
FILCTEM-CGIL
martedì 25 ottobre 2011
MYRMEX: AVVIATA LA PROCEDURA PER LE ELEZIONI RSU

Antitrust:al 2012 procedimento su Pfizer Per presunto abuso posizione dominante in settore farmaci

Pfizer vende la divisione cibo per l'infanzia, interessate la cinese Mengniu Dairy, Nestlè e Danone
mercoledì 19 ottobre 2011
Reintegrati sette operai alla Pfizer: La Corte d’Appello respinge il ricorso della multinazionale che li aveva licenziati
Ascoli La Pfizer perde anche il ricorso in Appello riguardo ai sette lavoratori licenziati nel luglio 2009 e in seguito reintegrati dal giudice del lavoro del Tribunale di Ascoli, con una sentenza del 20 dicembre. Sentenza di reintegro sul posto di lavoro, che però la multinazionale farmaceutica americana non ha eseguito, preferendo tenere i lavoratori a casa mensilmente stipendiati. La Pfizer aveva nel contempo impugnato in appello la sentenza del Tribunale ascolano, con la causa di lavoro che si è conclusa ieri ad Ancona.
Nel più grande stabilimento industriale attualmente operante in zona industriale di Ascoli, i lavoratori stanno vivendo giorni di apprensione a causa di voci che si rincorrono riguardo alle intenzioni della multinazionale di procedere con una ristrutturazione degli stabilimenti italiani (oltre ad Ascoli, la Pfizer produce a Catania ed a Latina), dopo aver aperto una procedura di mobilità per circa 180 informatori scientifici farmaceutici, una mobilità per 29 lavoratori ad Aprilia e dopo avere appena chiuso un accordo di esodo incentivato a Catania.
Danone interessata all'acquisizione della BU Nutrition di Pfizer
Lo riporta Dowjones Newswires citando fonti di Bloomberg News.
Le trattative del produttore lattiero-caseario francese con Suntory sul business idrico asiatico sono in fase avanzata ma potrebbero ancora fallire e nessun accordo e' sicuro.
Danone, che punta a vendere la divisione entro la fine dell'anno, potrebbe indirizzare i proventi per una possibile offerta sul business della nutrizione infantile di Pfizer.
venerdì 14 ottobre 2011
giovedì 13 ottobre 2011
Raggiunta l’intesa sulla mobilità per 84 dipendenti dello stabilimento della Pfizer di Catania
Lo spirito dell’accordo, voluto dai sindacati, ma in primo luogo dalla CGIL che si è spesa in modo totale per ottenere le massime garanzie e il maggior numero di tutele per i lavoratori, è quello del saldo occupazionale. Ribadiamo che non è stato né scontato né facile, perché l’Azienda su questo punto ha mostrato,dall’inizio alla fine della trattativa, una forte ostilità. Inoltre, è stato bloccato il tentativo aziendale di effettuare i demansionamenti modificando al ribasso il livello dei lavoratori interessati.
In sintesi, le linee principali dell’accordo sono le seguenti:
esodo incentivato di voltari, pensionati e pensionabili (con accompagnamento sino alla finestra pensionistica)
riqualificazione dei lavoratori delle mansioni dichiarate in esubero con possibilità di demansionamento ma mantenendo il proprio livello contrattuale e quindi il proprio salario.
apertura di una CIGS in cui verranno posti quei lavoratori oggi non riqualificabili per potere consentire una riqualificazione da qui ad un anno. La cassa prevede una significativa integrazione da parte dell’azienda. Alla fine del percorso, se ci saranno lavoratori che non sono stati ricollocati, le perti trattanti sono tenute a trovare tutte le possibili soluzioni alternative al licenziamento di questi lavoratori (clausula di salvaguardia).
Venerdì le parti si incontreranno per siglare l’ipotesi di accordo basata sui punti sopra elencati, quindi, lunedì si passerà al vaglio dell’assemblea ed infine, se sarà approvata dai lavoratori, mercoledì prossimo presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, verrà ratificato l’accordo.
Il raggiungimento dell’accordo ci pone in una condizione di tutele nei confronti dei lavoratori, ma come sempre, vigilare e applicare un accordo è sempre più difficile di raggiungere l’accordo stesso. Ma anche questo fa parte del nostro lavoro.
lunedì 10 ottobre 2011
L'accordo è un bene per tutti ma dipende dall'azienda
Domani RSU e OO SS riceveranno le risposte dell’azienda all’ultima proposta di mediazione sindacale che mantiene due paletti non negoziabili: il saldo occupazionale zero e gli eventuali demansionamenti senza riduzione del livello e della posizione organizzativa. Ribadiamo che senza questi due paletti non vi saranno accordi con l’azienda. Ovviamente, in presenza di mancato accordo, l’azienda potrà procedere unilateralmente. Ma è altrettanto vero che senza un accordo, lo stabilimento diverrebbe una polveriera con una miccia accesa. Non accetteremo passivamente che vengano licenziati dei lavoratori, in presenza di assunzioni, di investimenti, di piani di sviluppo del sito…
Gli incontri di domani e di mercoledì saranno quindi cruciali. A questo punto, la possibilità di chiudere l’accordo o meno è solo in mano all’azienda e l’azienda dovrà assumersi tutte le responsabilità di un mancato accordo. IL SINDACATO HA FATTO DI TUTTO PER GIUNGERE AD UN ACCORDO NELL’INTERESSE DEI LAVORATORI TUTTI E DELLO STABILIMENTO. E lo ha fatto con grande senso di responsabilità perché un mancato accordo avrebbe un impatto negativo su tutti. Ma ci sono cose sulle quali non si può mediare.
Come se ciò non bastasse, mentre cerchiamo di trovare le soluzioni che possano evitare i licenziamenti coatti dei lavoratori (che, non ci stancheremo mai di ribadirlo, se ci saranno, verranno fatti, per quanto ci riguarda, unilateralmente dall’azienda), con un occhio guardiamo a quanto accade intorno ed alle prossime “misure dolorose e inevitabili” che potrebbe presto annunciare il Country Leader a carico dell’Animal Health di Catania. Ma la procedura aperta nei confronti di 29 esuberi ad Aprilia (contestata anche li dalle OO SS) mette in evidenza un altro problema: l’esternalizzazione di tutto ciò che è esternalizzabile (magazzini, servizi generali, servizi finanziari ecc…).
Infine, c’è l’annosa questione degli investimenti. Non possiamo permetterci di dimenticare quanto ha affermato il direttore di stabilimento in una delle sue riunioni con il personale: parte consistente di questi investimenti saranno utilizzati per abolire il processo di liofilizzazione cosa che avrà in impatto occupazionale drammatico.
Ed allora, consapevoli del fatto che purtroppo le e-mail che comunicano scelte dolorose purtroppo non sono finite, l’operato del sindacato deve essere ancora più accorto e determinato: un errore oggi lo pagherebbero non solo i lavoratori attualmente interessati alla procedura, ma lo pagheremmo tutti e per sempre. E QUESTO NON POSSIAMO PERMETTERCELO.
Eli Lilly non è interessata all'acquisto di Pfizer Animal Health

Pfizer Alta tensione
venerdì 7 ottobre 2011
giovedì 6 ottobre 2011
Gli indignati di Aprilia e di Catania

Su ciò vale la pena fare subito una considerazione: da quando Pfizer ha acquistato Wyeth, non facciamo altro che parlare di esuberi, dismissioni di centri di ricerca, cessione di stabilimenti produttivi, sfoltimento di personale… e purtroppo sappiamo bene che non è finita qui. Non è finita qui a Catania, né ad Aprilia, né ad Ascoli…
Come abbiamo detto da due anni a questa parte, Pfizer adotta la politica del carciofo, eliminando le foglie una alla volta. Alla fine cosa rimarra?
La procedura aperta a Catania e quella di Aprilia, devono servirci da monito affinché nessuno si senta al sicuro nei confronti delle politiche ultraliberiste di questa multinazionale. Da tempo a Catania si parla della terziarizzazione dei magazzini. Cosa succede ad Aprilia? Mettono mano alla terziarizzazione dei magazzini… Una foglia la tolgo dal carciofo Etneo ed una da quello Pontino…
E altre foglie potrebbero essere ben presto strappate. Una a caso: già si vocifera (fuori dallo stabilimento siciliano) di soluzioni negative riguardanti i lavoratori di Catania impiegati nelle produzioni veterinarie. Niente di nuovo, purtroppo… le nostre analisi ci portavano a questi risultati già da tempo. E purtroppo non cisiamo sbagliati neppure su di un punto.
Se l’azienda già sa di eventuali ripercussioni negative sul campo occupazionale a Catania, in seguito alla dismissione (spin off, vendita o qualunque cosa essa sia) su scala planetaria dell’Animal Health, ha il dovere morale di informare subito le OO SS ed i lavoratori di quanto potrebbe accadere a breve. Riteniamo che in tal caso si dovrebbe iniziare ad affrontare il ragionamento di come riconvertire gli impianti, coinvolgendo la politica e le istituzioni così come abbiamo fatto con Cesame e Myrmex (fatte salve le peculiarità delle due diverse situazioni nei confronti di Animal Health). Anche in questo caso bisognerà trovare soluzioni che tutelino l’occupazione e che garantiscano nuove prospettive di sviluppo del nostro territorio.
Per tutti questi motivi, e non solo per questi, la FILCTEM CGIL, nella vertenza sugli 84 esuberi dichiarati dall’azienda, continua a sostenere il mantenimento del saldo occupazionale: nessun lavoratore dovrà essere espulso in modo coatto dal ciclo produttivo. Noi in qualità di portatori di interessi nei confronti dei lavoratori ribadiamo che la nostra posizione è questa e che continueremo a discutere di tutte le ipotesi possibili fatti salvi due paletti: la volontarietà e l’applicazione di eventuali demansionamenti senza riduzione del livello contrattuale acquisito. Senza questi elementi non firmeremo alcun accordo. Poi l’Azienda si dovrà assumere la responsabilità del mancato accordo e di tutte le conseguenze sociali e sindacali che ciò implicherà.
Ma su questo attendiamo una risposta aziendale alla piattaforma negoziale sindacale.
Consentiteci, infine, di fare una considerazione: finalmente, ieri, oltre alle solite dichiarazioni di “rammarico” e di dispiacere per una scelta “necessaria” (ovviamente i licenziamenti), si sono “sentite” le voci di lavoratrici e lavoratori che con dignità, hanno chiesto all’azienda: “ma davvero il mio stipendio può salvare le sorti dello stabilimento?”. Noi che abbiamo l’obbligo di fare sintesi di ampio respiro, traduciamo quelle richieste nel modo seguente: ma possiamo continuare ad essere sempre e solo i lavoratori a fare sacrifici? Ed a cosa servono i milioni di euro di investimenti se anziché favorire l’occupazione la riducono?
E poi per cosa fare sacrifici? Per un futuro occupazionale per nulla garantito? Scusate, ma abbiamo il diritto ed il dovere di essere indignati.
APRILIA - L'ex Wyeth, ora Pfizer, annuncia una nuova mobilità per 29 dipendenti.

I sindacati sono ora pronti ad aprire una trattativa e ad entrare nel merito della vertenza che sta investendo nuovamente lo stabilimento di via Nettunense ad Aprilia. La trattativa inizierà ufficialmente giovedì pomeriggio presso la Confindustria di Latina. "Prenderemo visione della procedura decisa dalla multinazionale - ha spiegato Mario D'Arcangeli della Cgil - e non è detto che la mobilità sarà avviata".
Si abbatte nuovamente la scure della mobilità sui lavoratori della Wyeth di Aprilia
L'Ing. Rubbi ha affermato che Pfizer , a seguito del processo di valutazione che ha visto coinvolti tutti i siti produttivi del network, ha chiesto ad Aprilia un saving di 4,8 milioni di euro, che tradotto soltanto in termini di esubero di personale avrebbe significato circa 106 persone da estromettere! Lo stesso Rubbi sostiene che una scelta del genere avrebbe significato praticamente la chiusura del sito e un impatto disastroso a livello sociale.
Negli ultimi mesi si è lavorato molto per ridurre i costi operativi per soddisfare la richiesta i saving andando a ridurre al minimo l'impatto sui lavoratori. In particolare si è riusciti a portare ad Aprilia alcuni volumi (Advil Canada e Centrum) per circa 500 milioni di compresse.Tutto questo ha consentito di recuperare circa 3,5 milioni di euro di costi ma ne restano ancora 1,3 milioni per i quali "non è stata possibile altra soluzione se non quella di ridurre il personale in eccesso" (dichiarazione aziendale non condivisa dal sindacato).
La parte direttamente produttiva non è coinvolta dal processo di mobilità, dove le aree impattate sono:
supply chain & strategy/artwork (logistica/acquisti): 10 unità
servizi tecnici : 4 unità
sicurezza, salute e ambiente : 1 unità
servizi generali : 10 unità
risorse umane e organizzazione : 4 unità
Per i servizi generali e la parte operativa del magazzino l'azienda comunica che è prevista l'esternalizzazione.
Le rappresentanze sindacali hanno affermato che faranno le proprie considerazioni una volta che avranno analizzato i profili dichiarati in esubero e a partire dal primo incontro per l'analisi congiunta, fissato per domani 6 ottobre dalle ore 15:30 presso la sede di Confindustria Latina (IN DIRETTA SULLA NOSTRA PAGINA TWITTER) ma hanno già dichiarato di non condividere le misure decise dall'azienda.
Inoltre lo stesso direttore Rubbi ha fatto già intendere che questo non sarà certo l'ultimo sacrificio chiesto ai lavoratori di Aprilia: nel 2012 ci sarà un altro processo periodico di valutazione dei siti produttivi Pfizer che verranno misurati in termini di efficienza e produttività. Dovremo fornire ulteriori prove delle nostre capacità.
Comunque da domani inizierà il confronto per capire le reali ragioni delle scelte e per tentare di trovare tutte le soluzioni opportune per evitare le uscite del personale.