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lunedì 14 maggio 2012

Ascoli - Telecamere negli spogliatoi della Pfizer

L’Occhio del Grande Fratello si è acceso sulla Pfizer di Ascoli. Qualche giorno fa gli operai dello stabilimento di Campolungo hanno notato uno strano oggetto sistemato in una scatola di derivazione. Non era ben visibile in quanto il forellino di derivazione era di pochi millimetri. Gli operai si sono informati, hanno cercato su google e scoperto che il marchingegno era una microtelecamera. Da lì lo sconcerto: cosa ci faceva nello spogliatoio? E, soprattutto, chi avrebbe dovuto riprendere e a che pro? Ovvie anche le domande in materia di privacy: sono state rispettate le normative vigenti? La notizia è presto arrivata alle orecchio dei rappresentanti sindacali che hanno chiesto immediatamente un colloquio con il direttore del personale Giuseppe Allocca. Al manager della multinazionale è stato chiesto come mai avesse provveduto a sistemare un mini-impianto di sorveglianza. Il dirigente ha spiegato che le autorizzazioni era state ottenute dal tribunale e dunque tutto era in regola, ma non ha chiarito le motivazioni alla base di questi controlli. Così venerdì i dipendenti hanno promosso tre ore di sciopero. I rapporti fra la multinazionale e le maestranze sono dunque tornati ad essere tesi nonostante la tregua siglata qualche settimana fa con la firma dei 70 esuberi. Finora sono stati 45 i dipendenti che hanno accettato di lasciare il lavoro sulla base di incentivi all’esodo mentre una quarantina ha chiesto delucidazioni. Per questo sono stati prolungati i termini entro cui presentare domanda. L’accordo, approvato un mese fa, prevede anche la cassa integrazione a rotazione biennale per 25 dei 70 lavoratori. Una manovra per aggirare la mobilità richiesta inizialmente per 78 lavoratori. L’azienda si è anche impegnata ad investire 20 milioni di euro per i prossimi due anni. Gli animi, dunque, si erano rasserenati, ma con questo scoperta c’è il rischio di nuovi problemi.

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