FILCTEM-CGIL

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giovedì 5 febbraio 2009

Io sto con la CGIL

Ancora una volta c’è bisogno di fare chiarezza di fronte alla forsennata campagna di denigrazione e di attacco alla CGIL da parte del Governo e della Confindustria. Siamo in presenza di un accordo separato sulle nuove regole della contrattazione che ha escluso la CGIL, il più grande sindacato del Paese. Non convince la tesi, amplificata dai media, che quanto è avvenuto sia responsabilità di un sindacato conservatore, ideologico. Questa è propaganda. A noi risulta che fin dal suo insediamento il governo, sostenuto da Confindustria, abbia deciso con lucidità di indebolire le condizioni di lavoro e di reddito dei lavoratori pubblici e privati e il sindacato più rappresentativo, la CGIL. L’accordo separato sulle regole contrattuali, conclude una lunga serie di accordi separati nel pubblico impiego, nella scuola, nell’università, nel commercio e segna una precisa volontà di rottura con la CGIL. Dispiace constatare che CISL e UIL abbiano abbandonato lè piattaforme unitarie su fisco, redditi, modello contrattuale, democrazia sindacale, accettando uno scambio per un sindacato che contratti meno, ma che abbia qualche ente bilaterale di più. E dispiace constatare che non ci sia la volontà comune di consultare i lavoratori, scelta determinante, democratica e indispensabile di fronte ad un accordo che riguarda le regole della dialettica sindacale. A nostro avviso si poteva e si doveva lavorare per una mediazione unitaria, come ci ha ricordato Carlo Azeglio Ciampi. La gravità della situazione economica e sociale che pesa soprattutto sui lavoratori, pensionati e precari non aveva bisogno di un accordo separato!!. A questo punto noi esprimiamo la nostra solidarietà alla CGIL e auspichiamo che la ricomposizione unitaria avvenga sulla base di una verifica democratica con i lavoratori e i pensionati. Un sindacato unitario, legittimato democraticamente dai lavoratori è nell’interesse di tutti i democratici del nostro Paese.

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