produttivi.

Per questo motivo è stato indetto uno sciopero dalla rsu per l’intera giornata con adesioni da parte dei lavoratori che hanno superato il 90 per cento.

giovedì 19 gennaio 2012

Anche su Ascoli avviata una procedura di mobilità

In data odierna, l’AD di Pfizer Italia, Ugo Cosentino, ha annunciato che è stata avviata una procedura di mobilità ad Ascoli Piceno. Praticamente tutti i siti sul territorio nazionale sono stati toccati da riduzione del personale: Roma, Ascoli, Catania, Aprilia, ISF… ed ogni volta la decisione presa dalla compagnia risulta “difficile, dolorosa ma necessaria”. Talmente difficile da preparare comunicati in copia multipla in cui aggiungere solo data, stabilimento interessato e numero di esuberi. Anche perché la storia non è finita: il meccanismo che nell’arco di 15 anni rende responsabile Pfizer Italia della cancellazione di diverse migliaia di posti di lavoro, in modo graduale ma costante, purtroppo, tornerà ad incrociare Catania in relazione allo Spin-off dell’Animal Health (e riteniamo che non finirà li). Niente di nuovo, noi lo sosteniamo da anni…
Cosentino ha avuto giusto il tempo di minacciare su Panorama delocalizzazioni qualora dovessero continuare le attuali politiche governative sulla spesa farmaceutica, che subito ha attuato i provvedimenti su Ascoli.
Ed a proposito di quell’intervista su Panorama, rimaniamo sorpresi e sconcertati nel leggere che secondo Cosentino Pfizer Italia investe milioni in ricerca, che sarebbe al centro delle strategia della Compagnia in Italia, e, per di più, apprendiamo che anche lo stabilimento di Catania avrebbe dei laboratori di ricerca funzionanti. Noi sapevamo che erano stati ceduti alla Myrmex, insieme a tutti i lavoratori….ma forse ci sbagliamo… chissà cosa ne pensa in merito l’Avv. Calvi…
E nel frattempo, Pfizer Italia viene condannata dall’Antitrust a pagare più di 10 milioni di euro per abuso di posizione dominante.
Un inizio d’anno che non lascia prevedere miglioramenti, rispetto al clima vissuto negli ultimi 2 anni.