FILCTEM-CGIL

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giovedì 16 luglio 2009

Epifani: sbagliato l'accordo separato, ora azione unitaria

“Aver realizzato l'accordo separato del 22 gennaio 2009 è stato un grave errore”. Il segretario ribadisce il no alla riforma contrattuale. Dopo quell'intesa, spiega, “la scelta del governo di dividere il sindacato ha reso esplicito un disegno teso non solo a dividere, ma anche a isolare la Cgil”. Nello specifico, l'accordo “significa non avere regole contrattuali uguali per tutti, trasferire regole e difficoltà ai tavoli di categoria, ridurre per spazi e obiettivi della contrattazione collettiva”. Non cresce il potere d'acquisto, non si offre una prospettiva per chiedere all'esecutivo una diversa politica fiscale e retributiva. Adesso, però, su alcuni nodi si può riprendere l'azione sindacale unitaria. “Abbiamo il dovere di affrontare con Cisl e Uil un obiettivo fondamentale – sostiene Epifani -: stabilire regole condivise sui criteri di misurazione della rappresentatività, sulle forme della rappresentanza, sui criteri di democrazia e validazione degli accordi”. Se si realizzassero accordi separati in tutte le categorie, questo lascerebbe “un segno di lacerazione pesante, difficile da ricomporre, oltre che problemi per le imprese, che chi le rappresenta spesso sottovaluta”. Nel merito, il leader della Cgil ricorda di aver letto da parte delle altre organizzazioni sindacali un'importante apertura su due punti: i criteri di misurazione reale sulla base di voti e iscritti e il ricorso alle consultazioni dei lavoratori nelle intese aziendali. La Cgil, insomma, è pronta “ad aprire un confronto vero e serio con Cisl e Uil: diamoci tempo fino alla fine di settembre per verificare fino in fondo questa possibilità, e proviamoci davvero anche per non essere additati come quelli che misurano sempre gli altri e non pensano anzitutto di misurare se stessi”.

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