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giovedì 17 marzo 2011

Pfizer farà uno spezzatino?

Pfizer starebbe valutando la possibilità di dismettere fino al 40% dell’attuale business per concentrarsi unicamente sui farmaci di ricerca. Nascerebbe una nuova azienda molto più piccola e forse più facile da gestire. Analoga ad AstraZeneca Bristol-Myers Squibb ed Eli Lilly, ad esempio. Lo rivela Tim Anderson, analista della banca Sanford C. Bernstein & Co. che pochi giorni fa ha avuto un lungo colloquio con Ian Read, nuovo amministratore delegato della società americana.

Va sottolineato che nessuna decisione per ora è stata ancora presa e l’azienda non ha commentato questa indiscrezione. Da segnalare che l’azione oggi ha guadagnato l’1,8% segno che la borsa potrebbe gradire questa scelta strategica.

Read ha affermato che l’azienda sta compiendo un profondo riesame del proprio business proprio per valutare le aree su cui concentrasi e quelle da dismettere. Tra queste ultime, ad esempio, vi sarebbe Capsugel, la società che produce le capsule per i farmaci, un piccolo e redditizio business ($732 milioni di fatturato nel 2010), però completamente avulso dalla missione aziendale.

L’attuale gigante farmaceutico, frutto di numerose acquisizioni (Warner-Lambert, Pharmacia, Wyeth), ha un fatturato enorme, pari a circa 67 miliardi di dollari, ma anche una complessità organizzativa di non facile gestione. Read starebbe valutando la possibilità di dismettere tutto ciò che non è puro farmaco di ricerca e per uso umano e cioè: la divisione veterinaria, quella dedicata alla nutrizione, la divisione consumer health, la società che produce capsule e forse anche la divisione dedicata ai prodotti maturi che comprende anche numerosi farmaci generici.

Rimarrebbe un’azienda con un fatturato di 35-40 miliardi di dollari, dimensioni di tutto rispetto che la collocherebbero comunque ai primissimi posti tra le società del settore. Le divisioni superstiti, in questa ipotesi, sarebbero la primary care (farmaci per la medicina generale), la divisione dedicata ai farmaci specialistici, l’oncologia e i mercati emergenti.

L’analista Anderson cita alcuni esempi di strategie di questo genere i quali sulla base dell’andamento delle azioni si sono rivelati scelte di successo: Medco uscita da Merck; Zimmer e Mead Johnson provenienti entrambe da Bristol-Myers Squibb; Guidant da Eli Lilly e Hospira proveniente da una costola di Abbott.

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