FILCTEM-CGIL

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giovedì 31 ottobre 2013

Vertenza Myrmex incontro all'ufficio provinciale del lavoro: "Esito deludente e preoccupante. Ancora nessun Piano industriale"

Per gli 80 lavoratori della Myrmex l’appuntamento di stamattina all’Ufficio provinciale del lavoro doveva rappresentare la svolta nella vertenza. Invece, la Cgil e la Filctem Cgil di Catania, rappresentati nel corso dell'incontro dal segretario della Filctem Cgil Peppe D'Aquila e dalla segretaria confederale Margherita Patti, definiscono “deludente e preoccupante” l’esito del confronto con l’amministratore dell’azienda, l’avvocato Gianluca Calvi, che ancora una volta non ha presentato a lavoratori e sindacati il piano industriale tanto atteso ed il progetto che a suo stesso parere consentirebbe all'azienda di concorrere al bando pubblico regionale per un progetto di medicina rigenerativa (anche se, a parere dei sindacati, questo occuperebbe solo una piccola parte dei lavoratori). Calvi ha tentato di rassicurare i sindacati spiegando che il Piano esiste già ma che non può essere definito ancora completo, ma la scadenza del bando regionale è fissata per domani, 31 ottobre. La Cgil e la Filctem Cgil "non abbandoneranno i lavoratori della Myrmex, -sottolineano il segretario generale della Camera del lavoro Angelo Villari, insieme a D'Aquila e alla Patti- laboratorio di eccellenza grazie alla qualità e all’impegno di tecnici e ricercatori con esperienza di lungo corso. L'azienda ha puntato a scaricare le responsabilità della propria inadeguatezza, dimostrata anche stamattina, sui lavoratori costretti per troppo tempo all' inattività e, comunque, rispondenti ai comandi dell'azienda stessa. La vertenza Myrmex segna un capitolo sconcertante nella storia del settore dell’industria catanese. Lanciamo l’ennesimo appello alle istituzioni affinché concorrano fattivamente alla risoluzione della vertenza,e affinché si trovino soluzioni adeguate. Bisogna che si verifichino tutte le possibilità in campo, comprese altre ipotesi oramai di dominio pubblico relative ad altri possibili imprenditori interessati; ciò affinché si garantiscano occupazione e sviluppo a Catania. La Cgil, inoltre, così come detto in occasioni ufficiali ma anche informali, conferma la sua posizione con la quale intende che il centro resti luogo di eccellenza e ricerca farmaceutica, e non si trasformi in una officina di produzione; ciò non rispecchierebbe appieno la storia dell'azienda e la qualità professionale degli operatori. Il sindacato, inoltre, respinge ogni atteggiamento strumentale della Myrmex riservandosi di mettere in campo nuove operazioni di lotta". Il Centro di Ricerca, fondato nel 1976 e specializzato nella sperimentazione preclinica di nuove molecole farmacologicamente attive, ha da sempre studiato la sicurezza ed il metabolismo di nuovi potenziali farmaci, in accordo alle normative imposte dalle agenzie regolatorie internazionali. Il nucleo attivo della Myrmex ha, dunque, una storia lunga e prestigiosa. Accanto alla normale attività nel campo della ricerca preclinica, il Centro è stato inoltre coinvolto in importanti attività in campo clinico. Il Laboratorio di Chimica Clinica è stato impegnato nell’esecuzione (assumendone la completa responsabilità per la gestione come Laboratorio centralizzato) degli esami chimico-clinici/ematologici dei pazienti afferenti a diversi studi clinici condotti da Wyeth Italia. Inoltre, a seguito dello sviluppo e convalida della metodica di analisi da parte del Laboratorio di chimica analitica, dal 2001 il Centro è stato ufficialmente dichiarato “centro di training e formazione” di Wyeth per l’Europa, il Medio-Oriente e l’Africa per l’addestramento sulla metodica analitica in HPLC-UV per il dosaggio della Rapamicina (Sirolimus), farmaco antirigetto, nel sangue intero di soggetti trapiantati. Questo ha comportato una intensa collaborazione scientifica con i laboratori di importanti Università ed Ospedali italiani ed esteri, al fine di fornire loro il necessario supporto per la messa a punto della corretta metodica analitica dell’importante farmaco. La conduzione di uno studio di tossicità prevede innanzitutto la stesura del programma di studio, in cui vengono chiaramente indicati i nomi delle persone responsabili dello svolgimento dello stesso, lo scopo e gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere, tutte le informazioni sulla sostanza da testare ed il disegno sperimentale, con la descrizione cronologica delle procedure di studio, l’indicazione del tipo/frequenza delle misurazioni/osservazioni da effettuare e qualunque altra informazione sia ritenuta utile al raggiungimento degli obiettivi dichiarati. Gli studi devono essere condotti secondo i principi di buona pratica di Laboratorio(GLP) per essere in accordo alle leggi che devono essere seguite da tutti Centri di sperimentazione che devono sottoporre alle autorità regolatorie, procedure di approvazione di nuovi farmaci. L'obiettivo è l’ottenimento di uno studio integro in cui sia possibile risalire a tutte le fasi, e generare dati qualitativamente ineccepibili. Questo comporta il riconoscimento della validità degli studi in tutti i paesi membri e un impegno preciso nel muovere gli ostacoli al commercio internazionale dei prodotti. "Tutti aspetti questi, che non possono essere cancellati con un colpo di spugna - concludono Cgil e Filctem - per l'assenza di un progetto serio di imprenditori e management, chiunque essi siano" RMDN

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