FILCTEM-CGIL

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giovedì 30 aprile 2009

Concerto del Primo Maggio: il programma


L'edizione 2009 del concerto promosso da CGIL, CISL e UIL, sarà ricca di grandi performance e prestigiose partecipazioni. A partire da Sergio Castellitto: lo straordinario attore e regista sarà l'elemento in più di questa edizione. Non sarà infatti un semplice conduttore ma un vero e proprio direttore dell'orchestra formata da tutti gli artisti che animerano la maratona musicale del Primo Maggio. Tra questi: Edoardo Bennato, Caparezza, Nomadi, Casinò Royale, Marina Rei, Paola Turci, Paolo Fresu, Pfm, Mauro Pagani, Bandabardò, Enzo Avitabile con i Bottari, Motel Connection, Asian Dub Foundation, Cisco, Peppe Voltarelli, Irene Fornaciari, Tamburellisti della Notte della Taranta, i Malfunk, Blue Noise e Robben Ford, Alessandro Mannarino e Smoke. Ci saranno anche due Supergruppi: uno composto dagli Afterhours assieme a Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Samuel dei Subsonica e gli Gnu Quartet. L’altro Supergruppo sarà composto da rock band indipendenti con Marta sui Tubi, Dente, Roberto Angelini, Cesare Basile, Paolo Benvenue e Beatrice Antolini.Ricco anche il contributo di attori che saliranno sul palco tra cui Pierfrancesco Favino, Valeria Solarino e Claudia Gerini. La diretta televisiva di RaiTre prenderà il via alle 15.15 con l'Anteprima del concerto condotta da Paolo Belli che canterà anche un brano con la sua Big Band e vedrà esibirsi i vincitori del concorso Primo Maggio Tutto l'Anno: Bsbe, Diva Scarlet e Famelika.

Concerto del Primo Maggio: canterà anche Vasco Rossi

ROMA - Sorpresa Vasco. Canterà al concertone del Primo Maggio, e sarà la sua unica esibizione dell'anno. Il che, come è facile immaginare, comporterà un surplus di pubblico che si aggiungerà alla già foltissima massa di ragazzi che da vent'anni puntualmente riempie Piazza San Giovanni per quello che è diventato il più importante appuntamento live della musica italiana. Dunque Roma diventerà il luogo di una giornata davvero speciale, ovvero dell'unico evento in grado di contrastare l'invasione delle rockstar internazionali (Springsteen, U2, Madonna e altri) che a giugno e luglio sbarcheranno negli stadi del nostro paese. Se consideriamo che il concerto è gratuito è che in tutta Italia c'è un folto e fedelissimo pubblico che segue Vasco ovunque, non è difficile prevedere che se normalmente il concerto del Primo Maggio attira alcune centinaia di migliaia di giovani, questa volta l'afflusso sarà a dir poco raddoppiato. In fondo Vasco è ancora oggi l'emblema del rock italiano più ruspante e battagliero. In particolare dal vivo. Per certi versi sembra il coronamento di un percorso che la manifestazione ha seguito in questi anni, conquistando sempre maggiore credibilità nell'offrire al pubblico, con tanto di diretta televisiva, il meglio della musica italiana, con un ampio arco che va dagli emergenti fino ai più carismatici protagonisti del panorama nazionale, passando per il jazz e la musica folk. Certo, il fatto che Vasco aderisca al Primo Maggio, a un concerto organizzato dai tre sindacati maggiori, con un'inevitabile segno politico, accentuato dal fatto di essere organizzato per la prima volta in una città guidata da una giunta di centrodestra, non passerà inosservato. Comunque vada, un buon modo per festeggiare i vent'anni della manifestazione.

Primo maggio: un po' di storia

Da oltre un secolo, il primo maggio di ogni anno si celebra nel mondo la festa dei lavoratori. E', infatti, l'agosto del 1891 quando il secondo congresso dell'Associazione internazionale dei lavoratori, riunito a Bruxelles, decide di rendere permanente la ricorrenza. D'ora in avanti, il Primo Maggio sarebbe stato la festa dei lavoratori di tutti i Paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà. Un giorno in cui tutti coloro che lavorano, senza barriere geografiche né sociali, potessero incontrarsi per affermare i propri diritti e la propria autonomia. Una data simbolica, segnata dalla storia del movimento operaio a partire dalla fine dell'Ottocento.
Ma perché è stato scelto proprio il primo maggio? Il primo maggio del 1867 viene organizzato negli Stati Uniti, a Chicago, il più grande corteo mai visto per le strade di una città americana: diecimila lavoratori sfilano per sancire l'entrata in vigore di una legge, approvata l'anno prima nello stato dell'Illinois, che introduce la giornata lavorativa di otto ore. "Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" è lo slogan della proposta, scaturita dal congresso della Prima Internazionale a Ginevra, nel 1866, per la quale si battono soprattutto le organizzazioni sindacali americane. E' proprio la Federation of organized trades and labour union a indicare il primo maggio 1886 come data limite oltre la quale i lavoratori americani si sarebbero rifiutati di lavorare per più di otto ore quotidiane.
Quel giorno, infatti, 400 mila lavoratori in 12 mila fabbriche degli Stati Uniti incrociano le braccia. Scioperi e manifestazioni si moltiplicano nei giorni successivi in diverse città americane e la tensione diventa sempre più acuta. La polizia apre il fuoco sulla folla, molte sedi di organizzazioni sindacali sono chiuse e i dirigenti arrestati. I disordini più gravi hanno luogo a Chicago, dove otto esponenti anarchici sono condannati a morte: per due di loro la pena è commutata in ergastolo, uno viene trovato morto in cella e gli altri quattro impiccati l'11 novembre 1887. Saranno ricordati come i "martiri di Chicago", simbolo della lotta per le otto ore, nella stessa giornata ad essa dedicata, il primo maggio.
A partire dal primo maggio 1890, quando, per la prima volta, si svolge una manifestazione simultanea in tutto il mondo, come l'anno prima aveva deciso il congresso della Seconda Internazionale per rivendicare il diritto di tutti i lavoratori alla giornata di otto ore. "Una grande manifestazione -era stato previsto- sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti Paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore". Un evento replicato nel 1891 e, nello stesso anno, ufficializzato come "festa dei lavoratori di tutti i Paesi".Anche in Italia, come in altri Paesi, le prime feste dei lavoratori si celebrano, tra tumulti e repressioni, a partire dal primo maggio 1890. Inizia, così, la tradizione del primo maggio. Le otto ore, la cui conquista è festeggiata dai lavoratori metallurgici il primo maggio 1919, lasciano il posto ad altre richieste. Il primo maggio 1898 coincide con i moti per il pane, mentre nei primi anni del Novecento prevale la rivendicazione del suffragio universale e la protesta per la partecipazione dell'Italia alla guerra mondiale.
Ma, nel ventennio fascista, la ricorrenza è soppressa e fatta coincidere con la celebrazione del 21 aprile, in occasione del Natale di Roma. La festa del lavoro diventa, "sovversiva". Un'occasione per esprimere in forme diverse (dal garofano rosso all'occhiello alle scritte sui muri, dalla diffusione di volantini alle riunioni in osteria) l'opposizione al regime.
Il primo maggio torna ad essere festa del lavoro nel 1945. Due anni più tardi, nel 1947, con l'eccidio di Portella della Ginestra si scrive la pagina più sanguinosa. La banda di Salvatore Giuliano fa strage tra i duemila contadini siciliani riuniti per difendere, contro i latifondisti, il diritto di occupare le terre incolte. La pista del delitto politico viene esclusa dall'allora ministro dell'Interno, Mario Scelba, ma poi rivendicata dallo stesso Giuliano. Nel 1950, il bandito viene ucciso dal suo luogotenente, Gaspare Pisciotta, a sua volta avvelenato in carcere nel 1954, dopo aver preannunciato rivelazioni su eventuali mandanti della strage.
Il Primo Maggio dei nostri giorni è una ricorrenza che ha cambiato significato, in seguito alle profonde trasformazioni sociali ed economiche. Da diversi anni, ormai, i sindacati confederali hanno scelto di celebrare questa giornata promuovendo una manifestazione nazionale dedicata, di volta in volta, a un tema specifico. Eppure, ancora oggi quelle lotte per le otto ore (basta pensare alla direttiva per ora bocciata a Bruxelles); per il diritto al lavoro che dia la vita e non la tolga (bloccando le stragi quotidiane e il tentativo da parte del governo Berlusconi di annacquare il testo unico sulla sicurezza); per la dignità di tutti i lavoratori e le lavoratrici (non esiste dignità nella condanna ad una vita precaria o in nero) confermano tutta la loro attualità.

Ringraziamenti

Girovagando su Internet ho trovato il sito di un'organizzazione sindacale che utilizza questo blog come fonte di reperimento materiale e di ispirazione. Siamo contenti di essere presi così in gran conto e ringraziamo. Magari qualche volta potranno pubblicare anche qualcuno dei nostri editoriali (in questo modo verrebbero pubblicate cose di buon livello e chiedo scusa per l'assenza di modestia).
Felicitazioni con chi è arrivato (dopo di noi) sul web.

Forum europeo dei rappresentanti dei lavoratori della Wyeth

Giorno 1 e 2 giugno, ad Heathrow, in Inghilteraa, si terrà il Forum Europeo dei rappresentanti dei lavoratori della Wyeth. E' un evento annuale che, in base ad un accordo stipulato tra le Segreterie nazionali di Filcem-CGIL, Femca-CISL e Uilcem-UIL, stabilisce un alternanza nella rappresentanza in questa istanza europea di confronto con l'azienda. Naturalmente in questo momento, sarà un'occasione di confronto e di approfondimento sull'acquisizione. Chi scrive, quest'anno rappresenterà i lavoratori del sito di Catania e si farà carico di informare di quanto sarà discusso in quella sede.

martedì 28 aprile 2009

Le barricate e la follia


Più di una volta questo blog ha deprecato l’atteggiamento di chi opera nel nome dello sfascismo e del muoia sansone con tutti i filistei. Purtroppo però, dobbiamo registrare ancora una volta, l’assenza di responsabilità da parte di qualcuno che se non fermata in tempo può mettere seriamente a repentaglio l’esistenza stessa del nostro stabilimento. Ritengo che sia giunto il momento di isolare chi, per meschino o sconsiderato calcolo e per miope interesse personale possa mettere a rischio la fonte di sostentamento di più di un migliaio di famiglie.
Non vogliamo spendere molte parole, perché abbiamo abbondantemente detto ciò che pensiamo in merito ( vedi i seguenti post: Il frutto avvelenato del radicalismo di facciata altresì detto sfascismo. , Due domande irrisolte, La forza delle idee contro le offese puerili, il sonno della ragione, sciopero, parcheggio e premio di partecipazione, la politica dei kamikaze può portarci solo alla distruzione ). Piuttosto vogliamo mettere in guardia tutti i lavoratori di questo stabilimento da chi vuole portarli alla rovina.
Chiedo a chi legge: ritenete che sia responsabile fare trovare le barricate ai dirigenti Pfizer che verranno a visionare i nostri stabilimenti il prossimo mese? Eppure c'è chi ha minaccciato di fare questo. Ed ancora chiedo: come si può dare credibilità a coloro che possono solo pensare qualcosa del genere? Ma ci rendiamo o no conto che una cosa del genere può pregiudicare l’esistenza del sito? Ripeto: è arrivato il momento di emarginare questi personaggi, per il nostro bene. Non siamo tanti topini guidati alla morte da un pifferaio demagogico e se c'è chi lo pensa ha fatto maile i propri calcoli.
Da sindacalista ritengo che il mio ruolo debba essere quello di fare di tutto affinché, mettiamo tra un anno, possa continuare ad avere una controparte con cui confrontarmi o scontrarmi.

venerdì 24 aprile 2009

25 APRILE Manifestazione

La CGIL di Catania aderisce alla manifestazione per la commemorazione del 25aprile in ricordo della liberazione dal fascismo e dal nazismo.

domenica 19 aprile 2009

Moxidectin la RSU è fortemente contraria alla nuova organizzazione del lavoro.


La Direzione FDAH ha presentato al tavolo sindacale, un’organizzazione del lavoro che prevede il ripristino delle condizioni dello scorso anno. In particolare il QC smetterà di fare il ciclo continuo ritornando ad un 2x7. La stessa cosa verrà attuata in produzione dove rimarrà una sola squadra a 3x7. La motivazione di questa riorganizzazione del lavoro nel reparto moxidectin è imputata all’incertezza relativa alla produzione di DMSO.
La RSU si è dichiarata contraria a questa organizzazione del lavoro in modo netto e deciso. Infatti l’accordo vigente che instaurava il raddoppio del 3x7 in produzione ed il passaggio dal 2x7 al 3x7 al QC doveva rimanere in vigore sino al prossimo luglio indipendentemente dalla produzione del DMSO. Ma la contrarietà dei rappresentanti sindacali nasce soprattutto dal fatto che tale riorganizzazione non sarebbe il risultato di una riduzione delle attività produttive attualmente in atto. Ciò determinerebbe un problema di carichi di lavoro e di sicurezza sia per i lavoratori che per gli impianti. Questo perché a parità di lavoro, nel corso del turno notturno ci sarebbe un solo operatore al DCS ed un solo operatore in campo.
Per affrontare il problema nei risvolti inerenti la sicurezza, venerdì scorso la RSU e la RLS si nono incontrate in seduta congiunta per analizzare la problematica.
La posizione della RSU è quella di non avallare nessun accordo che determini un passo in dietro rispetto all’attuale organizzazione del reparto moxidectin.

Inizia la discussione sul premio di partecipazione 2009

Venerdì scorso è iniziato il confronto tra Azienda, Segreterie ed RSU sul Premio di partecipazione 2009. L’incontro è servito principalmente alla presentazione delle reciproche posizioni. La Direzione ha posto la questione del rinnovo, sostenendo che come conseguenza dell’acquisizione di Wyeth da parte di Pfizer, è necessario stipulare un accordo ponte rinviando il rinnovo quadriennale sulla parte normativa.
Le OOSS unitariamente hanno espresso la loro disponibilità all’accordo ponte di un anno sostenendo che esso debba essere concepito sulla base dell’accordo dell’anno precedente, fatta salva un’adeguata rivalutazione economica e garantendo ai lavoratori questa quota di salario in un contesto così delicato come quello che stiamo vivendo attualmente.
Le parti proseguiranno il confronto nei prossimi giorni.

sabato 18 aprile 2009

Accordo Gsk-Pfizer contro l’Aids


Gsk (Glaxo) e Pfizer hanno annunciato oggi un accordo innovativo per costituire una nuova società specializzata nel settore Hiv e focalizzata unicamente nella ricerca, sviluppo e commercializzazione di farmaci anti-Hiv. Il nuovo business Hiv sarà più sostenibile e con portata più ampia rispetto alle due aziende prese singolarmente, avrà il 19% della quota di un mercato in crescita ed una pipeline leader del settore. Gsk inizialmente avrà l’85% delle azioni della nuova società e Pfizer il 15%. Andrew Witty ha commentato: «Si tratta per Gsk di una mossa cruciale tesa a rinforzare la focalizzazione nell’area e a rendere meglio disponibili i farmaci ai malati di Hiv/Aids. Al centro di questo settore specialistico c’è un ampio portfolio di prodotti ed una ricca pipeline, che possono essere più efficacemente gestiti attraverso il consolidamento delle attività commerciali e di ricerca in un’unica società. L’Hiv rimane una minaccia globale con incidenza e resistenza virale in aumento. La nuova azienda sarà meglio posizionata per far fronte a queste sfide e migliorare l’accesso ai trattamenti».

martedì 14 aprile 2009

Gli effetti dell’accordo separato

A differenza dell’accordo del ’93, non si cita mai la difesa del salario reale. Nell’accordo separato, per quanto riguarda il secondo livello, manca il coraggio dell’innovazione e della sperimentazione poiché concretamente soprattutto in Confindustria si fa riferimento alla “prassi in atto”. Il modello contrattuale previsto non assume dunque come impegno vincolante delle parti l’allargamento quantitativo della contrattazione, ma neanche l’obiettivo di incrementare la produttività per ridistribuirne di più anche al lavoro, a differenza di quanto avanzato nella piattaforma unitaria di Cgil Cisl Uil.

L'accordo separato colpisce il contratto nazionale

Il dopo 4 aprile non si annuncia facile. Molti commenti si sono accavallati in questi giorni dopo la grande manifestazione del Circo Massimo; sono state archiviate le polemiche del momento (e le battutacce volgari del premier e di qualche ministro), ma rimane completamente aperto il problema del futuro della contrattazione in Italia e sullo sfondo la questione più generale del ruolo che deve avere il sindacato in una società complessa come la nostra. Abbiamo girato perciò qualche domanda a Luciano Gallino, uno dei più autorevoli studiosi delle trasformazioni del lavoro. Per prima cosa gli abbiamo chiesto un giudizio sul risultato del referendum promosso dalla Cgil al quale hanno partecipato più di 3 milioni e mezzo di lavoratori-

venerdì 10 aprile 2009

Comunicato stampa terremoto

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Le Segreterie Nazionali CGIL – CISL –UIL esprimono dolore e cordoglio per le vittime del catastrofico sisma che ha colpito la regione Abruzzo e hanno deciso di assumere una iniziativa congiunta di aiuto alle popolazioni delle zone terremotate che sia efficace e tempestiva. In analogia con gli interventi concordati in occasione di altre calamità naturali, CGIL – CISL – UIL prenderanno contatto con le Associazioni datoriali per favorire la raccolta della sottoscrizione volontaria di 1 ora di lavoro tramite apposita delega attiva da parte delle lavoratrici e dei lavoratori con la quale verrà autorizzata la trattenuta sulla prima busta paga utile e per sollecitare i datori di lavoro ad assumere analoga iniziativa di raccolta dei fondi.
A tale fine CGIL – CISL –UIL hanno aperto il conto corrente bancario n. 12.000 intestato “CGIL CISL UIL terremoto Abruzzo 2009” presso UGF Banca, filiale 157 Roma , con codice IBAN IT23W0312705011CC1570012000, sul quale far confluire la raccolta, che costituirà un fondo da utilizzare per affrontare i gravi problemi relativi alla ricostruzione.
Roma, 7 aprile 2009

Biotech, tavolo per salvare Nms, interesse da farmaceutiche

MILANO, 8 aprile (Reuters) - Le istituzioni politiche si mobilitano per il salvataggio del centro biotecnologico Nerviano Medical Sciences (Nms), tanto che il presidente della società, Umberto Rosa, "fa trapelare un cauto ottimismo", si legge in un comunicato. Il prossimo 16 aprile, riferisce una fonte vicina alla vicenda, si terrà un tavolo istituzionale fra la Regione Lombardia e i ministeri competenti (Attività Produttive e Ricerca). L'obiettivo è reperire le risorse necessarie - circa 30 milioni di euro - per tenere in vita Nms fino a che l'advisor finanziario Rothschild non avrà selezionato il partner industriale in grado di garantire lo sviluppo futuro.
Domani, si legge in una nota di Nms, "si terrà un aggiornamento dell'assemblea dei soci", che è cominciata il 3 aprile scorso e che rimarrà aperta, "perché se si chiudesse bisognerebbe portare i libri in tribunale", aggiunge la fonte.
Sul fronte del partner industriale, la fonte spiega che "ci sono espressioni d'interesse da parte delle maggiori società farmaceutiche internazionali", ma le trattative "richiedono tempo".
E il tempo è una risorsa scarsa per Nms, visto che, come ha dichiarato recentemente Rosa, il patrimonio netto è negativo per 5 milioni. L'azionista unico di Nms, al momento, è la Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, ente vaticano che nel maggio 2008 aveva varato un aumento di capitale da 70 milioni di euro, al quale non ha mai dato seguito.
Nms ha accordi di ricerca con Bristol-Myers Squibb (BMY.N: Quotazione) e Genentech DNA.N, progetti di sviluppo comune su alcune molecole. Inoltre, Pfizer (PFE.N: Quotazione), da una cui costola è nato il centro di Nerviano, ha conservato una sorta di diritto di prelazione sull'acquisto delle molecole sviluppate.
mercoledì 8 aprile 2009 17:24

martedì 7 aprile 2009

Pfizer: 46 dipendenti in mobilità. "La produzione è in forte calo"

Quarantasei dipendenti dello stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno, andranno in mobilità. Nell’ultimo anno, fa sapere l’azienda, che attualmente occupa 560 addetti tra operai e impiegati, l’impianto ascolano ha visto una riduzione dei volumi di produzione "dovuta alla crescita del mercato dei farmaci generici e ai mutamenti del mercato di alcuni prodotti".
Una situazione che ha indotto la Pfizer a promuovere una riorganizzazione interna, "per mantenere l’efficienza e la competitività dello stabilimento e consentire al sito di cogliere opportunità future". In quest’ottica, verrà trasferita ad Ascoli Piceno la produzione di alcuni farmaci, e sarà esteso l’approvvigionamento di Cina e Africa. Il 60% della produzione è infatti destinato all’estero, "in linea con le procedure degli standard più rigorosi imposti dalle normative internazionali e in particolare dalla Fda (Food and Drug Administration) statunitense".
Nella fabbrica ascolana la Pfizer ha investito circa 20 milioni di euro, per "mantere il sito competitivo nel lungo termine, con nuove tecnologie e servizi". L’impianto è specializzato in farmaci che richiedono un elevato potenziale scientifico e tecnologico, come l’antitumorale Sutent, per il quale la multinazionale ha investito nel 2006 circa 12 milioni di euro, adeguando lo stabilimento a questa specifica produzione per tutto il mondo, inclusi gli Stati Uniti.
Il resto del Carlino on line
06 aprile

Crisi: Pfizer, 46 addetti in mobilita' ad Ascoli Piceno

ASCOLI PICENO, 6 APR - La multinazionale farmaceutica Pfizer ha deciso di mettere in mobilita' 46 dipendenti dello stabilimento di Ascoli Piceno, che attualmente occupa 560 addetti tra operai e impiegati. Nell'ultimo anno, fa sapere l'azienda, l'impianto ha visto una riduzione dei volumi di produzione ''dovuta alla crescita del mercato dei farmaci generici e ai mutamenti del mercato di alcuni prodotti''. Una situazione che ha indotto la Pfizer a promuovere una riorganizzazione interna, ''per mantenere l'efficienza e la competitivita' dello stabilimento e consentire al sito di cogliere opportunita' future''. (ANSA).
2009-04-06 14:25

lunedì 6 aprile 2009

CGIL: il più grande sindacato d'Italia, la più grande organizzazione a sostegno dei lavoratori

Girano mails inviate da un sindacalista non appartenente all FULC nelle quali viene insinuato che la Filcem-CGIL potrebbe non partecipare al tavolo delle trattative sul Premio di Partecipazione. Solitamente non teniamo minimamente in considerazioni il contenuto di tutte le mails scritte da coloro che, non avendo tempo da perdere si dilettano con 'giochini' mentali.
Tuttavia, in questo caso ci sentiamo di dire quanto segue:
1. Il protocollo sui nuovi assetti contrattuali, al momento è solo un pezzo di carta
2. Seppure dovesse diventare esecutivo (cosa non scontata anche grazie alla dura lotta della CGIL) esso sarebbe in vigore solo con il prossimo rinnovo contrattuale.
3. Se c'è, parlando per pura ipotesi concettuale, all'interno di quest stabilimento, un'organizzazione sindacale inaffidabile e fuori dalle logiche contrattualistiche e dalle regole della negoziazione questa non è certo la CGIL. Se esistesse una tale organizzazione bisognerebbe cercare in casa di qualcun altro... ma ovviamente, come dicevo, faccio solo un'ipotesi campata al di fuori della realtà quindi senza alcuna valenza reale.
4. RIGUARDO AL PREMIO DI PARTECIPAZIONE, COME SEMPRE la CGIL si impegnerà al massimo per ottenere il migliore accordo nell'interesse di tutti i lavoratori.
Penso di avere già utilizzate fin troppe parole sull'argomento. Lascio il giudizio a chi leggerà quelle lettere e questo blog, ed a tutti i colleghi dello stabilimento.

Pfizer in pillole

Eli Lilly: Nel 4° trimestre 2008 Eli Lilly ha perso 3,63 mld di dollari a causa dell'acquisizione a novembre della biotech statunitense ImClone. A Wall Street il titolo dell'azienda ha perso il 3%. Eli Lilly sta inoltre valutando l'ipotesi di acquisire da Pfizer il buisness "animal-health" derivato dall'acquisizione di Wyeth, che nel 2008 ha registrato un utile di 1.09 mld di dollari.
International Herald Tribune: pag. 18, Finanza & Mercati: pag. 23, The Wall Street Journal online - 30 gennaio 2009
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Pfizer, per finalizzare l'acquisizione di Wyeth, è pronta a separarsi da alcuni prodotti nell'Animal Health Business, che rappresentano meno del 10% del giro d'affari dell'azienda.
Les Echos online - 18 marzo 2009; The Wall Street Journal online - 19 marzo 2009
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Pfizer, che ha recentemente acquistato Wyeth per 68 mld di dollari, ha deciso di ricorrere al mercato obbligazionario per finanziare l'operazione. L'azienda statunitense lancia un'emissione di bond per 13,5 mld di dollari.
The Wall Street Journal online - 16 marzo 2009; Finanza & Mercati: pag. 15 - 18 marzo 2009
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Pfizer: L'azienda farmaceutica americana Pfizer mette in atto la sua ristrutturazione, annunciata a gennaio, e si articola in 6 principali divisioni. Oltre alle due unità preesistenti dedicate alla salute primaria e alla salute specialistica, nascono le divisioni Mercati emergenti, Established products, cioè prodotti con brevetto scaduto, Oncologia e infine un contenitore del business complementare, che include anche la salute animale. Nel 2008 l'azienda ha registrato un fatturato di 48,3 mld di dollari.
Finanza & Mercati: pag. 8 - 19 marzo 2009

domenica 5 aprile 2009

La CGIL porta a Roma 2 milioni e 700 mila persone.

Cinque cortei, una lunga marcia per le vie di Roma, un fiume di gente - lavoratori, pensionati, precari, immigrati, studenti - con i cappellini rossi che punta verso il Circo Massimo. E' il giorno della manifestazione anti-crisi organizzata dalla Cgil. Un'iniziativa figlia di quell'accordo separato sul nuovo modello contrattuale che il sindacato guidato da Guglielmo Epifani non ha voluto firmare, a differenza di Cisl e Uil, ma che è diventata molto altro, raccogliendo tutte le istanze di quanti vogliono reagire alla crisi e sono stufi degli spot mordi e fuggi del governo. C'è chi intona Bella Ciao e chi grida slogan. Dai camion con gli altoparlanti si diffonde musica di De Andrè e di Guccini, ma ad un certo punto c'è spazio anche per l'Inno di Mameli e l'Inno alla Gioia. Non manca l'ironia e il bersaglio è scontato: "Mister Obamaaaa...", gridano in coro molti dei manifestanti.Epifani guida un corteo che arriva al Circo Massimo verso le 10.30. "Sarà una bella giornata, che si ricorderà per lungo tempo", aveva detto sfilando, prima di raggiungere il piazzale cuore dell'iniziativa. E ancora: "Vorrei che il governo provasse a fare di più, non chiedo l'impossibile".
In attesa che il leader della Cgil prenda la parola per il suo intervento dal palco, Dario Franceschini gode di un'attenzione speciale. Intervenuto alla manifestazione per una mezzora, prima di spostarsi ad Amalfi per un altro impegno, il numero uno del Pd ha ricevuto un'accoglienza molto calorosa. Stretta di mano con Epifani, abbraccio a Bertinotti. Pacche sulle spalle dai manifestanti. Lui coglie l'occasione per puntare il dito contro il governo, che "non sta affrontando la crisi", ma anche per un appello all'unità sindacale: "Voglio dire alla Cgil che è importante stare in piazza ma mai contro gli altri sindacati", ha dichiarato.La manifestazione della Cgil è anche per Walter Veltroni l'occasione per tornare in piazza: l'ex segretario del Pd, all'insaputa di tutti, ha fatto capolino alla testa del corteo partito da Piazza Esedra.
Tra i leader politici, Orlando a rappresentare l'IdV, il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, il leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola e il governatore del Lazio Piero Marrazzo. C'è Sergio Cofferati, candidato alle europee che ricorda i tre milioni di persone portate al Circo Massimo nel 2002 e sottolinea che "l'unità sindacale si ottiene nel merito". C'è il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, che giudica "ambigua" la posizione del Pd. C'è Piero Fassino, convinto che "sia giusto che la gente chieda di fare di più". I leader della sinsitra ci sono tutti, o quasi, sono tanti, troppi per interccettarli tutti. Con loro, ex deputati, ex senatori, ex componenti dell'Unione.
Spiace che qualcuno non perda l'occasione per scagliare le immancabili "frecciatine". La sinistra è un terreno sconfinato da riempire di diritti, lotte, idee, valori. In queste occasioni si trasforma in un recinto dove ognuno lotta per piantare la propria bandiera "più a sinistra" dell'altro, che diventa quasi "l'avversario da battere". Non è così per il popolo della sinistra, che si mischia nei lunghi cortei, dove ogni striscione si trascina dietro una moltitudine di rosso mischiato al bianco delle centinaia di migliaia di cappellini, sciarpe, bandiere, storie e appartenenze. Perché "l'avversario" oggi è seduto altrove, ci segue distratto mentre sorseggia il caffé e pensa a come spremerci ancora un po', conia nuovi spot elettorali, gadget e illusioni da venderci. Da Cernobbio ci canzona: " Siamo il popolo delle scampagnate".
Sulla grande spianata del Circo Massimo lentamente gli spazi liberi svaniscono. A mezzogiorno i manifestanti sono spalla a spalla, braccia contro braccia. Giusto lo spazio per far sventolare le bandiere, e il minuto di silenzio dedicato alle quotidiane vittime del lavoro serve per riprendere fiato, per frugare in borsa alla ricerca di un fazzoletto che ricacci indietro la commozione e quel groppo in gola che proprio non vuole svanire: le parole del figlio dell'operaio morto di Ilva si sommano alla rabbia della studentessa universitaria, dell'immigrato e, soprattutto, dell'insegnante precaria che non ha diritto ad un figlio, ad una famiglia, ad un futuro. È la rabbia che ribolle perché mentre noi stiamo qua schiacciati l'uno contro l'altro il ministro Brunetta ironizza: la nostra "scampagnata" può dare una boccata d'ossigeno all'economia. "Muove risorse, ristoranti e autobus...". È il turismo, bellezza.
Turismo? Sì, ma di massa. E che massa! Forse il ministro non ricorda che fra noi, che la maggioranza di noi "vacanzieri del sabato", c'è chi ha viaggiato tutta la notte con un panino preparato frettolosamente e infilato nello zaino. Bar, punti ristoro, ristoranti... cose da "vip" del G20, non certo da operai, pensionati, cassintegrati, precari, disoccupati di oggi, studenti disoccupati domani e "poveracci" come noi.
A giudicare i rappresentanti del governo, sembra che siano loro a fare scampagnate fuori porta in occasione dei mega vertici internazionali. E probabilmente non prendono neppure appunti, tanto agli italiani basta mostrare la foto di gruppo a dimostrazione di non aver "bigiato" il meeting. Gli altri governi investono contro la crisi, aprono tavoli con le parti sociali, Obama impone la svolta verde, il governo francese tratta con gli operai che esasperati sequestrano i dirigenti delle grandi fabbriche. Noi facciamo ironia, inviamo la polizia contro gli operai che le fabbriche le fanno andare avanti a volte anche a dispetto degli imprenditori, affondiamo neppure lentamente e ci facciamo ridere dietro.
Grazie al cielo Shapiro canta, e ci dà il tempo di rifiatare prima di ascoltare Epifani.
"Siamo qui in tanti per passione, fiducia e speranza". Esordisce così, la piazza applaude, un applauso lungo, liberatorio. È l'orgoglio che torna a vincere sullo sconforto. Epifani lo sa e lo esplicita: "Oggi è un grande motivo di orgoglio tornare insieme in questa piazza dove tre milioni di persone scrissero una pagina indimenticabile per la difesa dei diritti dei lavoratori e contro la follia del terrorismo", dice, ricordando l'altra grande manifestazione del marzo del 2002. "Se siamo qui in tanti lo si deve alla nostra passione, alla nostra determinazione, all'Italia del lavoro".
La crisi economica "non la si può affrontare con battute e con misure non all'altezza". Ed è per questo che occorre aprire "un tavolo vero di confronto" tra governo e parti sociali. E' questa la richiesta e l'invito al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che giunge dal leader della Cgil Guglielmo Epifani."Se sono vere le parole del nostro presidente del Consiglio, prima di partire per Londra, di non voler lasciare indietro nessuno, chiediamo formalmente -scandisce Epifani dal palco- di aprire subito un tavolo vero di confronto perché si possa ascoltare realmente e concretamente le cose da fare per fronteggiare questa crisi". E questa richiesta, puntualizza il numero della Cgil, "non è una sfida ma un invito a verificare se è possibile avere un tavolo vero di confronto"."Non siamo in grado - prosegue Epifani - di fare previsioni attendibili ma se la ricchezza del paese crollerà nel 2009 del 4%, questa caduta non la si può affrontare con battute e misure non all'altezza dei problemi. Dietro questi numeri astratti, infatti, ci sono i problemi, le prospettive e la vita di milioni e di milioni di persone". Un tavolo "vero" su cui "possano essere d'accordo anche Cisl e Uil perché serve tutto il peso del sindacato confederale per fronteggiare la crisi". Un tavolo su cui "anche Confindustria potrebbe mostrare interesse perché anche le imprese rischiano di pagare due volte la crisi".Un confronto, dice ancora Epifani, che dovrebbe mettere sul tavolo quattro temi: dalla politica industriale al monitoraggio sulle risorse degli ammortizzatori sociali: dai redditi dei pensioni alla giustizia fiscale. "Chiediamo un blocco effettivo di tutti i licenziamenti", aggiunge oltre alla "restituzione del fiscal drag".
Poi, il segretario generale della Cgil si rivolge direttamente ai leader di Cisl e Uil chiedendo di tornare all'unità sindacale per la difesa comune dei lavoratori. La Cgil "è prontaa fare un referendum unitario con esito vincolante per quel che la riguarda" con Cisl e Uil sulla riforma contrattuale. Perché non si può giocare con la democrazia: o c'è o non c'è". Anche nei settori pubblici e nella scuola - ricorda - sono emerse divisioni. Il sistema contrattuale deve dare regole certe a tutti. Se ci sono divisioni il sistema tradisce il suo compito e può diventare dannoso per il lavoro e anche per le imprese".Per questo e in nome di Di Vittorio, la mano tesa a Cisl e Uil. "Noi - ha detto - siamo convinti delle ragioni che abbiamo sostenuto nel confronto e continueremo a batterci per avere più contrattazione, per avere un contratto che non riduca il potere d'acquisto e per discutere gli aspetti della condizione del lavoro".
Facendo appello alla unità del sindacato, Epifani ha sottolineato quelli che dovrebbero essere i punti su cui aprire un tavolo di confronto con il sindacato per affrontare la crisi. Innanzitutto, "un tavolo sulle politiche delle aree in crisi e sugli investimenti in particolare nel Mezzogiorno". Inoltre si deve anche affrontare "numeri alla mano" il tema della "capienza e congruità degli ammortizzatori con particolare attenzione ai redditi dei precari, valutando la possibilità di un blocco dei licenziamenti in tutto il paese per la durata della crisi". Infine vanno affrontati i temi che riguardano i bassi redditi dei pensionati e della "giustizia fiscale e lotta all'evasione con restituzione del drenaggio fiscale per chi fa il proprio dovere". "Con un tavolo così - ha spiegato Epifani - Cisl e Uil possono essere d'accordo con questa richiesta. I temi sono comuni".
Il numero uno del sindacato di corso d'Italia si rivolge poi a Confindustria. "Confindustria - ha aggiunto - ha fatto un grosso errore con l'accordo separato su contratti. Mi ha molto colpito nella recente riunione dei ministri del lavoro a Roma, l'intervento della ministra del lavoro Usa che rivolta a noi e ai ministri presenti ha detto che non si può approfittare della crisi per ridurre gli spazi dei livelli di contrattazione collettiva. Aveva ragione lei e abbiamo ragione noi a non aver firmato quell'accordo e gli altri hanno torto".
Parlando infine delle decisioni prese dal G20 di Londra, Epifani torna a chiedere regole più severe "contro i paradisi fiscali e bisogna estendere la moralità forte contro la piaga dei supersalari e superbonus". Non è giusto, prosegue, che un manager guadagni "duemila volte di più" di un lavoratore. "E anche da noi- ricorda- col compenso dei 100 manager più importanti si possono pagare i salari di 10mila lavoratori".
Oggi eravamo 2 milioni e 700 mila. Per la Questura saremo 200 mila. Per il governo? 200 festaioli... Chissenefrega. E' stata una delle più grandi e belle manifestazioni che io ricordo. Per dignità, cuore, voglia di battersi uniti pretendendo serietà per superare la crisi. Per non lasciare che il nostro futuro scompaia. Grazie alla Cgil.
Aprile on line
Carla Ronga,
04 aprile 2009