Pronti a
elaborare un progetto di rilancio. Ma anche a «passare di mano». Sono i temi
che l'avv. Gianluca Calvi, amministratore unico del Centro di ricerca Myrmex ha
discusso nel corso di un incontro che si è svolto all'Ufficio del Lavoro con le
rappresentanze sindacali di Cgil-Cisl-Uil e Cisal.
Ancora
una volta niente piano industriale tanto atteso nè il progetto di medicina
rigenerativa che entro domani la Myrmex si dice pronta a presentare per
concorrere al bando pubblico regionale. Inoltre l'avv. Calvi ha chiarito che la
Myrmex non ha ad oggi ricevuto nessun contatto con "presunti
acquirenti" che vogliano rilevare il Centro così come dichiarato
ufficialmente dal sindaco.
Insomma,
per gli 80 lavoratori della Myrmex l'appuntamento di ieri mattina all'Ufficio
provinciale del lavoro doveva rappresentare la svolta nella vertenza. Invece,
la Cgil e la Filctem Cgil, rappresentati dal segretario della Filctem Cgil
Peppe D'Aquila e dalla segretaria confederale Margherita Patti, definiscono
"deludente e preoccupante" l'esito del confronto. E dello stesso parere
è Giuseppe La Mendola, segretario provinciale della Fialc-Cisal.
«E'
emerso con grande chiarezza che la Myrmex ad oggi non ha un chiaro e organico
piano industriale che si regga con le proprie forze poichè, il suo realizzarsi
è, infatti, condizionato dal fatto che la società riesca ad aggiudicarsi i
finanziamenti regionali. Per noi questo non è sufficiente, poichè i lavoratori
vogliono certezze e non speranze di futuri scenari industriali. La Myrmex si
assuma quindi le sue responsabilità, e d'altro canto, le Istituzioni locali e
regionali chiariscano quanto già dichiarato su questi potenziali investitori
sul nostro territorio».
«La Cgil e la Filctem non abbandoneranno i lavoratori della Myrmex
- sottolineano il segretario generale della Camera del lavoro Angelo Villari,
insieme a D'Aquila e alla Patti - laboratorio di eccellenza grazie alla qualità
e all'impegno di tecnici e ricercatori con esperienza di lungo corso. L'azienda
ha puntato a scaricare le responsabilità della propria inadeguatezza, dimostrata
anche stamattina, sui lavoratori costretti per troppo tempo all'inattività. La
vertenza Myrmex segna un capitolo sconcertante nella storia del settore
dell'industria catanese. Lanciamo l'ennesimo appello alle istituzioni affinché
concorrano fattivamente alla risoluzione della vertenza, e affinché si trovino
soluzioni adeguate. Bisogna che si verifichino tutte le possibilità in campo,
comprese altre ipotesi oramai di dominio pubblico relative ad altri possibili
imprenditori interessati. Per la Cgil il centro deve restare luogo di
eccellenza e ricerca farmaceutica, e non deve essere trasformato in una
officina di produzione in rispetto della storia dell'azienda e della qualità
degli operatori».
«La Myrmex provveda immediatamente a presentare il piano industriale
per il rilancio del polo di ricerca farmaceutico catanese ad oggi inesistente e
rispetti gli accordi fatti a suo tempo quando venne rilevato il ramo d'azienda
Wyeth Lederle». Lo dichiarano i parlamentari del Pd Luisa Albanella e Giovanni
Burtone, primi firmatari di due distinte interrogazioni parlamentari, cui ieri
sono state date risposte in Commissione Attività produttive della Camera dei
Deputati.
«Siamo fortemente preoccupati per come la Myrmex sta trattando la
vicenda - sostengono - ad oggi non risulta alcuna azione che possa far
intravedere l'avvio di una nuova fase. I sindacati richiedano subito un nuovo
tavolo istituzionale per raccogliere positivamente la disponibilità
manifestataci dal sottosegretario allo Sviluppo economico.
«Nella risposta all'interrogazione di oggi si evince chiaramente
come la società Myrmex, in quanto subentrante alla società Wyeth Lederle -
spiegano - ha partecipato alla programmazione comunitaria dei fondi Pon per il
2007-2013 con un progetto su "Identificazione di biomarcatori e sviluppo
di metodi diagnostici e terapeutici nel campo dell'oncologia e della biologia
vascolare", per il quale sono stati già erogati oltre tre mln di euro dei
14 complessivi stanziati, sui quali risultati o stato di avanzamento - concludono
- abbiamo chiesto chiarimenti».
La Sicilia 31/10/2013
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