Ancora in primo piano il caso della Pfizer, la multinazionale del farmaco, dopo l'annuncio che la ristrutturazione avviata a livello mondiale che comporterà anche chiusure e «tagli» in numerosi stabilimenti, non riguarderà Catania dove saranno salvaguardati i livelli occupazionali e i progetti di sviluppo.
In una lunga nota le segreterie provinciale di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil, congiuntamente alle confederazioni esprimono la loro soddisfazione per la scelta fatta da Pfizer che pur avendo stabilito, a livello planetario, la dismissione di otto stabilimenti ed il forte ridimensionamento di altri sei siti, mantiene però inalterato il sito di Catania, recentemente acquisito.
«Non si può non essere contenti del fatto che il sito di Catania sia stato mantenuto - scrivono Giuseppe D'Aquila, Margherita Patti e Giovanni Romeo per la segreteria della Filctem e della Cgil, Rosi Campione per la Femca-Cisl e Alfio Avellino per la Uilcem-Uil -a fronte della chiusura di stabilimenti come quelli di Pearl River, di Newbridge o Carolina, quest'ultimo in competizione diretta con il sito di Catania nella produzione del Tazocin, il farmaco di punta dello stabilimento.
«L'orientamento di mantenere il laboratorio di ricerca - continua la nota sindacale - non può che rendere contenti e soddisfatti chi lavora nello stabilimento e le organizzazioni sindacali, anche come riconoscimento di quanto noi affermato, visto che già da tempo abbiamo messo in evidenza l'eccellenza del sito, evidenziando l'importanza ed il ruolo che lo stabilimento ricopre nel territorio catanese».
Tuttavia ci sono pure delle «ombre». «E' doveroso mettere in evidenza - scrivono ancora i sindacalisti - che ancora si attende la decisione finale sul mantenimento o meno della divisione veterinaria (Animal Health) che a Catania fornisce lavoro a circa 170 dipendenti. Riteniamo che il passo successivo al mantenimento del sito, ufficializzato nei giorni scorsi, sia quello della presentazione di un piano industriale da parte dell'azienda, piano in cui siano rese evidenti le strategie della compagnia in relazione allo stabilimento di Catania ed in cui venga palesato il piano di riorganizzazione.
«Pur contenti per la decisione della compagnia - riassumono -, riteniamo che la riorganizzazione nel breve periodo desta una serie di preoccupazioni che solo la presentazione del piano industriale potrà chiarire».
da La Sicilia del 23 maggio 2009
In una lunga nota le segreterie provinciale di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil, congiuntamente alle confederazioni esprimono la loro soddisfazione per la scelta fatta da Pfizer che pur avendo stabilito, a livello planetario, la dismissione di otto stabilimenti ed il forte ridimensionamento di altri sei siti, mantiene però inalterato il sito di Catania, recentemente acquisito.
«Non si può non essere contenti del fatto che il sito di Catania sia stato mantenuto - scrivono Giuseppe D'Aquila, Margherita Patti e Giovanni Romeo per la segreteria della Filctem e della Cgil, Rosi Campione per la Femca-Cisl e Alfio Avellino per la Uilcem-Uil -a fronte della chiusura di stabilimenti come quelli di Pearl River, di Newbridge o Carolina, quest'ultimo in competizione diretta con il sito di Catania nella produzione del Tazocin, il farmaco di punta dello stabilimento.
«L'orientamento di mantenere il laboratorio di ricerca - continua la nota sindacale - non può che rendere contenti e soddisfatti chi lavora nello stabilimento e le organizzazioni sindacali, anche come riconoscimento di quanto noi affermato, visto che già da tempo abbiamo messo in evidenza l'eccellenza del sito, evidenziando l'importanza ed il ruolo che lo stabilimento ricopre nel territorio catanese».
Tuttavia ci sono pure delle «ombre». «E' doveroso mettere in evidenza - scrivono ancora i sindacalisti - che ancora si attende la decisione finale sul mantenimento o meno della divisione veterinaria (Animal Health) che a Catania fornisce lavoro a circa 170 dipendenti. Riteniamo che il passo successivo al mantenimento del sito, ufficializzato nei giorni scorsi, sia quello della presentazione di un piano industriale da parte dell'azienda, piano in cui siano rese evidenti le strategie della compagnia in relazione allo stabilimento di Catania ed in cui venga palesato il piano di riorganizzazione.
«Pur contenti per la decisione della compagnia - riassumono -, riteniamo che la riorganizzazione nel breve periodo desta una serie di preoccupazioni che solo la presentazione del piano industriale potrà chiarire».
da La Sicilia del 23 maggio 2009
Leggi anche l'articolo sul Giornale di Sicilia del 23 maggio
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