GIOVEDI' 11 NOVEMBRE 2010
Parla Cosentino,neo presidente e a.d. della filiale italiana (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 11 nov - Pfizer e' interessata a potenziare gli investimenti in Italia ma occorrono certezze e incentivi. Lo afferma in una intervista a Radiocor il neo amministratore delegato e presidente di Pfizer Italia Ugo Cosentino: "Siamo pronti a investire. In Italia siamo a Catania, ad Ascoli Piceno e Aprilia. A Milano abbiamo il centro mondiale di ricerca oncologica con oltre cento ricercatori. La nostra disponibilita' e' molto evidente ma, a fronte di questo, abbiamo tante azioni di contenimento dei prezzi e di riduzione di prezzi di prodotti anche innovativi che ci lasciano riflettere sulle prospettive a lungo termine e se questo sia davvero il Paese ideale dove fare investimenti" Pfizer investe in ricerca "a livello mondiale circa 8 miliardi di dollari. La localizzazione degli investimenti avviene sulla base delle condizioni ambientali. In Italia - sottolinea Cosentino - abbiamo un investimento interessante in ricerca da 70 milioni di euro" ma sulla scelta a investire in ricerca e presenza industriale in un Paese incidono "anche che le condizioni ambientali e gli incentivi. L'Italia oggi e' un paese che offre alcune attrattive ma, nella mia battaglia a orientare gli investimenti verso questo Paese, le mancate agevolazioni rispetto ad altri Paesi sono evidenti". In Italia, ricorda Cosentino, si investe in ricerca "l'1% del Pil contro una media europea del 2% e picchi di eccellenza del 4%: ci rendiamo conto che le condizioni ambientali non sono necessariamente quelle ideali per investire in maniera ancora piu' interessante. E' evidente che la presenza di Pfizer in Italia, la continuazione del nostro investimento, fara' parte di un dialogo con le istituzioni non solo come Pfizer ma anche come comparto farmaceutico per vedere se esistono davvero le condizioni e lo sforzo del Paese per incentivare l'investimento". Secondo Cosentino, gli investimenti in ricerca vanno stimolati con "una programmazione a lungo termine, un dialogo e una relazione che vada oltre il taglio dei farmaci nel breve termine e incentivi per le aziende che investono in presenza industriale". Per Pfizer, spiega Cosentino, la conferma degli investimenti in Italia e' stata scontata "ma di scontato, quando si parla di investimento, non c'e' mai niente. La concorrenza e' globale e ci si confronta con Paesi che incentivano la ricerca, offrono credito di imposta, deduzioni fiscali su prodotti innovativi e queste condizioni in Italia non si sono ancora verificate. Il mio obiettivo e' di mantenere ed espandere la nostra presenza non a fronte di fatti non esplicitati ma di programmazione e dialogo che dobbiamo raggiungere per poter garantire al mio interno che questo e' un Paese giusto dove localizzare gli investimenti".
Parla Cosentino,neo presidente e a.d. della filiale italiana (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 11 nov - Pfizer e' interessata a potenziare gli investimenti in Italia ma occorrono certezze e incentivi. Lo afferma in una intervista a Radiocor il neo amministratore delegato e presidente di Pfizer Italia Ugo Cosentino: "Siamo pronti a investire. In Italia siamo a Catania, ad Ascoli Piceno e Aprilia. A Milano abbiamo il centro mondiale di ricerca oncologica con oltre cento ricercatori. La nostra disponibilita' e' molto evidente ma, a fronte di questo, abbiamo tante azioni di contenimento dei prezzi e di riduzione di prezzi di prodotti anche innovativi che ci lasciano riflettere sulle prospettive a lungo termine e se questo sia davvero il Paese ideale dove fare investimenti" Pfizer investe in ricerca "a livello mondiale circa 8 miliardi di dollari. La localizzazione degli investimenti avviene sulla base delle condizioni ambientali. In Italia - sottolinea Cosentino - abbiamo un investimento interessante in ricerca da 70 milioni di euro" ma sulla scelta a investire in ricerca e presenza industriale in un Paese incidono "anche che le condizioni ambientali e gli incentivi. L'Italia oggi e' un paese che offre alcune attrattive ma, nella mia battaglia a orientare gli investimenti verso questo Paese, le mancate agevolazioni rispetto ad altri Paesi sono evidenti". In Italia, ricorda Cosentino, si investe in ricerca "l'1% del Pil contro una media europea del 2% e picchi di eccellenza del 4%: ci rendiamo conto che le condizioni ambientali non sono necessariamente quelle ideali per investire in maniera ancora piu' interessante. E' evidente che la presenza di Pfizer in Italia, la continuazione del nostro investimento, fara' parte di un dialogo con le istituzioni non solo come Pfizer ma anche come comparto farmaceutico per vedere se esistono davvero le condizioni e lo sforzo del Paese per incentivare l'investimento". Secondo Cosentino, gli investimenti in ricerca vanno stimolati con "una programmazione a lungo termine, un dialogo e una relazione che vada oltre il taglio dei farmaci nel breve termine e incentivi per le aziende che investono in presenza industriale". Per Pfizer, spiega Cosentino, la conferma degli investimenti in Italia e' stata scontata "ma di scontato, quando si parla di investimento, non c'e' mai niente. La concorrenza e' globale e ci si confronta con Paesi che incentivano la ricerca, offrono credito di imposta, deduzioni fiscali su prodotti innovativi e queste condizioni in Italia non si sono ancora verificate. Il mio obiettivo e' di mantenere ed espandere la nostra presenza non a fronte di fatti non esplicitati ma di programmazione e dialogo che dobbiamo raggiungere per poter garantire al mio interno che questo e' un Paese giusto dove localizzare gli investimenti".
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