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mercoledì 4 aprile 2012

Rilancio di Nerviano


Una cittadella immersa nel verde, a pochi chilometri a nord-ovest del capoluogo lombardo, vicino alla Fiera, composto da diversi edifici per un'area complessiva di circa 100mila metri quadri. Qui ha sede il Nerviano Medical Sciences, uno dei più importanti centri europei per la ricerca biomedica e in particolare oncologica. All'Nms trovano lavoro oltre 500 persone, di cui 170 ricercatori specializzati, con un'età media tra i 35 e i 45 anni.
 Il Nerviano Medical Sciences (Nms), centro di ricerca all'avanguardia nella ricerca sul cancro, è un altro esempio di gestione religiosa di un centro in precedenza di proprietà di privati: nel 2004 è stato ceduto dalla multinazionale Pfizer all'ente pontificio dei Figli dell'Immacolata.
Nonostante i risultati scientifici di tutto rispetto, però, la gestione vaticana lo aveva portato sul lastrico. Le gerarchie ecclesiastiche non hanno mai messo mano al portafoglio, spendendo i 200 milioni lasciati in dote dalla Pfizer e altri 130 milioni concessi da Unicredit.
Recentemente la proprietà dell'Nms è passata – dal dicembre del 2011 – dalla Confederazione dei Frati dell'Immacolata Concezione alla Regione Lombardia, che ora è l'azionista di riferimento. L'Nms è inoltre sotto l'egida della neocostituita Fondazione regionale per la ricerca biomedica,creata dalla Regione per promuovere e sostenere in Lombardia la ricerca e l'innovazione nel settore scientifico, con particolare riguardo alla farmacologia molecolare.
 Alberto Sciumé, presidente del CdA della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, racconta al Sole 24 Ore le prospettive del Centro: «Abbiamo davanti due anni di grandi impegni su molti fronti. Il primo è quello dei rapporti con il mondo della ricerca. L'obiettivo è mettere a fattor comune il sistema sanitario e quello industriale. Il secondo è ridurre il gap che abbiamo tra produzione scientifica – dove siamo quarti – e numero di brevetti, dove siamo solo 27esimi».
Sui conti, la Fondazione sta già iniziando a lavorare. Il traguardo è quello di ridurre a zero l'indebitamento dell'Nms entro la fine del 2014 – nel 2009 era superiore ai 150 milioni di euro – e andare in utile già da quest'anno. Il modello di business, come spiega l'amministratore delegato della struttura Luciano Baielli, passa anche dalla produzione finale del farmaco da parte della società interna. «In questo centro sono state sviluppate in passato moltissime molecole che si sono rivelate efficaci da un punto di vista terapeutico. E attualmente abbiamo cinque progetti in fase di sperimentazione clinica e 15-20 in fase preclinica».
Rapporti internazionali che sono stati recentemente consolidati con l'ingresso nel board di Nerviano, in qualità di vice presidente, del professor Carlo Maria Croce, ricercatore di fama internazionale attualmente impegnato nello studio dei cosiddetti microRna e direttore dell'Istituto di Genetica presso il Comprehensive Cancer Center della Ohio State University. Mentre è della fine di marzo un progetto comune tra l'Nms e l'Istituto Europeo di Oncologia per l'identificazione di nuovi farmaci antitumorali.
 franco.sarcina@ilsole24ore.com

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