Una cittadella immersa nel verde,
a pochi chilometri a nord-ovest del capoluogo lombardo, vicino alla Fiera,
composto da diversi edifici per un'area complessiva di circa 100mila metri
quadri. Qui ha sede il Nerviano Medical Sciences, uno dei più importanti centri
europei per la ricerca biomedica e in particolare oncologica. All'Nms trovano
lavoro oltre 500 persone, di cui 170 ricercatori specializzati, con un'età
media tra i 35 e i 45 anni.
Il Nerviano Medical Sciences (Nms), centro di
ricerca all'avanguardia nella ricerca sul cancro, è un altro esempio di
gestione religiosa di un centro in precedenza di proprietà di privati: nel 2004
è stato ceduto dalla multinazionale Pfizer all'ente pontificio dei Figli
dell'Immacolata.
Nonostante i risultati scientifici
di tutto rispetto, però, la gestione vaticana lo aveva portato sul lastrico. Le
gerarchie ecclesiastiche non hanno mai messo mano al portafoglio, spendendo i
200 milioni lasciati in dote dalla Pfizer e altri 130 milioni concessi da
Unicredit.
Recentemente la proprietà
dell'Nms è passata – dal dicembre del 2011 – dalla Confederazione dei Frati
dell'Immacolata Concezione alla Regione Lombardia, che ora è l'azionista di
riferimento. L'Nms è inoltre sotto l'egida della neocostituita Fondazione
regionale per la ricerca biomedica,creata dalla Regione per promuovere e
sostenere in Lombardia la ricerca e l'innovazione nel settore scientifico, con
particolare riguardo alla farmacologia molecolare.
Alberto Sciumé, presidente del CdA della
Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, racconta al Sole 24 Ore le
prospettive del Centro: «Abbiamo davanti due anni di grandi impegni su molti
fronti. Il primo è quello dei rapporti con il mondo della ricerca. L'obiettivo
è mettere a fattor comune il sistema sanitario e quello industriale. Il secondo
è ridurre il gap che abbiamo tra produzione scientifica – dove siamo quarti – e
numero di brevetti, dove siamo solo 27esimi».
Sui conti, la Fondazione sta già
iniziando a lavorare. Il traguardo è quello di ridurre a zero l'indebitamento
dell'Nms entro la fine del 2014 – nel 2009 era superiore ai 150 milioni di euro
– e andare in utile già da quest'anno. Il modello di business, come spiega
l'amministratore delegato della struttura Luciano Baielli, passa anche dalla
produzione finale del farmaco da parte della società interna. «In questo centro
sono state sviluppate in passato moltissime molecole che si sono rivelate
efficaci da un punto di vista terapeutico. E attualmente abbiamo cinque
progetti in fase di sperimentazione clinica e 15-20 in fase preclinica».
Rapporti internazionali che sono
stati recentemente consolidati con l'ingresso nel board di Nerviano, in qualità
di vice presidente, del professor Carlo Maria Croce, ricercatore di fama
internazionale attualmente impegnato nello studio dei cosiddetti microRna e
direttore dell'Istituto di Genetica presso il Comprehensive Cancer Center della
Ohio State University. Mentre è della fine di marzo un progetto comune tra
l'Nms e l'Istituto Europeo di Oncologia per l'identificazione di nuovi farmaci
antitumorali.
franco.sarcina@ilsole24ore.com
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