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domenica 10 luglio 2011

Pfizer potrebbe vendere Animal Health e Nutrition

Il sito Pharmastar pubblica questo interessante articolo sullo spin-off o la vendita delle due divisioni


Ian Read, numero uno mondiale di Pfizer, lo scorso febbraio lo aveva annunciato nel corso di un’intervista. L’azienda così è troppo grande e complessa, dobbiamo concentrarci sui business realmente strategici, aveva detto. Adesso arriva puntuale la conferma.
Pfizer ha annunciato che sta valutando una serie di alternative strategiche per le sue divisioni Animal Health e Nutrition, tra cui una vendita oppure uno spin-off. Lo scorso mese di aprile, era stata annunciata la vendita di Capsugel, la più grande società al mondo nella produzione di capsule per uso farmaceutico, ceduta per 2,38 miliardi di dollari a un fondo di private equity (KKR & Co.).
Tramonta invece l’ipotesi di una cessione della divisione Established Products (prodotti maturi e generici) e di quella dedicata al Consumer Healthcare (prodotti da banco). Per entrambe Pfizer conferma il forte valore strategico, sia per le potenzialità dei mercati emergenti, soprattutto per i farmaci maturi, sia per le sinergie tra i prodotti da prescrizione e il mercato consumer.
Animal Health, che produce farmaci e vaccini per animali, lo scorso anno ha generato ricavi di $3,6 miliardi. La società è presente in oltre 60 paesi ed ha una forte ricerca e sviluppo e solide basi commerciali. Nutrion, specializzata negli alimenti per l'infanzia e altri prodotti pediatrici, nel 2010 ha generato ricavi di $1,9 miliardi.
Secondo l’azienda, le due divisioni sono entrambe robuste ma abbastanza distinte dal ‘core business’ da poter meglio massimizzare il loro valore una volta che si trovassero al di fuori dal gruppo Pfizer. Complessivamente, le due unità generano un fatturato annuo di 5,5 miliardi di dollari, pari all’8% del totale dei ricavi aziendali.
Le decisioni finali verranno prese però solo entro la metà del 2012, intanto l’azienda lo fa sapere al mercato finanziario.
Secondo le valutazioni di molti analisti, dalla vendita delle due divisioni Pfizer potrebbero ricavare oltre 20 miliardi di dollari. Le due unità potrebbero essere cedute ad altre aziende, oppure attraverso uno spin off diventare società indipendenti delle quali Pfizer potrebbe conservare delle quote. Quest’ultima alternativa ha dei vantaggi fiscali che la potrebbero far preferire. Secondo le previsioni Tim Anderson, esperto analista finanziario della società Sanford Bernstein, è probabile che l’azienda propenda per uno spin off dell’animal health e per una vendita della nutrizione.
Questa enorme somma verrebbe utilizzata per comprare un po’ di proprie azioni e risollevare il titolo che oggi vale meno del 50% rispetto al massimo storico toccato nel 1999. Ma soprattutto i fondi serviranno per completare lo sviluppo dei numerosi nuovi farmaci in arrivo, alcuni dei quali molto promettenti tra cui spiccano apixaban (anticoagulante), crizotinib (tumore al polmone) e tofacitinib (artrite reumatoide). Entro la fine dell’anno, i tre farmaci dovrebbero essere approvati in Usa e su di essi Pfizer ripone grandi aspettative.
I nuovi farmaci dovranno controbilanciare la scadenza del brevetto di Lipitor (atorvastatina) prevista in Usa per la fine di novembre. Il farmaco da solo genera 10,7 miliardi di ricavi e nel breve termine sarà impossibile controbilanciare le perdite di fatturato dovute alla competizione dei generici. Nei prossimi due anni, infatti, la stessa Pfizer prevede una riduzione del fatturato di circa l’8%.
Il business della nutrizione era entrato a far parte di Pfizer nel 2009, con l’acquisizione di Wyeth. Questa unità è presente in oltre 80 Paesi. La cessione di queste società potrebbe consentire una valutazione ben superiore di quella attuale di Pfizer, che sconta l’incertezza sulle possibilità di affermazione dei nuovi farmaci a fronte di tanti farmaci in futura scadenza brevettuale, problema comune a tutte le big pharma.
Tanto per fare un esempio, Mead Johnson Nutrition Co., società specializzata nella nutrizione che Bristol-Myers ha scorporato nel febbraio del 2009, ha ricavi per 3,14 miliardi di dollari e una quotazione di borsa basata su un multiplo di 25 volte i profitti, tre volte la valutazione attuale di Pfizer.
Applicando gli stessi multipli finanziari, la divisione dedicata alla nutrizione, se immessa sul mercato, secondo gli analisti di Bloomberg potrebbe valere fino a 8,4 miliardi di dollari. Altri analisti si spingono fino a 10 miliardi. Discorso analogo per la divisione dedicata all’animal health che potrebbe valere tra i 10 e i 12 miliardi di dollari.
Read sta anche rifocalizzando e rendendo meno dispendiosa la ricerca di Pfizer. Dallo scorso settembre sono stati interrotti 15 programmi di ricerca per concentrasi sui nuovi farmaci a maggiore potenziale. Complessivamente, ogni anno l’azienda intende risparmiare circa 3 miliardi di costi investiti in ricerca. Nel 2010 il budget della R&S è stato di 9,4 miliardi di dollari.
Alla notizia della possibile cessione di Animal Health e Nutrition la borsa non ha reagito bene, con un calo del 2,7%. Forse gli analisti si aspettavano delle mosse più audaci, come la vendita degli established products e del consumer care. Ma così non è stato.




Pharmastar 09 luglio 20111

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