La Segreteria della Filcem Cgil di Catania riunita in data 1 Agosto nei locali della camera del lavoro di via crociferi 40 ha analizzato la difficile condizione vertenziale che la categoria sta attraversando.
Dall’analisi fatta nella Relazione del Segretario Generale Giuseppe D’Aquila, non giungono purtroppo segnali di ripresa significativi, “anzi” , la crisi a Catania e nella sua provincia, sembra essere entrata nel vivo e le ripercussioni negative le vivono quotidianamente le lavoratrici ed i lavoratori dei tanti settori che rappresentiamo.
Chimica, Farmaceutica e Gomma e Plastica, sono i settori più colpiti dalla crisi.
La vertenza Cesame, pur calmierata dall’accordo raggiunto al Ministero del Lavoro sulla Cassa integrazione straordinaria che, serve a dare un po’ di ossigeno ai 140 lavoratori che da 20 mesi non percepiscono alcun sostegno al reddito, per quel che riguarda la Filcem Cgil è tutt’altro che chiusa. La priorità assoluta era e rimane la ripresa produttiva di un azienda e di un marchio che E’ e DEVE continuare a rappresentare il fiore all’occhiello del Made in Italy della ceramica Sanitaria nel mondo, per l’Italia, per la Sicilia e per Catania.
Anche la Wyeht azienda con oltre 1000 dipendenti fra diretti ed indiretti, vive l’acquisizione di Pfaizer all’ombra di una spada di Damocle pronta a cadere sulla testa dei lavoratori i quali potrebbero subire una pesante ristrutturazione con tutte le conseguenze del caso.
Nel comparto Chimico e Gomma e Plastica, aziende che ormai da anni utilizzano ammortizzatori sociali come i contratti di solidarietà e cassa integrazione guadagni hanno già annunciato un esubero strutturale che potrebbe mettere a rischio ulteriori decine di posti di lavoro.
A questi casi, certamente più eclatanti che, purtroppo non sono certo gli unici, si aggiungono una miriade di aziende che nella migliore delle ipotesi avviano quotidianamente procedure di Cassa integrazione guadagni ordinaria per resistere agli ormai devastanti fermi produttivi dovuti dalla crisi di commesse.
Non fanno eccezione le multinazionali Enel, Gas Natural ed il gruppo Eni, realtà in continua evoluzione, sempre alle prese con spesso colossali ristrutturazioni che, non riescono a rispondere alle vere esigenze di sviluppo delle aziende ma soprattutto non si radicano, per come dovrebbero, nel nostro territorio e quindi determinano incertezze fra i lavoratori.
Anche le aziende Partecipate vivono una pesante ristrutturazione dopo anni di gestione scellerata che ha determinato una condizione devastante per le stesse realtà aziendali e per i lavoratori, in queste purtroppo ancora oggi non intravediamo un progetto chiaro di sviluppo. Il rischio rimane quello di sviluppare, attraverso queste, una mera politica di cassa per il Comune e non di sviluppo sano e produttivo.
La Segreteria della Filcem Cgil, in relazione a quanto descritto, considerando che tali ripercussioni potrebbero interessare migliaia di lavoratori nella Provincia di Catania, plaude all’azione che Cgil Cisl e Uil unitamente alle associazioni imprenditoriali stanno mettendo in campo per intervenire direttamente sui problemi della crisi a Catania. Riteniamo che bisogna intervenire in fretta, con decisione e determinazione sui problemi che rischiano di diventare giorno dopo giorno drammi di carattere sociale per migliaia di lavoratori. Per questo motivo riteniamo indispensabile che oltre al sindacato ed alle associazioni imprenditoriali, le Istituzioni debbano fare la loro parte con senso di responsabilità, “senza se e senza ma”, accantonando le faide politiche nell’interesse di un tessuto sociale che vive drammi quotidiani sempre più devastanti.
Incombe contestualmente la stagione dei rinnovi contrattuali, la Filcem Cgil ne ha 15 da rinnovare entro il 31 dicembre 2009.
Il percorso democratico che la Filcem Cgil si è prefissata di intraprendere passerà dalla proclamazione delle assemblee informative in tutte le realtà produttive dal 1 al 14 settembre nelle quali espliciteremo alle lavoratrici ed ai lavoratori i contenuti delle piattaforme contrattuali della Filcem Cgil ed i motivi della rottura dell’unità d’azione sindacale esercitata da Femca Cisl e Uilcem Uil vincolate dall’accordo sul modello contrattuale firmato da Cisl e Uil e non dalla CGIL, per poi approvare alle assemblee nazionali che si svolgeranno a Chianciano dal 15 al 18 Settembre, le piattaforme emendate dai lavoratori.
Pur ritenendo un atto grave la rottura dell’unità sindacale, La Filcem Cgil di Catania che continua a perseguire il concetto di unità d’azione del sindacato un valore imprescindibile dell’azione sindacale stessa, ritiene indispensabile evitare che le conseguenze di tali atti si ripercuotano nella gestione delle difficili vertenze territoriali.
Riteniamo che la scelta che ha fatto la Filcem Cgil sui rinnovi dei contratti sia coerente e soprattutto democratica, riteniamo che i lavoratori se informati correttamente e non strumentalmente siano in grado di fare le scelte migliori per la propria tutela a garanzia del loro futuro.
Dall’analisi fatta nella Relazione del Segretario Generale Giuseppe D’Aquila, non giungono purtroppo segnali di ripresa significativi, “anzi” , la crisi a Catania e nella sua provincia, sembra essere entrata nel vivo e le ripercussioni negative le vivono quotidianamente le lavoratrici ed i lavoratori dei tanti settori che rappresentiamo.
Chimica, Farmaceutica e Gomma e Plastica, sono i settori più colpiti dalla crisi.
La vertenza Cesame, pur calmierata dall’accordo raggiunto al Ministero del Lavoro sulla Cassa integrazione straordinaria che, serve a dare un po’ di ossigeno ai 140 lavoratori che da 20 mesi non percepiscono alcun sostegno al reddito, per quel che riguarda la Filcem Cgil è tutt’altro che chiusa. La priorità assoluta era e rimane la ripresa produttiva di un azienda e di un marchio che E’ e DEVE continuare a rappresentare il fiore all’occhiello del Made in Italy della ceramica Sanitaria nel mondo, per l’Italia, per la Sicilia e per Catania.
Anche la Wyeht azienda con oltre 1000 dipendenti fra diretti ed indiretti, vive l’acquisizione di Pfaizer all’ombra di una spada di Damocle pronta a cadere sulla testa dei lavoratori i quali potrebbero subire una pesante ristrutturazione con tutte le conseguenze del caso.
Nel comparto Chimico e Gomma e Plastica, aziende che ormai da anni utilizzano ammortizzatori sociali come i contratti di solidarietà e cassa integrazione guadagni hanno già annunciato un esubero strutturale che potrebbe mettere a rischio ulteriori decine di posti di lavoro.
A questi casi, certamente più eclatanti che, purtroppo non sono certo gli unici, si aggiungono una miriade di aziende che nella migliore delle ipotesi avviano quotidianamente procedure di Cassa integrazione guadagni ordinaria per resistere agli ormai devastanti fermi produttivi dovuti dalla crisi di commesse.
Non fanno eccezione le multinazionali Enel, Gas Natural ed il gruppo Eni, realtà in continua evoluzione, sempre alle prese con spesso colossali ristrutturazioni che, non riescono a rispondere alle vere esigenze di sviluppo delle aziende ma soprattutto non si radicano, per come dovrebbero, nel nostro territorio e quindi determinano incertezze fra i lavoratori.
Anche le aziende Partecipate vivono una pesante ristrutturazione dopo anni di gestione scellerata che ha determinato una condizione devastante per le stesse realtà aziendali e per i lavoratori, in queste purtroppo ancora oggi non intravediamo un progetto chiaro di sviluppo. Il rischio rimane quello di sviluppare, attraverso queste, una mera politica di cassa per il Comune e non di sviluppo sano e produttivo.
La Segreteria della Filcem Cgil, in relazione a quanto descritto, considerando che tali ripercussioni potrebbero interessare migliaia di lavoratori nella Provincia di Catania, plaude all’azione che Cgil Cisl e Uil unitamente alle associazioni imprenditoriali stanno mettendo in campo per intervenire direttamente sui problemi della crisi a Catania. Riteniamo che bisogna intervenire in fretta, con decisione e determinazione sui problemi che rischiano di diventare giorno dopo giorno drammi di carattere sociale per migliaia di lavoratori. Per questo motivo riteniamo indispensabile che oltre al sindacato ed alle associazioni imprenditoriali, le Istituzioni debbano fare la loro parte con senso di responsabilità, “senza se e senza ma”, accantonando le faide politiche nell’interesse di un tessuto sociale che vive drammi quotidiani sempre più devastanti.
Incombe contestualmente la stagione dei rinnovi contrattuali, la Filcem Cgil ne ha 15 da rinnovare entro il 31 dicembre 2009.
Il percorso democratico che la Filcem Cgil si è prefissata di intraprendere passerà dalla proclamazione delle assemblee informative in tutte le realtà produttive dal 1 al 14 settembre nelle quali espliciteremo alle lavoratrici ed ai lavoratori i contenuti delle piattaforme contrattuali della Filcem Cgil ed i motivi della rottura dell’unità d’azione sindacale esercitata da Femca Cisl e Uilcem Uil vincolate dall’accordo sul modello contrattuale firmato da Cisl e Uil e non dalla CGIL, per poi approvare alle assemblee nazionali che si svolgeranno a Chianciano dal 15 al 18 Settembre, le piattaforme emendate dai lavoratori.
Pur ritenendo un atto grave la rottura dell’unità sindacale, La Filcem Cgil di Catania che continua a perseguire il concetto di unità d’azione del sindacato un valore imprescindibile dell’azione sindacale stessa, ritiene indispensabile evitare che le conseguenze di tali atti si ripercuotano nella gestione delle difficili vertenze territoriali.
Riteniamo che la scelta che ha fatto la Filcem Cgil sui rinnovi dei contratti sia coerente e soprattutto democratica, riteniamo che i lavoratori se informati correttamente e non strumentalmente siano in grado di fare le scelte migliori per la propria tutela a garanzia del loro futuro.
Il Segr. Generale
Filcem Cgil
Giuseppe D’Aquila
Filcem Cgil
Giuseppe D’Aquila
Il comunicato stampa è stato pubblicato sulla sicilia di oggi: http://giornale.lasicilia.it/giornale/0508/CT0508/CR/CR03/navipdf.html
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