L'ex Wyeth è salva. O almeno così assicura la Pfizer corporate, che ha rilevato il sito catanese. In una nota del colosso farmaceutico Pfizer conferma una riduzione del 18% della propria forza lavoro, in seguito alla chiusura di nove dei suoi 78 impianti in Nord America ed Europa. Ma i tagli, complessivamente 6.000, non riguarderanno l'Italia dove il colosso farmaceutico ha 1.658 dipendenti fra Ascoli, Aprilia e, appunto Catania.
La notizia è stata data ufficialmente, in risposta a un suo specifico quesito all'on. Giuseppe Palumbo, presidente della commissione Affari sociali alla Camera dei deputati. «Per gli stabilimenti di Ascoli Piceno, Aprilia e Catania - scrive Marina Panfilo, relation director Pfizer Italia - è stata adottata le decisione di mantenerli nel network produttivo di Pfizer, confermando il nostro impegno in Italia relativamente all'occupazione e agli investimenti nei siti produttivi».
Secondo quanto si è appreso, la decisione di non intervenire nel Belpaese è stata presa grazie alla mediazione dell'esecutivo e in particolare del ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Dopo la decisione i sindacati attendono ora che la Pfizer renda noto nei particolari il piano industriale per il sito catanese, che ha fra l'altro un competitivo centro di ricerca. Un particolare che potrebbe fare la differenza, in un momento di grandi mutamenti per il settore farmaceutico e di grande concorrenza da parte dei produttori di farmaci generici. «Dobbiamo continuare ad adeguarci a un mercato che cambia rapidamente ed estremamente competitivo - ha spiegato il presidente della global manifacturing di Pfizer, Nat Ricciardi - e questo significa riallineare la nostra rete e ridurre la nostra capacità produttiva, in modo da poterci meglio posizionare per la prossima fase di crescita del settore biofarmaceutico e diversificare le nostre attività».
R. J.
La Sicilia
20/05/2010
La notizia è stata data ufficialmente, in risposta a un suo specifico quesito all'on. Giuseppe Palumbo, presidente della commissione Affari sociali alla Camera dei deputati. «Per gli stabilimenti di Ascoli Piceno, Aprilia e Catania - scrive Marina Panfilo, relation director Pfizer Italia - è stata adottata le decisione di mantenerli nel network produttivo di Pfizer, confermando il nostro impegno in Italia relativamente all'occupazione e agli investimenti nei siti produttivi».
Secondo quanto si è appreso, la decisione di non intervenire nel Belpaese è stata presa grazie alla mediazione dell'esecutivo e in particolare del ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Dopo la decisione i sindacati attendono ora che la Pfizer renda noto nei particolari il piano industriale per il sito catanese, che ha fra l'altro un competitivo centro di ricerca. Un particolare che potrebbe fare la differenza, in un momento di grandi mutamenti per il settore farmaceutico e di grande concorrenza da parte dei produttori di farmaci generici. «Dobbiamo continuare ad adeguarci a un mercato che cambia rapidamente ed estremamente competitivo - ha spiegato il presidente della global manifacturing di Pfizer, Nat Ricciardi - e questo significa riallineare la nostra rete e ridurre la nostra capacità produttiva, in modo da poterci meglio posizionare per la prossima fase di crescita del settore biofarmaceutico e diversificare le nostre attività».
R. J.
La Sicilia
20/05/2010
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