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mercoledì 12 novembre 2008

Cgil: sciopero generale il 12 dicembre. Vertice sindacati con Berlusconi, Epifani: gravissimo

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, giudica «gravissimo» l'incontro separato, che sarebbe avvenuto martedì sera a Palazzo Grazioli, tra il premier Silvio Berlusconi, alcuni ministri, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. E annuncia che il direttivo nazionale della Cgil ha approvato all'unanimità la proposta di sciopero generale il prossimo 12 dicembre contro la politica economica del governo. La decisione è stata votata all'unanimità dal direttivo del sindacato di corso Italia. Saranno quattro ore di sciopero con possibilità di otto ore a seconda delle caratteristiche delle categorie di riferimento e delle aree. Previste anche manifestazioni territoriali e una nazionale a Roma. La data coincide con lo sciopero generale della Fiom, nell'ottica di unificare tutte le iniziative di lotta del sindacato. Il comitato direttivo, si legge nell'ordine del giorno diffuso al termine della riunione, «approva la proposta per far fronte alla crisi economica e sociale presentata all'Assemblea delle delegate e dei delegati. Occupazione, lavoro, redditi, stato sociale, diritti e tutele richiedono una risposta da parte del governo che, superando limiti ed errori contenuti nella finanziaria, sia in grado di sostenere redditi da lavoro e da pensione, estendere le reti di protezione per i tanti che stanno perdendo il lavoro, a partire dai precari, riveda: i tagli nei settori pubblici, nella scuola e nell'università, e favorisca un piano straordinario di investimenti a partire dalla condizione del Mezzogiorno e dalle crisi industriali. Di fronte ai problemi del Paese, il Governo ha il dovere di aprire un confronto serio e trasparente con le grandi forze di rappresentanza sociale. La scelta di non aprire questi tavoli, di sostituirli con incontri, più o meno riservati, che tendono a escludere i più, a partire dalla Cgil, e dalle altre associazioni di impresa, rappresenta un fatto di eccezionale gravità, proprio mentre tutto esige regole democratiche e trasparenti, di democrazia e rappresentatività sindacale. Questo fatto, insieme, racchiude l'esistenza di una conseguente relazione tra lo stato del confronto sulla riforma del modello contrattuale e la volontà del Governo di dividere le Organizzazioni sindacali e premere in direzione di un accordo separato. La Cgil conferma l'insieme delle iniziative di mobilitazione e di lotta già decise e per richiedere una svolta di politica economica e sociale necessaria per governare la crisi, evitare che essa scarichi le proprie conseguenze sulle famiglie dei lavoratori e dei pensionati e sui precari. «Quello che è accaduto martedì sera, se confermato, è gravissimo - dice Epifani - una cosa senza precedenti. Il presidente Berlusconi dimostra così di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue. Sul tema della crisi il Governo non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli riservati li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil, l`Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa».Secondo Epifani «nei confronti della Cgil è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al Governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le proprie proposte per affrontare la crisi. Con questo atteggiamento il Governo esprime, così, la volontà di non aprire un confronto con la Cgil». Il segretario della Cgil ha chiesto «un immediato incontro con il Governo», annunciando che invierà una lettera ai segretari di Cisl e Uil e al presidente di Confindustria con la quale chiederà conferma dell`incontro di ieri sera, incontro che, se confermato, «apre un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la Confindustria».Berlusconi lo ha definito “un primo giro di tavolo” con i ministri di Economia, Sviluppo e Welfare, insieme a Confindustria, Cisl e Uil. Sui tempi ancora nessuna indiscrezione, ma difficilmente ci potrà essere qualche provvedimento già varato dal consiglio dei ministri di giovedì.Martedì sera a Ballarò su Rai Tre un imbarazzato Luigi Angeletti aveva prima smentito e poi confermato la sua presenza al vertice.
L'unità
Mercoledì, 12 Novembre 2008

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