FILCTEM-CGIL

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venerdì 20 aprile 2012

Una multinazionale piccola piccola….

Si, anche le multinazionali possono essere aziende piccole piccole. Anche la più grossa azienda farmaceutica esistente al mondo… 

In un’intervista rilasciata dall’Amministratore dello stabilimento della Pfizer di Catania, viene annunciato con orgoglio e soddisfazione, che tutto quanto va per il verso giusto, che lo stabilimento di Catania ha imboccato una strada che lo condurrà verso una strepitosa crescita tanto augurabile quanto necessaria e voluta da tutti.
Bene. Ne siamo contenti. Questo significa che il sacrificio dei colleghi che hanno deciso di aderire alla procedura di mobilità è servito a qualche cosa.
A proposito, ma ha ancora un senso mantenere aperta una procedura di mobilità in uno stabilimento che va a gonfie vele? Riterremmo di no!
 A proposito, ma se tutto va così bene, perché questa azienda piccola piccola non vuole stabilizzare i precari in barba ad un accordo sottoscritto con le OO SS? Già, e perché considera i precari come se fossero lavoratori di serie B o C o peggio come la casta degli infimi, che non hanno diritti (incluso quello di voto e quindi di rappresentanza) ma solo doveri? E per quale motivo attua delle azioni repressive sui lavoratori, rei di non essere semplici animali da soma?
Certo non possiamo che deprecare il nuovo corso di questa azienda: una volta la Wyeth convocava le Segreterie Nazionali, quelle di Catania e di Latina e le RSU di Catania ed Aprilia e illustrava loro il piano industriale e la situazione dell’azienda nel complesso. Pfizer no. Questa azienda ha paura di mettere insieme tutti questi sindacalisti. Sa che l’unione fa la forza e teme questa forza. Pfizer non ama confrontarsi con le Organizzazioni Sindacali. Ed il nostro top management, piuttosto che avere un confronto maturo e democratico con i rappresentanti dei lavoratori, preferisce fare passerella sui mass media. I nostri manager vedono il sindacato come un male da estirpare, da neutralizzare, da debellare… I nostri manager, vedono i lavoratori come macchine da lavoro che disprezzano in quanto, queste macchine hanno l’ardire e la presunzione di avere una propria individualità ed una propria vita che esula dal lavoro. I nostri manager vorrebbero che tutti i sindacalisti fossero degli zerbini e tutti i lavoratori fossero asini da soma… ma ci dispiace deluderli: noi della CGIL terremo sempre la testa alta e difenderemo, sino a quando avremo una goccia di sangue nelle vene, i lavoratori nostri rappresentati, urlando a gran voce che i diritti non sono un optional, che i diritti non sono privilegi, che i diritti non sono un lusso da non poterci più permettere. Sull’onda della sub-cultura dominante, i manager di Pfizer e di tante aziende grandi e piccole, sentendosi piccoli emuli di Marchionne, cercano di zittire la voce dei sindacalisti liberi. . . definendo maturi e responsabili solo quei sindacalisti e quelle organizzazioni che decidono di farsi strumento dell’azienda e non di coloro che dovrebbero rappresentare e tutelare, cioè i lavoratori.
Questa ed altre aziende, ringalluzzite dalla fase storica che stiamo attraversando, pensano di umiliare e sottomettere i lavoratori, ma non si rendono conto del danno che fanno. . . non si rendono conto della demotivazione che serpeggia tra i lavoratori, di quanto sia diventato pesante e asfissiante il clima all’interno dei cancelli, di come sia peggiorata enormemente la qualità della vita lavorativa all’interno dello stabilimento. Per non parlare degli affidamenti disattesi da parte del management, dell’inaffidabilità dell’azienda e dell’arroganza di tanti piccoli capi e capetti.
E noi diciamo a gran voce che dobbiamo porre sin da subito un argine alle prepotenze aziendali. . . per questo abbiamo deciso di intraprendere uno stato di agitazione a tempo indeterminato in difesa della libertà e della dignità di tutti i lavoratori.

1 commento:

thea ha detto...

la tua chiarezza, la trasparenza di questo messaggio, le necessità dei singoli ex colleghi... mi fanno venire i brividi. Vi auguro ogni bene, chi leggerà questo tuo non potrà rimanere indifferente.... sono certa nella benevola interpretazione del vostro urlo e di una conseguente reazione positiva da parte di chi di competenza.
Evviva l'onestà!