FILCTEM-CGIL

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domenica 3 aprile 2011

ECCEZIONALE SUCCESSO DELLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLA WYETH-PFIZER DI CATANIA

Ottimo successo dello sciopero tenutosi oggi alla Pfizer di Catania, dove l’adesione è stata tra l’80 ed il 90%. Lo sciopero si è articolato per otto ore ed ha riguardato tutti i turni della giornata. Durante la giornata, si sono tenuti due sit-in entrambi con un’elevata partecipazione di lavoratori: uno di fronte allo stabilimento ed uno presso il Palazzo della Prefettura di Catania. Una delegazione di RSU aziendali, supportati dai Segretari di Categoria di Filctem CGIL (Romeo), Uilcem UIL (Avellino) e UGL Chimici (Lo Bianco) e dal Segretario generale della CGIL di Catania, Villari, che insieme ad i Segretari Confederali della CGIL Patti e Rota, ha rappresentato le Confederazioni Provinciali di CGIL, CISL, UIL e UGL, sono stati ricevuti dal Prefetto Vicario La Iacona. Dall’incontro si è ottenuto un sollecito, da parte della Prefettura di Catania nei confronti del Ministero delle Attività Produttive, affinchè possa dare un seguito alla richiesta di convocazione inoltrata allo stesso da parte delle Organizzazioni di Categoria territoriali e nazionali e Confederali di Catania, in tempi brevi, per evitare che la vertenza della Wyeth-Pfizer di Catania possa assumere connotazioni tali da divenire un problema di ordine pubblico. Le motivazioni dello sciopero, sono state diverse e tutte quante molto delicate: primo tra tutti, l’atteggiamento di del managemet aziendale catanese che nei fatti non ritiene i sindacati, un valido interlocutore con cui confrontarsi proficuamente per il bene dello stabilimento. All’opposto, le scelte aziendali, portate a compimento unilateralmente, vengono considerate dalle OO SS inadeguate, inopportune e inefficienti. La gestione della CIGS da parte dell’azienda, ha snaturato un accordo nato per garantire il saldo occupazionale zero e favorire la competitività dello stabilimento. L’azienda continua ad operare in modo unilaterale senza ascoltare le rimostranze di sindacati e lavoratori e non garantisce né l’assenza di esuberi, né una corretta e utile riqualificazione dei lavoratori. Inoltre non sta ottemperando il principio di rotazione a parità di fungibilità, previsto nell’accordo. Il Centro di Ricerca verrà dismesso entro il 30/11/2011 se non verranno trovati acquirenti. L’azienda sostiene che sono in corso trattative di vendita. Tuttavia, non è noto chi siano i soggetti interessati all’acquisizione, che condizioni si avranno per i lavoratori all’atto di questo ipotetico passaggio societario, quale sarebbe il piano industriale, quanti lavoratori verrebbero assorbiti ecc.. L’unica certezza, come ha dichiarato l’A.D. dello stabilimento di Catania è che se la trattativa non dovesse andare in porto, i lavoratori sarebbero un esubero da gestire ricorrendo ad una procedura di mobilità. Nessuna prospettiva chiara per i lavoratori, nessun progetto per il mantenimento di questa struttura ad alto valore aggiunto all’interno del territorio. Forti preoccupazioni anche per quanto riguarda l’Animal Health che ha garantite le produzioni solo sino al prossimo anno, dopo di che non ci saranno certezze produttive e quindi occupazionali per i circa 150 lavoratori che prestano servizio in quest’area. La security di stabilimento è in corso di terziarizzazione senza alcuna garanzia per i lavoratori coinvolti. Lo stesso destino potrebbero seguire altre aree dello stabilimento come il Servizio Informatico, quello finanziario ecc… In più una serie di riorganizzazioni rischiano di causare esuberi tra i lavoratori dell’ufficio del personale e di altre aree (caldaisti). Inoltre, sebbene l’area di produzione di farmaci ad uso umano sia soggetta ad investimenti, la produzione del Tazocin, principale farmaco dello stabilimento di Catania, viene messa a rischio dagli elevati costi di produzione che ne rendono scarsa la competitività con i farmaci generici concorrenti. Infine le dichiarazioni del CEO della Corporate, che ha affermato che Pfizer potrebbe dismettere alcuni assett quali l’animal health e la produzione dei generici, aumentano il clima di preoccupazione e di incertezza. “L’eccezionale adesione allo sciopero” afferma Giovanni Romeo, Segretario del comparto Chimico-Farmaceutico della Filctem CGIL di Catania “dimostra che i lavoratori condividono la lotta portata avanti dalle Organizzazioni Sindacali e dalla RSU e condannano senza appello l’attuale Management della Wyeth/Pfizer di Catania che non dialoga con le OO SS, ostenta arroganza ed è un mero esecutore di decisioni prese in altre sedi. Come conseguenza del comportamento del Management di Catania, non sono rimasti margini di dialogo e di conseguenza le OO SS rigettano la CIGS a causa dell’inadempienza dell’azienda nei confronti dell’accordo stipulato con le OO. SS”. “La protesta di oggi è stata un grande successo dei lavoratori e dei sindacati” ribadisce il Segretario Generale della Filctem CGIL di Catania, Giuseppe D’Aquila, che afferma: “oltre all’elevatissima adesione allo sciopero, oggi è stato centrato anche un risultato importantissimo, vale a dire quello di mettere al centro dell’attenzione della pubblica opinione e delle istituzioni, la vertenza della Wyeth-Pfizer, azienda che da 50 anni rappresenta una realtà di eccellenza industriale, scientifica ed occupazionale, di Catania e di tutto il Meridione ed ha contribuito e contribuisce allo sviluppo di questo territorio. Prendiamo atto positivamente della disponibilità e l’attenzione del Prefetto, in quanto è fondamentale che tutte le Istituzioni coinvolte, a partire dalla Presidenza della Regione e dal Ministero delle Attività Produttive, portino il loro contributo per una risoluzione positiva della vertenza Pfizer di Catania ”. D’Aquila e Romeo, infine, dichiarano che le affermazioni rilasciate oggi alla stampa dall’A.D. di Catania, Ing. Galizia, confermano che l’Azienda finge di non vedere i reali problemi dello stabilimento e non riconosce di avere sbagliato nella gestione della CIGS. “Quanto dice Galizia sugli investimenti è vero” affermano i due dirigenti sindacali, “tuttavia l’Amministratore Delegato continua a non spendere una parola sul Centro di Ricerca, sulle prospettive di importanti aree dello stabilimento e sulle grosse difficoltà di mercato del Tazocin. E questo continua a lasciarci seriamente preoccupati per le prospettive dell’intero stabilimento. Questo atteggiamento e le relative dichiarazioni, volutamente fuorvianti nei confronti dei lavoratori, dell’opinione pubblica e delle istituzioni, ci convince a sostenere maggiormente la posizione di lotta intrapresa”. La giornata di lotta si è conclusa con la convocazione dei direttivi delle quattro Organizzazioni di Categoria per stabilire insieme alla RSU le ulteriori azioni di lotta da intraprendere a breve termine.

1 commento:

Anonimo ha detto...

finalmente un adesione allo sciopero maggiore visto la percentuale di lavoratori che hanno scioperato rispetto agli altri anni.volevo ringraziare tutti i responsabili dei sindacati e le persone che stanno combattendo affinche'l'azienda ritorni all'apice della produzione.spero che dopo aver risolto i problemi dell'azienda non vi dimenticate dei lavoratori interinali che sono a casa senza lavoro.speriamo in un futuro migliore!!!!!!!!!!!!