Il sole 24 ore (19 settembre) - Via al deal tra Pfizer e Myrmex. Il colosso americano del biofarmaceutico ha ceduto alla società milanese il centro di tossicologia di Catania.
Il centro di ricerca è dotato di un laboratorio pubblico-privato con il Cnr, ha in corso vari programmi di sviluppo che godono di finanziamenti del ministero dell'Istruzione università e ricerca, con importanti enti pubblici quali il Cnr e l'Istituto superiore di Sanità.
Il valore della transazione non è facile da calcolare, ma, secondo la Pfizer, le partnership pubblico-privato in corso rappresentano una "dote" importante per il centro: comprende l'avvio di un programma di ricerca del valore di 20 milioni, di cui circa sei milioni a beneficio del centro e oltre dieci per l'Istituto superiore di sanità, del Cnr e di università siciliane. L'accesso a questi fondi sarebbe stato possibile grazie all'impegno profuso dalla Pfizer per trovare un partner industriale privato qualificato, come la Myrmex, in grado di rilevare il centro e garantire i livelli occupazionali. La Regione Sicilia ha inoltre assegnato al laboratorio catanese 4,5 milioni l'anno per un triennio.
La Myrmex rileva l'intera struttura del centro di tossicologia, i 76 dipendenti e si impegna contrattualmente a portare a compimento i programmi, garantendo la continuità con gli stessi ricercatori e le strutture di ricerca. Myrmex, controllata da Gian Luca Calvi, è una società specializzata in ortopedia con sede a San Giuliano Milanese.
Per Ugo Cosentino, amministratore delegato della Pfizer Italia, «Pfizer ha ceduto il centro di tossicologia perché troppo distante da altri più grandi del gruppo. Ma ha posto a disposizione degli acquirenti le risorse finanziarie, la struttura e le competenze necessarie per renderlo ancora più appetibile».
Il centro era entrato nell'orbita Pfizer dopo il merger con Wyeth. La sua cessione non è quindi l'inizio del disimpegno del gigante Usa dall'Italia. «Nonostante – aggiunge Cosentino – in Italia il clima generale non sia favorevole né agli investitori esteri né alla ricerca. Pfizer negli ultimi anni ha stanziato 35 milioni di dollari nella produzione a Catania e oggi esporta in cento paesi. Sono inoltre pronti altri 25 milioni di dollari ma prima di investirli dovremmo ricevere segnali precisi dall'Italia».
Cosentino si riferisce alla politica del taglio dei prezzi praticata dal governo sulla spesa farmaceutica e che, negli ultimi anni, avrebbe cancellato 200 milioni di fatturato a Pfizer. Nonostante la "tosatura" Pfizer Italia ha stabilimenti produttivi oltre che a Catania anche ad Aprilia ed Ascoli, con 3.400 addetti.
Quest'anno dovrebbe realizzare un giro d'affari di 1,7 miliardi. «L'azienda – conclude Cosentino – vorrebbe rimanere in Italia ma devono esserci le condizioni».
Il centro di ricerca è dotato di un laboratorio pubblico-privato con il Cnr, ha in corso vari programmi di sviluppo che godono di finanziamenti del ministero dell'Istruzione università e ricerca, con importanti enti pubblici quali il Cnr e l'Istituto superiore di Sanità.
Il valore della transazione non è facile da calcolare, ma, secondo la Pfizer, le partnership pubblico-privato in corso rappresentano una "dote" importante per il centro: comprende l'avvio di un programma di ricerca del valore di 20 milioni, di cui circa sei milioni a beneficio del centro e oltre dieci per l'Istituto superiore di sanità, del Cnr e di università siciliane. L'accesso a questi fondi sarebbe stato possibile grazie all'impegno profuso dalla Pfizer per trovare un partner industriale privato qualificato, come la Myrmex, in grado di rilevare il centro e garantire i livelli occupazionali. La Regione Sicilia ha inoltre assegnato al laboratorio catanese 4,5 milioni l'anno per un triennio.
La Myrmex rileva l'intera struttura del centro di tossicologia, i 76 dipendenti e si impegna contrattualmente a portare a compimento i programmi, garantendo la continuità con gli stessi ricercatori e le strutture di ricerca. Myrmex, controllata da Gian Luca Calvi, è una società specializzata in ortopedia con sede a San Giuliano Milanese.
Per Ugo Cosentino, amministratore delegato della Pfizer Italia, «Pfizer ha ceduto il centro di tossicologia perché troppo distante da altri più grandi del gruppo. Ma ha posto a disposizione degli acquirenti le risorse finanziarie, la struttura e le competenze necessarie per renderlo ancora più appetibile».
Il centro era entrato nell'orbita Pfizer dopo il merger con Wyeth. La sua cessione non è quindi l'inizio del disimpegno del gigante Usa dall'Italia. «Nonostante – aggiunge Cosentino – in Italia il clima generale non sia favorevole né agli investitori esteri né alla ricerca. Pfizer negli ultimi anni ha stanziato 35 milioni di dollari nella produzione a Catania e oggi esporta in cento paesi. Sono inoltre pronti altri 25 milioni di dollari ma prima di investirli dovremmo ricevere segnali precisi dall'Italia».
Cosentino si riferisce alla politica del taglio dei prezzi praticata dal governo sulla spesa farmaceutica e che, negli ultimi anni, avrebbe cancellato 200 milioni di fatturato a Pfizer. Nonostante la "tosatura" Pfizer Italia ha stabilimenti produttivi oltre che a Catania anche ad Aprilia ed Ascoli, con 3.400 addetti.
Quest'anno dovrebbe realizzare un giro d'affari di 1,7 miliardi. «L'azienda – conclude Cosentino – vorrebbe rimanere in Italia ma devono esserci le condizioni».
Nessun commento:
Posta un commento